Panoramica Economica Ungherese: Sviluppi Chiave del 28 Luglio 2025

Il 28 luglio 2025, il panorama economico ungherese ha presentato un quadro complesso, caratterizzato da sviluppi promettenti e sfide persistenti. Le notizie principali hanno evidenziato una nuova iniziativa governativa nel settore immobiliare, segnali contrastanti dal mercato del lavoro, la stabilità del Fiorino a fronte di mutamenti nel commercio globale e un notevole paradosso tra la crescita della ricchezza nazionale e i livelli di consumo delle famiglie.

La giornata ha sottolineato il percorso unico della politica economica ungherese, contraddistinto da un orientamento strategico verso i partner commerciali orientali, da continue pressioni fiscali e dall’intricata interazione tra interventi governativi e dinamiche di mercato. Se da un lato annunci specifici come il “Home Start Loan” mirano ad affrontare il problema dell’accessibilità economica, dall’altro i loro effetti a lungo termine sui costi abitativi rimangono motivo di preoccupazione. I dati del mercato del lavoro, pur mostrando un tasso di disoccupazione stabile, indicano un ammorbidimento di fondo e pressioni demografiche.

PODCAST IN ITALIANO

1. Panoramica Macroeconomica

1.1. Proiezioni di Crescita del PIL e Politica Fiscale

L’economia ungherese ha mostrato segnali di ripresa dopo una contrazione significativa. A seguito di un calo del PIL dello 0,9% nel 2023, la crescita è risalita allo 0,5% nel 2024, sostenuta principalmente dai consumi. Tuttavia, gli investimenti e le esportazioni sono rimasti moderati a causa dell’incertezza, del deterioramento del sentiment delle imprese e della debole domanda da parte dei partner commerciali dell’Ungheria.1

Le proiezioni per il futuro prossimo mostrano un’accelerazione della crescita. La Commissione Europea, nelle sue Previsioni d’Autunno 2024, ha previsto un’espansione del PIL dell’1,8% nel 2025 e del 3,1% nel 2026, con i consumi che dovrebbero rimanere il motore principale, supportati da una forte crescita del reddito reale.1 Tuttavia, le previsioni per il 2025 non sono unanimi; l’Equilibrium Institute ha previsto una crescita negativa del -0,2%, mentre il governo ungherese ha proiettato un più ottimistico 0,8%.2 Questa divergenza nelle previsioni di crescita per il 2025 evidenzia una profonda incertezza sulla traiettoria economica dell’Ungheria. La mancanza di consenso tra le istituzioni indica che il percorso di ripresa è altamente sensibile a vari fattori interni ed esterni, rendendo più complesse le decisioni di pianificazione economica e di investimento.

Sul fronte fiscale, il deficit di bilancio, stimato al 4,8% del PIL nel 2024, ha mostrato un significativo restringimento rispetto al 6,7% del 2023, pur superando leggermente l’obiettivo governativo del 4,5%.1 La Commissione Europea ha previsto che il deficit rimarrà elevato, al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.1 Vi è la preoccupazione che “recenti annunci politici rischino di spingere il deficit più in alto di quanto precedentemente previsto”.1 Il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato al 73,6% nel 2024, a causa del deficit elevato, della rivalutazione del debito in valuta estera dovuta all’indebolimento del Fiorino e dell’acquisizione dell’aeroporto di Budapest. Si prevede che deficit di bilancio elevati e una crescita nominale del PIL inferiore limiteranno la riduzione del debito nel medio termine, con costi di servizio del debito che rimarranno elevati.1 La persistenza di deficit elevati e l’aumento del debito pubblico (proiettato rimanere elevato nel 2025-26) suggeriscono che l’Ungheria affronta una continua pressione fiscale. L’avvertimento esplicito che “recenti annunci politici rischiano di spingere il deficit più in alto” implica che nuove iniziative di spesa pubblica, anche se accompagnate da aumenti delle tasse, potrebbero non essere fiscalmente neutre e potrebbero esacerbare l’onere del debito, limitando la futura flessibilità fiscale e potenzialmente influenzando le percezioni del rischio sovrano.

Il bilancio 2025, adottato nel novembre 2024, ha svelato un Piano d’Azione di Politica Economica di 21 punti, che include ulteriori misure di stimolo, destinate a essere compensate da aumenti delle tasse, in particolare maggiori prelievi sulle transazioni finanziarie, una tassa sugli extraprofitti modificata per le banche e aumenti delle accise.1 Un’osservazione critica è che “la politica monetaria è stata restrittiva, ma la sua trasmissione all’economia reale è stata indebolita dagli interventi governativi”.1 Questo indica una potenziale disarmonia tra le autorità fiscali e monetarie. Quando il governo implementa ampie misure di stimolo o interventi diretti, tali azioni possono contrastare gli sforzi della banca centrale volti a influenzare l’attività economica e l’inflazione attraverso gli strumenti convenzionali dei tassi di interesse. Ad esempio, se la banca centrale mira a raffreddare un’economia in surriscaldamento, ma il governo inietta liquidità significativa o fornisce sussidi, i segnali della politica monetaria diventano meno efficaci, potenzialmente portando a pressioni inflazionistiche prolungate o distorsioni di mercato. Questa incoerenza politica può creare incertezza per gli investitori, ridurre la prevedibilità degli esiti economici e, in ultima analisi, ostacolare un’efficace gestione macroeconomica.

1.2. Inflazione e Stabilità del Tasso di Cambio

L’inflazione in Ungheria si è attenuata, ma rimane elevata a causa dell’aumento della domanda, della forte crescita dei salari e del deprezzamento della valuta.1 L’inflazione complessiva è diminuita significativamente dal 17,0% nel 2023 al 3,7% nel 2024, poiché l’impatto degli aumenti precedenti dei prezzi dell’energia e degli alimentari e delle strozzature della catena di approvvigionamento si è dissipato. Tuttavia, l’inflazione è rimbalzata nel 2024, con l’inflazione IAPC che ha raggiunto il 5,7% nel febbraio 2025.1

Il Fiorino ungherese (HUF) ha mostrato una relativa stabilità rispetto all’Euro (EUR) intorno al livello di 404 all’inizio di maggio 2025.2 Il 28 luglio 2025, il tasso di cambio EUR/HUF era di 396,66 e USD/HUF di 337,83.3 Il Fiorino ha mostrato un rafforzamento rispetto all’Euro nella mattinata di lunedì 28 luglio.3 L’Equilibrium Institute prevede che il tasso di cambio EUR/HUF fluttuerà tra 409 e 422 nel 2025.2 Il tasso di cambio reale rimane al di sopra del suo livello di equilibrio, il che influisce negativamente sugli esportatori e raffredda l’economia, contribuendo alla disinflazione.2

La relativa stabilità e il recente rafforzamento del Fiorino rispetto all’Euro (da circa 404 a maggio a circa 396,66 il 28 luglio) suggeriscono una tendenza positiva per la stabilità della valuta. Tuttavia, questa forza, unita al fatto che il tasso di cambio reale è al di sopra del suo livello di equilibrio 2, implica un effetto disinflazionistico rendendo le importazioni più economiche. Questo è però contrastato da persistenti fattori inflazionistici sottostanti come l’aumento della domanda e la forte crescita dei salari.1 Il rimbalzo dell’inflazione IAPC al 5,7% nel febbraio 2025 dopo un significativo calo nel 2024 sottolinea ulteriormente la fragilità della tendenza disinflazionistica. L’Ungheria si trova quindi di fronte a un delicato equilibrio nella gestione dell’inflazione.

Il fatto che il “tasso di cambio reale rimanga al di sopra del suo livello di equilibrio, il che influisce negativamente sugli esportatori” 2, rappresenta un compromesso economico critico. Un Fiorino forte, pur essendo vantaggioso per combattere l’inflazione importata e potenzialmente attrarre alcuni tipi di investimenti esteri, rende contemporaneamente le esportazioni ungheresi più costose e meno competitive sui mercati internazionali. Dato che gli investimenti e le esportazioni sono stati moderati nel 2024 1, una valuta continuativamente sopravvalutata potrebbe ostacolare un motore cruciale di ripresa e crescita economica. Questo dilemma politico per l’Ungheria significa che dare priorità alla forza della valuta per il controllo dell’inflazione potrebbe inavvertitamente sopprimere la crescita trainata dalle esportazioni, portando potenzialmente a una ripresa economica complessiva più lenta o a un cambiamento nella composizione dell’attività economica.

1.3. Relazioni Commerciali Internazionali

La Cina è diventata il principale partner commerciale non-UE dell’Ungheria, con importanti progetti ferroviari e nel settore dei veicoli elettrici.4 Il Primo Ministro Orbán ha esplicitamente spinto per intensificare la cooperazione bilaterale tra Ungheria e Cina il 28 luglio, affermando che l’Ungheria sta “guadagnando proficuamente dai legami economici con la Cina”.5 Questo approfondimento dei legami economici con la Cina rappresenta una deliberata riorientazione strategica. Questa politica di “Apertura a Est” mira a garantire investimenti significativi in settori critici come la produzione di veicoli elettrici e le infrastrutture ferroviarie, potenzialmente diversificando il commercio dai partner occidentali tradizionali e promuovendo nuove vie di crescita. Tuttavia, questa strategia non è priva di complessità. Una fonte indica che questa “svolta potrebbe creare attriti con gli alleati tradizionali e potrebbe esporre l’Ungheria a nuovi rischi geopolitici” 2, suggerendo un delicato equilibrio geopolitico all’interno dell’UE e sulla scena globale.

Un “accordo tariffario storico” tra Stati Uniti e Unione Europea è stato annunciato il 28 luglio, concordando un dazio generale del 15% sulla maggior parte dei prodotti europei.3 Sebbene questo accordo miri a ridurre l’incertezza commerciale, il dazio del 15% imporrà comunque “miliardi di oneri” su industrie europee chiave, come il settore automobilistico tedesco.6 Data la profonda integrazione dell’Ungheria nelle catene di approvvigionamento tedesche e più ampiamente europee, in particolare nella produzione automobilistica e di componenti, questi dazi potrebbero avere un impatto indiretto sugli esportatori e sui produttori ungheresi. Anche se i beni ungheresi non sono direttamente presi di mira, un rallentamento o un aumento dei costi per i suoi principali partner commerciali si ripercuoterà inevitabilmente sulla sua economia. L’opposizione dell’Ungheria “ai dazi di ritorsione dell’UE sui beni statunitensi evidenzia ulteriormente la sua posizione commerciale indipendente”.2

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave (28 Luglio 2025)

IndicatoreValoreFonte
Proiezioni Crescita PIL (2025)
Commissione Europea1,8%1
Equilibrium Institute-0,2%2
Governo Ungherese0,8%2
Deficit di Bilancio (% del PIL, 2025)4,6%1
Debito Pubblico (% del PIL, 2024)73,6%1
Inflazione (IAPC, Feb 2025)5,7%1
Tasso di Cambio Fiorino (28 Luglio 2025)
EUR/HUF396,663
USD/HUF337,833
Crescita Salariale Reale (2025)3,8%2

2. Dinamiche del Mercato del Lavoro

2.1. Dati su Occupazione e Disoccupazione (Giugno 2025)

I dati di giugno 2025 hanno mostrato un leggero calo dell’occupazione in Ungheria.7 Il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,3% a giugno 2025, secondo la stima del modello dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH).7 Tuttavia, la media mobile ufficiale di tre mesi per il periodo aprile-giugno 2025 ha mostrato un tasso di disoccupazione leggermente più alto, al 4,5%.7

Il numero medio di persone occupate di età compresa tra 15 e 74 anni nel periodo aprile-giugno 2025 è stato di 4,66 milioni, con una diminuzione di 49.000 unità rispetto all’anno precedente.7 Questo calo dell’occupazione è stato osservato sia tra gli uomini (diminuzione di 29.000 unità) che tra le donne (diminuzione di 20.000 unità) ed è stato in gran parte determinato da una riduzione della popolazione in età lavorativa primaria (25-54 anni).7 Il numero di persone in cerca di lavoro registrate alla fine di giugno è diminuito dell’1,4% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 220.000 unità.7

Mentre il tasso di disoccupazione del 4,3% (giugno) o 4,5% (media aprile-giugno) può apparire stabile, i dati sottostanti rivelano un significativo calo annuale del numero di persone occupate (49.000 in meno). Questa riduzione è principalmente attribuita a una contrazione della popolazione in età lavorativa primaria e a tendenze demografiche più ampie.7 Ciò indica che l’apparente stabilità del tasso di disoccupazione non è esclusivamente un riflesso di una robusta creazione di posti di lavoro o della domanda, ma piuttosto una conseguenza di una contrazione dell’offerta di lavoro. La “stagnazione del tasso di occupazione indica chiaramente che i vincoli di offerta stanno diventando sempre più efficaci nel mercato del lavoro ungherese”.9 Il mercato del lavoro ungherese sta affrontando sfide strutturali radicate nella demografia. Questa dinamica suggerisce un’offerta di lavoro sempre più limitata, che potrebbe portare a persistenti pressioni salariali anche in un ambiente di domanda in rallentamento, e potenzialmente ostacolare la futura espansione economica se il bacino di manodopera continua a ridursi.

2.2. Crescita Salariale e Tendenze del Mercato del Lavoro

La crescita dei salari nominali è prevista rimanere elevata nel 2025 e nel 2026, trainata da un aumento del salario minimo del 9% nel 2025, da un mercato del lavoro teso e da aumenti salariali nel settore pubblico.2 I salari reali nel settore competitivo sono proiettati aumentare del 3,8% nel 2025.2 I guadagni lordi mensili medi dei dipendenti a tempo pieno sono aumentati del 7,8% nel maggio 2025, con un conseguente aumento significativo del 9,0% del potere d’acquisto dei salari.10

Nonostante questi aumenti salariali, “l’offerta e la domanda di lavoro ungherese si stanno ammorbidendo”.9 Ci sono indicazioni che “il lavoro stagionale in agricoltura (e probabilmente nell’edilizia) stia mascherando l’impatto di licenziamenti silenziosi in altri settori”.9 Le previsioni di ING per il mercato del lavoro per il resto dell’anno mantengono un tasso di disoccupazione intorno al 4,5%, ma con il “potenziale per un ulteriore indebolimento del mercato del lavoro”.9

La coesistenza di una forte crescita dei salari nominali e reali 2 con un mercato del lavoro in rallentamento 9 presenta un quadro complesso. Ciò suggerisce che gli aumenti salariali non sono esclusivamente trainati dalla domanda, ma sono anche influenzati dalle politiche governative (aumenti del salario minimo, aumenti nel settore pubblico) e da vincoli strutturali dell’offerta. Sebbene l’aumento dei salari reali sia vantaggioso per il potere d’acquisto dei consumatori, contribuisce a un’inflazione elevata 1 e potrebbe creare una spirale salari-prezzi se non accompagnato da guadagni di produttività. L’osservazione che il lavoro stagionale potrebbe “mascherare l’impatto di licenziamenti silenziosi” 9 implica che la domanda di lavoro sottostante potrebbe essere più debole di quanto suggeriscano i dati superficiali, portando potenzialmente a sfide future per le imprese. L’Ungheria affronta una sfida politica nel gestire l’impatto inflazionistico di una robusta crescita salariale, in particolare se questa crescita è guidata dalla politica piuttosto che dalla domanda organica o dalla produttività, e se il mercato del lavoro sottostante si sta effettivamente indebolendo.

