6 novembre 2024: L’economia ungherese affronta recessione, pressioni fiscali e l’impatto delle elezioni USA

Il fiorino in caduta libera: il dollaro si rafforza su tutte le valute
La vittoria di Trump ha portato a un rafforzamento del dollaro, con conseguente indebolimento del fiorino ungherese. Gli analisti attribuiscono questo fenomeno alle aspettative di una politica fiscale più espansiva e di una politica monetaria più restrittiva sotto l’amministrazione Trump, che rendono gli investimenti in dollari più attraenti. Di conseguenza, il fiorino ha raggiunto un minimo di 23 mesi rispetto al dollaro, scendendo a 411,5 fiorini per euro e 385 fiorini per dollaro. Gli esperti prevedono che, indipendentemente dal risultato elettorale, il fiorino continuerà a essere vulnerabile alle fluttuazioni del mercato globale. Si consiglia quindi agli investitori di monitorare attentamente gli sviluppi economici internazionali e le decisioni politiche che potrebbero influenzare ulteriormente il valore del fiorino.

L’Ungheria ricade in recessione tecnica: il PIL diminuisce dello 0,7%
Ricaduta dell’Ungheria in una recessione tecnica, con il PIL che è diminuito dello 0,7% sia rispetto all’anno precedente che al trimestre precedente. Suppan Gergely, capo economista del Ministero dell’Economia Nazionale, attribuisce questo calo alla contrazione dei settori agricolo, industriale e delle costruzioni, che non è stata compensata dalle performance positive dei servizi. Inoltre, la dipendenza dell’Ungheria dall’economia tedesca, che sta affrontando problemi strutturali e di competitività, ha avuto un impatto negativo sulle esportazioni ungheresi. Suppan sottolinea l’importanza di diversificare le relazioni economiche verso mercati in crescita, in particolare in Asia, per stimolare la crescita economica dell’Ungheria.

Il governo introduce un pacchetto fiscale indicizzato all’inflazione per il 2025
Analisi sulle modifiche proposte nel pacchetto fiscale per il 2025, presentato dal governo ungherese. Una delle principali novità è l’introduzione di un meccanismo di indicizzazione dell’inflazione per diverse imposte, tra cui quelle sugli alcolici, sui carburanti e sulle autovetture aziendali. Questo significa che, a partire dal 2025, le aliquote fiscali saranno adeguate annualmente in base all’inflazione, con l’obiettivo di mantenere il valore reale delle entrate fiscali. Inoltre, il pacchetto prevede un aumento dell’imposta sulle auto aziendali, con importi mensili che variano in base alla potenza del veicolo e alle sue emissioni di CO₂. Queste misure mirano a semplificare l’amministrazione fiscale e a garantire la sostenibilità delle entrate statali.

Aumento dei prezzi dei carburanti: la benzina sale di 2 fiorini, il gasolio di 9 fiorini
A partire da giovedì, i prezzi dei carburanti in Ungheria subiranno un aumento: il prezzo medio della benzina aumenterà di 2 fiorini al litro, mentre quello del gasolio aumenterà di 9 fiorini al litro. Questa variazione segue un precedente cambiamento avvenuto martedì, quando il prezzo della benzina era diminuito di 4 fiorini al litro e quello del gasolio era aumentato di 2 fiorini al litro. L’articolo sottolinea che, oltre a queste variazioni di prezzo, gli automobilisti dovranno affrontare ulteriori aumenti fiscali indicizzati all’inflazione, che influenzeranno imposte come la tassa di registrazione dei veicoli, la tassa automobilistica e l’imposta sui veicoli aziendali. Queste misure mirano a mantenere il valore reale delle entrate fiscali in un contesto di inflazione crescente.

Le banche ungheresi aumentano le commissioni a causa dell’incremento dell’imposta sulle transazioni
Le banche ungheresi stanno pianificando aumenti significativi delle commissioni per i clienti al dettaglio a partire dal prossimo anno. Questa decisione è una risposta all’aumento dell’imposta sulle transazioni finanziarie, che è stata incrementata del 50% dal governo ungherese. In particolare, l’OTP Bank e la K&H Bank hanno annunciato che trasferiranno questo costo aggiuntivo ai loro clienti a partire dal 1º gennaio 2025. Ciò significa che i clienti dovranno affrontare due aumenti delle commissioni nel primo semestre del 2025: uno legato all’inflazione e l’altro derivante dall’aumento dell’imposta sulle transazioni. Ad esempio, per un bonifico di 100.000 fiorini, la commissione aumenterà da 300 a 450 fiorini, oltre alle commissioni bancarie standard. Queste modifiche influenzeranno tutte le transazioni, comprese le disposizioni permanenti, gli addebiti diretti e i prelievi di contante, sia a livello nazionale che internazionale. Inoltre, il governo ha introdotto un’esenzione fiscale per i primi 50.000 fiorini di ogni transazione, ma le banche non sono obbligate a trasferire questo beneficio ai clienti. Alcune banche, come l’MBH e la Raiffeisen, hanno già adattato i loro pacchetti di conti per riflettere questa esenzione, mentre altre, come la K&H e l’OTP, offrono promozioni alternative. I clienti sono incoraggiati a rivedere le loro abitudini bancarie e a considerare il passaggio a pacchetti di conti più convenienti o a istituti finanziari che offrono condizioni migliori. L’articolo conclude sottolineando l’importanza per i consumatori di essere proattivi nella gestione delle loro finanze per mitigare l’impatto di questi aumenti delle commissioni.

La produzione industriale ungherese cala del 7,2% a settembre
Significativo calo della produzione industriale ungherese nel settembre 2024. Secondo i dati preliminari dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH), la produzione industriale è diminuita del 7,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, e del 5,4% quando si considerano gli effetti del calendario lavorativo. La maggior parte dei settori manifatturieri ha registrato una riduzione del volume di produzione. In particolare, settori chiave come la produzione automobilistica, la produzione di apparecchiature elettriche e la produzione di computer, elettronica e prodotti ottici hanno subito un calo. Al contrario, la produzione di alimenti, bevande e prodotti del tabacco ha mostrato una crescita. Nei primi nove mesi del 2024, la produzione industriale complessiva è diminuita del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Gli analisti attribuiscono questa tendenza negativa a una combinazione di fattori, tra cui la debole domanda estera, le interruzioni nella catena di approvvigionamento e le sfide economiche interne. Le prospettive per il settore industriale ungherese rimangono incerte, con previsioni che indicano una possibile ulteriore contrazione nei mesi a venire.

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