L’Ungheria chiude i negozi la domenica: è legge

BUDAPEST – E’ passata in Parlamento la legge sulle chiusure domenicali di negozi e supermercati, una proposta avanzata dai cristiano democratici del KDNP, il partner di coalizione della Fidesz, il partito governo. Entrerà in vigore il 15 marzo 2015.

Sull’impatto della misura, già ampiamente contestata, non sono stati redatti studi. La versione finale prevede diverse novità rispetto alla bozza di cui si è parlato fino a ieri, a partire dal titolo che non è legge “Sugli orari di apertura degli esercizi di commercio al dettaglio” ma legge “Sulla proibizione del lavoro domenicale nella vendita al dettaglio”. 

A dover restare chiusi la domenica saranno i negozi di dimensioni superiori ai 200 metri quadrati, ad eccezione di quelli il cui personale attivo la domenica è un proprietario per almeno il 20% o un membro della famiglia dei proprietari. Gli orari di apertura saranno comunque limitati dalle 6 del mattino alle 22 durante TUTTA LA SETTIMANA. Tutti i negozi di retail saranno autorizzati a restare aperti nelle 4 domeniche che precedono il Natale, dalle 6 del mattino alle 22 e in un’altra domenica aggiuntiva, a scelta del proprietario. Il 24 e il 31 dicembre i punti vendita potranno restare aperti dalle 6 del mattino fino al pomeriggio. Un’altra eccezione sarà vigente per le panetterie, che potranno stare aperte dalle 5 del mattino a mezzogiorno la domenica e negli altri giorni festivi e dalle 5 alle 22 negli altri giorni. Quelli che vendono solo pane e latticini possono aprire alle 5 del mattino anche durante la settimana. Fiorai e giornalai possono aprire la domenica dalla mattina alle 6 fino a mezzogiorno. 

La legge stabilisce inoltre che il governo sia autorizzato a regolare gli orari per casi singoli in caso di speciali ambienti locali, nel caso di località turistiche, ma anche in base a numero di dipendenti, di abitanti e di trend della zona. 

In pratica, come chiaro fin dall’inizio, nel mirino c’è la gdo di Tesco e Spar, mentre saranno pressocchè indenni alcune catene di retail ungheresi come i minimarket Coop, Real e gli altri a conduzione familiare. Anche CBA, la principale insegna nazionale del retail, è interessata dalla legge, perché quasi tutti i suoi punti vendita superano i 200 metri quadrati. La legge, spiegano i detrattori della legge, li avvantaggia comunque, perché le persone non potranno più fare la spesa negli ipermarket dove il flusso si concentra sula domenica, con un probabile aumento della loro clientela.

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Claudia Leporatti 

Redazione Economia.hu 

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