La combinazione di aumenti salariali imposti dal governo e di vincoli di offerta indotti dalla demografia significa che le imprese stanno affrontando costi del lavoro in aumento.2 Se l’attività economica non migliora in modo significativo, le aziende potrebbero avere difficoltà ad assorbire questi costi più elevati, con un potenziale impatto sulla redditività. La previsione di ING di un “potenziale per un ulteriore indebolimento del mercato del lavoro” 9 suggerisce che le imprese potrebbero alla fine rispondere a queste pressioni sui costi riducendo il personale, il che potrebbe portare a un aumento più pronunciato della disoccupazione nonostante l’attuale stabilità. Questa situazione crea un ambiente difficile per i datori di lavoro del settore privato, che devono gestire l’aumento dei costi degli input (lavoro) in un ambiente di domanda potenzialmente stagnante. L’implicazione a lungo termine è un rischio di riduzione della competitività per le imprese ungheresi e un potenziale rallentamento nella creazione di posti di lavoro, o persino perdite di posti di lavoro, se la crescita economica non accelera sufficientemente per compensare l’aumento delle spese di lavoro.

3. Sviluppi Microeconomici e Locali

3.1. Mercato Immobiliare: Iniziativa “Home Start Loan”

Il governo ungherese ha annunciato ufficialmente i dettagli del “Home Start Loan” (Otthon Start Hitel) il 28 luglio 2025, una nuova importante iniziativa abitativa.12 Previsto per il lancio a settembre, il prestito offre fino a 50 milioni di HUF (circa 125.000 euro) a un tasso di interesse fisso del 3% per un periodo di 25 anni.12 Il programma mira a migliorare l’accessibilità abitativa per i primi acquirenti, i giovani adulti e i redditi medi, in particolare in un contesto di “prezzi degli immobili in più rapida crescita nell’Unione Europea”.12

A differenza dei precedenti sussidi abitativi, questo nuovo prestito non richiede il matrimonio o la presenza di figli, rendendolo più inclusivo. Per qualificarsi, i richiedenti devono avere almeno due anni di copertura assicurativa sociale continua, soddisfare i requisiti di credito della banca e rispettare i limiti massimi di valore dell’immobile e di prezzo al metro quadro. Il deposito richiesto è del 10%, significativamente inferiore al solito requisito del 20% per i mutui in Ungheria.12

Péter Gergely, fondatore di BiztosDontes.hu, una delle principali piattaforme di finanza personale in Ungheria, ha avvertito che il “Home Start Loan è probabile che gonfi ulteriormente i costi abitativi”, citando schemi storici in cui i mutui sovvenzionati dal governo hanno portato a un’impennata dei prezzi immobiliari.12 Questa iniziativa si aggiunge a una serie di programmi abitativi sostenuti dal governo ed è stata annunciata pochi mesi prima delle elezioni generali ungheresi del 2026, con l’accessibilità abitativa che rimane una questione centrale per gli elettori.12 I “prezzi delle case sono aumentati nel 2024, sulla scia dell’aumento dei prestiti… ma la carenza di alloggi rimane un problema”.1

Il “Home Start Loan” è una chiara risposta politica al pressante problema dell’accessibilità abitativa, in particolare per i primi acquirenti, ed è strategicamente programmato in vista delle elezioni generali del 2026.12 L’intento è rendere più accessibile la proprietà della casa. Tuttavia, l’avvertimento dell’esperto che “è probabile che gonfi ulteriormente i costi abitativi” 12 evidenzia una potenziale conseguenza non intenzionale critica. In un mercato che sta già vivendo i “prezzi degli immobili in più rapida crescita” e caratterizzato da una “carenza di alloggi” 1, l’iniezione di maggiore domanda sovvenzionata senza un aumento commisurato dell’offerta spingerà prevedibilmente i prezzi ancora più in alto. Ciò renderebbe paradossalmente gli alloggi meno accessibili per coloro che non si qualificano per il prestito o per i futuri acquirenti, esacerbando il problema che si cerca di risolvere. Sebbene il Home Start Loan sia una misura politicamente popolare volta ad affrontare una questione sociale critica, la sua progettazione rischia di intensificare la crisi dell’accessibilità abitativa stimolando la domanda in un mercato con offerta limitata, creando potenzialmente una bolla o ampliando ulteriormente il divario tra i costi abitativi e i redditi medi.

