Sintesi Riepilogativa
La giornata del 3 giugno 2025 si è rivelata densa di informazioni cruciali per l’economia ungherese, offrendo un quadro complesso e sfaccettato delle sue attuali condizioni e prospettive future. Tra gli eventi salienti spicca la pubblicazione del nuovo Outlook Economico da parte dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), che ha fornito previsioni aggiornate su crescita, inflazione e finanza pubblica. Parallelamente, sono stati discussi e confermati i dati definitivi del Prodotto Interno Lordo (PIL) relativi al primo trimestre del 2025, evidenziando una stagnazione che cela dinamiche settoriali divergenti. Significativi anche gli annunci governativi riguardanti imponenti progetti infrastrutturali, come il nuovo collegamento ferroviario per l’aeroporto di Budapest e un nuovo terminal merci, segnali di una visione di sviluppo a lungo termine. Dal fronte della politica monetaria, sono emerse notizie sulle recenti perdite registrate dalla Banca Nazionale Ungherese (MNB) nel 2024, mentre i mercati finanziari hanno mostrato un andamento contrastato, con il fiorino relativamente stabile e la borsa di Budapest in lieve calo. Questa concentrazione di dati macroeconomici, analisi esterne e decisioni di politica economica in un singolo giorno suggerisce un periodo di intensa valutazione e potenziale ricalibrazione delle aspettative per l’economia ungherese, mettendo in luce sia le sfide persistenti che le opportunità all’orizzonte.
PODCAST IN ITALIANO
Prospettive Macroeconomiche e Performance Recente
A. Analisi dell’Outlook Economico dell’OCSE (pubblicato il 3 giugno 2025)
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha rilasciato il 3 giugno 2025 il suo più recente Outlook Economico, fornendo un’analisi dettagliata delle prospettive per l’Ungheria.1 Le previsioni indicano una crescita del PIL contenuta allo 0,9% per il 2025, un dato che, sebbene positivo, segnala una ripresa ancora modesta per l’anno in corso. Il portale di informazione economica ungherese Portfolio.hu ha commentato che l’economia nazionale “si riprende solo lentamente”.3 Tuttavia, l’OCSE prevede un’accelerazione della crescita al 2,4% nel 2026.1
Il principale motore di questa crescita nel 2025 è identificato nel consumo privato, che dovrebbe beneficiare di un aumento dei salari reali e crescere del 5,4%.1 Al contrario, gli investimenti sono attesi in calo del 3,0% nel 2025, prima di una prevista robusta ripresa nel 2026, con un incremento del 5,4%.1 L’organizzazione parigina sottolinea che “migliori condizioni di finanziamento, minore incertezza sulla politica commerciale e piena attuazione delle recenti riforme sull’integrità pubblica saranno fondamentali per sostenere una ripresa degli investimenti”.1 Questa enfasi suggerisce che la debolezza attuale degli investimenti non è solo ciclica ma legata anche a fattori strutturali e di fiducia. Una crescita trainata prevalentemente dai consumi, a fronte di investimenti produttivi in calo, può rendere l’economia più vulnerabile a shock sulla fiducia dei consumatori o a un deterioramento delle condizioni del credito al consumo, senza contemporaneamente rafforzare la capacità produttiva a lungo termine del paese.
Sul fronte dei prezzi, l’inflazione, misurata dall’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC), è stimata in moderazione, attestandosi al 4,9% nel 2025 per poi scendere al 3,6% nel 2026.1 Nonostante la decelerazione, il livello del 2025 rimane significativamente al di sopra dei target di molte banche centrali. Per quanto riguarda i conti pubblici, il deficit di bilancio è previsto rimanere elevato, al 4,2% del Prodotto Interno Lordo (PIL) nel 2025 e al 4,0% nel 2026.1 Un deficit di tale entità, combinato con una crescita economica modesta, potrebbe esercitare pressioni sulla sostenibilità del debito pubblico e limitare lo spazio di manovra fiscale per future politiche di stimolo o per affrontare shock imprevisti.
L’OCSE ha inoltre evidenziato diversi rischi al ribasso per le sue previsioni, riconducibili in particolare all’andamento economico dei principali partner commerciali dell’Ungheria, con un focus specifico sulla vulnerabilità dell’area dell’euro e, all’interno di essa, della Germania.1 Portfolio.hu ha menzionato il potenziale impatto negativo indiretto di eventuali dazi statunitensi sui prodotti dell’Unione Europea, che si ripercuoterebbe sull’Ungheria attraverso la sua stretta interconnessione con l’economia tedesca, destinataria di una quota significativa dell’export magiaro.3
Per mitigare questi rischi e rafforzare le prospettive di crescita, l’OCSE ha ribadito l’importanza cruciale delle riforme strutturali.1 Tali riforme sono viste come essenziali per sostenere il recupero degli investimenti e promuovere una crescita economica più solida e sostenibile nel lungo periodo. Portfolio.hu ha specificato che tra le riforme auspicate vi è la necessità di migliorare il quadro regolatorio nei settori dell’energia, dei trasporti, dei servizi alle imprese e delle telecomunicazioni, al fine di stimolare la concorrenza e favorire l’ingresso di nuovi operatori sul mercato.3 L’assenza di un robusto programma di riforme potrebbe significare che l’economia ungherese rimanga intrappolata in un ciclo di crescita modesta, eccessivamente dipendente da fattori esogeni o dalla domanda interna volatile.
Tabella 1: Previsioni Chiave dell’OCSE per l’Ungheria (2025-2026)
Indicatore | 2025 (prev.) | 2026 (prev.) | Fonte |
Crescita PIL (%) | 0,9 | 2,4 | 1 |
Inflazione IPC (%) | 4,9 | 3,6 | 1 |
Consumo Privato (%) | 5,4 | N.D. | 1 |
Investimenti (%) | -3,0 | 5,4 | 1 |
Deficit di Bilancio (% PIL) | 4,2 | 4,0 | 1 |
N.D. = Non Disponibile nelle fonti citate per questa specifica tabella.
B. Revisione dei Dati del PIL del Q1 2025 (confermati/discussi il 3 giugno 2025)
In parallelo alla pubblicazione delle prospettive OCSE, il 3 giugno 2025 (o in date immediatamente precedenti) sono stati confermati e discussi i dati dettagliati sul Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’Ungheria per il primo trimestre del 2025, elaborati dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH).6 Questi dati hanno rivelato una sostanziale stagnazione dell’attività economica: su dati grezzi, il PIL non ha mostrato crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (0,0% a/a), mentre su dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario si è registrata una contrazione dello 0,4% a/a.6 Rispetto al trimestre precedente (Q4 2024), il PIL è ulteriormente diminuito dello 0,2%, confermando le stime flash e segnalando la persistenza di difficoltà strutturali e un’inerzia negativa all’inizio dell’anno.6 Il quotidiano Népszava ha commentato incisivamente che “invece di un decollo, l’economia ungherese è piuttosto a terra”, aggiungendo che il raggiungimento di una crescita del PIL dell’1% per l’intero anno rappresenterà una sfida impegnativa.8
L’analisi settoriale mostra un quadro eterogeneo. L’industria ha subito un calo significativo del 3,9% a/a nel Q1, principalmente a causa di una flessione del 4,6% nel settore manifatturiero. Particolarmente colpita la produzione di apparecchiature elettriche. Complessivamente, l’industria ha sottratto 0,7 punti percentuali alla crescita del PIL.6 Anche il settore delle costruzioni ha registrato una performance negativa, con una diminuzione della produzione del 5,1% a/a, contribuendo per -0,2 punti percentuali al PIL.6 L’agricoltura ha mostrato un calo dello 0,7% a/a.6 Tuttavia, su base trimestrale, il settore agricolo è cresciuto del 4,6% rispetto al Q4 2024, fornendo un raro impulso positivo in un contesto altrimenti debole.6
Il settore dei servizi è stato l’unico a mostrare una dinamica espansiva, con una crescita complessiva dell’1,1% a/a, agendo da principale sostegno per evitare una contrazione più marcata del PIL aggregato e contribuendo positivamente per 0,9 punti percentuali.6 All’interno dei servizi, si sono distinti i comparti dell’istruzione (+3,5%), delle attività artistiche, di intrattenimento e ricreative (+3,1%), della sanità e assistenza sociale (+2,4%) e del commercio all’ingrosso e al dettaglio (+2,1%).6 Al contrario, il settore dell’informazione e comunicazione (ICT) e quello delle attività immobiliari hanno subito una lieve contrazione (-0,1%).6
Dal lato della domanda, i consumi delle famiglie sono aumentati del 4,1% a/a nel Q1, con una spesa per beni durevoli particolarmente vivace (+8,9%).6 Questa resilienza dei consumi è in linea con le attese dell’OCSE e dell’MNB, che vedono nella domanda interna un importante sostegno alla crescita, alimentata dall’aumento dei salari reali. Tuttavia, questa forza contrasta nettamente con la dinamica degli investimenti (formazione lorda di capitale fisso), crollati del 10,1% a/a nel Q1, con flessioni sia nelle costruzioni che negli investimenti in macchinari e attrezzature.6 Questa marcata dicotomia tra consumi in crescita e investimenti in forte calo dipinge un quadro di “economia a due velocità”. Se da un lato i consumatori mostrano fiducia e capacità di spesa, dall’altro le imprese appaiono esitanti a investire, il che potrebbe compromettere la crescita futura e l’aumento della produttività. Tale divergenza rende la ripresa economica intrinsecamente “fragile”, come sottolineato dal Budapest Business Journal 6, e dipendente in modo sproporzionato dalla domanda interna, mentre il contributo degli investimenti produttivi e del settore estero langue.
Il commercio estero ha registrato un surplus di partite correnti di 1.237 miliardi di HUF. Tuttavia, in termini di volume, le esportazioni sono diminuite dello 0,4% a/a, a fronte di un lieve aumento delle importazioni (+0,1%). Di conseguenza, le esportazioni nette hanno avuto un impatto negativo sulla crescita del PIL, riducendola di 0,3 punti percentuali.6
Tabella 2: Indicatori Economici Chiave dell’Ungheria Q1 2025 (variazioni %)
Indicatore | Q1 2025 (a/a grezzo) | Q1 2025 (a/a destag.) | Q1 2025 (t/t destag.) | Fonte |
PIL | +0,0 | -0,4 | -0,2 | 6 |
Industria | -3,9 | N.D. | -2,3 | 6 |
Costruzioni | -5,1 | N.D. | -1,1 | 6 |
Servizi (aggregato) | +1,1 | N.D. | -0,2 | 6 |
Consumi delle Famiglie | +4,1 | N.D. | +0,4 | 6 |
Formazione Lorda di Capitale Fisso | -10,1 | N.D. | -2,4 | 6 |
Esportazioni (volume) | -0,4 | N.D. | +1,5 | 6 |
Importazioni (volume) | +0,1 | N.D. | +1,4 | 6 |
N.D. = Non Disponibile nelle fonti citate per questa specifica disaggregazione nella tabella.
Politica Monetaria, Inflazione e Banca Centrale
A. Decisioni sui Tassi di Interesse della MNB
Nel suo più recente incontro di politica monetaria, tenutosi il 27 maggio 2025, il Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha deciso di mantenere invariato il tasso base al 6,50%. Coerentemente, anche il tasso sui depositi overnight (O/N) è rimasto al 5,50% e quello sui prestiti collateralizzati O/N al 7,50%.10 Questa decisione, presa poco prima degli aggiornamenti del 3 giugno, fornisce un contesto importante.
La scelta di mantenere i tassi fermi, nonostante un’inflazione ancora superiore al corridoio di tolleranza ma in fase calante, suggerisce un approccio prudente da parte dell’istituto centrale. La MNB si trova a navigare in acque complesse, dovendo bilanciare l’obiettivo primario della stabilità dei prezzi con le crescenti preoccupazioni per la stagnazione economica, come evidenziato dai deboli dati del PIL del primo trimestre. Una riduzione prematura dei tassi potrebbe rinfocolare le pressioni inflazionistiche, mentre un loro mantenimento su livelli elevati per un periodo troppo prolungato rischierebbe di soffocare ulteriormente una crescita già anemica. A complicare il quadro interviene la “doppia natura” del mercato del credito ungherese, caratterizzato da una ripresa dei prestiti alle famiglie ma da una domanda di credito ancora contenuta da parte delle imprese.10 Questa eterogeneità nella risposta ai tassi di interesse correnti potrebbe ulteriormente giustificare la cautela della banca centrale, che attende segnali più chiari sulla traiettoria dell’inflazione e sulla ripresa dell’attività economica complessiva.
B. Andamento dell’Inflazione e Previsioni
Ad aprile 2025, l’inflazione misurata dall’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) in Ungheria è scesa al 4,2%, mentre l’inflazione di fondo (core inflation) si è attestata al 5,0%.10 Nonostante questo calo, la MNB prevede che il tasso di inflazione rimanga prossimo al limite superiore della sua banda di tolleranza (attualmente 3%±1 punto percentuale, con l’obiettivo di rientrarvi stabilmente all’inizio del 2026 11) nei prossimi mesi.10
Nel suo rapporto sull’inflazione di marzo 2025, rilevante per il contesto attuale, la banca centrale aveva rivisto al rialzo le proprie stime per l’inflazione media annua del 2025, portandole in un intervallo compreso tra il 4,5% e il 5,1%.11 Questa proiezione è leggermente superiore a quella dell’OCSE (4,9% per il 2025 1) e a quella della Commissione Europea (4,1% 12).
La MNB identifica diversi fattori di rischio che potrebbero spingere l’inflazione verso l’alto: l’impatto dell’aumento delle tariffe sulle aspettative inflazionistiche, i prezzi alimentari globali elevati e la persistente dinamica sostenuta dei prezzi nei servizi di mercato.10 D’altro canto, alcuni elementi potrebbero contribuire a moderare le pressioni inflazionistiche, tra cui il calo dei prezzi mondiali del petrolio e delle materie prime, l’introduzione da parte delle autorità di tetti ai margini di profitto su alcuni prodotti alimentari e beni di consumo, nonché gli impegni volontari sulla politica dei prezzi da parte di fornitori di servizi di telecomunicazione e banche.10
La persistenza di pressioni inflazionistiche, nonostante la recente decelerazione, e le previsioni della MNB e dell’OCSE per il 2025, seppur relativamente vicine, indicano che l’inflazione rimarrà un tema centrale per l’economia ungherese per tutto l’anno, ben al di sopra del target desiderato. La leggera divergenza nelle previsioni delle diverse istituzioni e la molteplicità dei fattori di rischio e di moderazione sottolineano un elevato grado di incertezza sull’evoluzione futura del livello dei prezzi, rendendo il compito della politica monetaria particolarmente arduo.
C. Notizie Rilevanti sulla MNB
Il 3 giugno 2025, il portale di informazione finanziaria Pénzcentrum ha riportato che la Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha chiuso il bilancio del 2024 con una perdita di 788,7 miliardi di HUF.1 Sebbene questo risultato rappresenti un miglioramento rispetto alla perdita di 1.763,2 miliardi di HUF registrata nell’anno precedente, porta il totale delle perdite accumulate dalla banca centrale in due anni a oltre 2.500 miliardi di HUF.13 Perdite di tale entità per una banca centrale sono un fatto rilevante che può sollevare interrogativi sulla sua solidità finanziaria e, potenzialmente, sulla sua capacità di condurre efficacemente la politica monetaria senza condizionamenti. In alcuni casi, perdite ingenti possono rendere necessaria una ricapitalizzazione da parte dello Stato, con ovvie implicazioni per il bilancio pubblico. La MNB, secondo quanto riportato, ha attribuito la perdita a specifiche transazioni i cui effetti negativi dovrebbero essere compensati da risultati migliori negli anni successivi, grazie alla riduzione del bilancio della banca centrale e alla diminuzione dell’eccesso di liquidità nel sistema bancario, che comporterebbero un continuo risparmio sugli interessi.13 Questa notizia, pubblicata contestualmente alle nuove previsioni OCSE e ai dati sul PIL, aggiunge un elemento di complessità al quadro finanziario dell’Ungheria.
In un annuncio correlato, il Governatore della MNB, Mihály Varga, il 2 giugno (come riportato da Portfolio.hu), ha presentato cinque misure volte a rafforzare la lotta contro le frodi finanziarie. Tra queste, spicca una maggiore responsabilità attribuita alle banche in caso di mancata o inadeguata autenticazione del cliente, o qualora il cliente venga indotto fraudolentemente a effettuare pagamenti in nome della banca stessa.1 Questa iniziativa indica un’attenzione della MNB non solo agli aspetti macroeconomici, ma anche alla stabilità e alla protezione del sistema finanziario e dei suoi utenti.
È utile ricordare che Mihály Varga è stato nominato governatore all’inizio di marzo 2025, succedendo a György Matolcsy, la cui gestione era stata oggetto di indagini per l’utilizzo dei fondi della banca centrale.15 Al momento del suo insediamento, Varga aveva promesso una politica monetaria “coerente” e “disciplinata”, e una riduzione delle attività della MNB che esulano dai “compiti classici di una banca centrale”.16 Questo cambio al vertice potrebbe segnalare una volontà di discontinuità e un ritorno a un approccio più ortodosso nella gestione dell’istituto.
Situazione Fiscale e Iniziative Governative
A. Previsioni sul Deficit di Bilancio
Le prospettive per i conti pubblici ungheresi nel 2025 indicano il persistere di un deficit di bilancio significativo, sebbene con lievi differenze nelle stime delle principali istituzioni. L’OCSE, nel suo outlook del 3 giugno, prevede un disavanzo pari al 4,2% del PIL nel 2025, che dovrebbe ridursi marginalmente al 4,0% nel 2026.1 La Commissione Europea, nelle sue previsioni di primavera (rilevanti per il contesto attuale), stimava un deficit leggermente superiore per il 2025, al 4,6% del PIL.12 La Banca Nazionale Ungherese (MNB), nelle sue proiezioni di maggio, anticipava una diminuzione del deficit fiscale nel 2025 e 2026 rispetto al 4,9% registrato nel 2024, con un saldo primario (al netto della spesa per interessi) atteso vicino all’equilibrio.10
Nonostante le leggere variazioni, tutte le previsioni concordano su un deficit che rimarrà elevato nel 2025, ben al di sopra dei parametri di riferimento europei. Questa situazione pone delle sfide considerevoli per la sostenibilità delle finanze pubbliche, specialmente in un contesto caratterizzato da una crescita economica modesta e da tassi di interesse che, sebbene in calo rispetto ai picchi recenti, rimangono su livelli relativamente alti, incrementando l’onere del servizio del debito. Un deficit persistentemente elevato potrebbe limitare lo spazio di manovra del governo per future politiche di sostegno all’economia o per rispondere a shock avversi. L’OCSE ha inoltre osservato che la politica fiscale ungherese nel 2025 è attesa essere sostanzialmente neutrale, per poi assumere un orientamento più espansivo nel 2026, dopo due anni di consolidamento fiscale.3 Questa tempistica potrebbe riflettere la difficoltà di attuare strette fiscali significative in un periodo di debolezza congiunturale.
B. Annuncio Nuovi Progetti Infrastrutturali (3 giugno 2025)
In una significativa mossa di politica economica, il Ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy, ha annunciato il 3 giugno 2025 la decisione del governo ungherese di avviare due importanti progetti infrastrutturali: la costruzione di un nuovo collegamento ferroviario ad alta velocità tra l’aeroporto internazionale Liszt Ferenc e la stazione ferroviaria Nyugati, nel centro di Budapest, e la realizzazione di un nuovo terminal merci aeroportuale.12
Il costo stimato per il collegamento ferroviario ammonta a 1 miliardo di EUR, mentre per il terminal merci si prevede un investimento compreso tra 0,4 e 1 miliardo di EUR. È cruciale notare che entrambi i progetti saranno realizzati attraverso un meccanismo di concessione.17 Questo modello di finanziamento implica che l’onere finanziario iniziale non graverà direttamente sul bilancio statale, ma sarà sostenuto da investitori privati che poi gestiranno le infrastrutture per un periodo definito. Se da un lato ciò alleggerisce la pressione immediata sui conti pubblici, dall’altro potrebbe comportare costi futuri per gli utenti finali o la necessità di garanzie statali per rendere i progetti appetibili agli investitori.
Per quanto riguarda le tempistiche, il ministro Nagy ha indicato che le gare di concessione potrebbero essere indette entro sei mesi. La fase di preparazione dei progetti potrebbe richiedere da un anno a un anno e mezzo, dopodiché potrà iniziare la costruzione vera e propria.17
Le motivazioni alla base di questi investimenti risiedono nella rapida crescita del traffico passeggeri e merci dell’aeroporto di Budapest. Nel 2024, lo scalo ha servito 17,6 milioni di passeggeri, superando i livelli record pre-pandemia, con una crescita media annua del 14% negli ultimi anni. Le proiezioni indicano un possibile superamento dei 20 milioni di passeggeri entro il 2030 e dei 35 milioni entro il 2040. Parallelamente, il traffico merci si sta avvicinando alla capacità massima attuale, stimata tra le 400.000 e le 450.000 tonnellate annue.17
Interrogato su potenziali partner per la realizzazione di questi progetti, il ministro Nagy ha suggerito che sarebbe “logico” scegliere un partner cinese, dato che la maggior parte del commercio merci dell’Ungheria avviene con la Cina.17 Questa affermazione si inserisce nella più ampia strategia geopolitica ed economica ungherese di “apertura a Est”, volta a diversificare le fonti di investimento e rafforzare i legami con le economie asiatiche.
Questi progetti, se portati a compimento con successo, potrebbero fornire uno stimolo significativo all’economia ungherese nel medio-lungo termine, migliorando la connettività internazionale del paese, potenziando la sua capacità logistica e creando nuove opportunità di lavoro. Tuttavia, il successo dipenderà dalla capacità di attrarre investimenti adeguati, dalla gestione efficiente delle concessioni e dal contesto economico generale in cui si svilupperanno.
Andamento dei Mercati Finanziari (Financial Market Performance) – 3 Giugno 2025
A. Tasso di Cambio del Fiorino (HUF)
Nella giornata del 3 giugno 2025, il fiorino ungherese (HUF) ha mostrato una relativa stabilità nei confronti delle principali valute di riferimento, pur con lievi fluttuazioni a seconda delle fonti e degli orari di rilevazione.
Nei confronti dell’euro (EUR), la Banca Centrale Europea (BCE) ha riportato un tasso di cambio spot di 403,63 HUF per EUR.19 Forbes Advisor, alle 11:11 UTC, indicava un tasso di 1 EUR = 403,388 HUF.20 Questi dati si confrontano con il tasso ufficiale della Banca Nazionale Ungherese (MNB) del giorno precedente (2 giugno), che era di 1 EUR = 402,95 HUF.22
Verso il dollaro statunitense (USD), Wise.com indicava un cambio di 1 HUF = 0,00284 USD (equivalente a circa 1 USD = 352,11 HUF), sottolineando che si trattava del tasso più alto registrato per il fiorino contro il dollaro negli ultimi sei mesi.1 Forbes Advisor riportava un tasso di 1 HUF = 0,002824 USD (circa 1 USD = 354,11 HUF).21 Il tasso ufficiale MNB del 2 giugno era di 1 USD = 352,85 HUF 22, mentre il portale Telex.hu menzionava nella sua testata un valore di 354,73 HUF per USD.17
La performance del fiorino, in particolare il raggiungimento di un massimo semestrale contro il dollaro USA, potrebbe essere interpretata in diversi modi. Potrebbe riflettere una temporanea debolezza generalizzata del dollaro sui mercati internazionali in quella specifica giornata, oppure una maggiore, seppur forse transitoria, fiducia degli investitori nel fiorino. Quest’ultima potrebbe essere stata alimentata da una lettura non eccessivamente negativa delle previsioni OCSE o dall’annuncio dei piani infrastrutturali a lungo termine. Tuttavia, data la complessità del quadro economico interno, caratterizzato da una crescita stagnante nel primo trimestre e da previsioni di deficit ancora elevate, una forza sostenuta del fiorino dovrebbe essere supportata da fattori esterni favorevoli o da una percezione decisamente positiva delle prospettive future, che al momento non emerge in modo univoco dalle analisi.
