Intervista, la scuola di Robotica di Genova a Budapest

Budapest ospita dal 6 all’8 marzo la conferenza dedicata al tema donne e tecnologia. Ve la raccontiamo in diretta, con un approfondimento su una realtà italiana che non ha perso l’occasione per presentare alla presidenza ungherese dell’Unione europea il suo innovativo metodo di insegnamento per le scuole, che unisce il lego alla robotica per spiegare la matematica. “Il  primo computer è stato opera di un gruppo di 6 donne, non dimentichiamolo.”

ricorda Neelie Kroes, la politica olandese vice presidente della Commissione Europea per l’Agenda Digitale. La Kroes si riferisce all’invenzione dell’Eniac (Electronic Numerical Integrated Computer), il supercalcolatore ultimato in Pennsylvania nel 1946 da un gruppo di laureate in matematica arruolate nell’esercito, mentre gli uomini erano impegnati sul fronte della Seconda Guerra Mondiale. “Nonostante l’evidente capacità delle donne nel portare avanti il progresso scientifico , il gap di genere nei settori della ricerca e della tecnologia è molto ampio.” denuncia Neelie Kroes, in apertura della Conferenza “Donne e scienza, innovazione e tecnologia nell’era digitale”, organizzato dalla Direzione generale della Commissione europea della Società dell’informazione e dei Media (INFSO) e dalla attuale Presidenza dell’Ue ungherese.

Quello della presenza delle donne nel comparto ICT è un tema in primo piano in questi anni, lo conferma l’organizzazione dell’evento da parte della Commissione Europea, durante la Presidenza Ungherese dell’UE. C’è spazio anche per un tema che prescinde dal tema delle donne. Una donna disponibile e curiosa, interessata alle idee dei presenti e cordiale con il pubblico. Risponde con cautela all’inevitabile domanda riguardo alla legge sui media ungherese, da lei ripresa a dicembre e oggi oggetto di modifiche da parte del governo magiaro, proprio in seguito alle proteste della Commissione Europea.

“Oggi il Parlamento sta per votare la Media Law. Vorrei chiederLe come potremmo avere di nuovo libertà di stampa in Ungheria se la maggior parte degli ungheresi ha votato per questo governo?”

“Questo pomeriggio ci sarà un incontro importante del Parlamento. Il dibattito dello scorso dicembre ha lasciato pochi punti in sospeso, siamo stati decisi nel posizionarci contro il provvedimento. Abbiamo poi ricevuto la proposta del governo ungherese con la garanzia che gli emendamenti alla legislazione assicureranno la libertà di espressione. Se il governo darà prova di questo, non ci sarà bisogno di monitorare il paese.”.

Non occorre spiegare quello che abbiamo passato, lo scorso anno la commissione ha presentato l’agenda digital, che include “Every European digital” tutti. Senza differenze di genere. La banda larga

Partecipano aziende che fanno della partecipazione femminile un valore aggiunto, come Cisco, Microsoft, Hp. In mezzo ai grandi nomi, lo stand di due piccole realtà, di cui una italiana, calamita l’attenzione non solo del pubblico ma anche della vice-presidente UE. Sul banco si muovono due piccoli robot, costruiti con il LEGO. “Usiamo i robot per insegnare la matematica, anche all’asilo.” spiega R., professoressa di matematica in una scuola media di Verona. “Come mai siete qui oggi?”

“Anni fa, in virtù di un interesse specifico per l’apprendimento attraverso la robotica,  abbiamo conosciuto un progetto tedesco,quello del nostro collega qui presente. Un piano di insegnamento rivolto alle ragazze e chiamato “Roberta””

Roberta è anche il nome del piccolo robot, con cui si cimenta anche la vice presidente Neelie Kroes, con la pazienza di procedere per tentativi. Involontariamente, fornisce la dimostrazione di quello che la professoressa mi sta spiegando: “Spesso gli studenti si bloccano con la matematica dopo aver preso un brutto voto. Imparando con i robot devono giocare. Se sbagliano, ritentano.” La rete si sta espandendo, in Romania, Polonia, Francia.

“Avete mai collaborato con l’Ungheria?”

“Sì. “

L’associazione lavora molto anche per farsi conoscere, con la partecipazione ad progetti didattici quali Pozzo di Scienza 2011 che organizza incontri scientifici e dibattiti nelle scuole o il Workshop di robotica di Torino (lo scorso novembre). IL progetto Roberta in sé, fa molto per farsi conoscere, ovviamente usando la tecnologia. Da poco  è stato rilanciato il blog “Roberta. Le ragazze scoprono i robot”, che pubblica, in italiano, le singole lezioni. Capire non solo la matematica, ma anche la fisica con i LEGO, lavorare con i linguaggi di programmazione già dalle scuole medie, il tutto divertendosi e parlando con studenti di altre nazionalità.  “Usiamo le video-conferenze per buona parte delle nostre lezioni. Ad esempio nella mia classe a Verona abbiamo da poco realizzato un progetto con una scuola polacca. Grazie alla video-conferenza, i nostri studenti hanno scritto la programmazione, gli alunni in Polonia hanno digitato il comando per il robot che ha potuto muoversi in Italia. Tutto questo comunicando in inglese, alle scuole medie.” Le potenzialità di applicazione della robotica all’apprendimento sono impressionanti. I concetti che possono essere spiegati in modo semplice, attraente ed interattivo sono basilari e altrimenti difficili. Dalle unità di misura all’accellerazione la parola chiave è personalizzazione: ogni studente personalizza il proprio robot e traduce nel suo linguaggio concetti universali.

 

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