3.2. Ricchezza dei Consumatori e Tendenze di Consumo

Un aspetto notevole è che “gli ungheresi registrano la crescita della ricchezza più rapida in Europa”.4 Secondo il Global Wealth Report 2025 di UBS, la ricchezza personale mediana per adulto in Ungheria è aumentata di oltre il 18% nel 2024, superando tutti gli altri 55 paesi analizzati, comprese le nazioni occidentali più ricche. Il rapporto ha anche rilevato che l’Europa orientale nel suo complesso ha registrato il maggiore aumento complessivo della ricchezza personale a livello globale.13

Al contrario, “l’Ungheria è diventata il paese più povero dell’UE in termini di benessere delle famiglie, con un consumo pari al 72% della media UE”, secondo i dati Eurostat citati da Kyiv Insider.14 Questo divario riflette il fatto che l’output economico dell’Ungheria “non si sta traducendo in benefici reali per le famiglie ungheresi”.14 Il rapporto di Kyiv Insider afferma anche che gli ungheresi comuni stanno affrontando problemi come “salari reali bassi, alta inflazione, fuga di cervelli e una classe media svuotata”.14

La contraddizione più significativa nei dati forniti è l’affermazione simultanea di una “crescita della ricchezza più rapida” 13 e dell’Ungheria che è il “paese più povero dell’UE in termini di benessere/consumo delle famiglie”.14 Questo paradosso può essere spiegato distinguendo tra “ricchezza” (patrimonio netto, inclusi beni come immobili e investimenti finanziari) e “consumo” (Consumo Individuale Effettivo, che riflette gli standard di vita quotidiani e l’accesso a beni/servizi). L’accumulo di ricchezza, in particolare la ricchezza mediana, può essere guidato dall’apprezzamento degli asset (ad esempio, l’aumento dei valori immobiliari, come notato in 1) o dai risparmi, anche se il reddito disponibile per il consumo quotidiano è basso a causa dell’alta inflazione e dei salari reali stagnanti. Ciò suggerisce che i benefici della crescita economica potrebbero non essere ampiamente distribuiti o tradursi immediatamente in standard di vita quotidiani migliorati per la famiglia ungherese media. Il commento critico in 14 sull’output economico che non raggiunge le famiglie e su problemi come la “fuga di cervelli” e una “classe media svuotata” supporta ulteriormente questa interpretazione di prosperità disomogenea. Sebbene l’Ungheria stia vivendo una significativa accumulazione di ricchezza, questa crescita sembra essere distribuita in modo non uniforme o principalmente guidata dai valori degli asset piuttosto che da miglioramenti diffusi negli standard di vita quotidiani. Ciò evidenzia potenziali problemi di disuguaglianza di reddito e la sfida di tradurre la crescita macroeconomica in benefici tangibili per l’intera popolazione.

3.3. Notizie Chiave dal Settore Aziendale

Wendy’s, una delle principali catene di fast-food, sta “valutando il ritorno in Ungheria dopo 23 anni”, cercando attivamente partner in franchising locali per rilanciare ed espandere la sua rete di ristoranti. Questo fa parte di un obiettivo globale di aprire 2.000 nuove sedi in tutto il mondo entro il 2028, con l’Ungheria che gioca un ruolo significativo.4 Wendy’s si era precedentemente ritirata dal mercato ungherese nel 2002 a causa di oneri operativi, ma prevede di tornare con un “contesto più stabile, una struttura di franchising più esperta e una nuova strategia”.16

Contemporaneamente, Wizz Air, una compagnia aerea ungherese, sta tagliando voli e rimodellando la sua strategia.4 Il ruolo della Cina come principale partner commerciale non-UE dell’Ungheria include importanti progetti nel settore dei veicoli elettrici.4 Un rapporto ha anche menzionato un’esplosione e un incendio a un popolare festival ungherese 4, un evento locale riportato su un sito di notizie economiche.

L’annunciato ritorno di Wendy’s dopo due decenni di assenza è un forte segnale microeconomico positivo. Indica una rinnovata fiducia degli investitori stranieri nel potenziale del mercato dei consumatori ungherese, suggerendo una percezione di crescente potere di spesa dei consumatori o un ambiente commerciale favorevole per il commercio al dettaglio e i servizi. Questo contrasta con le più ampie sfide macroeconomiche e i dati sui bassi consumi delle famiglie. Tuttavia, la notizia contemporanea di Wizz Air che taglia voli e rimodella la sua strategia suggerisce che non tutti i settori stanno prosperando allo stesso modo. L’industria aeronautica, ad esempio, potrebbe essere alle prese con l’aumento dei costi del carburante, l’aumento della concorrenza o i cambiamenti nella domanda di viaggi. L’ambiente commerciale ungherese presenta un quadro misto, con alcuni settori che attraggono nuovi investimenti diretti esteri e mostrano potenziale di crescita, mentre altri affrontano significativi aggiustamenti operativi o contrazioni. Ciò indica un panorama dinamico ma disomogeneo per le prestazioni aziendali, dove il successo dipende dal settore.

4. Politiche Governative e Relazioni con l’UE

4.1. Aggiornamenti sui Fondi UE e Controversie sullo Stato di Diritto

Persistono “significative preoccupazioni riguardo allo stato di diritto, che hanno portato al congelamento di 18 miliardi di euro di fondi UE per l’Ungheria, senza progressi segnalati”.2 L’Ungheria ha anche “perso oltre 1 miliardo di euro di fondi UE a causa di controversie sullo stato di diritto”.2 Il ministro ungherese ha criticato la proposta di bilancio dell’UE di 2 trilioni di euro per la sua priorità all’Ucraina, sostenendo che “distrae risorse dagli agricoltori europei”.2 Il Primo Ministro Orbán ha anche avvertito che il 20-25% del bilancio proposto dell’UE è destinato all’Ucraina.2

Il continuo congelamento e la perdita di ingenti fondi UE (un totale di 18 miliardi di euro congelati e oltre 1 miliardo di euro persi) a causa di problemi legati allo stato di diritto 2 rappresentano un significativo e continuo drenaggio finanziario per l’economia ungherese. Questi fondi sono tipicamente cruciali per gli investimenti pubblici, lo sviluppo delle infrastrutture e vari programmi economici, e la loro assenza contribuisce direttamente agli “investimenti limitati per il 2025” menzionati in precedenza.2 La critica pubblica del governo all’allocazione del bilancio UE all’Ucraina sottolinea ulteriormente la profonda frizione politica che incide direttamente sulla cooperazione economica e sui flussi finanziari dall’UE. Questa disputa in corso crea incertezza e limita la capacità fiscale del governo. Le controversie irrisolte sullo stato di diritto continuano a imporre un costo economico sostanziale all’Ungheria, limitando il suo accesso a fondi vitali per lo sviluppo e potenzialmente scoraggiando gli investimenti esteri che dipendono da un ambiente normativo e politico stabile. Questo problema rimane un ostacolo importante al potenziale di crescita a lungo termine dell’Ungheria.

4.2. Iniziative Governative

Nuovi dettagli sul programma “Home Start” sono stati annunciati il 21 luglio 2025 2, con i dettagli completi emersi il 28 luglio.12 Modifiche al programma Demján Sándor Capital sono state annunciate anche il 21 luglio 2025, con un’espansione della portata del capitale ammissibile.2 Il bilancio 2025, adottato nel novembre 2024, includeva un Piano d’Azione di Politica Economica di 21 punti con ulteriori misure di stimolo.1

Nonostante le sfide poste dalla sospensione dei fondi UE e da un complesso quadro macroeconomico, il governo ungherese sta attivamente implementando nuove iniziative economiche interne, come il “Home Start Loan” 2 e le modifiche al programma Demján Sándor Capital.2 Queste iniziative, insieme al più ampio Piano d’Azione di Politica Economica di 21 punti 1, suggeriscono un focus strategico sulla stimolazione della domanda interna e sul supporto di settori specifici (ad esempio, alloggi, capitale aziendale) attraverso interventi diretti. La tempistica dell’annuncio del Home Start Loan, pochi mesi prima delle elezioni generali del 2026, evidenzia la dimensione politica di queste politiche economiche, volte ad affrontare le principali preoccupazioni degli elettori e a dimostrare la reattività del governo. L’Ungheria sta perseguendo un’agenda economica interna assertiva, caratterizzata da stimoli mirati e interventi diretti, probabilmente per contrastare le pressioni esterne e raggiungere specifici obiettivi politici, in particolare in vista delle prossime elezioni. Questo approccio enfatizza il controllo del governo sulle leve economiche.

5. Reazioni del Mercato Finanziario

5.1. Performance del Mercato Azionario Ungherese

I mercati azionari europei hanno virato in negativo nel pomeriggio del 28 luglio, trascinando al ribasso anche il mercato ungherese.6 Si sono osservate reazioni moderate alla borsa ungherese in seguito alla notizia dell’accordo tariffario USA-UE, con i titoli blue chip che hanno mostrato un quadro misto.6

La performance del mercato azionario ungherese il 28 luglio è stata chiaramente influenzata dalle tendenze più ampie del mercato europeo, indicando la sua interconnessione con il sentiment globale.6 Tuttavia, la sua reazione “moderata” e “mista” al significativo accordo tariffario USA-UE 6 suggerisce che, sebbene non sia immune agli eventi globali, il mercato potrebbe aver in parte prezzato le principali notizie internazionali in anticipo o possedere fattori interni specifici che forniscono una certa protezione o dinamiche uniche. Ciò implica un certo grado di efficienza del mercato in cui gli annunci importanti sono spesso anticipati. Il mercato azionario ungherese è reattivo ai cambiamenti economici globali, ma la sua reazione specifica a eventi internazionali importanti può essere sfumata, riflettendo una combinazione di tendenze globali e condizioni di mercato locali e aspettative degli investitori.

5.2. Reazione del Fiorino agli Eventi Globali

Il Fiorino aveva “in gran parte prezzato” la notizia dell’accordo tariffario USA-UE la settimana precedente, quindi non era previsto un “grande rafforzamento” il 28 luglio.3 Il Dollaro si è rafforzato dopo l’accordo USA-europeo, il che è stato descritto come una “cattiva notizia per il Fiorino”.3 Nonostante il rafforzamento del Dollaro, il Fiorino ha “mantenuto la sua forza” intorno a 396,2 contro l’Euro il 28 luglio.3 Il 28 luglio 2025, l’EUR/HUF era 396,66 e l’USD/HUF era 337,83.3

La reazione relativamente contenuta del Fiorino al significativo accordo tariffario USA-UE 3, nonostante si tratti di un importante sviluppo commerciale globale, indica un certo grado di efficienza del mercato. Il fatto che il mercato avesse “in gran parte prezzato la notizia” suggerisce che gli investitori avevano anticipato l’esito, portando a un aggiustamento preventivo della valuta. Inoltre, la capacità del Fiorino di “mantenere la sua forza” contro l’Euro 3 anche mentre il Dollaro si rafforzava a livello globale suggerisce un livello di resilienza, possibilmente dovuto a fattori interni o a un equilibrio temporaneo. La performance del Fiorino il 28 luglio ha dimostrato un certo grado di stabilità e maturità del mercato nel reagire alle principali notizie internazionali, suggerendo che shock inaspettati sono meno propensi a causare una significativa volatilità immediata.

Sebbene il Fiorino abbia mostrato resilienza contro l’Euro, l’affermazione esplicita che un Dollaro in rafforzamento è “una cattiva notizia per il Fiorino” 3 evidenzia una vulnerabilità sottostante. Un Dollaro più forte rende le importazioni denominate in Dollari più costose per l’Ungheria, potenzialmente alimentando l’inflazione importata. Inoltre, come notato in 2, il tasso di cambio reale del Fiorino è già al di sopra del suo livello di equilibrio, influenzando negativamente gli esportatori. Se il Fiorino si rafforza ulteriormente o mantiene la sua attuale forza rispetto all’Euro, mentre anche il Dollaro si rafforza, potrebbe creare una doppia sfida: aumento dei costi di importazione e riduzione della competitività delle esportazioni, potenzialmente ostacolando la bilancia commerciale dell’Ungheria. La stabilità del Fiorino è un’arma a doppio taglio. Sebbene aiuti a controllare l’inflazione importata, la sua forza rispetto all’Euro, unita a un Dollaro in rafforzamento a livello globale, potrebbe mettere sotto pressione gli esportatori e contribuire a un ambiente commerciale meno favorevole nel medio termine. Ciò implica una complessa sfida di gestione valutaria per la banca centrale.

6. Conclusione e Prospettive

6.1. Sintesi della Narrativa Economica del Giorno

Il 28 luglio 2025, l’economia ungherese ha presentato un quadro sfaccettato. Gli indicatori macroeconomici hanno suggerito una prospettiva di crescita mista per il 2025, con una significativa divergenza nelle previsioni che evidenziava incertezze sottostanti. Persistenti sfide fiscali, caratterizzate da elevati deficit di bilancio e alti costi di servizio del debito, continuano a limitare le finanze pubbliche. L’inflazione, pur essendosi attenuata dal suo picco, rimane influenzata da una forte crescita salariale e dalla domanda, creando un delicato equilibrio per la politica monetaria, che a sua volta è influenzata dagli interventi governativi. Il Fiorino ha dimostrato una relativa stabilità, ma la sua forza attuale potrebbe avere implicazioni per la competitività delle esportazioni, soprattutto in un contesto di rafforzamento del Dollaro.

Il mercato del lavoro ha mostrato un tasso di disoccupazione stabile, ma un esame più approfondito ha rivelato un calo del numero di occupati, principalmente a causa di fattori demografici, suggerendo un ammorbidimento di fondo mascherato da dinamiche di offerta. La crescita dei salari, sebbene positiva per il potere d’acquisto, contribuisce alle pressioni inflazionistiche e pone sfide di costo per le imprese.

A livello microeconomico e locale, il lancio del “Home Start Loan” mira ad affrontare l’accessibilità abitativa, ma solleva preoccupazioni circa la potenziale ulteriore inflazione dei prezzi degli immobili in un mercato già caratterizzato da una carenza di offerta. Un paradosso notevole è emerso tra la rapida crescita della ricchezza mediana e i bassi livelli di consumo delle famiglie, indicando che i benefici economici potrebbero non tradursi uniformemente in un miglioramento degli standard di vita quotidiani per tutti. Le notizie aziendali hanno mostrato un quadro misto, con il ritorno di Wendy’s che segnala la fiducia nel mercato dei consumatori, mentre le sfide affrontate da Wizz Air evidenziano le differenze settoriali.

Infine, le relazioni dell’Ungheria con l’UE rimangono tese a causa delle dispute sullo stato di diritto, che comportano il congelamento e la perdita di fondi UE cruciali, limitando gli investimenti pubblici. Nonostante ciò, il governo sta attivamente perseguendo iniziative interne per stimolare l’economia e affrontare le preoccupazioni degli elettori. I mercati finanziari ungheresi hanno reagito in modo misurato agli eventi globali, suggerendo una certa efficienza del mercato, ma la valuta rimane sensibile a dinamiche internazionali più ampie.

6.2. Prospettive e Considerazioni Finali

Guardando al futuro, l’economia ungherese dovrà navigare tra diverse dinamiche contrastanti. La capacità del governo di bilanciare le ambizioni di crescita con la disciplina fiscale sarà fondamentale, soprattutto considerando le diverse proiezioni del PIL e i persistenti deficit. La gestione dell’inflazione richiederà un attento coordinamento tra le politiche fiscali e monetarie per evitare che gli aumenti salariali, seppur benefici per i consumatori, alimentino ulteriormente le pressioni sui prezzi.

La strategia di riorientamento commerciale verso l’Est, in particolare con la Cina, offre nuove opportunità di investimento e diversificazione, ma comporta anche rischi geopolitici e potenziali attriti con i partner tradizionali dell’UE. La risoluzione delle dispute sullo stato di diritto e il sblocco dei fondi UE rimangono essenziali per sbloccare il pieno potenziale di investimento e crescita del paese.

A livello microeconomico, l’efficacia delle politiche abitative nel migliorare l’accessibilità a lungo termine dipenderà dalla capacità di aumentare l’offerta di alloggi e non solo di stimolare la domanda. Affrontare la disuguaglianza percepita tra la crescita della ricchezza e il benessere quotidiano delle famiglie sarà una sfida sociale ed economica chiave. Nel complesso, l’Ungheria si trova in una fase di transizione, con politiche interne assertive che cercano di compensare i vincoli esterni e le sfide strutturali. Il successo dipenderà dalla capacità di convertire la crescita economica in un benessere diffuso e sostenibile per la popolazione, mantenendo al contempo la stabilità macroeconomica in un ambiente globale in evoluzione.

FONTI

  1. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 28, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  2. Sintesi delle Notizie sull’Economia Ungherese: 21 Luglio 2025, accessed July 28, 2025, https://economia.hu/sintesi-delle-notizie-sulleconomia-ungherese-21-luglio-2025/
  3. Rákapcsolt a dollár az amerikai-európai megállapodás után, és ez most rossz hír a forintnak, accessed July 28, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250728/rakapcsolt-a-dollar-az-amerikai-europai-megallapodas-utan-es-ez-most-rossz-hir-a-forintnak-776713
  4. Latest Top News About Hungary : Stay Informed Today, accessed July 28, 2025, https://dailynewshungary.com/
  5. About Hungary – Latest news about Hungary, accessed July 28, 2025, https://abouthungary.hu/
  6. Itt a történelmi vámalku – Mutatjuk a piaci reakciókat! – Portfolio.hu, accessed July 28, 2025, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250728/itt-a-tortenelmi-vamalku-mutatjuk-a-piaci-reakciokat-776699
  7. Hungary’s Employment Edges Down, Jobless Rate at 4.3% in June – Budapest Business Journal, accessed July 28, 2025, https://bbj.hu/business/people/hr/hungarys-employment-edges-down-jobless-rate-at-4-3-in-june/
  8. bbj.hu, accessed July 28, 2025, https://bbj.hu/business/people/hr/hungarys-employment-edges-down-jobless-rate-at-4-3-in-june/#:~:text=In%20the%20April%E2%80%93June%202025,among%20women%20to%202.19%20million.
  9. Hungarian labour supply and demand softens | snaps – ING Think, accessed July 28, 2025, https://think.ing.com/snaps/both-labour-supply-and-demand-are-softening-in-hungary/
  10. Labour – Hungarian Central Statistical Office – KSH, accessed July 28, 2025, https://www.ksh.hu/labour
  11. Employment and unemployment, June 2025 – KSH, accessed July 28, 2025, https://www.ksh.hu/en/first-releases/fem/efem2506.html
  12. Hungary is to Launch Home Start Loan: 3% Subsidized Mortgage for …, accessed July 28, 2025, https://www.einpresswire.com/article/834719402/hungary-is-to-launch-home-start-loan-3-subsidized-mortgage-for-first-time-buyers
  13. Hungarians See Fastest Wealth Growth in Europe – The European Conservative, accessed July 28, 2025, https://europeanconservative.com/articles/news-corner/hungarians-see-fastest-wealth-growth-in-europe/
  14. Once prosperous, Hungary is now the poorest nation in EU — meanwhile, this tiny nation tops the wealth rankings – The Economic Times, accessed July 28, 2025, https://m.economictimes.com/news/international/us/once-prosperous-hungary-is-now-the-poorest-nation-in-eu-meanwhile-this-tiny-nation-tops-the-wealth-rankings/articleshow/121978907.cms
  15. Wendy’s Eyes Return to Hungary After 23 Years! – Ground News, accessed July 28, 2025, https://ground.news/article/wendys-fast-food-restaurant-would-return-to-hungary
  16. Wendy’s is back: the legendary fast food chain would re-enter the Hungarian market, accessed July 28, 2025, https://trademagazin.hu/en/visszater-a-wendys-ujra-belepne-a-magyar-piacra-a-legendas-gyorsetteremlanc/
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