Il design improntato al “kalòs kai agathòs”: sociale, tecnologico ed ecologico 

L’edizione 2023 dell’Italian Design Day ha avuto come tema: “La qualità etica del progetto: una componente sempre più importante del percorso progettuale?”

L’Istituto Italiano di Cultura di Budapest ha avuto il piacere di ospitare come relatore dell’incontro sulla qualità etica del progetto, il designer Stefano Carta Vasconcellos, che ha tracciato un percorso molto ben strutturato partendo dall’analisi delle parole e ripercorrendo alcuni progetti della storia del design italiano. In questo articolo proviamo a fare un breve racconto della interessantissima lecture


La dimensione etica è elemento fondante della dimensione estetica –

APRE IL DIRETTORE DELL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI BUDAPEST, GABRIELE LA POSTA

La qualità etica del progetto è un aspetto molto importante del design perché come ricorda nella sua introduzione all’evento il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Gabriele La Posta, ”la necessità funzionale non può prescindere la dimensione etica.” “Dalla tradizione greca dovremmo recuperare il concetto di “bello e buono” (καλὸς καὶ ἀγαθός)” – aggiunge. 

La creatività in qualità di strumento per la sfida della sostenibilità, ricoprirà un ruolo sempre piú fondamentale per il futuro. Alla luce dell’attuale scenario, è inoltre più che mai importante contemplare ed includere una valutazione della componente etica all’interno del percorso progettuale. 

L’etica deve guidare il designer per mediare la metodologia, le tecnologia produttive e valutare l’impatto sociale, oltre che ambientale, dei prodotti progettati e realizzati attraverso la rete manifatturiera del design italiano.

Il relatore: il designer Carta Vasconcellos

Il designer Stefano Carta Vasconcellos, cresciuto tra Sardegna, Lombardia e Brasile, si laurea in Economia Aziendale e successivamente in Design di Prodotto presso l’Istituto Europeo di Design nel quale insegnerá, ricoprirá l’incarico di Direttore Accademico di IED Brasile, e dal 2022 a Milano, lavora come Academic Project Manager del Gruppo IED.

Nel 2013 fonda Stefano Carta Vasconcellos Design Studio con l’obiettivo di realizzare di contaminazione tra artigianato e tecnologie di fabbricazione digitale, sviluppando progetti che spaziano dalla coltelleria agli accessori per l’ufficio.

I suoi progetti sono stati esposti alla Maker Faire di Roma, a Operae a Torino e durante la Triennale di Milano 2016. È stato il primo italiano a vincere il Salone Satellite Award, con il progetto Cucina Leggera nel 2018.

La lecture di Stefano Carta Vasconcellos

La lecture, che è stata molto apprezzata dalla sala, si apre con l’analisi di due parole fondamentali e mira ad offrire tre lenti con cui guardare al progetto di design.

  1. La prima parola analizzata é “qualità“, che è spesso associato a un termine positivo mentre in realtà etimologicamente si riferisce a “quale una cosa è”, dunque “un aspetto di un prodotto”, e risponde alla domanda “Quali qualità caratterizzano il progetto“.
  2. Etica è il secondo termine analizzato. Definita come la naturale prosecuzione della qualità, è un’abitudine che il progetto deve avere per progettare nel miglior modo possibile.

Quali qualità caratterizzano il progetto?

La qualità sociale: designer come profondo conoscitore del proprio tempo.

Il primo designer che ci presenta è Enzo Mari, designer piemontese che si era formato negli anni 50 del secolo scorso all’Accademia di Brera, vincitore di numerosi premi e 5 volte del Compasso d’Oro, e riconosciuto come uno dei maggiori teorici del design italiano e mondiale.

Il designer piemontese ripeteva che era fondamentale essere consapevoli di ciò di cui si aveva bisogno e invitava a provare a realizzarlo da soli.

Uno dei suoi lavori più noti, presentato dal professor Carta Vasconcellos, é la sedia n.1, una seduta che fa parte di una serie di complementi d’arredo economici pensati per essere assemblati dall’acquirente. 

