Il Sziget e l’Italia: intervista

Sulla mappa ufficiale del Sziget Festival spiccava un gruppo di tende tricolore, quest’anno. Lo spazio italiano al Sziget Festival è ormai un’istituzione: comprende il ristorante scelto da Index.hu come il migliore sull’isola per qualità e un palco sempre più ambito dalle band emergenti italiane, il Light Stage; il tutto all’ingresso de L’Alternativa Camping, tra i campeggi più all’avanguardia del Sziget in fatto di servizi e comfort. Della partecipazione italiana al Sziget 2016 Economia.hu ha parlato con Ettore Folliero, responsabile di L’Alternativa (Sziget Italia).

Partiamo dai numeri: quanti italiani sono arrivati quest’anno al Sziget?
Sono stati circa 3000 gli italiani che hanno acquistato l’ingresso per tutta la settimana, mentre quasi 8000 hanno optato per i biglietti giornalieri. 
Nelle giornate di maggior afflusso abbiamo stimato una presenza anche di 6000 italiani sull’isola.
Come è andato il festival dal punto di vista dei commenti che avete raccolto?
I feedback di quest’anno sono stati molto positivi, siamo contenti che l’impegno a migliorare di anno in anno la nostra aerea sia stato apprezzato.
Le critiche sono state poche, e di queste terremo conto per alzare perfezionarci ulteriormente. 
I concerti sul Lightstage sono andati tutti molto bene, alcuni benissimo: parliamo di nomi molto apprezzati in Italia come Bugo e Landlord. Non solo il pubblico è stato numeroso, ma è la qualità della partecipazione che ha reso particolarmente felici gli artisti: una partecipazione folta ma anche entusiasta, vivace e non timida.
Hai fatto cenno ai miglioramenti che avete apportato all’area italiana. In concreto di cosa si tratta?
Oltre alle migliorie nel campeggio e al rinnovo del palco, abbiamo dedicato ampie risorse all’ampliamento dell’offerta sul piano della ristorazione.
Da quest’anno, tra l’altro, abbiamo introdotto anche la cucina vegana, gluten free e vegetariana, per soddisfare tutte le esigenze e gusti. Un lavoro che è stato riconosciuto con ottime recensioni. Index ha descritto il nostro ristorante italiano come migliore posto dove mangiare al Sziget per qualità e ha parlato di noi anche la televisione pubblica ungherese MTVA.
Il Sziget esiste dagli anni Novanta ma da allora è cambiato molto. Chi lo frequenta, nel 2016?
In quello che è stato l’anno migliore dal punto di vista dell’affluenza ho notato la presenza di molti più adulti rispetto ad altri anni. Se prima i giovanissimi, sotto ai 20 anni, in sostanza dominavano l’isola, adesso mi pare ci sia molta più varietà. L’età media sarebbe dunque più alta ma, ripeto, la mia è una sensazione. 
Con quasi 500mila visitatori è stato battuto di nuovo il record: a cosa si deve questo successo?
I 496mila visitatori venduti in tutto sono un record, vero, ma molto studiato. L’organizzazione ha lavorato infatti per raggiungere il sold out e si è attrezzata per saper gestire un simile scenario. Nonostante la pioggia del giorno -1 e altri inconvenienti inevitabili è andata così e, come ha sottolineato Gerendai (fondatore del Sziget, ndr) in conferenza stampa il livello di partecipanti è diventato più bilanciato, con l’ovvio picco nel fine settimana. C’erano diversi nomi di ampio richiamo, tante nazionalità anche i suoi palchi, ma hanno dato una forte spinta anche la comunicazione e i social media con tante idee tra cui i concerti trasmessi in diretta sia sul sito che su Facebook.
Come ricorderà questa edizione l’organizzatore di Sziget Italia?
La ricorderò come l’edizione quasi perfetta. 
Come sempre ci sono delle criticità, poche, devo dire, a dispetto dell’alta frequentazione. I margini per fare ancora meglio ci sono sempre, per fortuna, ma siamo davvero contenti di come è andata.
Ci sono già novità per il 2017?
Le vendite inizieranno presto mentre su Facebook è già partito il tamtam per suggerire gli artisti italiani per l’anno prossimo.
Il Light Stage è in crescita e sta dando molta visibilità alla cultura italiana, di questo siamo fieri. Come ogni annoo ci saranno le selezioni per le band e gli artisti emergenti, sempre in forma ufficiale.
Sul festival in generale posso dire che il Sziget conferma di non voler essere legato in modo troppo forte alla presenza di artisti dal cachet troppo alto e di voler puntare su un’offerta completa e ricca di novità.

Claudia Leporatti

Redazione Economia.hu

 

 

 

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