Tabella 3: Tassi di Cambio del Fiorino (HUF) – 3 Giugno 2025
Coppia Valutaria | Tasso HUF per Unità di Valuta Estera | Tasso Valuta Estera per Unità di HUF | Fonte (Ora UTC se disp.) |
EUR/HUF | 403,63 | 0,002478 | 19 (BCE Spot) |
EUR/HUF | 403,388 | 0,002479 | 21 (Forbes, 11:11) |
USD/HUF | ~352,11 (calcolato) | 0,00284 | 23 (Wise) |
USD/HUF | ~354,11 (calcolato) | 0,002824 | 21 (Forbes, 11:11) |
USD/HUF | 354,73 | 0,002819 | 17 (Telex.hu) |
B. Performance della Borsa di Budapest (Indice BUX)
La Borsa di Budapest ha chiuso la seduta del 3 giugno 2025 con una lieve flessione. L’indice principale, il BUX, si è attestato a 95.951,81 punti, registrando una diminuzione di 230,37 punti, pari allo 0,24% rispetto alla chiusura precedente.20 Un’altra fonte, il sito ufficiale della Borsa di Budapest (BSE.hu), riportava una chiusura leggermente diversa, a 95.846,82 punti, con un calo dello 0,35% 24; tali discrepanze marginali possono dipendere dall’orario esatto di rilevazione della chiusura o da minime differenze metodologiche nel calcolo.
Il volume degli scambi sul mercato azionario è stato di 17,3 miliardi di HUF.20 L’andamento dei principali titoli (le cosiddette “blue chip”) è stato misto, senza una direzione univoca.20
Czibere Ákos, analista di Equilor Befektetési Zrt., ha commentato la seduta sottolineando come il trading sia stato dominato dal “sentiment” degli investitori, in particolare per quanto riguarda la debolezza del titolo OTP Bank, uno dei più pesanti dell’indice.20 Secondo l’analista, nonostante una leggera tendenza al rialzo manifestata da alcune borse europee, i sottoindici relativi al settore finanziario hanno mostrato una generale debolezza a livello continentale, e questo effetto si sarebbe riflesso anche sulla performance della Borsa di Budapest. Inoltre, l’andamento delle altre principali azioni quotate sarebbe stato influenzato anche da fattori tecnici, come la data di stacco dei dividendi (ovvero se i titoli fossero scambiati “cum dividendo” o “ex dividendo”).20
Questa leggera contrazione del BUX, in un contesto europeo non uniformemente negativo, e il commento dell’esperto suggeriscono che specifici fattori legati al mercato ungherese o al settore finanziario locale abbiano avuto un peso preponderante sulla performance della giornata. La debolezza di un titolo importante come OTP può influenzare significativamente l’intero indice. Questo, unito ai dati macroeconomici non brillanti e alle persistenti incertezze, indica un clima di generale cautela tra gli investitori attivi sulla piazza di Budapest, che non sembrano aver trovato negli annunci della giornata motivi sufficienti per un deciso orientamento all’acquisto.
Commenti degli Esperti e Altre Notizie Rilevanti
A. Analisi sulla Crescita del PIL
Le reazioni e i commenti degli analisti locali ai dati del PIL del primo trimestre e alle prospettive economiche generali per l’Ungheria, emersi il 3 giugno 2025, riflettono un notevole scetticismo. Il quotidiano Népszava, ad esempio, ha utilizzato toni particolarmente critici, affermando che “invece di un decollo, l’economia ungherese è piuttosto a terra” e che il raggiungimento di una crescita del PIL anche solo dell’1% nel 2025 costituirà una sfida ardua.8 L’articolo arriva a suggerire che i documenti di bilancio per il 2025 e il 2026 siano basati su “promesse e impegni campati in aria”, mettendo in dubbio la solidità delle previsioni governative.8
Sebbene il commento specifico di Péter Virovácz, analista citato da Népszava, possa riferirsi a un contesto leggermente precedente, la sua inclusione in un articolo del 3 giugno ne sottolinea la perdurante rilevanza. Virovácz esprimeva scarsa fiducia nelle prospettive a lungo termine a causa di fattori strutturali come la diminuzione dello stock di capitale accumulatasi per tre anni e il deterioramento della situazione demografica. Questi elementi, a suo avviso, rendono sempre più difficile per l’Ungheria sostenere tassi di crescita superiori al 3% annuo senza incorrere in significativi squilibri macroeconomici.8
Questi commenti da parte di osservatori locali forniscono una prospettiva importante e spesso più cauta rispetto alle cifre ufficiali o alle previsioni di istituzioni internazionali. Lo scetticismo diffuso sembra alimentato non solo dalla deludente performance economica del primo trimestre, ma anche da preoccupazioni più profonde riguardanti la sostenibilità del modello di crescita attuale e l’impatto di problemi strutturali di lungo periodo che le politiche correnti potrebbero non affrontare adeguatamente. Questa discrepanza tra le narrazioni ufficiali e l’analisi critica interna suggerisce che il sentiment economico sul campo potrebbe essere meno ottimista di quanto alcuni indicatori aggregati potrebbero far pensare.
B. Protesta dei Trasporti Pubblici a Budapest
Una notizia di rilievo emersa il 3 giugno 2025, pur non essendo strettamente macroeconomica, segnala tensioni significative con potenziali ripercussioni sull’economia. Il Sindaco di Budapest, Gergely Karácsony, ha annunciato che i servizi di trasporto pubblico della capitale si fermeranno per 10 minuti venerdì (presumibilmente il 7 giugno 2025) come forma di protesta.25
La protesta è motivata dalla crisi finanziaria che affligge la città e dalle crescenti tensioni tra l’amministrazione comunale e il governo centrale ungherese. In particolare, la disputa riguarda il recente prelievo di oltre 10 miliardi di HUF dai conti della municipalità da parte del Tesoro di Stato, una somma che il Comune di Budapest contesta come illegittima, legata al cosiddetto “contributo di solidarietà” che la città si rifiuta di versare.25 Il sindaco Karácsony ha avvertito che questa azione rappresenta solo un primo passo e che potrebbero seguire forme di protesta più incisive, inclusi scioperi di maggiore durata, qualora la situazione non trovasse una soluzione. Ha inoltre sottolineato che “se questa città si ferma, si ferma l’economia ungherese”.25
Questa vertenza tra il governo centrale e l’amministrazione della capitale, che è il principale motore economico del paese, è un fattore di rischio interno da non sottovalutare. Un’eventuale escalation delle proteste, con interruzioni prolungate dei trasporti pubblici, potrebbe avere impatti economici diretti, ostacolando la mobilità di lavoratori e consumatori, e indiretti, peggiorando il clima di fiducia e la percezione del rischio paese da parte degli investitori. La stabilità delle relazioni tra i diversi livelli di governo è un elemento importante per il buon funzionamento dell’economia.
Considerazioni Finali
Le informazioni emerse il 3 giugno 2025 delineano un’economia ungherese in una fase di transizione complessa e non priva di contraddizioni. La ripresa post-pandemica si conferma lenta e disomogenea, con evidenti segnali di debolezza nel settore produttivo (industria e costruzioni) e negli investimenti, solo parzialmente compensati da una tenuta dei consumi privati, sostenuti dalla crescita dei salari reali. Le previsioni dell’OCSE, pur indicando una modesta traiettoria di crescita per il 2025 e un’accelerazione nel 2026, hanno posto l’accento sulla cruciale necessità di riforme strutturali e sui persistenti rischi legati al contesto economico internazionale, in particolare all’andamento dei principali partner commerciali dell’Eurozona.
Le ambiziose iniziative governative annunciate per lo sviluppo di grandi infrastrutture, come il collegamento ferroviario ad alta velocità per l’aeroporto di Budapest e un nuovo terminal merci, potrebbero offrire significativi stimoli futuri all’attività economica e migliorare la competitività del paese nel lungo periodo. Tuttavia, il loro impatto reale dipenderà dalla capacità di attrarre investimenti attraverso il modello di concessione, dalla tempistica e dall’efficienza della loro realizzazione, nonché dal più ampio contesto economico generale in cui si inseriranno.
Sul fronte della stabilità, l’inflazione, sebbene in fase di progressiva moderazione, rimane una preoccupazione centrale per la Banca Nazionale Ungherese, con previsioni che la collocano ancora al di sopra del target per tutto il 2025. Analogamente, la situazione del deficit pubblico, previsto rimanere elevato, richiederà un’attenta gestione per assicurare la sostenibilità fiscale a medio termine. A questi elementi si aggiungono ulteriori fattori di cautela, come le recenti e consistenti perdite registrate dalla banca centrale e le tensioni politico-finanziarie interne, esemplificate dal conflitto tra il governo centrale e l’amministrazione comunale di Budapest.
In sintesi, il 3 giugno 2025 si configura come una giornata che ha cristallizzato le molteplici sfide e le potenziali opportunità che l’economia ungherese si trova ad affrontare. Da un lato, si osservano piani di investimento infrastrutturale volti al futuro e una certa resilienza della domanda interna. Dall’altro, persistono debolezze strutturali nei settori produttivi, una vulnerabilità significativa a fattori esterni e interni, e un percorso di crescita che si preannuncia ancora lento e potenzialmente accidentato. La necessità impellente di implementare riforme strutturali incisive, come costantemente sottolineato dall’OCSE, emerge come un filo conduttore indispensabile per sbloccare un potenziale di crescita più robusto, equilibrato e sostenibile per l’Ungheria.
FONTI
- Hungary’s economy to grow by 0.9 pct in 2025: OECD-Xinhua, accessed June 3, 2025, https://english.news.cn/europe/20250603/eb08bcb7f5b2432d93e1e35d55a630ea/c.html
- OECD to release latest Economic Outlook on Tuesday 3 June 2025, accessed June 3, 2025, https://www.oecd.org/en/about/news/media-advisories/2025/05/oecd-to-release-latest-economic-outlook-on-tuesday-3-june-2025.html
- Itt a friss előrejelzés: idén alig növekedhet a magyar gazdaság – Portfolio.hu, accessed June 3, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250603/itt-a-friss-elorejelzes-iden-alig-novekedhet-a-magyar-gazdasag-765557
- Hungary’s economy to grow by 0.9 pct in 2025: OECD – China.org, accessed June 3, 2025, http://www.china.org.cn/world/Off_the_Wire/2025-06/03/content_117909121.shtml
- OECD Economic Outlook, Volume 2025 Issue 1: Hungary, accessed June 3, 2025, https://www.oecd.org/en/publications/oecd-economic-outlook-volume-2025-issue-1_83363382-en/full-report/hungary_d1bcc9aa.html
- Hungarian Economy Flatlines in Q1 as Industry, Construction Weigh on Growth – Budapest Business Journal, accessed June 3, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarian-economy-flatlines-in-q1-as-industry-construction-weigh-on-growth/
- KSH: Economic performance stagnated in the first quarter of 2025 compared to the first quarter of 2024 – Trademagazin, accessed June 3, 2025, https://trademagazin.hu/en/ksh-2025-elso-negyedeveben-a-gazdasag-teljesitmenye-stagnalt-a-2024-elso-negyedevihez-kepest/
- Repülőrajt helyett inkább csak földbe áll a magyar gazdaság, idén már az egyszázalékos GDP-növekedés elérése is kihívás lesz – Népszava, accessed June 3, 2025, https://nepszava.hu/3282268_magyarorszag-gdp-2025-elso-negyedev-repulorajt-fold-gdp-novekedes-kihivas
- Népszava, accessed June 3, 2025, https://nepszava.hu/
- Press release on the Monetary Council meeting of 27 May 2025 | MNB.hu, accessed June 3, 2025, https://www.mnb.hu/en/monetary-policy/the-monetary-council/press-releases/2025/press-release-on-the-monetary-council-meeting-of-27-may-2025
- Central Bank Raises Hungarian Inflation Forecast for 2025 – Budapest Business Journal, accessed June 3, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/banking/central-bank-raises-hungarian-inflation-forecast-for-2025/
- European Commission Puts Hungary 2025 GDP Growth at 0.8% – Budapest Business Journal, accessed June 3, 2025, https://bbj.hu/politics/foreign-affairs/eu/european-commission-puts-hungary-2025-gdp-growth-at-0-8/
- Hatalmasat kaszált a gyenge forinton az MNB: ez sem segített, brutális a jegybank vesztesége – Pénzcentrum, accessed June 3, 2025, https://www.penzcentrum.hu/gazdasag/20250603/hatalmasat-kaszalt-a-gyenge-forinton-az-mnb-ez-sem-segitett-brutalis-a-jegybank-vesztesege-1179778
- Varga Mihály bejelentette: a bankok viselhetik a kárt, ha az ügyfelet a bank nevében verik át, accessed June 3, 2025, https://www.portfolio.hu/bank/20250602/varga-mihaly-bejelentette-a-bankok-viselhetik-a-kart-ha-az-ugyfelet-a-bank-neveben-verik-at-765277
- Matolcsy’s downfall – the State Audit Office investigates Central Bank spending – Atlatszo, accessed June 3, 2025, https://english.atlatszo.hu/2025/04/03/matolcsys-downfall-the-state-audit-office-investigates-central-bank-spending/
- New MNB Governor Flags ‘Consistent’, ‘Disciplined’ Monetary Policy – Budapest Business Journal, accessed June 3, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/mnb/new-mnb-governor-flags-consistent-disciplined-monetary-policy/
- Plans for high-speed rail link and new cargo terminal for Budapest Airport announced – Telex, accessed June 3, 2025, https://telex.hu/english/2025/06/03/plans-for-high-speed-rail-link-and-new-cargo-terminal-for-budapest-airport-announced
- Government Decides on Airport Rail Link – Budapest Business Journal, accessed June 3, 2025, https://bbj.hu/business/industry/transport/government-decides-on-airport-rail-link/
- Euro foreign exchange reference rates – European Central Bank, accessed June 3, 2025, https://www.ecb.europa.eu/stats/policy_and_exchange_rates/euro_reference_exchange_rates/html/index.en.html
- Szomorú kedd, újra esésnek indult a BUX – Economx.hu, accessed June 3, 2025, https://www.economx.hu/tozsdek-piacok/bet-bux-mol-otp-richter-telekom.810380.html
- HUF To EUR: Convert Hungarian Forint to Euro – Forbes Advisor, accessed June 3, 2025, https://www.forbes.com/advisor/money-transfer/currency-converter/huf-eur/
- Official HUF exchange rates, accessed June 3, 2025, https://arfolyam.iridium.hu/en-GB/
- Hungarian forint to US dollars Exchange Rate History | Currency Converter – Wise, accessed June 3, 2025, https://wise.com/gb/currency-converter/huf-to-usd-rate/history
- Budapest Stock Exchange, accessed June 3, 2025, https://www.bse.hu/
- BP Public Transport to Halt for 10 Minutes on Friday in Protest Over City’s Financial Struggles – Budapest Business Journal, accessed June 3, 2025, https://bbj.hu/business/industry/transport/bp-public-transport-to-halt-for-10-minutes-on-friday-in-protest-over-citys-financial-struggles/