Relazione Economica sull’Ungheria: Aggiornamento dell’11 Luglio 2025

I. Sintesi Esecutiva

L’economia ungherese, all’11 luglio 2025, presenta un quadro complesso, caratterizzato da indicatori macroeconomici che riflettono sia progressi che sfide persistenti. Un inatteso surplus di bilancio a giugno e la continua espansione del mercato immobiliare indicano settori di forza, sostenuti da politiche governative mirate. Tuttavia, l’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo della banca centrale, le pressioni fiscali sono elevate, e la crescita del PIL è fortemente dipendente dai consumi interni, rendendola vulnerabile agli shock esterni.

Il governo ungherese continua a perseguire un approccio economico interventista, con misure quali i tetti ai prezzi e gli incentivi fiscali alle famiglie, che mirano a sostenere il potere d’acquisto e la domanda interna. Questo orientamento si scontra talvolta con le raccomandazioni di organismi internazionali e le aspettative dell’Unione Europea in materia di disciplina fiscale e stato di diritto. Le relazioni con l’UE e i principali partner commerciali, in particolare la Germania, rimangono un elemento cruciale, con tentativi di ricostruire i legami diplomatici pur persistendo divergenze su questioni geopolitiche fondamentali. Le accuse di corruzione e di facilitazione dell’evasione delle sanzioni russe rappresentano un rischio significativo per la reputazione e la stabilità finanziaria del paese.

A livello microeconomico, il settore immobiliare è in piena espansione, ma solleva preoccupazioni riguardo all’accessibilità economica per i residenti locali. Il settore manifatturiero mostra segnali di resilienza, in particolare nell’automotive e nell’elettronica, nonostante le incertezze globali. Il turismo, sebbene in crescita, affronta sfide strutturali, come evidenziato dal recente fallimento di una grande agenzia di viaggi. La capacità dell’Ungheria di attrarre investimenti, gestire il debito pubblico e raggiungere una stabilità economica sostenibile dipenderà in gran parte dalla sua volontà di affrontare le riforme strutturali e di governance richieste, navigando al contempo in un panorama geopolitico globale incerto.1

PODCAST IN ITALIANO

II. Panorama Macroeconomico

A. Inflazione e Politica Monetaria

I dati sull’inflazione di giugno 2025 indicano una pressione sui prezzi persistente in Ungheria. L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) ha registrato un aumento del 4,6% su base annua, in crescita rispetto al 4,4% di maggio e ben al di sopra dell’obiettivo del 3% fissato dalla Banca Nazionale Ungherese (MNB).1 Su base mensile, l’aumento dei prezzi è stato più contenuto, pari allo 0,1% rispetto a maggio.1 Un segnale parzialmente positivo emerge dalla moderazione dell’inflazione di fondo (core inflation), che esclude gli elementi più volatili come cibo ed energia, scendendo al 4,4% a giugno dal 4,8% di maggio, e risultando inferiore alle aspettative di mercato.7

I principali fattori che hanno contribuito all’aumento dell’inflazione a giugno includono l’incremento dei costi per il cibo (+6,2% rispetto al 5,9% di maggio), l’elettricità, il gas e altri combustibili (+8,6% rispetto al 5,3%), e i beni di consumo durevoli (+2,6% rispetto al 2,2%).8 Al contrario, si è osservato un rallentamento della crescita dei prezzi per le bevande alcoliche e il tabacco (6,3% rispetto al 7,3%) e per i servizi (5,4% rispetto al 5,9%).8

Nonostante l’IPC complessivo superi l’obiettivo, il Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha votato all’unanimità per mantenere invariati i tassi di interesse di base nella sua riunione di giugno.10 Questa decisione, in un contesto di inflazione superiore al target, suggerisce una strategia che bilancia la stabilità dei prezzi con il sostegno alla ripresa economica. La MNB potrebbe interpretare l’attuale picco inflazionistico come transitorio, o ritenere che un ulteriore inasprimento della politica monetaria potrebbe compromettere la fragile ripresa economica.3 La moderazione dell’inflazione di fondo è un elemento chiave in questa valutazione; se le pressioni sui prezzi sottostanti si stanno allentando, la MNB potrebbe sentirsi meno vincolata ad aumentare i tassi, anche se l’IPC complessivo rimane elevato a causa di componenti volatili. Questa posizione politica implica una prospettiva lungimirante, che potenzialmente segnala un orientamento verso il sostegno alla crescita una volta che le tendenze inflazionistiche di fondo saranno più definitivamente sotto controllo. Tuttavia, ciò comporta anche il rischio di un’inflazione elevata prolungata se le pressioni esterne sui prezzi persistono. Il governatore della MNB prevede un’inflazione annua per il 2025 tra il 4,5% e il 5,2%, con la stabilità dei prezzi non attesa prima del 2027.3