Sedia n.1

La sedia n.1 di ENZO MARI è una seduta che fa parte di una serie di complementi d’arredo economici pensati per essere assemblati dall’acquirente.  Fonte: https://pin.it/5DggQoy

Prepara una sedia con le istruzioni per realizzare e montare una sedia da soli, in modo da rendere i complementi molto economici e da trasmettere le conoscenze base sulla costruzione di essi. Il designer non era un “abbellitore”; doveva piuttosto essere un profondo conoscitore del proprio tempo.

Sulla creatività diceva infatti che era inutile senza la capacità di stare nel proprio tempo; di prendere prima coscienza del proprio ruolo sociale. Ogni designer deve disegnare per le persone non solo per vendere dei prodotti, diceva già lui negli anni 60. 

É stato dopo aver conosciuto il punto di vista di Enzo Mari che Carta-Vasconcellos ha compreso che non voleva disegnare per tutte le aziende ma formarsi prima una coscienza sociale.

Il design deve essere anche presente dalla prima fase di produzione

Nei classici corsi di design, il designer era la figura che dopo gli ingegneri si occupava di unire l’aspettò estetico al prodotto. Invece nel design italiano, come l’architetto designer milanese  Vico Magistretti, nelle piccole aziende italiane già il designer lavorava a braccio a braccio con il tecnico.

“Le piccolissime aziende del made in italy hanno una grande umanità dove il designer mette già insieme mercato, analisi sociale e bellezza. Designer che deve essere in grado di leggere la parte ingegneristica tecnologica e il proprio tempo come diceva Enzo Mari”

Carta Vasconcellos

La qualità tecnologica: l’impatto dell’intelligenza artificiale.

La lecture balza in avanti di oltre mezzo secolo, con una slide contenente una schermata di Chat Gpt. {ndr. Vi invitiamo a testare questa chatbox di intelligenza artificiale da voi stessi nel caso in cui ancora non lo aveste fatto}.

Infatti anche nella progettazione si avverte l’impatto dell’intelligenza artificiale. La componente tecnologica sta cambiando il modo in cui interpretiamo il mondo del design. Oggi, ricorda Carta Vasconcellos diventa ancora piú evidente l’importanza di sapersi fare le domande giuste.

Carta Vasconcellos ha lasciato proprio alla chatbox il compito di individuare il filo rosso tra i valori che hanno portato alla creazione della Sedia n.1 degli anni ’70 alla recente sedia A.I. presentata al Salone del Mobile da KARTELL. 

Fonte: https://www.salonemilano.it/it/prodotti/kartell/ai

Questo progetto straordinario di KARTELL cambia il punto di vista sulla relazione tra Intelligenza artificiale e design nella fase di progettazione: qui il progetto stesso é concepito dall’Intelligenza artificiale che ha risposto alle domande (“i prompt”) ricevute dal designer internazionale Philippe Starck. La sedia A.I. è la seduta realizzata utilizzando per la prima volta materiale 100% riciclato in cui qualità estetica e requisiti strutturali restano immutati e si coniugano al design generativo.

Un progetto in cui il design ha fatto da tramite, combinando l’aspetto sociale ed ecologico a quello tecnologico. 

Paola Antonelli: il design è interdisciplinare e salverà il mondo

L’architetta Paola Antonelli di fama mondiale e dalle idee molto disruptive, in qualità di Direttrice del dipartimento di ricerca e sviluppo e senior curator presso il dipartimento di architettura e design del MoMA Museo d’Arte Moderna di New York (dove lavora dal 1994), ha inserito per la prima volta un videogame tra i prodotti di design. Nel 2010, Antonelli ha consacrato il simbolo @ nella collezione permanente del Museo e, nel 2012, ha condotto una mossa per acquisire altri 21 videogiochi, tra cui il noto Pac Man (guarda il Ted Talk: Paola Antonelli: why I brought pac man to MoMA).

Le sue mostre, conferenze e scritti contemplano l’intersezione e l’interazione del design con altri campi (dalla tecnologia e la biologia alla cultura popolare) e con la vita, quella degli individui, delle comunità, di tutte le specie e di tutti i pianeti.

L’obiettivo di Antonelli è quello di promuovere con insistenza la comprensione del design, fino a quando la sua influenza positiva sul mondo non sia pienamente riconosciuta, come spiega anche nei suoi TEDx.

great design is a human right

Antonelli fonda anche un canale in collaborazione con Alice Rawsthorn, oggi disponibile anche come libro, Design Emergency (design.emergency su Instagram e su Spotify) che esplora il ruolo del design nella costruzione di un mondo migliore. Un esempio italiano è il cambiamento di uso della maschera subacquea come maschera per ossigeno.

Great design is an human right” Fonte: instagram.com

La qualità ecologica

Una premessa: Non è la natura che mettiamo a rischio, ma l’ecosistema che ci permette di sopravvivere. Questo ecosistema è delicato e fragile. Non la natura; la natura è potente.

Carta Vasconcellos porta il design dei dati come altro esempio “bello” dell’incontro tra aspetto sociale e tecnologico con la componente ecologica.

Lo studio Accurat, milanese che si occupa di sviluppare sinergie tra arte e scienza, e di rappresentazione dei dati è il partner della mostra “Broken Nature: Design Takes on Human Survival” per la XXII Triennale di Milano che affronta il concetto di “restorative design”. Grazie alla rappresentazione ci mostrano come abbiamo ormai cambiato l’ambiente, in modo che le persone possano capire e con cui possano identificarsi, ma anche a “vedere le opere che si prospettano nella mostra come possibili soluzioni” {Vi invitiamo a esplorare direttamente sul loro sito il progetto broken nature}.

Il nuovo movimento artistico: sulla bellezza della rappresentazione visuale

Il design come veicolo per far capire i dati, che sono il “nuovo” prodotto oggigiorno. Prima di avvicinarsi alle opere, i visitatori potrebbero non essersi accorti che le forme, le linee e i modelli in sordina che fiancheggiano le immagini della NASA erano esse stesse rappresentazioni di dati. 

Letta come le righe di un libro, da sinistra a destra, l’arazzo di dati copre otto distinti capitoli delle interazioni umane. Ma osservato verticalmente, il dataviz mostra l’interazione tra forze interconnesse in anni specifici.

Per riparare la “natura spezzata” di una relazione, suggerisce, noi umani dobbiamo esaminare le nostre interazioni con tutto ciò che tocchiamo e che ci tocca. L’opera invita alla contemplazione di una sfida elevata e spinge i visitatori a vedere le opere che si prospettano nella mostra come possibili soluzioni.

Il percorso si chiude con l’invito a guardare il progetto con queste tre lenti, ecologia, tecnologia e aspetto sociale, e a chiedersi sempre di ogni prodotto “Come, dove e da chi venga realizzato”.


Il progetto personale di Carta Vasconcellos: CelerFurniture

CELER Furniture è una start up di prodotti di arredamento. Tutti i mobili sono progettati pensando a 4 concetti: sistema personalizzabile facile da usare per chiunque, fabbricazione digitale su misura, produttori locali e un sistema di montaggio basato solo su incastri. 

Fonte: YouTube

Il primo pezzo con cui si è misurato Carta Vasconcellos é stata la cucina, proprio per la maggior difficoltà del prodotto rispetto agli altri mobili.

CucinaLeggera – Primo premio del SaloneSatellite Award 2018 

CucinaLeggera è un blocco cucina, assemblabile tramite l’incastro dei sette elementi che la compongono, senza l’utilizzo di viti o ferramenta. Fa parte della collezione di arredi della piattaforma CelerFurniture, parte della Collezione Permanente del Salone Satellite e sarà esposta all’Artwood Academy. 

Motivazione del premio: Facilità costruttiva e di assemblaggio, compattezza, accessibilità economica sono le caratteristiche principali della Cucina Leggera, che esprimono allo stesso tempo un approccio e una visione progettuale valida anche per il futuro.

Facebook dello studio: stefanocartavasconcellosdesignstudio

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Irene Pepe
Irene Pepe
ITL Group | Marketing & Communications Manager Economia.hu | Editor-in-Chief

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