Fino al 21 settembre 2014 a Budapest è possibile visitare “Magnum Contact Sheets” (prolungata di un mese in ragione di uno straordinario successo), mostra di provini di contatto e fotografie dall’alto valore storico e informativo nonché figurativo, raccogliendo le opere e gli “appunti” dei sessanta fotografi che hanno lavorato per Magnum Photos, la cooperativa fondata dall’ungherese Robert Capa insieme a Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e William Vandivert.
Prodotta dall’Agenzia fotografica Magnum Photos, tra le più famose al mondo con sedi a Parigi, Londra, Tokyo e New York, la mostra “Magnum Contact Sheets” è al momento a Budapest, patria di Robert Capa e sede del centro fotografico dedicato al coraggioso ungherese mito del fotogiornalismo del Novecento. Attraverso i “contact sheets”, i provini di contatto, il progetto presenta il processo d’invenzione e selezione dell’immagine, sconosciuto ai più. I provini di contatto sono la guida dei redattori di agenzia, per i quali costituiscono l’indispensabile mezzo per entrare negli occhi del fotografo e ricostruire il momento che ha portato allo scatto finale. Un processo superato dall’evoluzione (con il digitale il metodo è ovviamente cambiato), ma comunque necessario in modalità diverse e fondamentale da apprendere per mantenere viva l’abilità nel selezionare e capire gli scatti forniti dai fotografi. L’esibizione riproduce lavori di oltre settant’anni di storia dell’immagine, con inclusi momenti cruciali del secolo scorso, dallo sbarco in Normandia immortalato da Capa, ai funerali di Robert Kennedy negli scatti Paul Fusco, arrivando fino all’11 settembre 2001 con i lavori di Thomas Hoepker. Le foto sono corredate da un ricco materiale informativo completo di ritagli di giornale, articoli, dettagli e libri che completano un’esperienza utile anche per conoscere la storia dalla seconda guerra mondiale ad oggi. Divisa per sezioni storiche, la mostra è in collaborazione con la Mai Manó Ház, che festeggia 120 anni con diverse iniziative (Casa dei Fotografi Ungheresi, a pochi passi dal Robert Capa Photography Center).
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu