A sorpresa la Banca Centrale Svizzera (SNB) ha abbandonato il cambio fisso del franco svizzero con l’Euro, sganciando quindi la valuta dal tasso di cambio fissato a 1,20 franchi nel 2011.
La rimozione della barriera ha portato il fiorino ungherese ha un forte indebolimento nei confronti del franco svizzero: questa mattina alle 10.40 è sceso a 314,590 sul mercato interbancario dai 265,510 delle ore 10.
Il fiorino si è deprezzato anche contro la moneta unica, passando a 321 HUF per un euro da 318 HUF/EUR.
La scelta ha pesato naturalmente sull’Euro, che è crollato a 0,85 franchi. La valuta svizzera, per contro, è ai suoi massimi dal 1980 contro lo yen giapponese.
La SNB ha commentato così una decisione di impatto globale, accompagnata dall’abbassamento del tasso di interesse di riferimento a -0,75, con un taglio di 0,5 punti percentuali: “Il tasso di cambio minimo era stato introdotto durante un periodo di eccezionale sopravvalutazione del franco svizzero e di estremo livello di incertezza dei mercati finanziari. Una misura temporanea ed eccezionale che ha protetto l’economia svizzera da una grave sofferenza. Mentre il franco svizzero è sempre alto, la sopravvalutazione è diminuita nel complesso, dall’introduzione del tasso di cambio minimo. L’economia è stata in grado di trarre vantaggio da questa fase per adeguarsi alla nuova situazione. Di recente sono aumentate le divergenze tra le politiche monetarie della maggiori aree valutarie – un andamento che potrebbe diventare ancora più forte. L’euro si è deprezzato in modo considerevole contro il dollaro USA e, stavolta, ha provocato a sua volta l’indebolimento del franco svizzero contro il dollaro USA. In tali circostanze, la SNB ha concluso che rafforzare e mantenere il tasso di cambio minimo per il franco contro l’euro non è più un’azione giustificata. La banca nazionale svizzera sta abbassando i tassi di interessi in modo consistente per assicurare che la discontinuità del tasso di cambio minimo non porti a un inopportuno irrigidimento delle condizioni monetarie.”
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu