120 anni del Mercato Centrale: storia della Budapest dei mercati

Com’era Budapest prima che ci fossero i mercati coperti? Forse non sapete che un tempo anche in Ungheria esistevano i mercati di strada…approfittiamo dei 120 anni del Mercato Centrale per ripercorrere la storia di questi importanti punti di incontro e di commercio. 

Budapest prima dei mercati coperti
Se conoscete Budapest avrete forse notato questa grande differenza con l’Italia: nella capitale ungherese non ci sono i mercati all’aperto allestiti una o due volte alla settimana bloccando il traffico nell’area interessata. In modo più consono a un Paese dal clima rigido e le abitudini più ordinate i mercati sono al chiuso e sono aperti ogni giorno, almeno 6 giorni la settimana, molti fino a tardo pomeriggio. Si trovano in tutti i distretti e alcuni sono di grande valore architettonico.
Nell’Ottocento, tuttavia, le piazze di Buda, Pest e Óbuda erano altrettanto affollate delle iconiche “piazzette” italiane. Una consuetudine che fu interrotta perché i mercati all’aperto costituivano un disturbo del traffico nei decenni in cui i mezzi di locomozione andavano espandendosi e le condizioni igieniche erano difficili da controllare. La merce poteva farsi facilmente veicolo di malattie e il contagio era facilitato da un contesto aperto a qualsiasi contaminazione, o almeno così si pensò. Per permettere tale cambiamento erano stati eretti nel frattempo i mercati coperti, molti dei quali tuttora attivi. Così le varie Kálvin Tér, Ferenciek e Klauzál, furono liberate dai banchetti così come le altre piazze meno note oggi come meta turistica. 
I magnifici 5
Alla fine del secolo aprirono i primi mercati, tutti della stessa epoca: il Grande Mercato Centrale, il mercato di Rákóczi Tér, quello di Klauzál da poco rinnovato e riaperto così come il mercato di Hold utca e infine una gemma, l’unico con una pianta completamente diversa, il mercato di Hunyády Tér.
120 anni di viavai quotidiano
Nel 1891 era stato pubblicato il bando per la costruzione di un grande mercato centrale. Il progetto doveva includere binari ferroviari per permettere il trasporto della merce. La struttura doveva inoltre trovarsi vicina al Danubio ed essere dotata di un collegamento al fiume, altro punto di arrivo dei prodotti. Vinse un ungherese (avevano partecipato anche architetti tedeschi e francesi), Samu Pecz, già architetto dell’Università di Tecnologia. Servirono circa 4 anni di lavori per portare a termine l’edificio da 10mila metri quadrati su tre livelli, caratterizzato dalla struttura di acciaio che tuttora incanta visitatori da tutto il mondo. La scelta architettonica permette uno spazio vasto e ben organizzato, mentre l’estetica è arricchita dalle porcellane di Zsolnai sul tetto e dal pirogranito della facciata fatti arrivare dalla fabbrica di Pécs. Pochi anni dopo furono rimossi i binari del treno e il mercato divenne ancora più ampio. 

Era il il 15 febbraio 1897, 120 anni esatti fa, quando a Budapest apriva in pompa magna il Grande Mercato Centrale. Sulla facciata del Mercato potete leggere ancora oggi “1896”, ma a causa di un incendio divampato proprio a pochi giorni dalla fine dei lavori, l’apertura fu ritardata e avvenne il 15 febbraio 1987.

Claudia Leporatti

Redazione Economia.hu

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