La posizione di Orbán sull’immigrazione

L’intervento radiofonico settimanale di Viktor Orbán è stato a dir poco denso di argomenti questo venerdì, con il bilancio 2016 in preparazione e nel vivo dello scandalo delle società di brokeraggio, in aggiunta al tema caldo dell’immigrazione e alle preannunciate modifiche fiscali.

Il primo ministro ha dedicato buona parte del consueto appuntamento su Radio Kossut all’immigrazione, con riferimento alla tragedia del mare occorsa la settimana scorsa nel Mediterraneo, dove si stima abbiano perso la vita circa 900 persone.

La posizione di Orbán

In futuro, ha detto il leader conservatore, ci saranno tentativi simili di raggiungere l’Europa dalle coste africane, almeno finché il Vecchio Continente sarà “di maggior successo rispetto ai Paesi che lo circondano”. Allo stesso tempo il traffico di esseri umani è diventato un business dagli alti profitti in Africa. I trafficanti, ha aggiunto Orbán, lasciano i migranti alla loro sorte in mare aperto. L’Europa, con i suoi valori  cristiani, detiene delle responsabilità sui clandestini. Per questo un simile disastro può essere considerato anche come un fallimento dell’Europa. Il summit UE di pochi giorni fa, ha sottolineato Orbán, non ha fatto riferimento a questioni di immigrazione legate in qualche modo all’Ungheria: la materia sarà invece trattata dall’UE a giugno, quando sul tavolo ci sarà un’ampia strategia sull’immigrazione. “Dobbiamo proteggere i nostri confini e anche l’Europa se ne sta rendendo conto. Abbiamo inoltre bisogno di portare avanti una politica che assicuri che gli immigranti possano stare dove sono nati”. Ci saranno consultazioni a livello nazionale, ha detto ancora il pm,  dove sarà chiesto ai politici se sono d’accordo con la deportazione o l’immediato arresto dei clandestini, o se ritengono dovrebbero essere costretti a lavorare. Gli immigrati che arrivano in Ungheria, ha proseguito Orbán, non sempre saranno in grado di raggiungere l’Occidente, ad esempio l’Austria e la Germania, in quanto, a suo avviso, i tedeschi ne avrebbero già abbastanza. “Occorre chiedere se ci occorrono immigrati, in generale. Non credo e per questo non darei sostegno (all’immigrazione)” ha sottolineato.

Bilancio

“L’obiettivo è fare in modo che ognuno possa fare un passo in avanti”. Secondo Orbán il bilancio sarà pronto la prima settimana di luglio, fornendo certezza e prevedibilità alla crescita economica.

IVA

Dopo la riduzione dell’IVA sulle carcasse animali è in arrivo quella sui suini vivi (dal 27% al 5%): mossa che Orbán ritiene rischiosa ma logica. “Ascolto gli argomenti sollevati dal settore avicolo e li capisco: sono validi allo stesso modo, ma non possiamo fare due cose nello stesso momento. Nei prossimi anni potremmo abbassare anche l’IVA sul pollame. Abbiamo intenzione di provvedere in tal senso”.

Redazione Economia.hu

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