Orbán Viktor: “Vogliamo mobilitare enormi risorse economiche”.
Il primo ministro ungherese, Orbán Viktor, ha recentemente sottolineato la presenza di ingenti risorse finanziarie sia nelle imprese che nelle famiglie ungheresi, oltre a una significativa capacità di prestito da parte delle banche. L’obiettivo dichiarato per quest’anno è attivare questi capitali per stimolare l’economia nazionale.
Durante la conferenza della Camera di Commercio e dell’Industria Ungherese (MKIK), Orbán ha ribadito i tre pilastri della politica economica del governo:
- Riduzione fiscale: L’Ungheria mira a posizionarsi al primo posto in Europa per competitività del sistema fiscale, continuando a sostenere le famiglie e incentivando la natalità attraverso agevolazioni fiscali.
- Prevedibilità: Il governo promuove un sistema basato sul lavoro, con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro. Orbán ha affermato che ci sono ancora circa 300.000 cittadini ungheresi che potrebbero essere integrati nel mercato del lavoro attraverso programmi di formazione e politiche economiche equilibrate a livello territoriale.
- Sostegno alle imprese: Il governo considera fondamentale il supporto alle imprese, in particolare alle piccole e medie imprese (PMI). Attraverso il Programma Carta Széchenyi, sono stati erogati centinaia di miliardi di fiorini in finanziamenti. Quest’anno, si prevede di iniettare 1.730 miliardi di fiorini in più rispetto al 2024 nell’economia ungherese, principalmente a beneficio delle PMI.
Orbán ha inoltre sottolineato l’importanza di mantenere l’equilibrio del bilancio statale, evitando deficit primari negativi che potrebbero destabilizzare finanziariamente il paese. Ha osservato che la Germania ha deciso di investire 800 miliardi di euro nei prossimi dieci anni per rafforzare la propria economia, segnando la fine del conservatorismo fiscale in Europa. Questo investimento porterà alla creazione del più grande esercito europeo e a una base industriale senza precedenti dalla Seconda Guerra Mondiale.
Orbán minaccia di bloccare le sanzioni UE contro la Russia.
I diplomatici dell’Unione Europea si preparano a una possibile escalation delle tensioni con l’Ungheria, poiché il governo di Viktor Orbán potrebbe esercitare il suo diritto di veto per impedire il rinnovo delle sanzioni contro la Russia nella prossima riunione del Consiglio europeo.
Secondo fonti interne, durante l’ultimo vertice, Orbán non ha sollevato la questione delle sanzioni né ha richiesto concessioni in cambio del suo sostegno. Tuttavia, questa apparente reticenza potrebbe essere una mossa tattica, con l’intenzione di esercitare pressioni sull’UE durante le imminenti discussioni sul rinnovo delle sanzioni, previsto entro il 15 marzo.
L’Ungheria ha espresso la volontà di rimuovere otto individui dalla lista delle sanzioni dell’UE, che attualmente comprende oltre 2.400 persone e organizzazioni. Inoltre, Budapest cerca progressi nella disputa sul transito del gas con l’Ucraina. Il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, ha sottolineato che la posizione dell’UE riguardo alle preoccupazioni energetiche dell’Ungheria influenzerà significativamente l’atteggiamento di Budapest sulle sanzioni contro la Russia.
La situazione è ulteriormente complicata dalle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha suggerito una possibile riduzione delle sanzioni contro la Russia come parte di un accordo di pace. Questa prospettiva potrebbe incoraggiare l’Ungheria a opporsi con maggiore determinazione alle sanzioni dell’UE.
La possibilità che l’Ungheria utilizzi il suo potere di veto rappresenta una sfida significativa per l’unità dell’Unione Europea nella sua politica verso la Russia, evidenziando le tensioni interne al blocco riguardo alla gestione delle relazioni con Mosca.
Szijjártó Péter: “In arrivo il più grande progetto di energia verde d’Europa”
Il ministro degli Affari Esteri e del Commercio estero ungherese, Szijjártó Péter, ha annunciato la preparazione di un progetto energetico senza precedenti in collaborazione con Azerbaigian, Georgia, Romania e Bulgaria. Questo ambizioso piano prevede l’importazione di una significativa quantità di energia verde dalla regione del Mar Caspio all’Europa, garantendo sicurezza energetica e prezzi più accessibili per i paesi coinvolti.
Secondo Szijjártó, la domanda di energia elettrica è destinata ad aumentare del 50% entro la fine del decennio. Per soddisfare questa crescente esigenza in modo efficiente, prevedibile, ecologico ed economico, l’Ungheria sta espandendo le proprie capacità nucleari e solari. Tuttavia, riconosce la necessità di importare energia verde per assicurare una fornitura stabile e a basso costo.
Il progetto prevede la costruzione del più lungo cavo sottomarino al mondo, di circa 1.100 chilometri, per trasportare energia verde dal Mar Caspio all’Europa centrale. Questa iniziativa mira a migliorare la competitività della regione, dove attualmente i costi energetici sono tre-quattro volte superiori rispetto a Stati Uniti o Cina.
È stata già costituita una joint venture tra Azerbaigian, Georgia, Ungheria e Romania per realizzare questo investimento, con la Bulgaria che si unirà a breve. Il completamento dello studio di fattibilità è previsto per la prima metà di quest’anno, dopo di che saranno prese le decisioni necessarie per l’investimento.
Oltre all’importazione di energia verde, il progetto include la posa di un cavo ottico, rappresentando un investimento superiore ai dieci miliardi di euro. Questo progetto non solo rafforzerà la sicurezza energetica dei paesi partecipanti, ma contribuirà anche a ridurre i costi energetici nella regione.
Prezzi delle abitazioni in forte aumento: sfide per chi cerca casa nel 2025.
Nel 2025, il mercato immobiliare ungherese sta registrando un significativo incremento dei prezzi, rendendo l’acquisto di una casa una sfida crescente per molti cittadini. Secondo un’analisi recente, si prevede un aumento a due cifre dei prezzi degli immobili nel corso dell’anno, sollevando interrogativi sull’efficacia delle misure governative volte ad alleviare le difficoltà abitative.
Già alla fine del 2024, si è osservato un forte incremento dei prezzi nel mercato immobiliare, tendenza che è proseguita nei primi mesi del 2025. Il Centro di Analisi MBH ha riportato che nel quarto trimestre del 2024 sono state costruite 13.295 nuove abitazioni, segnando una diminuzione del 29% rispetto all’anno precedente. Anche il numero di permessi di costruzione è diminuito, suggerendo che nel prossimo anno si prevede solo una crescita moderata, con un incremento massimo del 10%.
Un fattore che potrebbe influenzare il mercato immobiliare è la scadenza dei titoli di stato premium (PMÁP), che nel 2025 vedranno pagamenti di capitale e interessi per un totale di circa 1.750 miliardi di fiorini, di cui 1.270 miliardi saranno erogati nei primi tre mesi dell’anno. È probabile che una parte significativa di questi fondi venga reinvestita nel mercato immobiliare, contribuendo all’aumento della domanda e, di conseguenza, dei prezzi.
Nel gennaio 2025, il 36% delle transazioni immobiliari a Budapest è stato motivato da scopi di investimento, secondo i dati del Barometro Duna House. Questo indica una crescente tendenza degli investitori a rivolgersi al mercato immobiliare, alimentando ulteriormente l’aumento dei prezzi.
Le previsioni indicano che i prezzi degli immobili continueranno a salire: l’aumento nominale annuo è stato del 14,5%, mentre in termini reali si è registrato un incremento del 10,6%. Nel 2024, il divario dei prezzi tra Budapest e la maggior parte delle altre località del paese si è ampliato nel segmento delle abitazioni usate. Inoltre, le tendenze dei prezzi delle nuove costruzioni e delle abitazioni usate stanno divergendo: mentre le nuove costruzioni continuano a mostrare un forte aumento dei prezzi, le abitazioni usate registrano solo una crescita moderata. Attualmente, il prezzo medio al metro quadrato per le nuove abitazioni a Budapest si aggira intorno a 1,4 milioni di fiorini. Solo in due distretti della capitale si trovano prezzi medi al metro quadrato inferiori a 1 milione di fiorini.
In conclusione, chi intende acquistare una casa nel 2025 dovrà affrontare un mercato caratterizzato da prezzi in aumento e da una domanda sostenuta, rendendo l’accesso alla proprietà immobiliare una sfida significativa.
Il governo ammette: spese elevate, disavanzo di bilancio significativo.
Il governo ungherese ha recentemente riconosciuto un notevole aumento delle spese, portando a un significativo disavanzo di bilancio. Secondo il rapporto preliminare del Ministero dell’Economia Nazionale, nei primi due mesi del 2025, il disavanzo dell’amministrazione statale ha raggiunto i 1.722,8 miliardi di fiorini. Di questo totale, il bilancio centrale ha registrato un deficit di 1.683,5 miliardi di fiorini, mentre i fondi statali separati hanno mostrato un surplus di 38 miliardi e i fondi di sicurezza sociale un deficit di 77,3 miliardi.
Le spese per interessi sui titoli di stato hanno contribuito in modo significativo al disavanzo. Entro la fine di febbraio, tali spese hanno raggiunto i 1.038,3 miliardi di fiorini, superando di 182,9 miliardi il valore registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Questo aumento è attribuibile principalmente alle date di pagamento degli interessi di alcune serie di Prémium Magyar Állampapír (PMÁP) nei mesi di gennaio e febbraio.
Nel mese di febbraio, il disavanzo mensile è stato di 1.655 miliardi di fiorini, superiore alla media temporale degli anni precedenti. Secondo il governo, questo risultato è dovuto a fattori una tantum. Ad esempio, i rimborsi IVA hanno seguito una stagionalità naturale, con entrate nette IVA che hanno rappresentato solo il 4% della previsione annuale, pari a 318,5 miliardi di fiorini.
Sul fronte delle spese, durante i mesi invernali, sono stati destinati 150,9 miliardi di fiorini al sostegno della riduzione delle tariffe energetiche. Inoltre, a febbraio è stata erogata la tredicesima mensilità delle pensioni, per un totale di 536 miliardi di fiorini. Dal 2021, questa misura ha comportato un esborso complessivo di 1.993,4 miliardi di fiorini a favore di circa 2,5 milioni di beneficiari.
Il Ministero dell’Economia Nazionale ha sottolineato l’importanza dei pagamenti degli interessi sui titoli di stato nel rafforzare la popolazione ungherese. Questi pagamenti rappresentano un trasferimento diretto di risorse finanziarie ai cittadini, contribuendo al loro benessere economico.
Infine, fino alla fine di febbraio, sono stati spesi 531,5 miliardi di fiorini per servizi sanitari preventivi e curativi, superando di 145,2 miliardi le spese dell’anno precedente. Attualmente, il disavanzo di cassa annuale previsto ha raggiunto il 42%, una cifra che potrebbe sembrare elevata a prima vista. Tuttavia, diversi fattori, tra cui le spese una tantum e la stagionalità delle entrate fiscali, potrebbero influenzare questa percentuale.