In vendita Takarékbank, l’unione del credito cooperativo ungherese

La banca ungherese per lo Sviluppo (MFB) e la posta ungherese, Magyar Posta, entrambe statali, hanno pubblicato un bando di appalto per la vendita della loro quota combinata del 54% in Takarékbank, la banca “ombrello” del settore delle cooperative di risparmio.

 A dicembre il governo aveva emesso un decreto (Gazzetta Ufficiale del 17 dicembre 2013) per la messa in vendita della quota di maggioranza, tramite bando aperto e internazionale. 

Le offerte di acquisto possono essere presentate entro il 6 febbraio 2014, diversamente da quanto suggerito nel decreto, che indicava il 15 gennaio 2014 come data di scadenza, il 15 marzo come termine per valutare le domande e il 30 dello stesso mese per la firma del contratto da parte dell’acquirente. Magyar Posta è entrata in Takarékbank circa sei mesi fa per effetto di una discussa “legge speciale” (provvedimento che non ha richiesto l’approvazione della PSzÁF, l’autority per la finanza, né da parte dell’antitrust, la GVH) passata lo scorso giugno nel giro di 48 ore, con cui Budapest ha di fatto nazionalizzato l’unione creditizia, contro il parere di diverse associazioni (tra cui quella degli Imprenditori e dei Datori di Lavoro e quella delle Unioni Creditizie). In breve, l’atto ha disposto l’aumento di capitale di 655 milioni di fiorini di Takarékbank da parte di Magyar Posta, in cambio di una quota del 20% della stessa. Bisogna anche ricordare che nel novembre del 2012 la Banca Ungherese per lo Sviluppo (NFB) aveva acquistato un 38,46% nell’istituto di credito, che quindi con il 20% della Posta è di fatto stata nazionalizzato. Secondo le dichiarazioni del governo, confermate dai fatti, la banca sarebbe stata rivenduta dopo che il governo avrebbe completato la “ristrutturazione” del settore del credito cooperativo, uno degli obiettivi che Orbán aveva preannunciato nel 2010, in forze da pochi mesi, proponendosi di raddoppiare, se non triplicare, la quota di mercato delle cooperative di risparmio. 

La citata legge speciale del 2013 garantisce tra l’altro ai proprietari di vendere le loro quote in qualsiasi momento e ai soci di maggioranza di nominare nuovi direttori e nuovi accordi per l’operatività senza il parere dei soci di minoranza. Il direttore in carica dopo le dimissioni di Peter Csikaky, che ha lasciato a giugno in seguito al passaggio della legge al Parlamento, è Tamás Vojnics, ex commissario di Stato (dal 2012 al 2013) per il rinnovo del settore bancario.

Tra i possibili candidati all’acquisto, la banca commerciale ungherese OTP: l’estate scorsa il proprietario Sandor Csány aveva confermato l’interesse di OTP nell’acquisizione della quota statale di Takarék, argomentando che la sua rete di 1500 filiali distribuite nel Paese sarebbe l’ideale per OTP, che mirava a gestire la maggior parte dei finanziamenti speciali forniti dall’Unione Europea a partire dal 2014 creando una “banca verde” per stabilire una partnership con il governo, che, nelle intenzioni di Csány, ne avrebbe dovuto detenere il 25%, tramite un partenariato PPP. Nazionalizzando Tatarék il governo aveva messo una pietra su questi piani, ma adesso pare non sia detta l’ultima parola. 

PER PARTECIPARE ALLA GARA DI APPALTO

La documentazione completa è disponibile dalle ore 16.00 del 6 gennaio 2014, la tariffa per presentare un’offerta è di 30 milioni di fiorini IVA esclusa.

 

Contatto per informazioni: Mr. Gábor Eőry kabinet@tbank.hu o +36 1 225 4202

 

Claudia Leporatti

Redazione Economia.hu

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