1. Introduzione: Contesto Economico Ungherese al 2 Giugno 2025
L’economia ungherese, al 2 giugno 2025, si presenta in una fase complessa e delicata, caratterizzata da una serie di sfide interne e da un contesto internazionale instabile. Le dinamiche recenti indicano una potenziale stagnazione, come suggerito dalla prima stima del Prodotto Interno Lordo (PIL) per il primo trimestre dell’anno 1, e da una persistente pressione inflazionistica che continua a destare preoccupazione presso la Banca Nazionale Ungherese (MNB).1 Questa situazione impone al governo e all’istituto centrale un difficile esercizio di bilanciamento tra la necessità di sostenere l’attività economica, reduce da una recessione tecnica nel 2024 2, e l’urgenza di controllare l’aumento dei prezzi per preservare il potere d’acquisto delle famiglie e la stabilità macroeconomica.
La giornata del 2 giugno si colloca in un momento di attesa per la pubblicazione di ulteriori dati macroeconomici significativi, che potrebbero fornire maggiori chiarimenti sulla traiettoria dell’economia. Nel frattempo, il dibattito pubblico e le decisioni politiche riflettono la tensione tra gli obiettivi di crescita ambiziosi del governo 2 e i vincoli imposti dalla realtà economica, incluse le complesse relazioni con l’Unione Europea e le ripercussioni dei conflitti geopolitici in corso. Il presente rapporto si propone di analizzare i principali avvenimenti economici, i dati di mercato e le discussioni politiche rilevanti per l’Ungheria in questa specifica data, offrendo una panoramica basata sulle informazioni disponibili.
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2. Panoramica Macroeconomica e Indicatori Recenti
L’analisi del quadro macroeconomico ungherese al 2 giugno 2025 rivela un’economia che naviga in acque incerte, con segnali contrastanti provenienti da diversi settori e un’attenzione particolare rivolta alle imminenti pubblicazioni di dati da parte dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH).
- Dati KSH e Prospettive Macroeconomiche:
Si attende con interesse la pubblicazione, prevista per martedì, della seconda stima del PIL relativo al primo trimestre del 2025.1 La stima preliminare aveva indicato una performance stagnante dell’economia su dati grezzi, con una contrazione dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, se aggiustata per gli effetti stagionali e di calendario. Rispetto al trimestre precedente (Q4 2024), la performance economica ha registrato una diminuzione dello 0,2% secondo i dati destagionalizzati.1 L’analisi settoriale della prima stima ha evidenziato un contributo positivo aggregato da parte dei servizi, mentre l’industria e il settore delle costruzioni hanno agito da freno, ostacolando una performance economica più robusta.1 Questa debolezza nei settori tradizionalmente motori dell’economia, come l’industria e le costruzioni, rappresenta un segnale preoccupante per un paese che ha puntato molto sulla reindustrializzazione e sull’attrazione di investimenti produttivi. La resilienza del settore dei servizi, sebbene positiva, potrebbe non essere sufficiente da sola a trainare una crescita economica vigorosa e sostenuta nel medio termine. Inoltre, per la giornata di venerdì, il KSH ha in programma il rilascio dei dati di aprile relativi alla produzione industriale e al commercio al dettaglio, che forniranno ulteriori indicazioni sullo stato di salute di questi comparti cruciali.1 - Inflazione e Politica Monetaria della Banca Nazionale Ungherese (MNB):
La Banca Nazionale Ungherese (MNB) continua a mantenere una postura vigile di fronte alle dinamiche inflazionistiche. In linea con le aspettative degli analisti, il Consiglio Monetario non ha modificato il tasso base, confermandolo al 6,5%. Anche i due estremi del corridoio dei tassi di interesse sono rimasti invariati, con il tasso sui depositi overnight (O/N) al 5,5% e quello sui prestiti overnight (O/N) al 7,5%.1 La MNB ha sottolineato che il suo obiettivo primario resta il raggiungimento e il mantenimento della stabilità dei prezzi, evidenziando come le incertezze legate a piani di politica doganale in rapida evoluzione a livello globale abbiano aumentato l’incertezza nell’economia mondiale.1
Il governatore della MNB, Mihály Varga, ha ribadito la necessità di una politica monetaria “cauta e paziente” e il mantenimento di condizioni monetarie rigorose. Sebbene il tasso di inflazione di aprile, attestatosi al 4,2%, fosse in linea con le aspettative della banca centrale, persistono segnali di allarme, in particolare per quanto riguarda l’inflazione dei servizi di mercato, che si è mantenuta elevata al 7,8% ad aprile, e per le aspettative di inflazione delle famiglie, giudicate ancora troppo alte.1 Questa persistenza delle aspettative inflazionistiche elevate tra i consumatori potrebbe innescare una spirale prezzi-salari: se le famiglie si aspettano un aumento dei prezzi, potrebbero richiedere salari più alti per mantenere il loro potere d’acquisto. Le imprese, a loro volta, potrebbero trasferire questi maggiori costi del lavoro sui prezzi finali, alimentando ulteriormente l’inflazione. Le famiglie potrebbero anche essere incentivate ad anticipare gli acquisti, sostenendo la domanda e i prezzi nel breve termine. Questo meccanismo rende più complesso il compito della MNB, che deve affrontare non solo fattori esterni o legati all’offerta, ma anche la psicologia dei consumatori.
A complicare il quadro, i prezzi alla produzione industriale nel mese di aprile hanno registrato un aumento medio del 7,9% rispetto all’anno precedente. Questo incremento è stato determinato principalmente dall’indebolimento annuale del fiorino nei confronti dell’euro e dall’aumento dei costi di produzione.1 Tale dinamica nei prezzi alla produzione segnala il rischio di ulteriori pressioni inflazionistiche sui prezzi al consumo nei mesi a venire. Il contesto globale, con il presidente della Fed di Chicago che ha menzionato la possibilità di una riduzione dei tassi di interesse negli Stati Uniti qualora le incertezze relative ai dazi doganali dovessero chiarirsi 3, aggiunge un ulteriore elemento di complessità per le decisioni di politica monetaria della MNB. - Commercio al Dettaglio e Produzione Industriale (Dati di Marzo):
I dati più recenti disponibili per il commercio al dettaglio, relativi a marzo, mostrano un volume delle vendite in calo dello 0,4% secondo i dati grezzi. Tuttavia, se corretti per gli effetti di calendario (incluso l’effetto Pasqua), si è registrato un aumento dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Su base mensile, il volume del commercio al dettaglio destagionalizzato è diminuito dello 0,5%.1
Per quanto riguarda la produzione industriale, il volume a marzo è rimasto al livello del mese corrispondente dell’anno precedente secondo i dati grezzi. Tuttavia, se aggiustato per gli effetti dei giorni lavorativi, si è registrato un ritardo del 5,4% rispetto a un anno prima. La produzione è diminuita nella maggior parte dei sottosettori manifatturieri, con il calo più marcato osservato nella fabbricazione di apparecchiature elettriche.1 La debolezza della domanda interna, riflessa dall’andamento del commercio al dettaglio, e le difficoltà incontrate dal settore industriale sono coerenti con il quadro di stagnazione evidenziato dalla prima stima del PIL. - Turismo (Dati di Aprile):
Il settore turistico ha mostrato segnali di vitalità ad aprile 2025. Le strutture ricettive (commerciali, private e di altro tipo) hanno ospitato 1,4 milioni di ospiti, che hanno trascorso complessivamente 3,4 milioni di pernottamenti. Il numero di ospiti è aumentato del 17% e i pernottamenti del 16% rispetto all’anno precedente. Questo incremento è stato parzialmente favorito dal fatto che il Venerdì Santo e la Pasqua sono caduti interamente nel mese di aprile quest’anno.1 Le entrate lorde totali derivanti dalle strutture ricettive turistiche sono state di 87,6 miliardi di fiorini, cifra superiore del 25% a prezzi correnti rispetto a un anno prima.1 Questi dati indicano una ripresa del settore, che contribuisce positivamente all’economia, sebbene il confronto annuale sia influenzato dalla calendarizzazione delle festività. - Commercio Estero (Dati di Aprile e Q1 2025 per i Servizi):
Nel mese di aprile 2025, il volume delle esportazioni è diminuito del 2,3% e quello delle importazioni dello 0,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il surplus commerciale si è attestato a 1,4 miliardi di euro, tuttavia la bilancia commerciale si è deteriorata di 354 milioni di euro rispetto ad aprile 2024.1
Per quanto riguarda il commercio di servizi, i dati preliminari del KSH per il primo trimestre del 2025 indicano un surplus di 2,2 miliardi di euro.1 Le esportazioni di servizi sono diminuite del 3,6% su base annua in termini di euro, attestandosi a 7,8 miliardi di euro, mentre le importazioni sono calate del 2,6%, raggiungendo i 5,6 miliardi di euro. Il surplus di 2,2 miliardi di euro è risultato inferiore di 141 milioni di euro rispetto a quello registrato nel primo trimestre del 2024.1 I principali contributori al surplus nel commercio di servizi sono stati i servizi di trasporto (650 milioni di euro di surplus netto), seguiti dai servizi di viaggio (625 milioni di euro).4 La Germania si è confermata il principale partner commerciale dell’Ungheria per i servizi, rappresentando il 18% del fatturato totale.4 Il deterioramento della bilancia commerciale di beni e la riduzione del surplus nel commercio di servizi, sebbene quest’ultimo rimanga positivo, potrebbero esercitare pressioni sulla bilancia dei pagamenti e, di conseguenza, sul tasso di cambio del fiorino nel medio termine. La significativa dipendenza dalla Germania come partner commerciale rende inoltre l’economia ungherese particolarmente vulnerabile ai cicli economici tedeschi.
La divergenza osservata tra la performance del settore dei servizi, che si dimostra relativamente resiliente pur con un surplus in calo, e la marcata debolezza dei settori industriale e delle costruzioni 1, suggerisce la possibilità di uno squilibrio strutturale o di una fase di transizione economica in atto. Questa dinamica potrebbe implicare che la crescita futura dell’Ungheria dipenderà in misura crescente dalla sua capacità di mantenere la competitività nel terziario o, alternativamente, di rivitalizzare il comparto industriale attraverso nuovi investimenti mirati e significativi miglioramenti della produttività. L’economia ungherese potrebbe trovarsi a un bivio, dove la tradizionale dipendenza dall’industria manifatturiera, spesso legata agli investimenti esteri diretti nel settore automobilistico, affronta crescenti difficoltà, mentre il settore dei servizi (turismo, trasporti, servizi alle imprese) assume un ruolo sempre più critico per la stabilità e lo sviluppo economico. La sostenibilità a lungo termine di questa dinamica rappresenta una questione chiave per i policy maker.
Tabella 1: Principali Indicatori Macroeconomici Ungheresi (al 2 Giugno 2025 o ultimi dati disponibili)
Indicatore | Valore | Fonte Dati Recenti |
PIL (Q1 2025, prima stima, var. % a/a destag.) | −0,4% | 1 |
PIL (Q1 2025, prima stima, var. % t/t destag.) | −0,2% | 1 |
Inflazione CPI (Aprile 2025, % a/a) | 4,2% | 1 |
Inflazione Prezzi Produzione Industriale (Apr 2025, % a/a) | 7,9% | 1 |
Tasso Base MNB (al 2 Giugno 2025) | 6,5% | 1 |
Tasso di cambio EUR/HUF (2 Giugno 2025, circa) | 403,07 HUF | 5 |
Tasso di cambio USD/HUF (2 Giugno 2025, circa) | 352,28 HUF | 5 |
Produzione Industriale (Marzo 2025, % a/a corretta) | −5,4% | 1 |
Vendite al Dettaglio (Marzo 2025, % a/a corretta) | +0,4% | 1 |
Surplus Commercio Servizi (Q1 2025) | 2,2 miliardi EUR | 1 |
3. Andamento dei Mercati Finanziari Ungheresi
La giornata del 2 giugno 2025 ha visto dinamiche interessanti sui mercati finanziari ungheresi, con il fiorino che ha mostrato movimenti contrastanti e la borsa di Budapest che ha evidenziato una certa resilienza in un contesto globale teso.
- Valuta (Fiorino – HUF):
Il fiorino ungherese ha registrato un significativo rafforzamento nei confronti del dollaro USA durante la giornata del 2 giugno. La valuta magiara ha toccato un picco di oltre un mese, raggiungendo quota 351,95 fiorini per dollaro, per poi assestarsi intorno a 352,28.5 Questo apprezzamento è avvenuto in concomitanza con la pubblicazione di dati ISM manifatturieri statunitensi più deboli del previsto, che hanno esercitato pressione sul biglietto verde.5
Nei confronti dell’euro, invece, il fiorino ha mostrato un leggero indebolimento, pari allo 0,14% su base giornaliera. Il tasso di cambio EUR/HUF è sceso fino a 403,07, per poi risalire marginalmente e attestarsi nel pomeriggio a 403,27.5 Altre fonti informative riportavano tassi di cambio leggermente differenti durante la giornata: Index.hu segnalava un EUR a 402,76 HUF e un USD a 352,68 HUF 6, e successivamente EUR a 403,00 HUF e USD a 352,63 HUF.7 Telex.hu, dal canto suo, indicava EUR a 402,98 HUF e USD a 352,12 HUF 8, e in un altro aggiornamento EUR a 402,68 HUF e USD a 352,56 HUF.9
La generale debolezza del fiorino nel periodo recente è stata citata come uno dei fattori che hanno contribuito all’aumento delle tariffe del trasporto pubblico a Budapest, effettivo da giugno 2025.10 Questa volatilità del fiorino, con un apprezzamento verso un dollaro indebolito ma una persistente vulnerabilità generale, ha implicazioni dirette sull’inflazione importata e sul costo del servizio del debito estero del paese. - Borsa di Budapest (Indice BUX e Titoli Principali):
L’indice principale della Borsa di Budapest, il BUX, ha chiuso la seduta del 2 giugno a 96.182,18 punti, registrando un incremento dello 0,51%.11 Questa performance è stata definita “sovraperformante” da alcune analisi 12, specialmente se considerata nel contesto delle pressioni ribassiste sui mercati internazionali, alimentate dalle rinnovate minacce di dazi commerciali da parte dell’ex presidente USA Donald Trump.
L’aumento dell’indice è stato trainato principalmente dal buon andamento del titolo farmaceutico Richter, che ha guadagnato l’1,45% attestandosi a 10.500 HUF.11 Anche il titolo Rába ha registrato una performance solida, con un rialzo del 2,78% a 1.480 HUF.11 L’attività degli investitori si è concentrata in particolare sui titoli blue-chip OTP, Richter e Mol.12 Altri titoli in rialzo includono MBHBANK (+1,75% a 5.800 HUF) e AKKO (+1,37% a 295 HUF).11
Un evento significativo della giornata è stata la sospensione delle negoziazioni delle azioni della società NAP da parte della Borsa di Budapest (BÉT).12 Le ragioni specifiche di tale sospensione non sono state immediatamente dettagliate nelle fonti disponibili per il 2 giugno.
La sovraperformance del BUX in un contesto di crescenti tensioni commerciali globali potrebbe indicare una percezione di relativo isolamento da parte degli investitori o la presenza di specifici punti di forza interni, come la solidità del settore farmaceutico rappresentato da Richter. Tuttavia, questa resilienza potrebbe essere messa a dura prova qualora le tensioni commerciali dovessero intensificarsi significativamente, data la natura aperta e fortemente orientata all’esportazione dell’economia ungherese. Un’escalation della guerra commerciale globale colpirebbe inevitabilmente l’Ungheria, mettendo in discussione la sostenibilità di questa attuale sovraperformance.
Parallelamente, la sospensione delle azioni NAP in un mercato altrimenti positivo rappresenta un campanello d’allarme. Sebbene possa trattarsi di un caso isolato, eventi di questo tipo possono minare la fiducia degli investitori, specialmente in mercati percepiti come emergenti o più rischiosi, qualora non venissero gestiti con la massima trasparenza o se dovessero emergere problemi di governance o finanziari più ampi. È cruciale che le ragioni della sospensione vengano chiarite rapidamente per evitare speculazioni e per mantenere la fiducia nella trasparenza e nell’integrità del mercato. - Sentimento degli Investitori e Fattori Globali:
I mercati finanziari globali hanno iniziato la settimana sotto pressione a seguito delle dichiarazioni di Donald Trump relative a un possibile aumento dei dazi statunitensi sull’acciaio dal 25% al 50%.12 Si è parlato di un “nuovo sviluppo nella guerra dei dazi” 11, con le borse statunitensi che hanno mostrato movimenti negativi a causa delle rinnovate tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.12
Sul fronte delle materie prime, si prevede che l’OPEC+ continui ad aumentare la produzione di petrolio nei prossimi tre mesi, una mossa che, secondo analisi di Morgan Stanley, potrebbe portare a una diminuzione dei prezzi del greggio.12
Nel settore della difesa, JP Morgan ha rivisto al rialzo i target price per cinque importanti aziende europee del comparto, citando il miglioramento delle prospettive finanziarie e l’aumento della spesa pubblica per la difesa.12 Al contrario, si prevede che gli utili delle compagnie aeree a livello globale nel 2025 saranno inferiori alle attese, principalmente a causa delle tensioni commerciali e del peggioramento del sentiment dei consumatori.12
Un fattore geopolitico regionale rilevante è la vittoria del candidato nazionalista Karol Nawrocki alle elezioni presidenziali in Polonia. Questo risultato è visto da alcuni analisti come un potenziale incoraggiamento per le forze conservatrici, euroscettiche e ispirate a Trump nell’Europa centrale, inclusa l’Ungheria di Viktor Orbán.13 Sul fronte della politica monetaria europea, la Banca Centrale Europea (BCE) appare orientata verso un taglio dei tassi di interesse nella riunione di giugno.15
Il mercato ungherese, pur mostrando una certa capacità di sovraperformance, non è immune dalle turbolenze globali. Le tensioni commerciali, gli sviluppi geopolitici regionali (come la situazione in Polonia e la persistente guerra tra Russia e Ucraina, con i mercati che monitorano eventuali negoziati 11) e le decisioni delle principali banche centrali (Federal Reserve e BCE) costituiscono fattori di rischio e di influenza significativi per il contesto di investimento.
Tabella 2: Performance di Alcuni Titoli della Borsa di Budapest (2 Giugno 2025)
Titolo | Prezzo di Chiusura (HUF) | Variazione % Giornaliera | Fonte Dati |
BUX Index | 96.182,18 | +0,51% | 11 |
Richter | 10.500 | +1,45% | 11 |
Rába | 1.480 | +2,78% | 11 |
MBHBANK | 5.800 | +1,75% | 11 |
AKKO | 295 | +1,37% | 11 |
FUTURAQUA | 17 | +8,23% | 11 |
OTP | Focus investitori | N/A | 12 |
Mol | Focus investitori | N/A | 12 |
NAP | Sospeso | N/A | 12 |
Nota: I dati di chiusura specifici per OTP e Mol non sono dettagliati in 11 per il 2 giugno, ma sono indicati come titoli con elevata attività di investimento. N/A = Non Applicabile/Disponibile.
4. Politiche Economiche del Governo e Impatti Fiscali
Le politiche economiche del governo ungherese al 2 giugno 2025 continuano a essere caratterizzate da un approccio interventista, mirato a stimolare la crescita e a fornire sostegno alle famiglie, ma che solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine e genera tensioni con alcuni settori economici.
- Bilancio 2025 e Misure Fiscali:
Il Ministro delle Finanze, Mihály Varga, ha presentato al Parlamento la proposta di bilancio per il 2025, descrivendola come un “bilancio del tempo di pace”. L’obiettivo primario di questa manovra è contrastare le recenti condizioni recessive che hanno afflitto l’economia e riportare il paese su una traiettoria di crescita elevata, simile a quella osservata nel decennio precedente.2 In linea con questa strategia, il governo ha annunciato l’intenzione di realizzare quello che viene definito il più grande programma di riduzione fiscale d’Europa. Tra le misure chiave figurano il raddoppio dell’agevolazione fiscale per le famiglie e la progressiva introduzione dell’esenzione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (SZJA) per le madri.17 È stato sottolineato come la spesa pubblica destinata al sostegno delle famiglie sia aumentata in modo significativo a partire dal 2010.17
Questa politica fiscale marcatamente espansiva mira a stimolare i consumi e gli investimenti. Tuttavia, la sua sostenibilità dipenderà in modo cruciale dalla capacità effettiva di generare una crescita economica robusta e, al contempo, di gestire con oculatezza il disavanzo di bilancio. Quest’ultimo si è attestato su una media di circa il 7% del PIL nel corso del decennio attuale, con una previsione di Moody’s del 5,5% per il 2024.2 - Interventi sui Prezzi e Misure Sociali:
Per mitigare l’impatto dell’inflazione sui consumatori, il governo ha deciso di estendere fino alla fine di agosto il tetto ai margini di profitto applicabili da parte dei distributori su una serie di prodotti alimentari di base. Questa misura è volta a contrastare quelli che vengono definiti aumenti di prezzo ingiustificati.18
Parallelamente, continua a essere in vigore il congelamento dei tassi di interesse sui crediti al dettaglio, una misura che è stata prorogata per la sesta volta, fino al 30 giugno 2025. Questa decisione è stata presa nonostante il calo dell’inflazione e la riduzione del tasso base da parte della MNB.20 Proprio contro questa misura e la sua estensione, diversi membri dell’Associazione Bancaria Ungherese hanno presentato un ricorso alla Corte Costituzionale, chiedendo che il congelamento dei tassi venga dichiarato incostituzionale.20
Questi interventi diretti sui prezzi e sui tassi di interesse mirano a fornire un sollievo immediato ai cittadini, ma sollevano interrogativi sulla loro efficacia a lungo termine e sui potenziali effetti distorsivi sul corretto funzionamento del mercato. Il ricorso alla Corte Costituzionale da parte delle banche è un chiaro segnale delle tensioni esistenti tra le politiche governative e gli interessi del settore finanziario, che lamenta l’impatto negativo sulla redditività e sulla prevedibilità del quadro normativo. - Sviluppi Locali: Aumento Tariffe Trasporto Pubblico a Budapest:
A partire da giugno 2025 (le fonti indicano l’inizio del mese, con alcune che specificano il 1° giugno come data di decorrenza 10), le tariffe del trasporto pubblico nella capitale, Budapest, sono state aumentate. Le principali cause addotte per questo incremento sono l’indebolimento del fiorino, che ha fatto lievitare i costi operativi (carburante, manutenzione, pezzi di ricambio importati), e la necessità di reperire fondi per la modernizzazione della rete di trasporto.10 A titolo esemplificativo, il costo del biglietto singolo è passato da 450 a 500 fiorini. Per mitigare l’impatto sui pendolari e sugli utenti abituali, il Budapest Transport Centre (BKK) ha deciso di mantenere invariati i prezzi degli abbonamenti mensili e stagionali.10 L’aumento delle tariffe, sebbene impopolare, riflette le pressioni inflazionistiche e l’impatto della svalutazione della valuta sui costi di un servizio pubblico essenziale.
La strategia economica complessiva del governo ungherese sembra presentare una potenziale contraddizione interna. Da un lato, si persegue attivamente una politica fiscale espansiva e si implementano interventi diretti sui prezzi con l’obiettivo di sostenere i consumi e stimolare la crescita economica.2 Dall’altro lato, il persistente congelamento di una parte significativa dei fondi dell’Unione Europea destinati all’Ungheria 2 e le preoccupazioni relative alla sostenibilità del debito pubblico, evidenziate da un disavanzo di bilancio elevato 2, limitano considerevolmente il margine di manovra fiscale. Questa situazione potrebbe compromettere la capacità di finanziare investimenti pubblici cruciali per la modernizzazione del paese e minare la fiducia degli investitori nel lungo periodo. Tale strategia potrebbe generare una crescita a breve termine trainata principalmente dalla domanda interna, ma rischia di rivelarsi insostenibile senza un miglioramento tangibile delle relazioni con l’UE (necessario per sbloccare i fondi), e in assenza di riforme strutturali profonde volte ad aumentare la produttività e la competitività dell’economia, specialmente se il contesto economico globale dovesse deteriorarsi ulteriormente.
5. Relazioni Economiche Internazionali e Contesto Geopolitico
Le dinamiche economiche dell’Ungheria sono inscindibilmente legate al suo posizionamento nel contesto internazionale, caratterizzato da complesse relazioni con l’Unione Europea, da strategiche cooperazioni energetiche e dall’influenza di fattori geopolitici globali e regionali.
- Ungheria e Unione Europea:
Le tensioni tra Budapest e Bruxelles persistono. Al 2 giugno 2025, circa 18 miliardi di euro di fondi UE destinati all’Ungheria rimangono bloccati a causa di reiterate preoccupazioni relative al rispetto dello stato di diritto e alla governance.21 La Commissione Europea ha recentemente espresso “gravi preoccupazioni” riguardo a una nuova legge ungherese che potrebbe limitare l’operatività delle organizzazioni non governative (ONG) e dei media considerati critici nei confronti del governo. Tale legislazione è vista da Bruxelles come una potenziale violazione del diritto dell’Unione Europea.21 In questo clima, il XXI. Század Intézet, un think tank vicino al governo ungherese, ha pubblicato un’analisi in cui sostiene che Bruxelles stia cercando di espandere il proprio potere a scapito della sovranità economica degli stati membri, individuando presunti interessi francesi e tedeschi dietro alcune proposte dell’UE.22
Un’ulteriore fonte di dibattito riguarda le implicazioni finanziarie di una futura adesione dell’Ucraina all’UE. Secondo Koncz Zsófia, esponente del partito di governo Fidesz, tale adesione potrebbe comportare una riduzione dei fondi comunitari destinati al sostegno delle famiglie ungheresi.17 Le difficili relazioni con l’UE e il conseguente blocco dei fondi rappresentano un freno significativo per lo sviluppo dell’economia ungherese, limitando le risorse disponibili per investimenti pubblici cruciali e incidendo negativamente sulla fiducia degli investitori. La retorica incentrata sulla difesa della sovranità economica nazionale si scontra con la realtà dell’interdipendenza economica all’interno dell’Unione. L’analisi del XXI. Század Intézet, che dipinge le iniziative UE come tentativi di minare la sovranità economica nazionale, riflette e al contempo alimenta la narrativa governativa euroscettica. Questa narrazione, pur trovando un certo eco a livello interno, complica ulteriormente i negoziati con Bruxelles per lo sblocco dei fondi, creando un potenziale circolo vizioso in cui la sfiducia reciproca ostacola l’adozione di soluzioni pragmatiche ai problemi economici che gli stessi fondi UE potrebbero contribuire a risolvere. - Cooperazione Energetica (focus Bulgaria):
La sicurezza energetica rimane una priorità assoluta per l’Ungheria. In questo contesto, il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, ha sottolineato l’importanza cruciale della cooperazione con la Bulgaria, definendola un partner di transito “affidabile e prevedibile” per le forniture di gas naturale, specialmente in contrasto con la situazione dell’Ucraina.23 L’anno scorso, il volume di gas naturale trasportato in Ungheria attraverso la Bulgaria ha superato i 7,5 miliardi di metri cubi, e si prevede un ulteriore aumento per l’anno in corso.23 A rafforzare questa cooperazione, la compagnia energetica statale ungherese MVM ha recentemente stabilito una nuova società di trading di gas in Bulgaria.23 È importante notare che l’Ungheria continua a dipendere significativamente dal gas russo; una fonte riporta che “Mosca è riuscita a riabituare l’intera regione al gas russo con l’efficace aiuto dell’Ungheria”.24
La forte enfasi posta sulla Bulgaria come corridoio energetico alternativo e “affidabile”, in contrapposizione all’Ucraina, non riflette soltanto una necessità pragmatica di diversificare le rotte di approvvigionamento. Essa si inserisce in una più ampia strategia geopolitica ungherese volta a mantenere aperti canali di comunicazione e cooperazione con l’Est, inclusa la conservazione di una certa dipendenza dal gas russo, e a posizionare il paese come un potenziale hub energetico regionale. Questa postura potrebbe talvolta trovarsi in contrasto con le spinte di alcuni partner dell’UE verso una più rapida decarbonizzazione e un deciso affrancamento dalle fonti energetiche russe. - Fattori Globali e Regionali:
Il contesto internazionale continua a essere fonte di incertezza per l’economia ungherese. Le persistenti minacce di dazi commerciali da parte dell’ex presidente statunitense Donald Trump creano un clima di apprensione sui mercati globali.11
A livello regionale, l’esito delle elezioni presidenziali in Polonia, con la vittoria del candidato nazionalista Karol Nawrocki, è interpretato da alcuni osservatori come un potenziale incoraggiamento per il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán e per le altre forze euroscettiche presenti nell’Europa centrale.13 Infine, la guerra tra Russia e Ucraina continua a proiettare la sua ombra sulla regione, con i mercati che seguono con attenzione qualsiasi sviluppo relativo a possibili negoziati.11 L’Ungheria si trova quindi a operare in un ambiente internazionale complesso, dove le politiche delle grandi potenze (Stati Uniti, Unione Europea, Russia) e gli sviluppi politici ed economici regionali esercitano un impatto diretto e significativo sulla sua economia e sul suo margine di manovra politica.
6. Rating Sovrano e Prospettive di Crescita
La valutazione del merito di credito sovrano e le previsioni sulla crescita economica futura forniscono indicazioni cruciali sulla percezione esterna della salute finanziaria dell’Ungheria e sulle sue potenzialità di sviluppo.
- Conferma del Rating di Moody’s:
In una notizia positiva per i mercati, l’agenzia di rating Moody’s ha confermato il rating sovrano dell’Ungheria al livello di “investment grade”. Questa decisione implica che tutte e tre le principali agenzie di rating internazionali (Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch) collocano attualmente l’Ungheria nella categoria degli emittenti affidabili, un giudizio che, secondo fonti governative, riflette le stabili fondamenta dell’economia del paese.18 È importante contestualizzare questa conferma ricordando che, in precedenza, la stessa Moody’s aveva rivisto al ribasso l’outlook sul debito ungherese, portandolo da stabile a negativo, principalmente a causa delle preoccupazioni legate al blocco dei fondi dell’Unione Europea.2
La conferma del rating investment-grade, nonostante le persistenti tensioni con l’UE e il conseguente blocco dei fondi, suggerisce che le agenzie di rating potrebbero attribuire un peso significativo ad altri fattori, come una relativa disciplina fiscale (nonostante il disavanzo di bilancio registrato 2) o la capacità dimostrata dal governo di attrarre investimenti esteri diretti (IED) da fonti alternative, ad esempio da paesi asiatici. Questi flussi di investimento potrebbero parzialmente compensare i mancati trasferimenti dall’UE e sostenere le prospettive di crescita a medio termine. In alternativa, le agenzie potrebbero anticipare una futura risoluzione della disputa sui fondi. Ad ogni modo, la conferma del rating fornisce un elemento di stabilità e contribuisce a mantenere la fiducia degli investitori, pur in un quadro economico che presenta diverse sfide. - Previsioni di Crescita Economica:
Le prospettive di crescita economica per l’Ungheria presentano un quadro variegato a seconda delle fonti. La Commissione Europea prevede una crescita del PIL dell’1,8% per il 2025 e del 3,1% per il 2026, trainata principalmente dalla ripresa dei consumi. L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) è leggermente più cauta per il breve termine, proiettando una crescita dello 0,6% per il 2024, che dovrebbe accelerare al 2,1% nel 2025 e al 2,9% nel 2026. Anche secondo l’OCSE, il motore principale della crescita sarà il consumo privato, supportato da una graduale ripresa degli investimenti nel biennio 2025-2026.2
Queste previsioni internazionali appaiono più moderate rispetto agli ambiziosi obiettivi di crescita dichiarati dal governo Orbán, che punta a un tasso di espansione economica compreso tra il 3% e il 6%.2 Esiste un divario significativo tra le proiezioni delle istituzioni internazionali e le aspirazioni governative. Questo scostamento non è meramente una questione di maggiore o minore ottimismo, ma potrebbe riflettere differenti ipotesi di base riguardo a fattori cruciali come la tempistica e l’entità di un eventuale sblocco dei fondi UE, l’impatto reale delle politiche fiscali espansive implementate a livello nazionale e l’evoluzione del contesto economico globale. Il mancato raggiungimento degli obiettivi di crescita fissati dal governo potrebbe avere significative implicazioni politiche interne, oltre che economiche. Il raggiungimento di una crescita robusta dipenderà in modo determinante dalla capacità di stimolare i consumi interni, dalla ripresa degli investimenti (che sono a loro volta influenzati dalla disponibilità dei fondi comunitari) e da un miglioramento della domanda esterna per i prodotti e i servizi ungheresi.
7. Notizie Settoriali Rilevanti
L’analisi delle dinamiche settoriali al 2 giugno 2025 offre un quadro eterogeneo, con alcuni comparti che mostrano segnali di dinamismo e altri che affrontano sfide significative.
- Telecomunicazioni e Difesa/Spazio: Il gruppo 4iG sta registrando una crescita organica nel settore delle telecomunicazioni. Inoltre, l’azienda vede nel comparto spaziale e dell’industria della difesa aree di business che assumeranno un’importanza crescente nei prossimi anni.12 Il quotidiano Magyar Nemzet ha parlato della nascita di una “nuova gigantesca azienda ungherese” riferendosi proprio al gruppo 4iG.17 Questa espansione di 4iG, specialmente nei settori strategici dello spazio e della difesa, indica un tentativo di diversificare l’economia verso comparti ad alta tecnologia e valore aggiunto. Data la natura di questi settori, è plausibile ipotizzare un forte sostegno governativo, in linea con una strategia volta a creare “campioni nazionali” capaci di ridurre la dipendenza dai settori manifatturieri più tradizionali.
- Industria Automobilistica: Si fa menzione di una “trasformazione senza precedenti nell’industria automobilistica”, tema che sarà discusso in un evento previsto per il 4 giugno.11 Questo suggerisce che anche un settore tradizionalmente forte per l’Ungheria sta attraversando una fase di profondi cambiamenti, probabilmente legati alla transizione verso la mobilità elettrica e a nuove tecnologie.
- Energia: Oltre alla già citata cooperazione strategica con la Bulgaria per il transito del gas, le fonti confermano la persistente dipendenza dell’Ungheria dal gas russo.24
- Settore Bancario: OTP Bank si conferma un attore di rilievo anche a livello regionale, essendo il secondo operatore nel mercato bancario bulgaro.23 A livello di gestione patrimoniale, OTP Alapkezelő (la società di gestione del risparmio del gruppo OTP) e MBH Alapkezelő figurano tra i gestori di fondi più redditizi e con i maggiori volumi in gestione in Ungheria alla fine dell’anno precedente.12
- Media e Intrattenimento: Il CEO dell’emittente televisiva TV2 ha dichiarato che le partite di calcio del Liverpool non diventeranno a pagamento e che potrebbe esserci una seconda stagione per la popolare serie televisiva storica “Hunyadi”.24 In una nota meno positiva per il settore dell’intrattenimento, è stato riportato che il festival musicale Sziget, uno degli eventi culturali di maggior richiamo internazionale in Ungheria, ha registrato una perdita di quasi 4 miliardi di fiorini.25
- Industria e Servizi (Altro): L’azienda Mohu, attiva nel settore della gestione dei rifiuti, ha riportato una perdita significativa di 50 miliardi di fiorini.24 Un segnale preoccupante proviene dal sentiment dei dirigenti aziendali: secondo un’indagine, i CEO ungheresi si aspettano una lenta recessione piuttosto che una rapida ripresa dell’economia.24 Queste aspettative pessimistiche da parte dei leader aziendali contrastano nettamente con gli obiettivi di crescita ottimistici dichiarati dal governo 2, segnalando una potenziale disconnessione tra la percezione delle imprese sulla reale situazione economica e la retorica politica. Le difficoltà finanziarie di entità come Mohu e del festival Sziget, unite alle previsioni di recessione dei CEO, dipingono un quadro microeconomico più cupo rispetto ad alcune dichiarazioni macroeconomiche governative. Ciò suggerisce che, al di là dei dati aggregati, diverse aziende e settori stanno affrontando sfide considerevoli legate all’aumento dei costi operativi, alla contrazione della domanda o a specifici problemi di modello di business.
8. Conclusioni: Sintesi delle Principali Notizie Economiche del 2 Giugno 2025
La giornata del 2 giugno 2025 fotografa un’economia ungherese sospesa tra segnali di cauta resilienza e persistenti vulnerabilità. L’attesa per la seconda stima del PIL del primo trimestre si accompagna alla conferma di una politica monetaria prudente da parte della Banca Nazionale Ungherese, impegnata a contrastare un’inflazione che, seppur in calo rispetto ai picchi, rimane motivo di preoccupazione, specialmente per quanto riguarda le aspettative delle famiglie e la dinamica dei prezzi nei servizi.
Sui mercati finanziari, il fiorino ha mostrato una performance mista, rafforzandosi contro un dollaro USA indebolito ma rimanendo vulnerabile nel complesso, mentre la Borsa di Budapest, trainata da alcuni titoli chiave, ha evidenziato una certa capacità di sovraperformance rispetto al contesto internazionale, sebbene la sospensione di un titolo abbia introdotto una nota di cautela.
Le politiche economiche del governo continuano a puntare su misure interventiste, come il controllo dei prezzi su alcuni beni alimentari e il congelamento dei tassi sui mutui, volte a fornire sollievo immediato ai cittadini ma che generano tensioni con il settore bancario e sollevano interrogativi sulla loro efficacia e sostenibilità a lungo termine. Il bilancio per il 2025, definito “del tempo di pace”, mira a una crescita ambiziosa attraverso significativi sgravi fiscali, la cui sostenibilità dipenderà dalla capacità di stimolare un’effettiva ripresa economica e di gestire il disavanzo pubblico.
Le relazioni con l’Unione Europea rimangono un nodo cruciale, con il blocco dei fondi comunitari che continua a pesare sulle prospettive di investimento e modernizzazione del paese. Parallelamente, l’Ungheria persegue attivamente strategie per garantire la propria sicurezza energetica, rafforzando la cooperazione con partner come la Bulgaria per il transito del gas, pur mantenendo una significativa dipendenza dalle forniture russe.
La conferma del rating sovrano investment-grade da parte di Moody’s offre un importante elemento di stabilità e fiducia per gli investitori. Tuttavia, le prospettive di crescita economica rimangono incerte e significativamente divergenti tra le previsioni delle istituzioni internazionali e gli obiettivi del governo. Il raggiungimento di una crescita robusta e sostenibile dipenderà da una complessa interazione di fattori interni, tra cui l’efficacia delle politiche economiche e la capacità di risolvere le dispute con l’UE, e da fattori esterni, come l’evoluzione del contesto geopolitico e la domanda globale.
Le dinamiche settoriali, infine, presentano un quadro eterogeneo, con segnali di dinamismo in comparti come le telecomunicazioni e la difesa, ma anche difficoltà e aspettative pessimistiche in altri segmenti dell’industria e dei servizi.
In sintesi, il 2 giugno 2025 trova l’economia ungherese a un crocevia. Il paese è impegnato a stimolare la crescita interna attraverso politiche fiscali espansive e interventi diretti, ma deve al contempo affrontare persistenti pressioni inflazionistiche, un contesto internazionale volatile e relazioni tese con l’Unione Europea che ne limitano le risorse finanziarie. La resilienza dimostrata da alcuni settori e la stabilità del rating sovrano costituiscono segnali positivi, ma le intrinseche contraddizioni nelle strategie economiche adottate e le marcate vulnerabilità esterne richiedono un monitoraggio continuo e attento per valutare la sostenibilità del percorso di sviluppo intrapreso.
FONTI
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- Will Hungary’s Unexpected Recession Scupper Orbán’s 2025 Growth Aspirations?, accessed June 2, 2025, https://internationalbanker.com/finance/will-hungarys-unexpected-recession-scupper-orbans-2025-growth-aspirations/
- Fontos üzenet jött: ekkor indulhat a kamatvágás Amerikában – Portfolio.hu, accessed June 2, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250602/fontos-uzenet-jott-ekkor-indulhat-a-kamatvagas-amerikaban-765459
- Hungary’s Service Trade Surplus Hits EUR 2.2 bln in Q1 – Budapest Business Journal, accessed June 2, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/trade/hungarys-service-trade-surplus-hits-eur-2-2-bln-in-q1/
- Kulcsszinten a forint – Most indul be az erősödés? – Portfolio.hu, accessed June 2, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250602/kulcsszinten-a-forint-most-indul-be-az-erosodes-765209
- Pánikvásárlás fenyeget, olyan hőhullám érkezik, ami próbára teszi a klímapiacot – Index.hu, accessed June 2, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/06/02/hohullam-idojaras-idojaras-elorejelzes-klima-legkondicionalo/
- Újabb adat mutatja, hogy gödörben a magyar gazdaság – Index.hu, accessed June 2, 2025, https://index.hu/gazdasag/2025/05/22/beruhazas-allami-beruhazas-maganberuhazas-magyar-gazdasag-feldolgozoipar-szallitas-raktarozas-energiaipar-ingatlanugylet/
- Megpróbálták megölni Jeszenszky Gézát, betört a koponyája, de túlélte a támadást – Telex, accessed June 2, 2025, https://telex.hu/belfold/2025/06/02/jeszenszki-geza-gyilkossagi-kiserlet-tamadas
- Gyanús aktatáskát vittek a Lendvay utcai Fidesz-székházhoz, tűzszerészeket hívtak megvizsgálni – Telex, accessed June 2, 2025, https://telex.hu/belfold/2025/06/02/fidesz-szekhaz-budapest-aktataska-tuzszereszek-rendorseg
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- Hírek | hvg.hu, accessed June 2, 2025, https://hvg.hu/
- Itthon: Magyar Péter: Válasszon a nép köztársasági elnököt | hvg.hu, accessed June 2, 2025, https://hvg.hu/itthon/20250602_magyar-peter-koztarsasagi-elnok-kozvetlen-elnokvalasztas-tisza-part