Infografica: l’IVA sulla ristorazione in Ungheria

I cambiamenti all’IVA in vigore in Ungheria dal 1 gennaio 2017 includono modifiche alle aliquote sui servizi di ristorazione. In pratica per il cameriere che deve battere lo scontrino entrano in gioco diverse alternative che determinano la selezione dell’aliquota IVA da applicare, che può essere del 18% e del 5% in alcuni casi, fermo restando il 27% di IVA generica vigente in Ungheria. Essendo la normativa emendata piuttosto complessa, abbiamo deciso di dedicarvi un approfondimento mirato, consultando gli esperti di ITL Tax Advisor (divisione specializzata di ITL Group) e schematizzando gli effetti delle modifiche in un’infografica.

In Ungheria l’IVA è al 27% ma vigono eccezioni per alcuni prodotti. Tra questi il latte fresco, per cui l’IVA è ribassata al 5%.
Dal 1 gennaio 2017 per quanto riguarda i servizi di ristorazione sono in essere regole specifiche, che illustriamo nel grafico sottostante. Le distinzioni essenziali sono due: quella tra CIBI e BEVANDE e quella tra cibi e bevande consumate SUL POSTO (frecce rosse nel grafico) e DA ASPORTO (frecce blu).
CIBI – Se andate al ristorante e ordinate un piatto caldo che consumate al tavolo la tassazione che il cameriere dovrà applicare al momento del conto sarà del 18% per quel piatto. Sarà del 27% nel caso il piatto sia da asporto, a meno che non contenga cereali, farina o amido. In altre parole al vostro panino da asporto sarà applicata l’aliquota del 18%, mentre a un pollo arrosto da asporto sarà applicato il 27%, ma alle eventuali patate arrosto il 18%.
BEVANDE – Nel caso delle bevande la questione si fa un po’ più complessa, perché bisogna tenere conto dell’eventuale contenuto di alcool e/o latte. Non finisce qui: la bevanda è stata preparata sul posto o solo versata in un bicchiere? Anche questo costituisce una differenza. In particolare al vostro succo di frutta consumato sul posto sarà applicata l’IVA del 27%, ma al caffè – preparato dunque dal barista – consumato sul posto, sarà applicato il 18%. Caffè da asporto? Se senza latte sarà tassato al 27%, se contenente latte al 18%. Per una bevanda a contenuto alcolico l’IVA sarà in ogni caso al 27%. 
L’aliquota differenziata, specifica la legge, si applica anche quando si decide di portare via gli avanzi di quello che si è consumato al tavolo. 
Le reazioni a questa normativa di applicazione piuttosto elaborata non hanno tardato ad arrivare. Di oggi la notizia che IKEA avrebbe deciso di interrompere il servizio di “take away” dai punti di ristoro all’interno dei suoi punti vendita.  

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Foto e grafica di Claudia Leporatti

Redazione Economia.hu

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