Il governo ungherese ha adottato un approccio fortemente interventista per contrastare l’inflazione. Ha precedentemente introdotto tetti ai prezzi su 30 prodotti alimentari e intende estendere tali misure al settore assicurativo, seguendo interventi simili per le tariffe delle telecomunicazioni e dei servizi bancari.3 Queste misure sono state citate come efficaci nell’influenzare l’inflazione.3 Un rapporto della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) suggerisce che i tetti sui margini di profitto sui prodotti alimentari potrebbero ridurre l’inflazione alimentare di 2 punti percentuali.6 Questo ampio ricorso a tetti ai prezzi da parte del governo ungherese, a differenza delle politiche monetarie più convenzionali, evidenzia un approccio altamente interventista alla gestione economica. Sebbene tali misure possano offrire un sollievo immediato ai consumatori e contribuire a ridurre l’inflazione complessiva, possono anche distorcere i segnali di mercato, scoraggiare gli investimenti e potenzialmente portare a carenze di offerta o a un deterioramento della qualità nei settori interessati nel tempo. Questo approccio indica la volontà di privilegiare la protezione dei consumatori a breve termine e la stabilità politica rispetto all’adesione ai principi del libero mercato, il che potrebbe avere implicazioni per la salute e la competitività a lungo termine dell’economia ungherese.

B. Performance Fiscale e Debito Pubblico

La performance fiscale dell’Ungheria a giugno 2025 ha mostrato un inatteso surplus di bilancio di 27,4 miliardi di HUF (circa 80,62 milioni di USD).1 Tuttavia, questa cifra mensile positiva deve essere contestualizzata all’interno di un quadro fiscale più ampio e impegnativo. Per la prima metà del 2025, il paese ha registrato un deficit di bilancio cumulato significativo, pari a 2,77 trilioni di HUF.1

Le previsioni di deficit per l’anno in corso rimangono elevate. Il Ministero dell’Economia e la Banca Nazionale Ungherese (MNB) stimano il deficit di bilancio per il 2025 tra il 4,1% e il 4,4% del PIL, con una previsione leggermente inferiore per il 2026, tra il 3,7% e il 4,0%.1 La Commissione Europea, nella sua previsione dell’Autunno 2024, ha proiettato un deficit ancora più elevato, pari al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.5 Nonostante queste stime, la legge di bilancio 2025, adottata a dicembre 2024, ha fissato un obiettivo più ambizioso del 3,7% del PIL.5 Tuttavia, le notizie indicano che la spesa pubblica è in aumento, suggerendo che il governo potrebbe non raggiungere i suoi importanti obiettivi fiscali.2

Il debito pubblico lordo del paese si attestava al 73,5% del PIL alla fine del 2024, salendo al 75,5% alla fine del primo trimestre del 2025.1 Il piano del governo prevede una riduzione graduale del debito pubblico dal 74% del PIL nel 2024 al 68,2% entro il 2028.5

L’Ungheria continua a essere sotto stretta osservazione fiscale da parte dell’Unione Europea. L’UE ha concesso un’esenzione temporanea dalle rigorose regole fiscali, attivando una clausola di salvaguardia nazionale, ma con la chiara condizione di porre fine alla procedura per deficit eccessivo (PDE), poiché il deficit previsto è ancora superiore al 3% del PIL.1 Il “sorprendente surplus di bilancio a giugno” appare quindi come un risultato positivo a breve termine in un contesto fiscale complessivo più impegnativo. La significativa spesa pubblica in aumento e la minaccia di non raggiungere gli obiettivi annuali suggeriscono che il surplus di giugno potrebbe essere un’anomalia o il risultato di entrate specifiche e forse una tantum, piuttosto che un cambiamento fondamentale nella politica fiscale. La condizione imposta dall’UE per la fine della procedura per deficit eccessivo indica che, nonostante una certa flessibilità, Bruxelles rimane preoccupata per la disciplina fiscale dell’Ungheria e la sua capacità di rispettare la soglia del 3% del PIL. La divergenza tra l’obiettivo di deficit del governo e le previsioni più alte della MNB e della Commissione Europea sottolinea ulteriormente la sfida in corso. L’aumento del debito pubblico aggrava questa pressione, aumentando potenzialmente i costi di servizio del debito e limitando il futuro spazio fiscale per investimenti a favore della crescita. Questo indica che l’Ungheria sta percorrendo un delicato percorso fiscale, dove i guadagni a breve termine potrebbero nascondere sfide strutturali sottostanti e una pressione continua da parte degli organismi internazionali.

C. Proiezioni di Crescita del PIL e Influenze Esterne

La crescita del prodotto interno lordo (PIL) ungherese è stata modesta, con un aumento dello 0,1% nel quarto trimestre del 2024 rispetto al trimestre precedente.3 L’economia ha subito una contrazione dello 0,9% nel 2023, per poi recuperare a una crescita dello 0,5% nel 2024, trainata principalmente dai consumi.5

Le previsioni per il 2025 e il 2026 mostrano una ripresa graduale. Il governatore della MNB stima una crescita per il 2025 tra l’1,9% e il 2,9%.3 La Commissione Europea prevede un’accelerazione all’1,8% nel 2025 e al 3,1% nel 2026.5 Tuttavia, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) ha rivisto al ribasso la sua previsione per il 2025 di 0,5 punti percentuali, portandola all’1,5%, e proietta il 2,7% per il 2026.6 Il consumo privato è costantemente identificato come il principale motore di questa crescita.5

L’Ungheria, essendo una “piccola economia molto aperta”, è particolarmente sensibile agli shock esterni.3 Le guerre commerciali globali, il deterioramento del contesto economico europeo e il conflitto in Ucraina continuano a influenzare negativamente i piani di crescita del paese.3 L’economia tedesca, un mercato cruciale per le esportazioni ungheresi (che rappresentano circa il 18% del PIL ungherese), è prevista in leggera recessione, il che rappresenta un rischio significativo per le esportazioni ungheresi.3 Inoltre, l’impatto positivo atteso dai recenti e importanti investimenti diretti esteri (come CATL, BYD e BMW) è ora previsto in ritardo fino almeno al 2026 3, spostando il peso della crescita sulla domanda interna.

L’agenzia di rating S&P Global Ratings ha modificato l’outlook del rating sovrano dell’Ungheria a negativo, pur confermando il rating BBB-, citando l’aumento dei rischi nell’economia a causa degli effetti delle guerre commerciali.3 La modesta crescita economica prevista per l’Ungheria nel 2025 è fortemente dipendente dai consumi privati, rendendo l’economia estremamente vulnerabile agli shock esterni. In particolare, la prevista recessione in Germania, un partner commerciale chiave, rappresenta una minaccia diretta e sostanziale per i settori manifatturieri ungheresi orientati all’esportazione. Il ritardo nell’impatto positivo dei grandi investimenti esteri rimuove un significativo fattore di crescita esterno per l’anno in corso, costringendo l’economia a fare maggiore affidamento sui consumi interni, che a loro volta affrontano ostacoli dovuti all’inflazione persistente e ai problemi di accessibilità economica. L’outlook negativo di S&P sottolinea l’aumentata percezione del rischio da parte dei mercati internazionali, riflettendo queste vulnerabilità esterne e le difficoltà nel stimolare una crescita robusta e diversificata. Questa combinazione suggerisce che la ripresa economica dell’Ungheria rimane precaria e altamente suscettibile alle condizioni economiche esterne.

III. Sviluppi Microeconomici e Settoriali

A. Mercato Immobiliare

Il mercato immobiliare ungherese sta vivendo un “boom su vasta scala” a metà del 2025, con i prezzi delle abitazioni in aumento al ritmo più rapido degli ultimi anni, mostrando incrementi a doppia cifra in tutte le principali città.13 I prezzi a livello nazionale sono aumentati del 13-15% su base annua, con Budapest che registra aumenti fino al 19%.13 Il prezzo medio per metro quadro per le proprietà residenziali ha raggiunto circa 1,2 milioni di HUF (circa 3.000 euro) a giugno 2025.13 In particolare, i prezzi delle case sono aumentati del 14% su base annua a giugno, secondo Ingatlan.com.10

Questa impennata è alimentata da una combinazione di fattori. Gli incentivi governativi, come il programma di prestiti al 3% per gli acquirenti di case 1 e il programma “Home Start”, che potrebbe rimodellare il mercato degli affitti 10, stanno stimolando la domanda. Inoltre, il rimbalzo degli investimenti esteri, in particolare da acquirenti non-UE come cinesi e vietnamiti, e una limitata offerta di alloggi contribuiscono in modo significativo.13 La regione della Grande Pianura Settentrionale, che include Debrecen, ha registrato la crescita annuale dei prezzi più elevata (13-17%) grazie a importanti investimenti industriali.13 Gli appartamenti di piccole dimensioni (sotto i 60 mq) stanno registrando l’apprezzamento più rapido.13

