Un sondaggio sviluppato dalla società di consulenza Via Credit, e riportato da un articolo del BBJ, rileva che anche in Ungheria, a causa degli effetti del Coronavirus, molte aziende dovranno far fronte a crisi di liquidità e scarsità di risorse finanziarie, entrambi fattori necessari per superare il momento di difficoltà.
L’indagine ha riguardato un campione di 30.000 aziende, di cui 24.000 piccole imprese, e ha cercato di stimare per quanti mesi ciascuna azienda sarebbe in grado di sopravvivere in assenza di ricavi.
Alex Papadimitropulosz, senior partner di Via Credit commenta così l’indagine: “L’intero campione è formato in media da aziende con 55 dipendenti e che complessivamente costituiscono 1,6 milioni di posti di lavoro. Considerando stipendi e contributi il costo del lavoro si attesta sui 312.000 Huf (855 €) per ciascun dipendente, a fronte della situazione di difficoltà imposta dal Coronavirus, la metà delle imprese consultate dispone di riserve sufficienti a garantire 4 mesi di stipendi. Un quarto del campione ha dichiarato invece di poter resistere per un mese soltanto in queste condizioni.”
Via Credit ha sottolineato come questi numeri siano puramente teorici, siccome molte aziende probabilmente riusciranno ad avere qualche forma di ricavo o andranno in contro a qualche spesa extra, così come altre potranno ricorrere a prestiti.
Secondo l’istituto le aziende che potranno meglio fronteggiare questa situazione saranno le realtà con meno dipendenti mentre quelle di medie dimensioni, dato il numero di dipendenti maggiore, faranno fatica. Tuttavia queste solitamente godono di management più professionali, clientele diversificate e migliori coefficienti di solvibilità, tutti fattori che riducono i rischi operativi.
Anche per quanto riguarda le multinazionali interrogate la situazione è analoga, con liquidità necessaria a coprire tra i 2 e i 3 mesi. Tuttavia in questo caso esse possono contare su risorse aggiuntive provenienti dalle case madri.
Fonti: BBJ
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