Multe stradali “europee”: il caso dell’Ungheria

Capita spesso di prendere multe stradali in un Paese membro UE diverso da quello di residenza, ad esempio agli italiani raggiungono l’Ungheria in auto.

Da marzo 2015 l’Europa ha adottato una direttiva sullo scambio di informazioni in merito di infrazioni alla sicurezza stradale. Vediamo insieme allo Studio Legale Lajos, associato di ITL Group, come l’Ungheria ha recepito tale norma.

La direttiva europea 413/2015 sull’agevolazione dello scambio internazionale di informazioni riguardanti le infrazioni contro la sicurezza stradale.

La Direttiva comprende otto fattispecie, che sono le seguenti: eccesso di velocità; mancato rispetto dell’obbligo dell’utilizzo della cintura; passaggio con semaforo rosso; guida in stato di ebbrezza; guida sotto effetto di sostanze stupefacenti; mancato utilizzo del casco; transito illecito nelle corsie preferenziali ed utilizzo illecito di cellulari ed altri mezzi di comunicazione alla guida.

Lo scopo della Direttiva é quello di rendere possibile agli stati membri l’accesso ai registri di immatricolazione dei veicoli dell’altro stato membro.

In questo modo le persone che commettono una delle suddette infrazioni, saranno identificabili con maggiore facilità.

Gli stati membri si sono impegnati a introdurre dei punti di contatto, attraverso i quali si possono accedere ai dati. In questo modo lo stato in cui é avvenuta l’infrazione, potrà decidere se iniziare un procedimento, e le autorità dello stesso decideranno sulle conseguenze eventuali dell’infrazione. 

L’Ungheria, come la maggior parte degli stati membri, ha soddisfatto l’obbligo di incorporare la Direttiva nel sistema giuridico nazionale, e ha indicato l’autorità che farà da punto di contatto, ossia il KEKKH (Ufficio Centrale Amministrativo di Servizi Pubblici).

Oltre alle disposizioni della suddetta Direttiva le autoritá straniere hanno la possibilitá di contattare il Capo procuratore per ottenere i dati del titolare del veicolo, che saranno inoltrati allo stato membro attraverso lo stesso punto di contatto dello stato membro, che viene riferito nella Direttiva.  Per quanto riguarda l’esecuzione, le regole sembrano essere altrettanto chiare.

La Direttiva stessa non contiene disposizioni in merito, le regole dell’esecuzione delle sanzioni applicate dalle autoritá estere vengono constatate dal Trattato di assistenza giuridica. In caso le autoritá estere decidano di applicare sanzioni, alla richiesta dell’autoritá estera l’esecuzione viene colta dal KEKKH, nel caso che il trasgressore abbia domicilio o beni in Ungheria.

In linea di principio la richiesta deve essere accolta, salvo che il certificato da allegare in base della legge non fosse stato redatto conformemente con le regole, la pena sia andata in prescrizione, l’atto fosse giá stato giudicato dalle autoritá ungheresi ovvero se l’atto é giá stato giudicato dalle autoritá estere e l’esecuzione é giá stata accolta dall’Ungheria. Un’altro motivo per negare l’accettazione della richiesta puó essere quello del valore della multa nel caso essa sia inferiore ai 70 EUR.

La richiesta non verrá accolta nemmeno se la sentenza estera é passata in giudicato e l’esecuzione non é stata iniziata entro un anno.

La Direttiva va applicata in ogni stato membro, con qualche eccezione. Possiamo affermare con certezza, che é stato creato un nuovo livello della cooperazione europea per quanto riguarda i database della motorizzazione, e sará piú facile raggiungere i responsabili stranieri delle infrazioni stradali.

Articolo a cura dello Studio Legale Lajos Law Firm 

FONTE IMMAGINE: pexels.com

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