In visita ufficiale a Londra Viktor Orbán, ha parlato con il primo ministro Theresa May dei diritti post-Brexit dei numerosi ungheresi che lavorano nel Regno Unito.
“In Inghilterra ci sono circa 50mila ungheresi impiegati da aziende a proprietà britannica e, secondo i dati 2015, altri 95mila connazionali registrati come occupati nel Regno Unito, a creare una una comunità di circa 150 ungheresi che si guadagnano da vivere attraverso lavori collegati in qualche modo a questa nazione” ha ricordato Orbán nell’intervista televisiva successiva all’incontro. Tali cittadini, ha sottolineato il primo ministro conservatore, “hanno interessi che dobbiamo proteggere”. “Da lato – ha articolato Orbán – è nel nostro interesse che le relazioni commerciali tra britannico-ungheresi restino aperte e libere in futuro. D’altro canto dobbiamo accertarci che i diritti acquistiti da coloro che sono già in Inghilterra non siano ridotti in futuro. Abbiamo concordato che tutto dovrà essere basato sulla reciprocità. In altre parole, se non c’è riduzione dei diritti acquisiti dai cittadini britannici residenti in Europa, la posizione del governo inglese è che non può esserci un taglio dei diritti dei cittadini europei che lavorano in Inghilterra.” Questo secondo Orbán “l’importante esito” della riunione odierna, in cui è stata vagliata anche la procedura del Brexit. “Ancora troppo presto per parlare nella sostanza di temi specifici, ma in questo rispetto la posizione di Budapest si concentrerà anche sul mantenimento del libero scambio di merci e sul preservare i posti di lavoro degli ungheresi qui”. Tra gli altri argomenti di discussione la sicurezza, soprattutto in merito a Russia e Ucraina, su cui Orbán non ha rilasciato dichiarazioni.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu