L’economia ungherese, al 28 maggio 2025, è caratterizzata da una complessa interazione di fattori. Questi includono sforzi continui per stimolare la crescita a seguito di una recente contrazione e di una precedente recessione, persistenti pressioni inflazionistiche che il governo sta gestendo attivamente attraverso interventi diretti come i tetti ai prezzi, e una cauta posizione di politica monetaria adottata dalla Banca Nazionale Ungherese. Inoltre, il panorama economico dell’Ungheria è significativamente influenzato dalle sue intricate relazioni con l’Unione Europea, in particolare per quanto riguarda l’erogazione dei fondi. In mezzo a queste sfide, alcuni settori, in particolare il turismo, dimostrano una notevole vivacità, mentre la produzione industriale e il più ampio clima economico europeo continuano a esercitare un’influenza moderatrice.
PODCAST IN ITALIANO
I. Panorama Macroeconomico e Prospettive
- A. Stato Economico Attuale:
- Andamento del PIL
L’economia ungherese sta attraversando un periodo di sfide significative, con dati recenti che indicano una contrazione dell’attività economica. La Commissione Europea (CE) ha riportato un calo stimato dello 0,2% del PIL reale su base trimestrale per il Q1 2025, attribuendo ciò in parte a una diminuzione della produzione industriale.1 Questo sviluppo è particolarmente preoccupante in quanto segue un calo in territorio negativo nel Q1 2025, che ha posizionato l’Ungheria come l’unico stato membro dell’UE a sperimentare una contrazione economica durante quel periodo.2 Queste cifre arrivano dopo che l’economia è entrata in una recessione tecnica nel terzo trimestre del 2024, segnata da due trimestri consecutivi di crescita negativa del PIL.3
Guardando all’intero anno 2025, la CE prevede una modesta crescita complessiva del PIL dello 0,8%.1 Ciò si allinea con una prospettiva altrettanto cauta della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), che ha rivisto al ribasso la sua previsione di crescita per l’Ungheria nel 2025 di 0,5 punti percentuali, portandola all’1,5%. La BERS ha citato i potenziali impatti negativi delle nuove tariffe di importazione statunitensi e i ritardi previsti nell’avvio della produzione presso i nuovi impianti di produzione automobilistica e di batterie su larga scala come ragioni per la sua previsione rivista.5 Queste valutazioni esterne presentano un quadro più contenuto rispetto alle precedenti proiezioni più ottimistiche del governo ungherese per il 2025.6
Il debole andamento del PIL e la contrazione del Q1 2025 sono dati critici al 28 maggio, che sottolineano gli immediati venti contrari economici che l’Ungheria deve affrontare. Questa situazione evidenzia le difficoltà nel riaccendere una crescita robusta e sostenibile, con le attuali speranze di ripresa che sembrano appoggiarsi pesantemente sulle future tendenze dei consumi e sull’eventuale operatività dei progetti di investimento diretto estero (IDE). La dipendenza da questi fattori, in assenza di una più ampia forza industriale, indica potenziali vulnerabilità nel percorso di ripresa. - Dinamiche Inflazionistiche
L’inflazione rimane una caratteristica saliente del panorama economico ungherese. Mentre l’inflazione media annua dell’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IAPC) è stata del 3,7% nel 2024, ha registrato un aumento nel Q1 2025. Questo incremento è stato determinato da diversi fattori, tra cui l’aumento delle accise, una ripresa dell’inflazione alimentare e persistenti pressioni inflazionistiche nel settore dei servizi.1 Ad aprile 2025, l’ultimo dato disponibile, l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) si attestava al 4,2% 7, con un’inflazione di fondo (esclusi gli elementi volatili come cibo ed energia) registrata al 5,0%.10
L’inflazione dei prezzi alimentari continua a essere una particolare area di preoccupazione per i consumatori e i responsabili politici, registrando un significativo aumento del 5,4% su base annua ad aprile 8, nonostante varie misure governative volte a contenere questi aumenti.
Le previsioni suggeriscono che le pressioni inflazionistiche persisteranno. La CE prevede che l’inflazione IAPC aumenterà al 4,1% per l’intero anno 2025, prima di una prevista diminuzione al 3,3% nel 2026.1 Anche la Banca Nazionale Ungherese (MNB) prevede che l’inflazione si manterrà vicina al limite superiore della sua banda di tolleranza nei prossimi mesi.10 Analisti indipendenti, come quelli di ING Bank, prevedono un tasso di inflazione medio del 4,5% per il 2025, seguito dal 4,0% nel 2026.12
La persistenza dell’inflazione, specialmente nelle categorie essenziali come cibo e nel vasto settore dei servizi, pone una sfida continua. Impatta direttamente il potere d’acquisto delle famiglie, influenza il comportamento dei consumatori e complica le decisioni di politica monetaria della MNB. I dati sull’inflazione di aprile sono le statistiche più attuali disponibili e sono quindi altamente rilevanti per comprendere il clima economico al 28 maggio. - Disoccupazione e Mercato del Lavoro
Il mercato del lavoro ungherese mostra una relativa stabilità. Il tasso di disoccupazione è stato registrato al 4,4% ad aprile 2025 7, a seguito di un tasso complessivo del 4,5% per il 2024. La CE prevede una graduale diminuzione del tasso di disoccupazione, prevedendo che raggiungerà circa il 4,3% entro il 2026.1
In generale, si prevede che il mercato del lavoro rimanga teso. Si prevede che la crescita dei salari nominali rimanga elevata per tutto il 2025 e il 2026. Ciò è attribuito a fattori quali un ulteriore aumento del 9% del salario minimo nel 2025 e continui aumenti salariali nel settore pubblico.1 A dimostrazione del potenziale salariale in alcuni segmenti, il lavoro stagionale in popolari destinazioni turistiche come il Lago Balaton può, secondo quanto riferito, raggiungere stipendi fino a 1 milione di HUF (circa 2.500 EUR, a seconda del tasso di cambio).13
Un mercato del lavoro teso, caratterizzato da bassa disoccupazione e salari in aumento, generalmente sostiene i consumi delle famiglie, un motore chiave dell’economia ungherese. Tuttavia, può anche contribuire a pressioni inflazionistiche da domanda, aggiungendo un altro livello di complessità alla gestione macroeconomica. - Performance Industriale e Agricola
L’andamento dei settori industriale e agricolo ha rappresentato un freno significativo alla crescita economica complessiva. La debole produzione in queste aree è stata uno dei principali contributori alla contrazione del PIL osservata nel Q3 2024.3 Più specificamente, la produzione industriale ha registrato un calo su base annua nell’ottobre 2024, con notevoli flessioni nei sottosettori manifatturieri chiave come le apparecchiature elettriche e le attrezzature di trasporto.4 Questa persistente debolezza della produzione industriale è stata citata anche come fattore del calo del PIL nel Q1 2025.1
Il modello economico dell’Ungheria fa notevole affidamento sulla produzione industriale, in particolare per i mercati di esportazione. Ciò rende l’economia vulnerabile ai rallentamenti dei principali partner commerciali, come la Germania 3, e suscettibile alle fluttuazioni delle condizioni commerciali globali e alle interruzioni della catena di approvvigionamento. L’andamento di questi settori è quindi un indicatore critico della salute economica generale. - B. Previsioni Economiche (2025-2026):
Una panoramica comparativa delle previsioni di crescita del PIL e dell’inflazione da parte di varie istituzioni chiave rivela un consenso su un 2025 impegnativo seguito da un 2026 più ottimistico, sebbene con variazioni nel ritmo di ripresa previsto.
- Commissione Europea (CE): Prevede una crescita del PIL dello 0,8% nel 2025, in accelerazione al 2,5% nel 2026. L’inflazione (IAPC) è prevista al 4,1% nel 2025, in calo al 3,3% nel 2026.1
- Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE): Prevede una crescita del PIL del 2,1% nel 2025 e del 2,9% nel 2026.4
- Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS): Si aspetta una crescita del PIL dell’1,5% nel 2025 e del 2,7% nel 2026.5
- Banca Nazionale Ungherese (MNB): Nel suo Rapporto sull’Inflazione di marzo 2025, la MNB ha rivisto al ribasso la sua proiezione di crescita del PIL per il 2025 a un intervallo compreso tra l’1,9% e il 2,9%. Anche le sue prospettive sull’inflazione sono peggiorate, prevedendo un aumento dell’IPC principale del 4,5-5,1% nel 2025.6
- Governo Ungherese: Il bilancio 2025 era inizialmente basato su un’ipotesi di crescita del PIL più ottimistica del 3,4%.6 Tuttavia, il Ministro dell’Economia Marton Nagy aveva precedentemente indicato che un “grande balzo” nella performance economica potrebbe essere previsto solo nel terzo trimestre del 2025 3, suggerendo un riconoscimento interno di una ripresa ritardata.
L’insieme delle previsioni sottolinea l’incertezza prevalente. Generalmente, indicano una ripresa lenta e graduale per l’economia ungherese nel 2025, con un’accelerazione prevista nel 2026. Questa ripresa è in gran parte basata su una ripresa dei consumi interni, un progressivo miglioramento dell’attività di investimento e una ripresa delle esportazioni. Tuttavia, esistono notevoli discrepanze tra le prospettive più caute delle istituzioni internazionali e della MNB, e gli obiettivi iniziali più ambiziosi del governo. Ciò evidenzia le sfide nel raggiungere una rapida inversione di tendenza economica.
- C. Sfide e Rischi Identificati:
- Domanda Esterna Contenuta: Un rischio primario deriva dalla debolezza dei principali mercati di esportazione, in particolare la Germania, che è il maggior partner commerciale dell’Ungheria.3 Inoltre, la potenziale escalation delle tariffe commerciali globali rappresenta una minaccia significativa per l’economia aperta e orientata all’esportazione dell’Ungheria.6 La MNB ha esplicitamente avvertito che una guerra commerciale su vasta scala potrebbe ridurre la crescita del PIL dell’Ungheria nel 2025 fino a 0,5 punti percentuali.6
- Clima degli Investimenti Difficile: L’attività di investimento ha subito un calo nel 2024 e ha continuato a diminuire nel Q1 2025.1 Si prevede che gli investimenti delle imprese, in particolare, rimarranno limitati per tutto il 2025. Ciò è attribuito a un contesto imprenditoriale incerto e a riduzioni degli investimenti pubblici.1 L’OCSE aveva previsto un calo sostanziale dell’11% degli investimenti complessivi nel 2024, sebbene anticipasse una ripresa nel 2025-26.4
- Persistenti Pressioni Inflazionistiche: Nonostante la moderazione rispetto ai picchi precedenti, le pressioni inflazionistiche di fondo rimangono forti all’interno dell’economia ungherese. Ciò è esacerbato da fattori quali robusti aumenti salariali e l’impatto fiscale di alcune politiche governative.1
- Vincoli Fiscali e Fondi UE: Il governo opera sotto vincoli fiscali, evidenziati da un disavanzo di bilancio relativamente elevato.4 Questa situazione è aggravata dal continuo congelamento di ingenti fondi UE a causa di preoccupazioni sullo stato di diritto 2, che limita lo spazio fiscale disponibile per misure di stimolo o investimenti pubblici.
- Tabella 1: Indicatori Economici Chiave Ungheresi (Ultimi Dati Disponibili al 28 Maggio 2025)
Indicatore | Valore | Fonte |
Crescita PIL (Q1 2025 t/t) | -0,2% | 1 |
Tasso di Inflazione (IPC, Aprile 2025) | 4,2% | 7 |
Inflazione Core (Aprile 2025) | 5,0% | 10 |
Inflazione Prezzi Alimentari (Aprile 2025 a/a) | 5,4% | 8 |
Tasso di Disoccupazione (Aprile 2025) | 4,4% | 7 |
Tasso Base MNB (28 Maggio 2025) | 6,50% | 10 |
Previsione Deficit Bilancio Pubblico (2025, CE) | -4,6% del PIL | 1 |
Previsione Debito Pubblico Lordo (2025, CE) | 74,5% del PIL | 1 |
- Tabella 2: Previsioni Comparative di PIL e Inflazione per l’Ungheria (2025-2026)
Fonte Istituzionale | PIL 2025 (%) | Inflazione 2025 (%) | PIL 2026 (%) | Inflazione 2026 (%) | Riferimenti |
Commissione Europea (CE) | 0,8 | 4,1 (IAPC) | 2,5 | 3,3 (IAPC) | 1 |
OCSE | 2,1 | N/A | 2,9 | N/A | 4 |
BERS | 1,5 | N/A | 2,7 | N/A | 5 |
Banca Nazionale Ungh. (MNB) | 1,9-2,9 | 4,5-5,1 (IPC) | 3,7-4,7 | 2,9-3,9 (IPC) | 6 |
Governo Ungherese (Bilancio) | 3,4 (stima) | 3,2 (stima) | 4,1 (target) | 3,6 (target) | 6 |
*Nota: N/A indica dati non specificati nelle fonti per quella particolare metrica e anno.*
L’economia ungherese presenta un quadro complesso, dove i consumi interni, sostenuti dalla crescita salariale e dalle misure governative come i tetti ai prezzi, sono indicati da più fonti (CE 1, OCSE 4) come il principale motore previsto per la ripresa economica nel 2025. Tuttavia, questo avviene in un contesto di significativo calo degli investimenti, diminuiti nel 2024 e nel Q1 2025 1, con previsioni di investimenti aziendali che rimangono contenuti. Questa divergenza crea un potenziale “paradosso della crescita”. Una ripresa eccessivamente dipendente dai consumi, senza un corrispondente aumento degli investimenti produttivi, potrebbe rivelarsi meno sostenibile nel lungo periodo. La teoria economica suggerisce che una crescita sana ed equilibrata richiede contributi sia dai consumi che dagli investimenti, essendo questi ultimi cruciali per la capacità produttiva e la produttività future. L’attuale scenario ungherese, con consumi attesi in testa e investimenti in ritardo, implica che le fondamenta della ripresa potrebbero essere meno robuste. Se la capacità produttiva interna non si espande a causa dei bassi investimenti, l’aumento dei consumi potrebbe essere soddisfatto dalle importazioni, peggiorando la bilancia delle partite correnti (come previsto da 1), o alimentando l’inflazione.
Inoltre, emerge una chiara discrepanza tra le previsioni di crescita del governo ungherese per il 2025, inizialmente più ottimistiche (ad esempio, la crescita del PIL del 3,4% ipotizzata nel bilancio 6), e le proiezioni costantemente più contenute di istituzioni internazionali come la CE (0,8% 1), l’OCSE (2,1% 4), la BERS (1,5% 5), e persino le previsioni riviste al ribasso della stessa MNB (1,9-2,9% 6). Questa divergenza solleva interrogativi sul realismo degli obiettivi governativi iniziali e sulle ipotesi alla base della sua pianificazione fiscale. Il fatto che lo stesso Ministro dell’Economia Nagy abbia riconosciuto che una significativa ripresa economica potrebbe materializzarsi solo nel Q3 2025 3 suggerisce una ricalibrazione interna delle aspettative. Questo divario implica rischi per il bilancio, poiché una crescita significativamente inferiore alle ipotesi iniziali comporterebbe minori entrate statali, e potrebbe influenzare la credibilità della pianificazione economica del governo.
II. Politiche Economiche Governative Chiave e Gestione Fiscale
- A. Misure di Regolamentazione dei Prezzi:
- Estensione e Ampliamento dei Tetti ai Prezzi
Un annuncio politico significativo del 28 maggio 2025, da parte del Ministro Gergely Gulyás, Capo dell’Ufficio del Primo Ministro, ha confermato la decisione del governo di estendere il tetto ai margini di profitto sui prezzi alimentari esistente fino al 31 agosto 2025.11 Questa misura, che limita i margini di profitto al dettaglio al 10% su un elenco di 30 prodotti alimentari di base (inclusi beni di prima necessità come uova, burro e panna acida), era stata inizialmente introdotta a metà marzo 2025 e la sua scadenza era prevista per la fine di maggio.11
Questa estensione segue una precedente espansione dei controlli sui margini di profitto. A partire dal 19 maggio 2025, il governo aveva già ampliato l’ambito di tali regolamenti per includere oltre 1.000 prodotti per la casa non alimentari in 30 categorie. Questi articoli, inclusi beni essenziali come sapone, dentifricio e detersivi, sono soggetti a un margine di profitto al dettaglio massimo del 15%. Questo tetto ampliato si applica specificamente alle catene di drugstore (ad esempio, DM, Rossmann, Muller) ed è anch’esso destinato a rimanere in vigore fino alla fine di agosto 2025.17
Queste misure di controllo dei prezzi e dei margini rappresentano una pietra angolare della strategia del governo ungherese per combattere l’inflazione persistentemente elevata, in particolare per i beni considerati essenziali per le famiglie. La politica mira ad alleviare direttamente l’impatto dell’aumento dei prezzi sui consumatori e a proteggere il loro potere d’acquisto.11 Si tratta di una forma di intervento diretto sul mercato inteso a produrre risultati immediati e visibili sui prezzi a scaffale. - Impatti e Reazioni Riportate
Il governo afferma l’efficacia di queste misure. Il Ministro Gulyás ha dichiarato che la politica del tetto ai prezzi alimentari è stata uno strumento efficace nella lotta contro l’aumento dei prezzi.11 Il Ministero dell’Economia Nazionale (NGM) ha sostenuto che tali interventi potrebbero ridurre i prezzi nelle categorie designate di un margine significativo (ad esempio, il 16-18% per i prodotti per la casa) e potenzialmente ridurre l’IPC principale di 0,4 punti percentuali.8 La MNB, nelle sue dichiarazioni di politica monetaria, ha anche riconosciuto che si prevede che questi tetti amministrativi esercitino un’influenza moderatrice sull’inflazione.10 L’NGM ha anche affermato che la politica di riduzione dei margini aveva effettivamente aumentato il fatturato al dettaglio, contrastando le argomentazioni della Federazione Nazionale del Commercio (OKSZ).19
Tuttavia, economisti e alcuni media presentano una prospettiva più critica o sfumata. Gli analisti di ING Bank, ad esempio, hanno avvertito che, sebbene questi interventi possano creare una “parvenza di stabilità dei prezzi” a breve termine, le pressioni inflazionistiche sottostanti vengono semplicemente soppresse e “torneranno più tardi, solo più forti”. Hanno anche sollevato preoccupazioni sul fatto che un intervento eccessivo potrebbe inavvertitamente scatenare una maggiore incertezza dei consumatori.12 I rivenditori avevano precedentemente espresso preoccupazioni per le conseguenze negative per i negozi più piccoli e meno capitalizzati.6
Un contrappunto particolarmente netto arriva dal notiziario ungherese HVG.hu, che il 28 maggio ha riferito che la situazione finanziaria di molti ungheresi sta peggiorando e ha sostenuto che i tetti ai prezzi stanno, di fatto, aggravando la situazione. L’outlet ha suggerito che senza una ripresa economica più ampia e una riduzione più sostanziale e sostenibile dell’inflazione, è improbabile che le condizioni finanziarie per le famiglie ungheresi vedano miglioramenti significativi.20
Il dibattito sui controlli dei prezzi evidenzia un classico dilemma di politica economica: il compromesso tra fornire un sollievo immediato e visibile ai consumatori e il potenziale di distorsioni di mercato a lungo termine, inefficienze o una ripresa ritardata dell’inflazione soppressa. Le opinioni contrastanti sottolineano la complessità della valutazione del vero impatto netto di queste politiche. Il rapporto di HVG.hu è particolarmente significativo in quanto sfida direttamente la narrativa del governo sui benefici dei tetti ai prezzi. - B. Focus di Bilancio:
- Bilancio di “Tempo di Pace” 2025
Il bilancio per il 2025, precedentemente presentato dal Ministro delle Finanze Mihály Varga, è stato caratterizzato come un “bilancio di tempo di pace”. I suoi obiettivi primari sono quelli di essere pro-crescita, progettato per contrastare le recenti condizioni recessive e per riportare l’economia ungherese su una traiettoria di crescita più elevata, con un focus particolare sulla stimolazione del settore edile e sull’espansione economica generale.4 - Discussioni sul Bilancio 2026
Discussioni e dibattiti parlamentari riguardanti la proposta di legge di bilancio per il 2026 erano attivamente in corso intorno al 28 maggio (un dibattito generale è stato menzionato come avvenuto il 22 maggio 22). Il portavoce del partito Fidesz, Erik Bánki, ha articolato la visione del partito di governo per questo bilancio, inquadrandolo come un piano per garantire opportunità di prosperità a tutti gli ungheresi mantenendo rigorosamente la disciplina fiscale. Lo ha anche etichettato come un “bilancio anti-guerra che mette al primo posto le famiglie ungheresi”, sottolineando le priorità interne rispetto ai conflitti internazionali.22
Il Ministro dell’Economia Marton Nagy ha elaborato che il bilancio 2026 darebbe priorità al continuo sostegno alle famiglie (compresi i tagli fiscali), al mantenimento dei sussidi per le utenze domestiche, al pagamento della tredicesima pensione e ai bonus finanziari per il personale delle forze di sicurezza.15
Gli obiettivi macroeconomici chiave alla base della proposta di bilancio 2026 includono una crescita del PIL del 4,1%, un tasso di inflazione del 3,6% e un disavanzo di bilancio del 3,7% del PIL.15 In particolare, il governo ha quadruplicato il fondo di riserva per misure straordinarie portandolo a 192 miliardi di HUF, a seguito delle richieste del Consiglio Fiscale che aveva avvertito dei rischi nel raggiungimento degli obiettivi di crescita e di entrate.15 Il bilancio stanzia somme ingenti per tagli fiscali alle famiglie (377 miliardi di HUF) e un più ampio sostegno familiare (290 miliardi di HUF per assegni familiari, 5,6 trilioni di HUF di sostegno familiare totale, inclusi 800 miliardi di HUF per sussidi energetici).15
Un punto specifico di discussione è emerso durante un dibattito sul bilancio 2026 all’interno di una commissione parlamentare, come riportato da HVG.hu il 28 maggio. Un segretario di stato dell’NGM ha affrontato la questione delle basse pensioni per alcuni individui, attribuendola in parte a periodi di lavoro all’estero. Il segretario di stato ha anche affrontato domande riguardanti l’accuratezza delle previsioni economiche del governo e lo stato dei fondi UE.20
Le discussioni sul bilancio per il 2025 e il 2026 rivelano le principali priorità politiche del governo (ampio sostegno sociale, benefici per le famiglie, obiettivo di crescita) e le sue ipotesi economiche sottostanti per il medio termine. Queste discussioni sono particolarmente rilevanti date le continue sfide economiche, l’avvicinarsi delle elezioni generali del 2026 3 e i vincoli fiscali. - Deficit Fiscale e Debito Pubblico
La Commissione Europea prevede che il disavanzo pubblico generale dell’Ungheria sarà pari al -4,6% del PIL nel 2025 e si allargherà leggermente al -4,7% nel 2026.1 Il debito pubblico lordo è previsto dalla CE al 74,5% del PIL nel 2025, con una marginale diminuzione al 74,3% nel 2026.1
La MNB, nelle sue proiezioni, prevede che il disavanzo fiscale continuerà a diminuire nel 2025 e nel 2026 dal 4,9% registrato nel 2024. La banca centrale prevede anche che il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà nei prossimi anni, anche con obiettivi di disavanzo rivisti.10 Per contestualizzare, l’agenzia di rating Moody’s aveva precedentemente previsto un disavanzo del 5,5% per il 2024.4
La gestione del disavanzo di bilancio e del debito pubblico rimane una sfida fiscale critica per l’Ungheria. Ciò è particolarmente vero date le ambiziose piani di spesa del governo in aree come il sostegno alle famiglie e il ritmo di crescita economica più lento di quanto inizialmente sperato, che influisce sulla riscossione delle entrate. Le diverse proiezioni della CE e della MNB evidenziano le incertezze nelle prospettive fiscali. - C. Altri Annunci/Politiche Rilevanti del 28 Maggio 2025 o dintorni:
- Misure di Emergenza per la Siccità: Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per siccità e ha stanziato 4,7 miliardi di HUF per il rafforzamento dei bacini idrici e dei canali di irrigazione al fine di mitigare l’impatto delle condizioni di aridità.16 Ciò faceva parte del briefing di Gergely Gulyás del 28 maggio.
- Sostegno alle Piccole e Medie Imprese (PMI): Un programma di credito del valore di 156 miliardi di HUF, volto a sostenere la produttività e le capacità di esportazione delle PMI, è stato annunciato dal governo il 21 maggio.14
- Modifiche ai Sussidi Immobiliari: A causa delle pressioni di bilancio, il governo ha gradualmente eliminato la maggior parte dei regimi di sostegno finanziario legati agli immobili. Fanno eccezione i programmi “falusi csok” (sussidio per l’acquisto di case nei villaggi per le famiglie) e “babaváró” (prestito/sussidio per neonati).20
- Andamento dei Prezzi dei Carburanti: Notizie del 28 maggio indicavano una diminuzione dei prezzi dei carburanti, con rapporti specifici che dettagliavano i luoghi più economici per fare rifornimento nella contea di Veszprém.23 I dati di Rhinocarhire.com per maggio 2025 mostravano prezzi medi della benzina senza piombo a 1,45 € al litro e del diesel a 1,47 € al litro, entrambi in calo rispetto ai livelli di aprile.24 Un precedente rapporto di maggio di HungaryToday 25 menzionava un leggero aumento del prezzo all’ingrosso della benzina, con prezzi medi al consumo in quel momento intorno a 585 HUF/litro (1,446 €) per la benzina e 583 HUF/litro (1,441 €) per il diesel. Anche la MNB ha osservato a maggio che i prezzi mondiali del petrolio più bassi avevano iniziato a ripercuotersi sui prezzi interni dei carburanti.10
- Tabella 3: Panoramica delle Misure Governative di Tetto ai Prezzi/Margini (al 28 Maggio 2025)
Categoria Prodotto | Specifiche del Controllo | Ambito/Esempi | Applicabilità | Durata Effettiva | Motivazione Dichiarata | Principali Impatti/Critiche Riportate (Sintesi) |
Prodotti Alimentari | Margine di profitto al dettaglio max. 10% su 30 alim. base | Uova, burro, panna acida | Grandi supermercati/rivenditori | Metà Marzo 2025 – 31 Ago 2025 | Contenere inflazione, prevenire aumenti ingiustificati, proteggere famiglie | Gov: Efficace, abbassa prezzi. MNB: Modera inflazione. Econ: Sollievo breve termine, rischio rialzo futuro, distorsione mercato. HVG: Peggiora finanze famiglie. |
Beni Domestici Non Alimentari | Margine di profitto al dettaglio max. 15% su ~1000 prod. in 30 cat. | Sapone, dentifricio, detersivi | Catene di drugstore (DM, Rossmann, Muller) | 19 Maggio 2025 – 31 Ago 2025 | Contenere inflazione, prevenire aumenti ingiustificati, proteggere famiglie | Gov: Riduzione prezzi 16-18%, -0,4pp su IPC. |
*Fonti principali: [8, 10, 11, 12, 16, 17, 18, 20]*
La strategia fiscale del governo ungherese appare come un “funambolismo fiscale”. Il governo enfatizza contemporaneamente ampi programmi di sostegno sociale (benefici per le famiglie, pensioni, sussidi per le utenze, ben presenti nel bilancio 2026 15) e misure pro-crescita (focus del bilancio “di pace” 2025 4, programma di credito per le PMI 14). Questo avviene mentre si punta anche alla disciplina fiscale e alla riduzione del disavanzo di bilancio.10 Questo complesso atto di bilanciamento è reso significativamente più impegnativo dalle ingenti somme di fondi UE che rimangono congelate a causa di controversie sullo stato di diritto.2 La decisione di ritirare alcuni sussidi immobiliari 20 è un chiaro segnale di queste pressioni fiscali sottostanti. Il successo di questa strategia dipende pesantemente dal raggiungimento degli obiettivi di crescita economica ottimistici fissati per il 2026 (crescita del PIL del 4,1% 15), che, come discusso in precedenza, sono attualmente messi in discussione date le recenti performance e le previsioni esterne più caute. L’impegno verso una spesa sociale e iniziative di crescita significative richiede risorse finanziarie considerevoli, mentre l’indisponibilità di miliardi di fondi UE crea una grave lacuna nel potenziale di investimento pubblico e nel sostegno al bilancio. Di conseguenza, i piani di consolidamento fiscale e la sostenibilità dei programmi di spesa diventano altamente dipendenti da una robusta crescita economica che generi sufficienti entrate fiscali.
L’uso persistente e crescente da parte del governo di tetti ai prezzi e ai margini (prodotti alimentari 11, estesi ai beni per la casa 17) come strumento primario contro l’inflazione, sebbene presentato come protezione dei consumatori, potrebbe anche essere interpretato come un sintomo di più profonde vulnerabilità economiche sottostanti e di un limitato arsenale di alternative politiche convenzionali. Nonostante questi interventi diretti, l’inflazione, in particolare quella di fondo e dei servizi, rimane elevata 1, e alcuni analisti avvertono delle conseguenze negative a lungo termine come distorsioni del mercato o una ritardata impennata inflazionistica.12 Questa forte dipendenza da tali misure amministrative potrebbe segnalare difficoltà nel contenere efficacemente l’inflazione attraverso la politica monetaria standard (il tasso base della MNB è già al 6,5% 10) o strumenti fiscali di gestione della domanda. Lo spazio fiscale limitato (a causa dei livelli di disavanzo esistenti e dei fondi UE congelati) potrebbe limitare la capacità del governo di attuare politiche fiscali anti-inflazionistiche più ampie e convenzionali o un sostegno mirato su più larga scala che non distorca i prezzi di mercato. I tetti ai prezzi offrono un modo visibile e politicamente popolare per dimostrare di affrontare la crisi del costo della vita, specialmente con le elezioni all’orizzonte (2026), e potrebbero essere preferiti a misure meno popolari.
III. Sviluppi della Politica Monetaria
- A. Decisione sui Tassi di Interesse della Banca Centrale (MNB) (Effettiva dal 28 Maggio 2025):
- Il Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese (MNB), nella sua riunione politica programmata del 27 maggio 2025, ha deciso di mantenere il tasso base della banca centrale al livello attuale del 6,50%. Questa decisione è entrata in vigore il 28 maggio 2025.9
- Coerentemente con la decisione sul tasso base, anche gli altri tassi chiave che formano il corridoio dei tassi di interesse della MNB sono rimasti invariati: il tasso sui depositi overnight (O/N) è rimasto al 5,50%, e il tasso sui prestiti collateralizzati O/N è rimasto al 7,50%.10
- Questa decisione di mantenere i tassi stabili segna una pausa nel ciclo di allentamento monetario che la MNB aveva precedentemente perseguito, che aveva visto il tasso base dimezzato dal suo picco del 13,0%.9 La dichiarazione della MNB ha caratterizzato questa posizione come un approccio “orientato alla stabilità” 10 e “cauto e paziente”.26 Questa cautela è esplicitamente collegata ai rischi persistenti relativi alle prospettive di inflazione, alle incertezze nella politica commerciale internazionale (potenziali tariffe) e alle tensioni geopolitiche prevalenti.10 Indica che, per ora, la MNB dà priorità all’ancoraggio delle aspettative di inflazione rispetto alla fornitura di ulteriore stimolo monetario all’economia.
- B. Razionale e Prospettive della MNB per la Politica Monetaria:
- Nella sua comunicazione successiva alla decisione sui tassi, la MNB ha sottolineato che “il mantenimento di condizioni monetarie restrittive è giustificato”.26
- Mentre si prevede una crescita dei consumi interni, l’aumento delle tariffe globali e l’incertezza potrebbero attenuare la performance delle esportazioni e posticipare gli investimenti.10
- Si prevede che l’inflazione rimanga vicina al limite superiore della banda di tolleranza nei prossimi mesi. I tetti ai margini di profitto sui prezzi e gli impegni volontari di fissazione dei prezzi dovrebbero moderare l’inflazione, ma la forte dinamica dei prezzi nei servizi di mercato indica un’inflazione più elevata per tutto l’anno.10
- Il governatore della banca centrale 6 ha indicato che il tasso base potrebbe rimanere al livello attuale per un “periodo prolungato”.26
- L’obiettivo primario della MNB è la stabilità dei prezzi, e sostiene anche la stabilità finanziaria e la politica economica del governo.10
- La MNB sta bilanciando la necessità di contenere l’inflazione persistente con il sostegno a una fragile ripresa economica, in un complesso contesto globale. La decisione di mantenere i tassi suggerisce che i rischi inflazionistici prevalenti superano le preoccupazioni immediate sulla stimolazione della crescita attraverso l’allentamento monetario.
La decisione della MNB di mantenere il tasso base al 6,5% 10, nonostante un’economia in contrazione 1 e tassi di interesse reali relativamente elevati, sottolinea la significativa preoccupazione della banca centrale per l’inflazione di fondo persistente (specialmente nei servizi 10) e il potenziale di shock esterni (tariffe, questioni geopolitiche 10). L’economia ungherese ha registrato una contrazione trimestrale nel Q1 2025 1 e affronta previsioni di crescita contenute per l’anno. Tipicamente, una banca centrale potrebbe considerare tagli dei tassi in un tale scenario per stimolare l’attività economica. Tuttavia, la MNB ha mantenuto il suo tasso base al 6,5%, che, con l’inflazione di aprile al 4,2% 7, implica un tasso di interesse reale positivo. Il razionale della MNB menziona esplicitamente la necessità di “condizioni monetarie restrittive” 26 e indica rischi al rialzo per l’inflazione derivanti dai prezzi alimentari globali, dalle dinamiche dei prezzi dei servizi di mercato e dal potenziale impatto delle tariffe sulle aspettative di inflazione.10 Ciò suggerisce che la MNB considera l’inflazione non ancora durevolmente contenuta e sta dando priorità all’ancoraggio delle aspettative di inflazione, anche a costo di una crescita a breve termine potenzialmente più lenta. Il riferimento al fatto che il tasso base potrebbe rimanere a questo livello per un “periodo prolungato” 26 segnala un allontanamento dal precedente ciclo di allentamento e un’inclinazione più restrittiva. La MNB sta segnalando che la lotta contro l’inflazione non è finita e che i rischi inflazionistici, sia interni (inflazione dei servizi vischiosa, pressioni salariali) che esterni (prezzi globali, tariffe), sono abbastanza significativi da giustificare una pausa nell’allentamento, nonostante la debole crescita.
IV. Relazioni con l’Unione Europea e Impatto Economico
- A. Stato dei Fondi UE:
- Una quantità significativa di fondi UE 2 rimane indisponibile per l’Ungheria a causa di preoccupazioni relative allo stato di diritto.2
- L’Ungheria ha perso permanentemente 1,04 miliardi di euro di questi fondi poiché un accordo è scaduto alla fine del 2024.4
- Moody’s aveva avvertito che l’Ungheria potrebbe perdere ingenti sovvenzioni e prestiti a basso costo se le condizioni non fossero soddisfatte.4
- I fondi UE congelati sono citati come una ragione parziale della stagnazione economica dell’Ungheria.2
- La trattenuta dei fondi UE continua a essere un vincolo importante per gli investimenti pubblici e la flessibilità complessiva della politica economica.
- B. Dinamiche Generali UE-Ungheria:
- Il 27/28 maggio 2025, una grande maggioranza di paesi UE (citate 17 o 20 nazioni) ha invitato l’Ungheria a rivedere una nuova legge riguardante gli eventi pubblici LGBTQ+, citando preoccupazioni per i valori fondamentali e lo stato di diritto.2 Hanno esortato la Commissione Europea a utilizzare i suoi strumenti per lo stato di diritto se la legge non viene rivista.
- Il Commissario UE per la Democrazia, Michael McGrath, ha dichiarato che la Commissione è pronta ad agire contro l’Ungheria riguardo a questa legge e a un’altra proposta di legge sulla “protezione della sovranità”, che è vista come una violazione del diritto UE e dei diritti fondamentali.2
- La Commissione Europea sta esaminando tutte le opzioni legali contro il governo ungherese.13
- Anche il Cancelliere tedesco Friedrich Merz ha suggerito sanzioni contro l’Ungheria (e la Slovacchia) per le loro politiche su Ucraina/Russia.27
- Queste tensioni politiche con l’UE hanno ripercussioni economiche dirette, principalmente attraverso i fondi congelati e potenziali ulteriori sanzioni finanziarie, creando un ambiente di incertezza. La posizione dell’Ungheria su questioni come i diritti LGBTQ+ e le leggi sulla protezione della sovranità sta portando a una crescente pressione da parte dei partner UE.
Le notizie del 28 maggio suggeriscono fortemente che le sfide economiche dell’Ungheria sono profondamente intrecciate con le sue continue controversie sullo stato di diritto con l’UE. Il continuo congelamento di ingenti fondi UE 2 impatta direttamente la capacità di investimento pubblico e contribuisce alla stagnazione economica.2 Importanti fondi UE (18 miliardi di euro) sono bloccati a causa di preoccupazioni sullo stato di diritto 2, e questa mancanza di fondi è esplicitamente collegata alla stagnazione economica dell’Ungheria 2 e limita la capacità del governo di finanziare progetti o stimolare l’economia.4 Inoltre, la retorica crescente e le minacce di ulteriori azioni da parte degli organi e degli stati membri dell’UE 2 riguardo a nuove leggi controverse (divieti di eventi LGBTQ+, protezione della sovranità 2) creano un clima di accresciuta incertezza che può scoraggiare gli investimenti esteri e influire negativamente sul premio di rischio dell’Ungheria. Il 27-28 maggio è emersa una nuova pressione da parte della maggioranza degli stati UE e della Commissione UE riguardo a recenti leggi ungheresi 2, con la Commissione UE che sta valutando ulteriori azioni legali.2 Ciò suggerisce che una risoluzione di queste controversie politiche sta diventando sempre più critica per sbloccare il potenziale economico. La narrativa economica per l’Ungheria non può essere separata dalla sua relazione politica con l’UE. Il costo finanziario delle controversie sullo stato di diritto è tangibile (fondi congelati, sovvenzioni perse 4). Le nuove controversie legislative riportate il 28 maggio indicano un approfondimento, non un allentamento, di queste tensioni, creando un ciclo di feedback negativo.
V. Aggiornamenti Settoriali Specifici
- A. Turismo:
- Il settore turistico sta mostrando una forte performance. L’Ungheria ha registrato oltre 5 milioni di turisti stranieri entro il 6 maggio 2025, la data più precoce in cui è stata raggiunta questa pietra miliare, con un aumento del 18% su base annua.29 Gli arrivi internazionali sono cresciuti del 29% nel gennaio 2025, con un aumento dei pernottamenti del 16%.31
- Anche il turismo interno è robusto, con aumenti significativi durante le vacanze di Pasqua e del Primo Maggio.29 Il solo weekend lungo del Primo Maggio ha generato 16 miliardi di HUF di entrate per l’industria dell’ospitalità.29
- Principali mercati di provenienza: Germania, Romania, Italia, Regno Unito, Austria.29 Budapest rimane popolare, ma anche destinazioni benessere come Hévíz e Sárvár stanno guadagnando terreno.30
- Titolo di Index.hu: “Centinaia di migliaia di ungheresi vivono di questo: ingenti somme di denaro circolano nel turismo”.32
- Circa il 36% degli ungheresi pianifica una vacanza estiva all’estero, come riportato da MTI il 28 maggio.14
- Il turismo è un contributo positivo significativo all’economia ungherese, fornendo una spinta quanto mai necessaria in mezzo a sfide più ampie.
- B. Mercato Immobiliare:
- Il mercato è dinamico, con i prezzi degli immobili residenziali in aumento del 9,4% su base annua nel gennaio 2025.34 I dati della MNB mostravano un aumento del 14,47% su base annua al Q3 2024.35
- Gli esperti prevedono una continua crescita dei volumi delle transazioni (10-20%) e un potenziale aumento dei prezzi a doppia cifra nel 2025.34
- La domanda è in aumento, con richieste in crescita del 38% su base annua nel 2024, in particolare a Budapest.34 Si prevede che gli incentivi governativi come CSOK Plus stimoleranno la domanda.34
- Si prevede che gli investimenti esteri nel settore immobiliare supereranno i 1.000 miliardi di HUF entro il 2025.34 I rendimenti da locazione a Budapest variano dal 5 al 7%.34
- Tuttavia, HVG.hu riporta che gli investitori stanno vendendo immobili da affitto in gran numero (“Tömegével adják el a befektetők a kiadásra szánt ingatlanokat”) il 28 maggio.21 Ciò contrasta con le prospettive generalmente positive di altre fonti.
- La MNB sta vendendo il suo centro congressi sopravvalutato di Balatonakarattya.21
- Mentre le tendenze e le previsioni a lungo termine appaiono positive, il rapporto di HVG sulla vendita di immobili da affitto da parte degli investitori il 28 maggio introduce una nota potenzialmente contraddittoria o cautelativa.
- C. Produzione Automobilistica e di Batterie:
- L’Ungheria ha attratto significativi investimenti cinesi in impianti di veicoli elettrici (EV) e batterie (ad esempio, CATL, BYD).36
- La BERS ha osservato che l’impatto benefico dei nuovi impianti (BYD, CATL, BMW) potrebbe essere ritardato almeno fino al 2026.5
- Portfolio.hu riporta che le immatricolazioni di targhe verdi (EV) sono diminuite in tre degli ultimi quattro mesi, sebbene le immatricolazioni di autovetture BEV mostrino un calo mensile ma un aumento su base annua.13 Ciò suggerisce una certa volatilità nell’adozione domestica di veicoli elettrici.
- Una nuova fabbrica di batterie sarà presto operativa ma avrà bisogno di molti lavoratori filippini.13 L’impianto di batterie di Samsung SDI è destinato all’espansione.13
- Notizie del 28 maggio da HVG: “Tele van nikkellel a legnagyobb magyar akkufeldolgozó munkásainak szervezete” (L’organizzazione dei lavoratori del più grande impianto ungherese di riciclaggio di batterie è piena di nichel) 21, indicando forse preoccupazioni sanitarie/ambientali o questioni lavorative.
- Questo settore è cruciale per la futura strategia industriale dell’Ungheria e per l’attrazione di IDE, ma affronta sfide relative a tempistiche, adozione del mercato interno, manodopera e potenzialmente questioni ambientali/sanitarie.
- D. Energia e Prezzi dei Carburanti:
- Secondo quanto riferito, i prezzi dei carburanti sono diminuiti il 28 maggio.23
- Dati di Rhinocarhire.com per maggio 2025: Benzina senza piombo 1,45 €/litro, Diesel 1,47 €/litro, entrambi in calo da aprile.24
- La MNB ha osservato che i prezzi mondiali del petrolio più bassi si sono ripercossi sui prezzi interni dei carburanti.10
- La diminuzione dei prezzi dei carburanti può fornire un certo sollievo a consumatori e imprese, attenuando potenzialmente leggermente l’inflazione principale.
Il settore turistico in forte espansione 29 rappresenta un chiaro punto luminoso per l’economia. Tuttavia, il suo stesso successo, specialmente se fortemente dipendente dai visitatori internazionali, potrebbe esporre l’Ungheria a vulnerabilità derivanti da cambiamenti nel sentimento di viaggio globale, recessioni economiche nei principali mercati di origine o modifiche alle normative di viaggio (come ETIAS 31). Inoltre, un forte afflusso di turisti può mettere a dura prova le infrastrutture locali e gli alloggi 31, creando potenzialmente tensioni sociali o pressioni inflazionistiche localizzate, specialmente in aree popolari come Budapest. L’articolo di 31 tocca anche come la crescita del turismo potrebbe influenzare le politiche di immigrazione in tutta l’UE a causa delle esigenze di manodopera. Sebbene attualmente sia un vantaggio, la forza del settore turistico deve essere gestita in modo sostenibile.
Parallelamente, mentre diverse fonti dipingono un quadro di un mercato immobiliare in ripresa e in crescita con prezzi e domanda in aumento 34, il titolo di HVG.hu del 28 maggio (“Tömegével adják el a befektetők a kiadásra szánt ingatlanokat” 21) suggerisce una potenziale controtendenza di investitori che si liberano di proprietà da affitto. Ciò potrebbe indicare preoccupazioni emergenti tra gli investitori (forse sui futuri rendimenti da locazione, cambiamenti normativi, incertezza economica o semplicemente presa di profitto dopo un periodo di apprezzamento dei prezzi) che non sono ancora riflesse nelle statistiche di mercato più ampie o nelle previsioni degli esperti. Questo segnale contraddittorio merita attenzione per capire se si tratta di un fenomeno localizzato, una tendenza di nicchia o l’inizio di una più ampia correzione/aggiustamento del mercato.
VI. Contesto Imprenditoriale e Punti Salienti Aziendali
- A. Notizie Aziendali Rilevanti e Controversie:
- Società Legate a Tiborcz
HVG.hu ha riportato il 28 maggio che fatturato e profitto sono triplicati in una società di Tiborcz guidata da Ráhel Orbán (figlia del Primo Ministro), sebbene non siano stati prelevati dividendi.20 Un altro rapporto di HVG del 28 maggio menziona che il gestore patrimoniale serbo di István Tiborcz (genero del Primo Ministro) è attualmente una “cellula dormiente” ma non è messo in pericolo dalla guerra Russia-Ucraina.20 Rapporti precedenti 38 dettagliano come l’impero BDPST di Tiborcz avrebbe evitato significative imposte sul reddito delle società per cinque anni attraverso incentivi fiscali per la ristrutturazione di immobili di pregio e generato profitti sostanziali, alcuni presi come dividendi. Anche Elios Plc, precedentemente di proprietà di Tiborcz, ha registrato profitti record da commissioni statali. Questi rapporti evidenziano un controllo continuo e un notevole successo finanziario di aziende collegate a individui vicini al Primo Ministro, spesso coinvolgendo fondi pubblici o ambienti normativi favorevoli. - Controversia sui Finanziamenti di Szerencsejáték Zrt.
HVG.hu 21 e 24.hu 40 hanno riportato il 28 maggio che la società statale di lotterie Szerencsejáték Zrt. avrebbe pagato ingenti somme (ad esempio, 30 milioni di HUF per un’intervista di 1 minuto, 10 milioni di HUF per un rapporto orale) alla Fondazione dell’Associazione Turistica Ungherese (MTSZA), collegata a Ráhel Orbán. Secondo quanto riferito, MTSZA ha ricevuto 3 miliardi di HUF da Szerencsejáték Zrt. in dieci anni. La NAIH (Autorità Nazionale per la Protezione dei Dati e la Libertà di Informazione) suggerisce che i dettagli dovrebbero essere divulgati. Ciò solleva interrogativi sull’uso dei fondi pubblici/delle società statali e su potenziali conflitti di interesse o trattamenti preferenziali per organizzazioni collegate a figure governative. - Altre Notizie Economiche da HVG.hu (28 Maggio)
La società di Nagy Feró ha trasformato il profitto in una grossa perdita.20 La società di Pottyondy Edina ha visto diminuire i profitti.20 La società tabaccaia di Németh Balázs (portavoce di Fidesz) ha realizzato un profitto, nessun dividendo prelevato.20 L’impero aziendale di Hosszú Katinka ha accumulato perdite.21 Questi forniscono istantanee della performance finanziaria di varie aziende ungheresi, alcune legate a figure pubbliche. - Sistema di Deposito Cauzionale
Il sistema DRS ungherese ha superato i 2 miliardi di resi dal suo lancio a luglio, con oltre 80 miliardi di HUF di rimborsi, principalmente sotto forma di buoni acquisto. Riportato da MTI il 28 maggio.33 - Tariffe del Trasporto Pubblico di Budapest
BKK ha annunciato aumenti delle tariffe a partire dal 1° giugno 2025. Riportato da MTI il 28 maggio.14 - B. Impegni Economici Internazionali:
- Relazioni con la Cina: L’Ungheria sta attivamente rafforzando i legami economici con la Cina, in particolare nei settori dei veicoli elettrici (CATL, BYD) e delle telecomunicazioni (Huawei), posizionandosi come partner strategico per la Cina in Europa.36 Il Ministro dell’Economia Nagy ha dichiarato che l’Ungheria non vede un potenziale di investimento statunitense paragonabile a quello cinese e ha sottolineato una posizione pragmatica.36 Ciò fa parte della politica ungherese di “Apertura a Est”.37
- Relazioni con gli Stati Uniti: Esistono tensioni, con gli Stati Uniti che hanno interrotto un trattato fiscale, che Nagy cita come un ostacolo agli investimenti statunitensi.36 L’Ungheria respinge le pressioni statunitensi per ridurre i legami economici cinesi.36
- Relazioni con il Vietnam: Il 28 maggio, il Segretario Generale del Partito vietnamita To Lam ha incontrato il Presidente ungherese Tamás Sulyok ad Hanoi, discutendo del rafforzamento della cooperazione nel commercio, negli investimenti, nella scienza e nella tecnologia, sfruttando l’EVFTA e l’EVIPA.42
- L’Ungheria sta perseguendo una politica economica estera multi-vettoriale, dando priorità a legami pragmatici con potenze orientali come la Cina, il che a volte porta ad attriti con gli alleati occidentali.
- C. Indicatori di Mercato (Borsa di Budapest – BUX):
- Portfolio.hu il 28 maggio mostrava l’indice BUX a 95.426,77, in leggero calo (-0,03%).13 Titoli chiave come OTP erano in calo significativo (-3,21%), mentre MOL era in leggero rialzo (0,45%).44
- Trading Economics mostra il BUX 7, ma nessun dato di chiusura specifico del 28 maggio oltre a quanto offerto da Portfolio.hu.
- Fornisce un’istantanea della performance del mercato azionario del giorno.
Le ampie segnalazioni su società legate a figure politiche (Tiborcz, Orbán Ráhel 20) e le controversie che circondano imprese statali come Szerencsejáték Zrt. 21 evidenziano un tema ricorrente di controllo sulla governance, la trasparenza e l’uso di fondi pubblici o influenzati dallo stato. Ciò avviene parallelamente alla forte narrativa governativa sulla “sovranità” nelle sue relazioni internazionali (ad esempio, con l’UE 2, e la sua posizione indipendente sui legami con la Cina 36). Esiste una tensione implicita: mentre si afferma la sovranità nazionale esternamente, le attività economiche interne che coinvolgono persone politicamente esposte e risorse statali attirano un significativo controllo mediatico e potenzialmente pubblico/UE riguardo alla responsabilità e alla concorrenza leale. Questo controllo interno, amplificato dai media indipendenti, potrebbe indirettamente alimentare le preoccupazioni dei partner esterni (come l’UE) sugli standard di governance in Ungheria, complicando così gli sforzi per risolvere le controversie e accedere ai fondi.
La politica di “Apertura a Est” dell’Ungheria 37, in particolare l’approfondimento dei suoi legami economici con la Cina in settori strategici come i veicoli elettrici e le batterie 36, è presentata come una mossa pragmatica per diversificare le partnership economiche e attrarre investimenti.36 Tuttavia, questa svolta, specialmente se associata a relazioni tese con alcuni partner occidentali e alla mancanza di equivalenti investimenti statunitensi 36, potrebbe portare a nuove forme di dipendenza economica. Sebbene offra potenzialmente opportunità di crescita, un’eccessiva dipendenza da investimenti e tecnologia da una singola grande potenza non UE come la Cina potrebbe esporre l’Ungheria a diversi rischi geopolitici e vulnerabilità economiche nel lungo periodo, specialmente se le dinamiche commerciali globali dovessero cambiare o se le priorità economiche della Cina stessa dovessero mutare. La BERS ha già notato potenziali ritardi nei benefici di questi nuovi progetti di IDE asiatici 5 e la MNB ha evidenziato i rischi derivanti da guerre tariffarie globali 6, che potrebbero essere influenzate dalle relazioni commerciali USA-Cina.
VII. Conclusione
- Sintesi degli Sviluppi Critici
Il 28 maggio 2025 vede l’economia ungherese a un bivio. Gli eventi chiave includono l’estensione da parte del governo dei tetti ai margini di profitto sui prezzi alimentari per combattere l’inflazione persistente, una continua cauta politica monetaria da parte della MNB che ha mantenuto stabili i tassi di interesse, e un continuo scrutinio da parte dell’UE su questioni relative allo stato di diritto che influenzano finanziamenti cruciali. L’economia mostra segni di fragilità con una recente contrazione del PIL, sebbene settori come il turismo siano in forte espansione. Le discussioni sul bilancio 2026 evidenziano priorità sociali in un contesto di vincoli fiscali.
- Rischi e Opportunità Chiave
- Rischi: Inflazione persistente, potenziali effetti negativi a lungo termine dei controlli sui prezzi, impatto dei fondi UE trattenuti, rallentamento nei principali mercati di esportazione e incertezze geopolitiche che influenzano commercio e investimenti. Anche il dibattito interno sulla governance e sull’uso dei fondi pubblici pone rischi reputazionali.
- Opportunità: Forte performance del turismo, IDE in settori strategici (sebbene con potenziali ritardi/dipendenze) e potenziale per una ripresa trainata dai consumi se supportata da investimenti sostenibili e da un ambiente esterno stabile. La risoluzione delle controversie con l’UE potrebbe sbloccare significative risorse finanziarie.
FONTI
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