Nel giorno in cui in Ungheria la parola “immigrati” riprende posto in prima pagina per gli scontri con la Polizia avvenuti a Debrecen, l’Unione Europea comunica il suo appoggio al Paese e un aiuto da 8 milioni di euro a sostegno della gestione dei flussi in entrata.
Lo ha annunciato oggi alla stampa il Commissario Europeo per le Questioni Migratorie Dimitris Avramopulosz durante la conferenza stampa congiunta con il Ministro degli Esteri Péter Szijjartó, il quale ha ribadito la gravità della situazione parlando di “pressione senza precedenti”. Secondo il ministro degli Esteri sono stimate ad ulteriori 15,8 miliardi di fiorini le spese di bilancio 2015 legate alla gestione degli immigrati illegali. Interrogato sul piano ungherese di costruire una barriera sul confine con la Serbia, il Commissario UE si è dichiarato contrario: “Le soluzioni unilaterali non faranno che spostare il problema sul Paese adiacente. Non lo risolveranno”. E ha aggiunto: “Questa sfida può essere affrontata solo se restiamo insieme”. Precisando tuttavia che “Questo non significa che abbiamo il diritto di privare gli stati membri delle proprie politiche”.
Disordini e gas lacrimogeni
In Ungheria orientale, nella città di Debrecen, si è svolta una marcia di protesta contro il vicino centro rifugiati, dove vivono 1600 persone (la capacità del campo sarebbe inferiore alle 1000 persone). La Polizia ha usato gas lacrimogeni contro gli immigrati, un centinaio, che secondo il giornale Delmagyar, stavano lanciando sassi alle auto in circolazione e incendiando bidoni dell’immondizia. La Polizia ha scritto nel suo rapporto che non sono chiare le cause dei disordini.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu
