1. Sommario Esecutivo
Il 3 aprile 2025, l’economia ungherese si presenta in una fase di dinamico cambiamento, caratterizzata da segnali contrastanti e da importanti sviluppi strategici. Le previsioni di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) per l’anno in corso appaiono generalmente positive, sebbene con una certa variabilità tra le diverse fonti. Un elemento di rilievo è rappresentato dal forte afflusso di investimenti esteri diretti (IED), in particolare dal settore cinese, destinati principalmente all’industria dei veicoli elettrici e delle batterie. Tuttavia, l’economia ungherese si trova a fronteggiare sfide significative, tra cui l’implementazione di nuove tariffe da parte degli Stati Uniti che colpiscono il cruciale settore automobilistico e la persistente questione dei fondi europei congelati. Sul fronte interno, si registra una crescita dei salari reali che sostiene la spesa delle famiglie, ma permangono preoccupazioni riguardo all’inflazione, con dati recenti che indicano una leggera accelerazione e un livello di inflazione core ancora elevato. Le relazioni economiche internazionali dell’Ungheria si distinguono per un rafforzamento dei legami con la Cina e Israele, mentre permangono divergenze con l’Unione Europea su alcune politiche commerciali e internazionali.
2. Indicatori Macroeconomici e Previsioni
- 2.1 Aspettative di Crescita del PIL:
Le prospettive di crescita economica per l’Ungheria nel 2025 mostrano un generale ottimismo, pur con alcune differenze nelle stime. Il Ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy, in una dichiarazione del 1° aprile, ha previsto una crescita del PIL superiore al 3% nella seconda metà del 2025, con una stima complessiva del 2,5% per l’intero anno e del 4,1% per il 2026.1 Questa comunicazione ufficiale, giunta appena due giorni prima della data in esame, rappresenta l’indicazione più aggiornata da parte del governo. L’enfasi sulla crescita nella seconda metà dell’anno suggerisce una possibile fase iniziale più lenta, che si prevede verrà superata grazie all’avvio di importanti progetti di investimento. La convergenza di queste previsioni con quelle della Banca Nazionale d’Ungheria, menzionata sempre dal Ministro Nagy 2, conferisce maggiore solidità a queste aspettative.
Una precedente previsione, risalente al 28 gennaio 2025, stimava una crescita del PIL ungherese tra il 2,6% e il 3,6% per il 2025.3 Questo scenario positivo era attribuito principalmente agli ingenti investimenti da parte di multinazionali come BMW, BYD e CATL, la cui produzione, prevista per l’anno in corso, avrebbe dovuto contribuire per circa 0,6 punti percentuali alla crescita del PIL. L’allineamento tra questa stima e le cifre più recenti del Ministro Nagy indica una sostanziale concordanza sulle aspettative di crescita entro un intervallo simile, sottolineando il ruolo cruciale degli investimenti esteri come motore dell’economia ungherese.
In contrasto, la previsione economica dell’Unione Europea presenta una visione più cauta, con una crescita del PIL stimata all’1,8% per il 2025, in aumento al 3,1% per il 2026.4 Questa stima più conservativa potrebbe riflettere preoccupazioni relative a potenziali rischi, come le prospettive del settore automobilistico o l’impatto dei fondi europei congelati. Il rapporto dell’UE evidenzia inoltre una lentezza degli investimenti dovuta al rinvio di investimenti pubblici e a un deterioramento del clima di fiducia delle imprese 4, un aspetto che contrasta con l’enfasi posta in altri rapporti sull’IED come principale fattore di crescita. Questa divergenza suggerisce una potenziale debolezza negli investimenti interni che potrebbe in parte compensare gli effetti positivi dell’investimento estero diretto.
Tabella 1: Previsioni di Crescita del PIL Ungherese per il 2025
Fonte | Crescita Prevista per il 2025 | Principali Fattori di Crescita |
Governo Ungherese (Min. Nagy) 1 | 2.5% | Aumento dei consumi, crescita dei salari reali, investimenti, riforme in Germania |
Banca Nazionale d’Ungheria 2 | Simile a Min. Nagy | Non specificato nel dettaglio |
Thai Trade Budapest (cit. MNB) 3 | 2.6% – 3.6% | Investimenti da BMW, BYD, CATL, aumento dei consumi, crescita delle esportazioni |
Unione Europea 4 | 1.8% | Aumento dei consumi, graduale ripresa delle esportazioni |
- 2.2 Dati e Proiezioni sull’Inflazione:
I dati sull’inflazione e le relative proiezioni per l’Ungheria nel 2025 presentano un quadro complesso. Un rapporto del 3 aprile 2025 indica che i guadagni lordi medi per i dipendenti a tempo pieno in Ungheria sono aumentati del 10,4% su base annua nel gennaio 2025, mentre i salari reali sono cresciuti del 4,6%, nonostante un aumento del 5,5% dei prezzi al consumo rispetto al gennaio 2024.5 Questo suggerisce che, al momento, la crescita dei salari sta superando l’inflazione, il che è un segnale positivo per il potere d’acquisto delle famiglie e per i consumi, come evidenziato nelle previsioni di crescita del PIL.1
Tuttavia, le previsioni del Ministro Nagy indicano un aumento temporaneo dell’inflazione al 4,5% nel 2025, seguito da una diminuzione al 3,6% nel 2026 e dal raggiungimento dell’obiettivo del 3% fissato dalla banca centrale entro il 2027.1 Questo previsto aumento temporaneo dell’inflazione nel 2025, nonostante l’attuale crescita dei salari reali, suggerisce potenziali pressioni sui prezzi future. La fiducia del governo nel raggiungimento dell’obiettivo del 3% entro il 2027 è degna di nota.
I dati più recenti sull’inflazione, relativi a febbraio 2025, mostrano tassi del 5,6% e del 5,7% 6, leggermente superiori al 5,5% di gennaio.5 L’inflazione core, che esclude i prezzi volatili di alimentari ed energia, è ancora più elevata, attestandosi intorno al 6,1-6,2%.8 Questi dati indicano una leggera tendenza al rialzo dell’inflazione rispetto a gennaio, e il livello più alto dell’inflazione core suggerisce pressioni sui prezzi sottostanti che vanno oltre i fattori più volatili. Questo potrebbe rappresentare una preoccupazione e contraddire la narrazione di un “aumento temporaneo”.
Un’analisi indipendente condotta da ING Think ha rivisto al rialzo la propria previsione di inflazione per il 2025 al 5,6% in seguito ai dati di febbraio, prevedendo fluttuazioni tra il 5,0% e il 6,5% nel corso dell’anno.10 Questa analisi esterna conferma le cifre più elevate sull’inflazione e suggerisce una maggiore volatilità rispetto alla proiezione governativa di un aumento temporaneo al 4,5%.
Tabella 2: Dati e Previsioni sull’Inflazione Ungherese (YoY%)
Indicatore | Gennaio 2025 | Febbraio 2025 | Previsione Governo 2025 | Previsione ING 2025 |
Inflazione Totale (CPI) | 5.5% 5 | 5.6% 6 | 4.5% | 5.6% 10 |
Inflazione Totale (CPI) | 5.5% 5 | 5.7% 7 | 4.5% | 5.6% 10 |
Inflazione Core (stimata) | N.D. | 6.1% 8 | N.D. | N.D. |
Inflazione Core (stimata) | N.D. | 6.2% 9 | N.D. | N.D. |
- 2.3 Disoccupazione e Crescita Salariale:
Il mercato del lavoro ungherese al 3 aprile 2025 appare caratterizzato da una bassa disoccupazione e da una robusta crescita salariale. Un’istantanea del 3 aprile 2025 mostra un tasso di disoccupazione del 4,4% per febbraio 2025, in leggero aumento rispetto al 4,3% di gennaio.12 Questo basso tasso di disoccupazione indica un mercato del lavoro teso, che potrebbe contribuire alla crescita dei salari e potenzialmente alle pressioni inflazionistiche nel settore dei servizi.13
I dati relativi a gennaio 2025 riportano in modo concorde un aumento del 10,4% su base annua dei guadagni lordi medi 5, con una crescita dei salari reali del 4,6%. Questa forte crescita salariale rappresenta uno sviluppo positivo per le famiglie, incrementando il loro potere d’acquisto. Ciò si allinea con le aspettative del governo di un aumento dei consumi come motore della crescita del PIL.1
Tuttavia, si osserva che la crescita salariale del 10,4% registrata a gennaio è stata la più contenuta da febbraio 2023 16, suggerendo un potenziale rallentamento della dinamica salariale. Pur rimanendo elevata, questa leggera decelerazione potrebbe indicare un raffreddamento del mercato del lavoro o una risposta al moderarsi (sebbene ancora presente) dell’inflazione.
3. Sviluppi Settoriali Chiave
- 3.1 Impatto delle Tariffe USA sull’Industria Automobilistica:
Un evento economico di primaria importanza nella data in esame è l’entrata in vigore di nuove tariffe da parte degli Stati Uniti, tra cui un dazio del 25% sulle importazioni di autoveicoli, effettivo a partire dal 3 aprile 2025.17 Questo rappresenta una seria minaccia per il settore automobilistico ungherese, che costituisce un pilastro fondamentale delle esportazioni del paese (lo stabilimento Audi di Győr contribuisce per l’8% all’export ungherese 17). L’imposizione di un dazio del 25% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti aumenterà significativamente il costo delle auto prodotte in Ungheria sul mercato americano, rendendole meno competitive.
Un’analisi del Vienna Institute for International Economic Studies 19 identifica l’Ungheria come uno dei paesi dell’UE più colpiti da queste tariffe, a causa della sua forte presenza nel settore automobilistico. Lo studio prevede un calo dello 0,31% nelle esportazioni totali e una diminuzione dello 0,07% del PIL dell’UE, con l’Ungheria tra i paesi più penalizzati.
Le reazioni delle case automobilistiche, come riportato da Autovista24 20, indicano che alcune, come Volvo, Audi e Mercedes-Benz, hanno annunciato l’intenzione di trasferire parte della loro produzione, mentre altre prevedono di aumentare i prezzi. Ciò suggerisce potenziali cambiamenti a lungo termine nella produzione e immediate implicazioni sui costi per i consumatori.
Il diretto impatto delle tariffe statunitensi su un importante esportatore ungherese è confermato da un articolo di Telex 17, una fonte ungherese, che evidenzia come lo stabilimento Audi di Győr, produttore dei modelli Q3 e di motori, sarà colpito dai dazi imposti da Trump.
Sebbene focalizzata principalmente su Germania e Italia, un’analisi di Oxford Economics 22 stima un potenziale calo del 7,1% nelle esportazioni automobilistiche tedesche e una più ampia contrazione della produzione automobilistica dell’UE, con le esportazioni verso gli Stati Uniti che rappresentano il 15% della produzione automobilistica europea. Ciò implica una simile vulnerabilità anche per l’Ungheria, data la stretta integrazione delle catene di fornitura nel settore automobilistico europeo.
La Richmond Fed 24 osserva che ulteriori tariffe mirate alle importazioni di autoveicoli sono previste per l’aprile 2025, in linea con le notizie sulle nuove tariffe di Trump, inquadrando questa politica commerciale in un contesto più ampio di protezionismo. - 3.2 Investimenti Cinesi nei Settori dei Veicoli Elettrici e della Produzione di Batterie:
Un elemento di forte dinamismo per l’economia ungherese è rappresentato dalla solida e crescente partnership economica con la Cina, in particolare nei settori dei veicoli elettrici (EV) e della produzione di batterie.28 Il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, in una dichiarazione del 3 aprile 29, ha sottolineato come l’avvio delle attività di nuove fabbriche cinesi contribuirà a rendere il 2025 un anno di svolta per l’economia ungherese. Egli ha menzionato l’inizio della produzione nello stabilimento BYD di Szeged all’inizio del prossimo anno (2026), l’avvio della produzione quest’anno nell’impianto di batterie CATL a Debrecen, e ulteriori investimenti da parte di Huayou Cobalt e Semcorp, anch’essi previsti per il 2025. Questa conferma ufficiale sottolinea la forte fiducia del governo nell’impatto trasformativo di questi investimenti cinesi sulla crescita economica ungherese nel prossimo futuro.
Un articolo del CEPA 28, datato 3 aprile, evidenzia come l’Ungheria sia il paese più filo-cinese in Europa e come questi investimenti (tra cui il collegamento ferroviario Belgrado-Budapest, le fabbriche CATL e BYD, e la rete 5G) siano vitali per il governo Orbán, soprattutto in vista delle prossime elezioni e delle sfide economiche interne. Ciò fornisce un contesto geopolitico agli investimenti cinesi, sottolineando la loro importanza strategica per il governo ungherese al di là delle pure considerazioni economiche.
Ulteriori dettagli sugli investimenti di BYD e CATL sono forniti da diverse fonti 30, che includono tempistiche di produzione, modelli pianificati e l’entità degli investimenti (€501 milioni per BYD, €7,3 miliardi per CATL). Questi investimenti sono considerati strategicamente importanti per l’espansione cinese nel settore degli EV in Europa, potenzialmente utilizzando l’Ungheria come una sorta di “cavallo di Troia”.34 La portata di questi investimenti segnala un cambiamento significativo nel panorama industriale ungherese, posizionando il paese come un hub chiave per la produzione di EV e batterie in Europa.
Tuttavia, è importante considerare anche le potenziali preoccupazioni legate a questi investimenti, come evidenziato in 33, tra cui l’impatto ambientale, la carenza di manodopera (che porta a una dipendenza da lavoratori stranieri) e i benefici economici a lungo termine per l’Ungheria. - 3.3 Oleodotto Serbia-Ungheria:
Un progetto infrastrutturale significativo per la sicurezza energetica regionale è rappresentato dalla costruzione di un nuovo oleodotto tra Serbia e Ungheria, come riportato il 3 aprile.35 L’inizio dei lavori è previsto tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, con l’obiettivo di rendere l’oleodotto operativo entro il 2028. Questo progetto, con una capacità annua di 4-5 milioni di tonnellate, è cruciale per la sicurezza energetica a lungo termine sia della Serbia che dell’Ungheria, consentendo alla Serbia di soddisfare interamente il suo fabbisogno di petrolio tramite l’Ungheria. Il Ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha sottolineato l’importanza di questo progetto durante una conferenza stampa a Belgrado, evidenziando il completamento della fase preliminare di esaminazione in Ungheria.
4. Politiche e Regolamenti Economici del Governo
- 4.1 Misure Fiscali e Regolamenti Specifici per Settore:
Il governo ungherese sta attivamente implementando misure fiscali e regolamenti settoriali per influenzare l’attività economica. Le dichiarazioni del Ministro Nagy 1 menzionano iniziative volte a stimolare i consumi, come il sostegno alla crescita dei salari reali, un tetto ai margini di profitto su alcuni prodotti alimentari, maggiori detrazioni fiscali e un’esenzione dall’imposta sul reddito personale (PIT) per le madri di tre figli. Viene anche menzionata la potenziale introduzione di un tetto alle commissioni sui conti bancari al dettaglio.
Nel settore delle telecomunicazioni, Magyar Telekom e Yettel Hungary adegueranno le loro tariffe mensili del 3,7% ad aprile, in linea con il tasso medio di inflazione annuo del 2024, come previsto dalle normative.37 Ciò indica un certo livello di regolamentazione o accordo governativo che consente alle compagnie telefoniche di adeguare le tariffe in base all’inflazione.
Un annuncio del luglio 2024 38 rivela l’intenzione del governo di eliminare le imposte sugli extraprofitti nei settori delle telecomunicazioni e farmaceutico entro il 2025, mentre le imposte sugli extraprofitti su banche e rivenditori saranno estese oltre il 2024. Questo cambiamento di politica suggerisce una revisione dell’approccio del governo alla tassazione dei diversi settori.
Il comunicato stampa del Consiglio Monetario di febbraio 2025 13 rileva che i riprezzamenti nei servizi di mercato all’inizio dell’anno, superiori alla media storica, riflettevano in gran parte gli aumenti di prezzo nei settori delle telecomunicazioni e finanziario, indicando un monitoraggio attento da parte della banca centrale.
Si fa inoltre riferimento a un “contributo alla difesa” da parte di banche, multinazionali e società energetiche a causa di “profitti maggiorati dalla guerra”, e a un blocco delle commissioni sui conti bancari al dettaglio e sulle carte di credito nel 2025 per evitare che tale contributo venga trasferito alle famiglie.39 Tuttavia, le commissioni sulle transazioni bancarie sono destinate ad aumentare. - 4.2 Fondi UE Congelati:
La questione dei fondi europei congelati a causa di preoccupazioni sullo stato di diritto continua a rappresentare una sfida significativa per l’economia ungherese nel 2025.28 All’inizio del 2025, circa 20 miliardi di euro 28 o 19 miliardi di euro 41 rimangono bloccati, con l’Ungheria che ha perso definitivamente 1 miliardo di euro.40 Questa ingente somma di fondi congelati potrebbe ostacolare progetti di investimento e sviluppo che dipendono da questo finanziamento. In risposta, il governo Orbán sembra fare affidamento sul sostegno della Cina per compensare questa perdita.28 Esiste anche la possibilità che l’Ungheria perda un ulteriore miliardo di euro entro la fine del 2025 se le condizioni per sbloccare i fondi non saranno soddisfatte.40 La multa giornaliera imposta dalla Corte di Giustizia Europea per la violazione della politica di asilo dell’UE 40 aggiunge ulteriore pressione sul bilancio ungherese. Nonostante ciò, l’Ungheria ha ottenuto un prestito di 1 miliardo di euro da banche statali cinesi nell’aprile 2024 41, evidenziando gli sforzi del governo per trovare fonti di finanziamento alternative.
5. Relazioni Economiche Internazionali
- 5.1 Partnership con Israele e Cina:
Il 3 aprile 2025 sono stati segnalati un rafforzamento della partnership strategica ed economica tra Ungheria e Israele durante colloqui di alto livello a Budapest.45 Le aree di cooperazione includono sicurezza, tecnologia, difesa, industrie high-tech e prodotti farmaceutici. Attualmente, operano in Ungheria oltre 150 aziende israeliane. Questo indica una diversificazione delle relazioni economiche internazionali dell’Ungheria oltre l’UE e la Cina.
Parallelamente, le relazioni economiche con la Cina si stanno approfondendo, in particolare attraverso ingenti investimenti nei settori dei veicoli elettrici e delle batterie.28 L’Ungheria è descritta come il paese “più filo-cinese in Europa” 28 e un sostenitore chiave di Pechino a Bruxelles. - 5.2 Posizione sul Commercio Internazionale e la Cooperazione Economica:
L’Ungheria ha dimostrato la volontà di dare priorità ai propri interessi economici e alle relazioni con la Cina, anche a costo di divergere dal consenso dell’UE su alcune questioni commerciali e di politica estera.28 Il Ministro Szijjártó ha criticato l’imposizione di tariffe da parte dell’UE sull’industria cinese dei veicoli elettrici, definendola un “enorme errore” che porta all’isolamento, e ha anche criticato l’UE per non aver negoziato una cooperazione doganale con la nuova amministrazione statunitense.29
6. Conclusione
L’economia ungherese al 3 aprile 2025 si trova in una fase di transizione, con previsioni di crescita incoraggianti sostenute da significativi investimenti esteri, in particolare nel settore emergente dei veicoli elettrici. Tuttavia, il paese deve affrontare sfide considerevoli, tra cui l’impatto delle nuove tariffe statunitensi sul suo vitale settore automobilistico e le continue restrizioni sull’accesso ai fondi dell’Unione Europea. La crescita dei salari reali offre un sostegno ai consumi interni, ma le persistenti pressioni inflazionistiche, come evidenziato dai recenti dati di febbraio, richiedono un attento monitoraggio. Le relazioni economiche internazionali dell’Ungheria riflettono una strategia di diversificazione, con un forte orientamento verso la Cina e un crescente interesse per la cooperazione con paesi come Israele, pur mantenendo una posizione spesso indipendente all’interno del contesto europeo. Il successo dell’Ungheria nel navigare queste dinamiche complesse sarà determinante per la sua traiettoria economica nel corso del 2025 e negli anni successivi. È fondamentale osservare attentamente gli sviluppi futuri relativi all’inflazione, all’impatto effettivo delle tariffe commerciali e alla risoluzione della questione dei fondi europei congelati.
Fonti
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