Chiude almeno per il momento il museo del flipper di Budapest, con una misura preventiva volontaria da parte del proprietario, che non è riuscito a raggiungere un accordo con il fisco per ottenere una condizione sostenibile.
Con oltre 140 “pinball” d’epoca funzionanti il regno dell’ungherese Balazs Palfi è il più grande museo del pinball del continente.
Un successo al di sopra delle previsioni, che l’ha portato in poco più di un anno di vita (13 mesi) ad essere raccomandato dai quotidiani e dalle televisioni di tutto il mondo e a diventare addirittura il museo più apprezzato di Budapest su TripAdvisor. Una bella dose di coraggio e di rammarico accompagnano dunque Palfi nella decisione di chiudere i battenti per questioni fiscali, dopo un lungo dialogo aperto con la NAV, l’authority nazionale, fin dal giorno seguente l’inaugurazione. “Una mossa preventiva – spiega Palfi – per non rischiare una multa da salasso”. L’annuncio su Facebook termina con “Saluti (sperando il meglio)” e un invito a visitare la galleria prima che chiuda, con un prezzo ribassato (2000 HUF per l’intero e 1000 HUF per studenti e pensionati).
Cosa ne sarà allora di questo tesoro da collezionisti? Palfi spera di poter riaprire nella sua sede attuale, ma se non fosse una strada praticabile, potrebbero aprirsi le porte dell’Europa, trasformando il concept in un’esibizione itinerante da portare di città in città.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu