Inaugurato lo stadio di Felcsút

Inaugurato nel giorno di Pasquetta e con tanto di fuochi artificiali il nuovo stadio Puskás, situato a pochi chilometri da Budapest nel paese originario di Viktor Orbán e titolato al più noto calciatore ungherese. La struttura sorge a fianco della casa del primo ministro.

L’impianto, sede anche di un’accademia calcistica, ha sollevato numerose polemiche fin dalla sua progettazione, non ultime quelle sull’impiego di fondi europei dal piano Szechényi per realizzarlo e altre, nell’ambito del dibattito politico, sull’impegno del primo ministro nel privilegiare una disciplina sportiva in cui l’Ungheria non primeggia.

La struttura ha un valore attorno ai 3,8 miliardi di fiorini, pari a circa 12,4 milioni di euro. L’impianto soddisfa gli standard UEFA 2 ed è quindi omologato per ospitare gironi di play-off e incontri tra squadre nazionali. Per l’occasione è stato chiamato a svelare la statua eretta in onore di Puskás  l’ex presidente della Repubblica ungherese Pál Schmitt, in passato membro del comitato olimpionico internazionale. Lo stadio è sede dell’omonima accademia calcistica, fondata e voluta dallo stesso Orbán, che durante la cerimonia ha esortato i giovani a “trarre forza da Puskás e capire come un ragazzo di campagna possa diventare una stella acclamata”. Fuori dallo stadio hanno protestato gli attivisti dei partiti di opposizione Coalizione Democratica (DK) e Insieme per il 2014 (E-PM) ribadendo che il denaro speso nello stadio avrebbe potuto essere utilizzato per coprire altri e più urgenti bisogni del Paese. 

Un po’ di storia

L’altro Ferenc Puskás – provvisoria sede del Ferencváros, la principale squadra magiara – è stato invece costruito nel XIV distretto di Budapest tra il 1947 e il 1953 al costo di 160 milioni di fiorini (al tempo della costruzione), un investimento non da poco, soprattutto per l’inizio di un secondo dopoguerra, con l’Europa in piena ricostruzione. Il progetto era stato approvato proprio poco dopo la fine del conflitto, accellerato nel ’47 da un crollo all’interno dello stadio del Ferencváros, occorso quello stesso anno. L’Ungheria desiderava uno stadio da diverso tempo, addirittura dalla fine dell’ottocento, quando Buda e Pest furono unite. L’intenzione era quella di averlo pronto in tempo per candidarsi ad ospitare le olimpiadi del 1920, ma la Grande Guerra rese inauspicabile un simile sforzo economico. Nato con il nome di Népstadion (stadio del popolo), ospita tuttora numerosi eventi e concerti e nell’86 fu sede di una memorabile esibizione dei Queen da cui è stato di recente tratto un film. Ha una capienza di 56.000 posti a sedere, pur essendo stato progettato con una capacità superiore ai 100.000 posti. Nel  2002 è stato ribattezzato in memoria di Ferenc Puskás. L’impianto avrebbe dovuto essere rinnovato in modo da renderlo idoneo ai criteri UEFA, ma l’intervento non è risultato attuabile. Per questo motivo è stata ipotizzata la costruzione di un nuovo stadio, inizialmente prevista entro il 2016. Nel 2013, invece, è arrivata la decisione finale, con effetto immediato. Lo stadio del Ferencváros, il Florian Albert, è stato demolito per essere rimpiazzato dal nuovo palazzo dello sport, mentre la squadra ha spostato provvisoriamente la sua sede nel Ferenc Puskás di Budapest. 

Claudia Leporatti

Redazione Economia.hu 

 

 

 

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