Le previsioni indicano che la crescita a doppia cifra continuerà per tutto il 2025 (10-15% a livello nazionale, fino al 20% a Budapest), con i volumi delle transazioni che dovrebbero aumentare del 15-20%.13 Tuttavia, questo boom presenta un rovescio della medaglia. I rendimenti da locazione sono diminuiti significativamente a livelli storicamente bassi (0,3% reali, 0,9% nominali), rendendo l’investimento immobiliare meno attraente dal punto di vista del reddito.13 L’aumento rapido dei prezzi, unito a una crescita salariale che non ha tenuto il passo, ha creato “gravi problemi di accessibilità economica per gli acquirenti locali”.13 Questa situazione aggrava il divario salariale già “grave” menzionato in precedenza.1 L’attuale impennata è vista in gran parte come guidata dalle politiche e, pertanto, vulnerabile a shock macroeconomici o a improvvisi cambiamenti di politica.13 La natura duale di questo boom immobiliare presenta una sfida politica, bilanciando lo stimolo economico con l’equità sociale e la stabilità del mercato a lungo termine.

B. Settore del Commercio al Dettaglio e dei Consumi

Il settore del commercio al dettaglio e dei consumi in Ungheria è influenzato da nuove normative e da segnali contrastanti sulla spesa. Un emendamento legale, in vigore dal 1° luglio 2025, impone ai rivenditori di garantire ai clienti la possibilità di pagare in contanti, sia nei negozi fisici che tramite contrassegno o depositi su conto, con eccezioni per abbonamenti online, vendite e-commerce transfrontaliere e negozi completamente automatizzati.14 Il governo ha inoltre introdotto nuove misure contro la “shrinkflation”, un fenomeno in cui la quantità di prodotto diminuisce mentre il prezzo rimane invariato.2 Il nuovo sistema di registratori di cassa elettronici, che include un’applicazione certificata per i clienti per accedere e gestire le ricevute elettroniche, è diventato adottabile su base volontaria dal 1° luglio 2025, con una transizione obbligatoria per i settori pertinenti entro il 1° luglio 2028.14

Per sostenere i consumatori e la spesa, il 50% dell’assegno SZÉP Card (un popolare beneficio accessorio) può ora essere utilizzato per la ristrutturazione abitativa dal 1° gennaio 2025, ampliandone l’utilità per le famiglie.1 I benefici fiscali per le famiglie sono stati raddoppiati dal 1° luglio 2025, con un ulteriore raddoppio previsto per il 1° gennaio 2026.1 Nonostante queste misure di sostegno, la spesa dei consumatori in Ungheria è diminuita nel primo trimestre del 2025, attestandosi a 8,604 trilioni di HUF, rispetto ai 9,431 trilioni di HUF del quarto trimestre del 2024.15

Un esempio di innovazione nel settore è la partnership tra Wolt e MediaMarkt, che consente ai clienti di Budapest di ordinare piccoli dispositivi elettronici e accessori per la consegna rapida, estendendo il servizio a 40 negozi MediaMarkt in tutta l’Ungheria.17

La diminuzione della spesa dei consumatori nel primo trimestre del 2025, nonostante le misure di sostegno governative, indica un quadro misto per il settore. Se da un lato l’espansione dell’utilizzo della SZÉP Card e il raddoppio dei benefici fiscali per le famiglie mirano a stimolare la domanda, dall’altro la contrazione della spesa suggerisce che i consumatori potrebbero ancora affrontare pressioni economiche, come l’inflazione persistente, o adottare un approccio più cauto. La coesistenza di politiche di sostegno ai consumi e una contrazione della spesa effettiva evidenzia una complessa dinamica in cui il governo tenta attivamente di modellare i modelli di consumo attraverso interventi diretti, ma l’efficacia a breve termine di tali misure potrebbe essere limitata da fattori economici più ampi o da una fiducia dei consumatori ancora fragile.

C. Manifattura e Industria

Il settore manifatturiero ungherese ha mostrato segnali di notevole resilienza. A maggio 2025, l’Ufficio Centrale di Statistica ungherese ha riportato un aumento del 1,8% su base mensile della produzione industriale, il guadagno più forte dall’inizio del 2023.18 Questo dato ha superato le previsioni più ottimistiche, indicando che il settore manifatturiero ungherese sta sfidando la narrativa più pessimistica della zona euro.18 La crescita è stata trainata in particolare dalla produzione di veicoli (+6,2% su base annua) e dai componenti elettronici/IT (+4,8% su base annua), settori cruciali per le catene di approvvigionamento europee.18 Le esportazioni di macchinari e attrezzature di trasporto, fondamentali per il surplus commerciale ungherese, sono rimaste stabili nonostante le guerre tariffarie globali.18

A conferma di questa tendenza, la casa automobilistica tedesca Audi ha avviato la produzione in serie di un nuovo modello nella sua base ungherese di Győr.10 Tuttavia, l’impatto positivo atteso da altri importanti investimenti nel settore, come quelli di CATL, BYD e BMW, è ora previsto in ritardo fino almeno al 2026.3

Il governo sta inoltre sostenendo il settore attraverso iniziative mirate. È previsto un bando da 38,7 miliardi di HUF per sostenere gli aggiornamenti di efficienza energetica delle PMI che operano al di fuori della capitale.10 Nel settore dell’aviazione, Menzies Aviation e AS Budapest hanno finalizzato una partnership strategica all’aeroporto di Budapest, che prevede il trasferimento delle operazioni di handling a terra e cargo ad Menzies Aviation.19 Nel settore energetico, il TSO ungherese (operatore del sistema di trasmissione) ha avviato un’indagine sul biometano e sull’idrogeno, segnalando un interesse per le fonti energetiche più sostenibili.20

La robusta performance del settore manifatturiero ungherese, in particolare nell’automotive e nell’elettronica, contrasta con le tendenze più deboli osservate nella zona euro. Questa resilienza, unita agli investimenti in efficienza energetica e alle indagini su nuove fonti energetiche, posiziona l’Ungheria come un attore chiave nelle catene di approvvigionamento europee. Sebbene il pieno impatto dei recenti grandi investimenti esteri sia stato posticipato, la capacità del settore di sovraperformare in un contesto globale incerto suggerisce una base produttiva solida e un potenziale di crescita significativo. Questa divergenza dalle tendenze regionali più ampie indica che l’Ungheria potrebbe essere tra le prime economie a beneficiare di una ripresa più ampia nella zona euro, data la sua forte dipendenza dalle esportazioni e la sua posizione strategica nella produzione industriale.

D. Settore del Turismo

Il settore turistico ungherese sta vivendo un periodo di fortune alterne. Una notizia significativa dell’11 luglio 2025 è il fallimento di Unitravel Kft, una delle più grandi agenzie di viaggi ungheresi. Questa chiusura improvvisa ha lasciato numerosi viaggiatori bloccati all’estero, in particolare nelle località turistiche greche. L’autorità governativa ungherese competente per i trasporti ha avviato una procedura straordinaria, cancellando l’agenzia dal registro degli operatori turistici e chiamando in causa la compagnia assicurativa per avviare il processo di risarcimento dei clienti. Unitravel Kft ha attribuito la sua insolvenza all’ingresso di “nuove compagnie straniere in Ungheria con enormi risorse finanziarie, che offrono prezzi incredibilmente bassi e un marketing estremamente aggressivo”, sottraendo clienti agli operatori locali più piccoli.2

Nonostante queste difficoltà, Budapest continua a lavorare per elevare il proprio profilo come destinazione turistica di lusso. Sono in corso trattative per l’apertura di un nuovo marchio di lusso nello storico spazio del Belvárosi Kávéház, con l’obiettivo di rendere omaggio alla cultura storica dei caffè di Budapest introducendo un’esperienza di lusso contemporanea.23 Inoltre, la riapertura del Klotild Palace come St. Regis Hotel Budapest è vista come uno sviluppo molto positivo per il settore del turismo di lusso della città, offrendo opportunità di marketing congiunto e scambio di conoscenze sotto l’ombrello di Marriott International.23 Un altro effetto dell’aumento del turismo a Budapest è la crescente frammentazione del mercato degli autonoleggi.10

Il fallimento di una grande agenzia di viaggi, attribuito alla concorrenza aggressiva da parte di operatori stranieri, evidenzia una vulnerabilità strutturale nel settore turistico ungherese, in particolare per gli attori locali. Questo contrasta con gli sforzi per posizionare Budapest come una destinazione di lusso di alto livello, che attira investimenti significativi e mira a segmenti di mercato ad alto reddito. La coesistenza di queste due dinamiche – la fragilità degli operatori locali e l’espansione del segmento di lusso – suggerisce una polarizzazione all’interno del settore. Sebbene la crescita complessiva del turismo sia positiva, la vulnerabilità degli attori locali e la crescente frammentazione del mercato degli autonoleggi indicano che la crescita non è uniforme e presenta sfide significative per la sostenibilità e la competitività dell’intero ecosistema turistico ungherese.

IV. Contesto Geopolitico e di Governance

A. Relazioni con l’UE e Stato di Diritto

Le relazioni dell’Ungheria con l’Unione Europea continuano a essere tese, in particolare per quanto riguarda lo stato di diritto e le raccomandazioni della Commissione Europea.2 Sebbene l’UE abbia temporaneamente allentato il rigore finanziario sull’Ungheria, attivando una clausola di salvaguardia nazionale, ciò è avvenuto con la condizione esplicita di porre fine alla procedura per deficit eccessivo, dato che il deficit previsto supera ancora il 3% del PIL.1

Un’analisi critica, come l’articolo “The Budapest Loophole: Viktor Orbán’s Corrupt Empire and Russia’s Backdoor into Europe” pubblicato l’11 luglio 2025, descrive l’Ungheria come un condotto significativo per l’elusione delle sanzioni contro la Russia.4 Il rapporto accusa il Primo Ministro Viktor Orbán di aver ostacolato le riforme anticorruzione, bloccato la legislazione anticorruzione e ritardato ripetutamente le decisioni sulle sanzioni. Vengono dettagliate indagini giornalistiche che hanno rivelato numerose società di comodo ungheresi che fornirebbero servizi logistici e assicurativi alla “flotta ombra” russa, con presunti legami con oligarchi vicini al Cremlino.4 La filiale di Budapest della Banca Internazionale per gli Investimenti (IIB) avrebbe svolto un ruolo centrale, con funzionari statunitensi che l’hanno accusata di essere una copertura per l’intelligence russa. Orbán avrebbe concesso immunità diplomatica al suo personale e bloccato la supervisione finanziaria, difendendo l’istituzione nonostante gli avvertimenti dei partner NATO.4

Anche OTP Bank, la più grande istituzione finanziaria ungherese, è stata implicata. Sebbene non orchestrasse direttamente transazioni illecite, OTP sarebbe un “fornitore di infrastrutture” vitale per clienti ad alto rischio provenienti da Russia, Azerbaigian e Asia Centrale. La sua filiale russa ha aumentato significativamente i profitti nel 2023, contribuendo a oltre l’11% del totale del gruppo. Nonostante le avvertenze della Banca Centrale Europea (BCE), la banca centrale ungherese non avrebbe mostrato alcuna intenzione di indagare sui legami di OTP con la Russia.4 Il rapporto menziona anche il programma “golden visa” di Orbán, ripreso nel 2024, che avrebbe consentito a migliaia di persone, inclusi russi, di ottenere la residenza nell’area Schengen tramite investimenti in titoli di stato ungheresi, potenzialmente utilizzati per eludere le sanzioni.4

Il progetto della centrale nucleare di Paks II, un accordo da 12,5 miliardi di euro finanziato per l’80% dalla Russia, è un altro punto di contesa, avendo aggirato procedure di appalto trasparenti e rimanendo segreto per 30 anni.4 Il progetto ha affrontato proteste a causa di problemi di sicurezza e ritardi, sebbene le sanzioni sull’espansione di Paks siano state revocate.4 Transparency International ha classificato l’Ungheria come il paese più corrotto dell’UE nel 2024, con oltre 20 miliardi di euro di fondi UE congelati a causa di corruzione sistemica.4

Le accuse di corruzione sistemica e di facilitazione dell’elusione delle sanzioni russe rappresentano un rischio significativo per la stabilità economica dell’Ungheria e per le sue relazioni internazionali. La presunta inazione della banca centrale ungherese riguardo ai legami di OTP Bank con la Russia, nonostante gli avvertimenti della BCE, solleva interrogativi sulla governance e sull’indipendenza delle istituzioni finanziarie. La persistenza di queste accuse, unitamente al congelamento dei fondi UE e al basso posizionamento dell’Ungheria negli indici di percezione della corruzione, potrebbe scoraggiare gli investimenti esteri e compromettere la fiducia dei partner internazionali. Questo scenario suggerisce che le questioni di governance e di stato di diritto non sono solo preoccupazioni politiche, ma hanno dirette e profonde implicazioni per la salute economica e la credibilità internazionale dell’Ungheria.

B. Relazioni Internazionali e Commercio

L’Ungheria sta attivamente lavorando per ricostruire i legami con la Germania, un partner economico cruciale. La Germania rimane il secondo maggiore investitore in Ungheria, con le aziende tedesche che impiegano direttamente circa un quarto di milione di persone, e il numero di ungheresi con posti di lavoro collegati alle attività delle aziende tedesche potrebbe raggiungere un milione. Un quarto del commercio estero ungherese è legato alla Germania, sottolineando l’importanza di questi legami.10 Le relazioni tra i due paesi, in particolare con l’insediamento del governo guidato da Friedrich Merz a maggio, hanno preso una nuova piega, con una maggiore apertura verso l’Ungheria su diverse questioni.25 Esiste una convergenza di interessi nel rafforzamento delle capacità di difesa europee, sebbene permanga una differenza di opinione sulla Russia: la Germania la considera un potenziale nemico, mentre l’Ungheria la vede come un partner economico con cui desidera mantenere le relazioni nonostante la situazione di guerra.25

L’Ungheria, insieme alla Polonia, ha suggerito di ritardare la proposta della Commissione Europea per un obiettivo di riduzione del 90% entro il 2040 nella politica climatica, proponendo invece un obiettivo per il 2035 per rallentare l’adozione finale di un target a lungo termine.20 Le guerre commerciali globali e le nuove tariffe di importazione imposte dagli Stati Uniti continuano a rappresentare un ostacolo per l’economia ungherese.3 Un accordo tra Transnafta e MOL sulla pipeline Serbia-Ungheria è stato raggiunto, indicando sviluppi nelle infrastrutture energetiche regionali.20

La diplomazia economica dell’Ungheria è caratterizzata da un delicato atto di bilanciamento. Da un lato, il paese cerca di rafforzare i legami con partner economici chiave come la Germania, riconoscendo la loro importanza per il commercio e gli investimenti. Dall’altro, mantiene una posizione distinta su questioni geopolitiche sensibili, in particolare riguardo alla Russia e agli obiettivi climatici dell’UE. Questa strategia di “navigazione” tra interessi economici e posizioni politiche divergenti può generare benefici a breve termine, come la flessibilità sui fondi UE o gli accordi energetici. Tuttavia, essa espone anche l’Ungheria a potenziali attriti con i suoi alleati occidentali, come dimostrato dalle accuse sullo stato di diritto e dalle preoccupazioni sull’elusione delle sanzioni. La capacità del paese di gestire queste complessità geopolitiche sarà fondamentale per la sua stabilità economica a lungo termine e per la sua integrazione nel contesto europeo e globale.

V. Conclusioni

L’economia ungherese, all’11 luglio 2025, si trova in una fase di recupero, ma con una serie di sfide e opportunità interconnesse. I dati macroeconomici mostrano un quadro misto: un inatteso surplus di bilancio a giugno offre un barlume di speranza, ma il deficit cumulato per il primo semestre e l’aumento della spesa pubblica evidenziano una situazione fiscale ancora precaria, sotto l’attenta osservazione dell’UE. L’inflazione, sebbene la componente di fondo mostri segni di moderazione, rimane al di sopra dell’obiettivo della banca centrale, spingendo il governo verso politiche di controllo dei prezzi che, sebbene possano fornire un sollievo immediato ai consumatori, comportano il rischio di distorsioni di mercato a lungo termine.

La crescita del PIL, seppur in ripresa, è fortemente dipendente dai consumi interni e vulnerabile agli shock esterni, in particolare dalla recessione in Germania, un partner commerciale vitale. Il ritardo nell’impatto dei grandi investimenti esteri sottolinea ulteriormente questa dipendenza. A livello microeconomico, il boom immobiliare, alimentato da incentivi governativi e investimenti esteri, genera sfide significative in termini di accessibilità economica per i residenti locali, evidenziando disuguaglianze e potenziali rischi di instabilità del mercato. Il settore manifatturiero, in particolare l’automotive e l’elettronica, mostra una notevole resilienza, sovraperformando le tendenze regionali e indicando un potenziale di crescita. Tuttavia, il settore turistico affronta sfide, come dimostrato dal recente fallimento di una grande agenzia, in contrasto con gli sforzi per sviluppare il segmento di lusso a Budapest.

Infine, il contesto geopolitico e di governance è un fattore determinante. Le tensioni persistenti con l’UE sullo stato di diritto e le gravi accuse di corruzione e di facilitazione dell’elusione delle sanzioni russe rappresentano un rischio significativo per la credibilità internazionale e la stabilità finanziaria dell’Ungheria. La complessa strategia di bilanciamento del paese nelle sue relazioni internazionali, in particolare con la Germania e la Russia, influenzerà profondamente il suo percorso economico futuro. Per garantire una stabilità economica sostenibile, l’Ungheria dovrà affrontare in modo più deciso le riforme strutturali e le questioni di governance, riducendo le sue vulnerabilità esterne e ripristinando la fiducia dei partner internazionali.

FONTI

  1. Riepilogo delle Notizie Economiche Ungheresi: 8 Luglio 2025, accessed July 11, 2025, https://economia.hu/riepilogo-delle-notizie-economiche-ungheresi-8-luglio-2025/
  2. Latest news – Portfolio.hu, accessed July 11, 2025, https://www.portfolio.hu/en/latest-news
  3. Hungary Monthly Briefing: Hungarian Economy in a Global Context. Trends in 2025, accessed July 11, 2025, https://china-cee.eu/2025/06/30/hungary-monthly-briefing-hungarian-economy-in-a-global-context-trends-in-2025/
  4. The Budapest Loophole: Viktor Orbán’s Corrupt Empire and …, accessed July 11, 2025, https://lansinginstitute.org/2025/07/11/the-budapest-loophole-viktor-orbans-corrupt-empire-and-russias-backdoor-into-europe/
  5. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 11, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  6. EBRD Puts Hungary GDP Growth at 1.5% in 2025, 2.7% in 2026, accessed July 11, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/ebrd-puts-hungary-gdp-growth-at-1-5-in-2025-2-7-in-2026/
  7. Hungarian inflation rises to 4.6% – NAMPA, accessed July 11, 2025, https://www.nampa.org/text/22680339
  8. Hungary Inflation Rate – Trading Economics, accessed July 11, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/inflation-cpi
  9. Hungary Core Inflation Rate – Trading Economics, accessed July 11, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/core-inflation-rate
  10. Budapest Business Journal: BBJ, accessed July 11, 2025, https://bbj.hu/
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  12. Economy – Portfolio.hu, accessed July 11, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy?page=2
  13. Are Hungary property prices going up now? (June 2025) – Investropa, accessed July 11, 2025, https://investropa.com/blogs/news/hungary-price-forecasts
  14. Mandatory Cash Acceptance Brought With Legal Changes Impacts Retail Businesses in Hungary – Fiscal Solutions, accessed July 11, 2025, https://www.fiscal-requirements.com/news/4068
  15. Hungary Consumer Spending – Trading Economics, accessed July 11, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/consumer-spending
  16. Consumer Spending of Hungary | Eulerpool, accessed July 11, 2025, https://eulerpool.com/en/macro/hungria/consumer-spending
  17. Micro-stores, quick commerce, and viral sandos: presenting the retail technology week in numbers, accessed July 11, 2025, https://retailtechinnovationhub.com/home/2025/7/10/micro-stores-quick-commerce-and-viral-sandos-presenting-the-retail-technology-week-in-numbers
  18. Hungary’s Manufacturing Surprise: A Contrarian’s Dream in EU Equities – AInvest, accessed July 11, 2025, https://www.ainvest.com/news/hungary-manufacturing-surprise-contrarian-dream-eu-equities-2507/
  19. Menzies Aviation and AS Budapest Finalize Strategic Partnership at Budapest Airport, accessed July 11, 2025, http://www.aviationpros.com/ground-support-worldwide/ground-handling/press-release/55302698/menzies-aviation-and-as-budapest-finalize-strategic-partnership-at-budapest-airport
  20. New dawn for EU security: Polish presidency reshapes EU defense agenda – ceenergynews, accessed July 11, 2025, https://ceenergynews.com/voices/new-dawn-eu-security-polish-presidency/
  21. Start of the first Slovenian agrivoltaic project – ceenergynews, accessed July 11, 2025, https://ceenergynews.com/renewables/first-slovenian-agrivoltaic-project/
  22. Large travel company closes down, some travelers left stranded – TheStreet, accessed July 11, 2025, https://www.thestreet.com/travel/unitravel-tour-company-bankrupt
  23. Empowering Hospitality Professionals in a People-centric Culture – Budapest Business Journal, accessed July 11, 2025, https://bbj.hu/business/people/interview/empowering-hospitality-professionals-in-a-people-centric-culture/
  24. Home – ECONOMIA.HU, accessed July 11, 2025, https://economia.hu/
  25. Official: Work Under Way to Rebuild Hungary-Germany Ties – Budapest Business Journal, accessed July 11, 2025, https://bbj.hu/politics/foreign-affairs/intl-relations/official-work-under-way-to-rebuild-hungary-germany-ties/
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