L’Ungheria passa la legge contro l’aiuto ai migranti illegali

Budapest ha ieri passato il pacchetto di legge da tempo atteso e noto come “Stop Soros”, che include diverse modifiche alla Costituzione (settimo emendamento dalla sua entrata in vigore nel 2011) e di fatto rende illegale e perseguibile penalmente l’assistenza agli immigranti illegali. Le modifiche riaffermano inoltre la cristianità del Paese, il divieto di abitare negli spazi pubblici e quello di manifestare nelle immediate vicinanze del Parlamento.

Il nome coniato dai media per la controversa manovra fa riferimento al filantropo ungherese naturalizzato americano George Soros, nel mirino della campagna elettorale di Orbán, che lo descrive come il burattinaio dietro la gestione della crisi migratoria. La legge è stata passata con 168 voti a favore e 18 contrari, in pratica i deputati della coalizione Fidesz-Cristiano Democratici più l’estrema destra di Jobbik.
Il rifiuto del sistema delle quote ideato da Bruxelles diventa così fattivo: sarà scritto nella Costituzione ungherese che, a meno di consenso specifico da parte del Parlamento e quindi con maggioranza assoluta, i migranti non potranno essere ricollocati in Ungheria e non sarà garantito asilo quanti vi arriveranno tramite un Paese sicuro, senza minaccia tramite persecuzione.
Un “no” che è stato fermo fin da quel 2015 dell’apertura della rotta balcanica in cui l’Ungheria è stata per alcuni mesi terra di passaggio verso Occidente. Un “no” su cui Orbán ha costruito, oltre ad una barriera di filo spinato al confine, anche la campagna elettorale che lo ha portato due mesi fa ad essere eletto per la terza volta di fila e la quarta in assoluto.
La nuova legge
Che questa legge sarebbe stata passata si sapeva da mesi, già da molto prima delle elezioni. Difatti una delle prime dichiarazioni di Orbán dopo la vittoria dell’8 aprile riguardava il pacchetto di leggi sulle ONG che sarebbe rientrato tra le prime attività del mandato. Il contenuto della legge è quello preannunciato, con la messa al bando delle organizzazioni ritenute pericolose per la sicurezza nazionale, pene da 5 giorni a 90 giorni di prigione per chiunque sia colto nell’atto di aiutare i richiedenti asilo a raggiungere l’Ungheria e una tassa straordinaria del 25% sulle ONG che assistono i migranti. 
Cosa dicono gli emendamenti alla Costituzione ungherese (dal sito del Parlamento). 

  1. gli individui “idegen” (traduzione italiana nell’immagine sottostante) non possono essere ricollocati in Ungheria salvo decisione del Parlamento
  2. la protezione dell’identità costituzionale dell’Ungheria e dei valori cristiani costituiscono la funzione di tutti gli organo dello stato
  3. l’esercizio della libertà di espressione e di assemblea non possono autorizzare all’invasione delle vite private e delle famiglie altrui o all’invasione delle loro case
  4. le corti si occupano dell’amministrazione della giustizia. Sono ripartite i corti regolari e amministrative. Le prime prendono decisioni riguardo ai casi criminali, alle dispute legali legate al codice civile e altro in base alla legge. La Kúria è l’organo supremo dell’organizzazione delle corti regoalri. Le corti amministrative prendono decisioni riguardo alle dispute legali legate alla pubblica amministrazione e altre questioni sancite dalla legge. La Corte Suprema Amministrativa è l’organo supremo delle corti amministrative.
  5. Abitare negli spazi pubblici è vietato.

Il punto 3 fa riferimento alle manifestazioni, che non potranno più tenersi nelle vicinanze del Parlamento e delle abitazioni dei membri del governo, mentre il 4 è una ristrutturazione del sistema giudiziario. Le nuove corti amministrative avranno giudici eletti dal governo tra ex funzionari dello stesso e decideranno su atti amministrativi decisi dallo Stato e sui ricorsi contro questi ultimi. Il punto 5 è un rafforzamento della legge che bandiva la presenza permanente dei senzatetto nelle zone patrimonio Unesco e si amplia agli spazi pubblici di tutto il territorio nazionale.
Reazioni
Apertamente favorevole alla presa di posizione ungherese è il ministro degli Interni italiano Matteo Salvini. Già lo scorso 4 giugno, in un comizio a Fiumicino ha resa nota la sua intenzione a lavorare con Orbán “per cambiare le regole di questa Unione europea”
Nel frattempo il primo ministro italiano Giuseppe Conte ha dichiarato l’accantonamento della bozza UE sui migranti. Su Facebook il presidente del consiglio ha menzionato una chiamata ricevuta dalla cancelliera tedesca Angela Merkel in cui quest’ultima si è accertata della partecipazione di Conte al vertice di Bruxelles sull’immigrazione (domenica 24 giugno, ndr) chiarendo che la bozza di testo diffusa in data 20 giugno sarà messa da parte e l’incontro non porterà alla produzione di un documento ma di un sommario delle questioni affrontate che saranno oggetto di successiva discussione in consiglio europeo. 
La bozza parlava di riduzione del numero degli arrivi illegali nell’UE, garanzia dell’obbligo di permanenza nei Paesi loro assegnati per i richiedenti asilo, di controlli in uscita presso aeroporti, stazioni ferroviarie e dei bus.

Nel frattempo Angela Merkel avrebbe invitato Orbán a Berlino dopo aver affermato, riguardo alla protezione dei confini dell’UE che “sotto certi versi stanno (il governo ungherese) facendo il nostro lavoro per noi”.

Claudia Leporatti

Redazione Economia.hu

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