Già premiato a Cannes lo scorso maggio,
per il lavoro d’esordio dell’ungherese László Nemes arriva adesso la nomination all’Oscar come Miglior Film in Lingua Straniera. Domenica scorsa, inoltre, la produzione magiara della pellicola sull’Olocausto ha vinto il Golden Globe.
L’ultima nomination all’oscar per un ungherese risale al 1989, quando il pluripremiato István Szabó (Oscar nel 1982 con Mephisto), veniva nominato per Hanussen. Proiettato o in programmazione in circa 80 Paesi, secondo il regista “Son of Saul” “dovrebbe essere visto da ogni adolescente, non per riempire le sale, ma a causa della mancanza di empatia di molti di loro”.
Redazione Economia.hu