Il governo Orbán ha deciso e pubblicato in Gazzetta Ufficiale la ricostruzione di Vértanúk tere, la piazzetta che collega le due grandi piazze Kossuth tér e Szabadság tér, che diventerà pedonale. Dallo scorso febbraio Vértanúk tere è stata eletta parte del Luogo della Memoria Nazionale Primario e nel 2019 è prevista la sua riedificazione. Tra le maggiori modifiche che subirà vi sarà la rimozione della statua di Imre Nagy, il primo ministro della Rivoluzione ungherese del 23 ottobre 1956, uno dei personaggi che il governo Fidesz già nel 2016 ha evitato di mettere in luce durante le celebrazioni per i 60 anni dalla rivolta.
Il monumento è opera dello scultore Imre Varga ed è diventato un’attrazione turistica anche per chi non è familiare con la storia locale per la particolare forma a ponte da cui Nagy “guarda” il Parlamento. Secondo le prime notizie sarà spostato poco lontano, in Jaszái Mári Tér (la piazza che dal Grande Viale porta al Ponte Margherita). I piani del governo prevedono la costruzione di un Memoriale dell’Appartenenza alla Nazione entro il 31 maggio 2020, centenario del Trattato di Trianon, il patto unilaterale siglato nel primo dopoguerra dai vincitori con cui l’Ungheria perse ben due terzi del suo territorio originario, diventati parte principalmente di Romania, Croazia, Serbia, Slovacchia e, all’epoca, del Regno d’Italia (è il caso di Fiume).
Sul nuovo monumento saranno presenti i nomi di tutte le località che facevano parte della Grande Ungheria nel 1913.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu