Si è chiusa venerdì la petizione contro Budapest 2024 lanciata dalla formazione Momentum, diventata partito pochi giorni fa. Con quasi il doppio delle firme necessarie per richiedere un referendum, l’iniziativa “Nolimpia” potrebbe seriamente mettere in discussione la candidatura di Budapest come sede delle Olimpiadi. Fondi congelati e agende fitte d’incontri, adesso, per decidere il da farsi.
I tempi di verifica saranno lunghi per controllare la validità delle firme, ma intanto Viktor Orbán ha incontrato il sindaco di Budapest Tarlós per discutere la questione e i due affronteranno di nuovo l’argomento dopo il consiglio cittadino di giovedì e il sondaggio di gabinetto di mercoledì. La prima mossa è stata quella di congelare le spese per la campagna Budapest2024 e sospendere i contratti. Per il momento non saranno più possibili nuovi ordini, ma in caso il supporto alla candidatura venisse confermati saranno “scongelati”. In Ungheria servonoo 138.526 firme più per richiedere un referendum, con le 266.151 collezionate nelle ultime settimane, la contro-campagna Nolimpia sembra aver centrato l’obiettivo. Il movimento giovanile chiede adesso al governo di non ritirare la candidatura evitando il Referendum in quanto “sarebbe un atto di codardia da parte loro”. Forte agitazione sulla scena politica, con il sindaco che accusa l’opposizione di tradimento per aver supportato la candidatura in un primo momento e aver poi contribuito alla raccolta delle firme. La candidatura è responsabilità della capitale, spiega il leader parlamentare della Fidesz Lajos Kósa, che per tanto dovrà occuparsi dell’eventuale ritiro.L’organizzazione mette tuttavia in guardia dal pensarci troppo tempo: se Budapest non deciderà in fretta perderà tutte le possibilità di battere le rivali Los Angeles e Parigi.
Foto e articolo Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu