22 gennaio 2025: tra investimenti, inflazione e geopolitica – l’Ungheria affronta sfide economiche mentre Davos analizza l’impatto del ritorno di Trump

Il ritorno di Donald Trump e le sue implicazioni globali al Forum Economico Mondiale di Davos.
Il 20 gennaio 2025, il Forum Economico Mondiale ha inaugurato la sua consueta riunione annuale a Davos, in Svizzera, riunendo leader politici ed economici per discutere le sfide globali attuali. Quest’anno, l’attenzione è particolarmente rivolta al ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, evento che ha suscitato reazioni contrastanti tra i partecipanti.
L’agenda del forum si concentra su temi quali l’intelligenza artificiale, il cambiamento climatico e le tensioni commerciali. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha criticato la continua dipendenza dai combustibili fossili, paragonandola a un “mostro di Frankenstein”, e ha sottolineato i pericoli di un’IA non regolamentata, che potrebbe aumentare le disuguaglianze e minare la fiducia nelle istituzioni.
Nel contesto economico, i banchieri di Wall Street prevedono un boom finanziario sotto la nuova amministrazione Trump, aspettandosi una significativa deregolamentazione del settore. Tuttavia, permangono preoccupazioni riguardo ai potenziali effetti negativi di tali politiche, considerando che precedenti tentativi di allentare le normative finanziarie hanno portato a crisi nel settore bancario.
Inoltre, l’attenzione è rivolta alle prime mosse di Trump, che ha rapidamente annullato numerose azioni esecutive del suo predecessore e ha minacciato di imporre pesanti dazi sui principali partner commerciali, potenzialmente causando turbolenze nei mercati globali. Queste azioni hanno suscitato dibattiti tra i leader presenti a Davos, evidenziando le tensioni tra approcci nazionalisti e globalisti nell’attuale panorama politico ed economico.

L’incertezza globale e le sfide per l’economia ungherese nel 2025.
Secondo un’analisi recente, l’economia mondiale nel 2025 potrebbe affrontare un ambiente incerto, influenzato principalmente dalle politiche commerciali di Donald Trump. Queste politiche potrebbero avere un impatto significativo sia sulla crescita economica che sui processi inflazionistici a livello globale. In Ungheria, la ripresa economica è prevista per la seconda metà dell’anno, sostenuta dall’avvio della produzione in tre grandi stabilimenti e da un aumento del consumo interno. Tuttavia, il governo ungherese deve affrontare una sfida importante: non basta ristabilire l’economia, ma è fondamentale migliorare la percezione di benessere economico tra la popolazione. L’esempio degli Stati Uniti mostra che una crescita economica non si traduce necessariamente in consenso politico se i cittadini non percepiscono benefici tangibili nella loro vita quotidiana. Pertanto, oltre a implementare politiche macroeconomiche efficaci, è essenziale che il governo ungherese si concentri sul miglioramento delle condizioni di vita dei suoi cittadini per garantire stabilità e progresso.

Il progetto “Grand Budapest” a Rákosrendező: investimenti e controversie.
Il 16 gennaio 2025, il governo ungherese ha firmato un contratto di vendita con l’Eagle Hills Hungary per lo sviluppo di un nuovo quartiere denominato “Grand Budapest” nell’area di Rákosrendező. L’investimento previsto supera i 12 miliardi di euro, con l’obiettivo di trasformare la zona in un moderno distretto urbano.
Tuttavia, il sindaco di Budapest, Gergely Karácsony, ha espresso preoccupazioni riguardo al progetto, sottolineando l’importanza di coinvolgere i residenti nelle decisioni urbanistiche e di garantire che lo sviluppo rispetti l’identità storica della città. In risposta, la Magyar Nemzeti Vagyonkezelő (MNV) ha dichiarato che, secondo l’accordo intergovernativo tra l’Ungheria e gli Emirati Arabi Uniti, la proprietà può essere venduta solo a un’entità designata dagli Emirati, limitando così il diritto di prelazione del comune.
Questa situazione ha sollevato un dibattito pubblico sull’equilibrio tra sviluppo economico e conservazione del patrimonio urbano, evidenziando la necessità di trasparenza e partecipazione civica nei progetti di grande scala.

L’espansione del sistema di monitoraggio dei prezzi online per combattere l’inflazione alimentare.
Il 22 gennaio 2025, il Ministero dell’Economia ungherese ha annunciato l’intenzione di ampliare il sistema di monitoraggio dei prezzi online, incrementando il numero di prodotti monitorati da 62 a 100. Questa estensione includerà categorie come pesce, caffè, tè, riso, ulteriori prodotti lattiero-caseari, carne bovina, salsicce di maiale, panini, dolciumi e cacao in polvere. L’obiettivo principale di questa iniziativa è aumentare la trasparenza dei prezzi al consumo, stimolare la concorrenza tra le catene di vendita al dettaglio e mantenere bassi i prezzi degli alimenti. Inoltre, il governo ha sottolineato che misure precedenti, come il controllo dei prezzi degli alimenti e le promozioni obbligatorie, hanno contribuito a ridurre l’inflazione alimentare quasi allo 0% nel primo trimestre del 2024. Tuttavia, recenti dati indicano un aumento dell’inflazione alimentare oltre il 5%, attribuito sia a fattori internazionali, come l’aumento dei prezzi del latte crudo e dei cereali, sia a margini di profitto più elevati nel commercio al dettaglio. Pertanto, l’espansione del sistema di monitoraggio dei prezzi mira a contrastare queste tendenze, garantendo che i consumatori abbiano accesso a informazioni aggiornate sui prezzi e promuovendo un mercato più competitivo.

MBH Bank emette con successo obbligazioni per 750 milioni di euro.
Il 21 gennaio 2025, MBH Bank Nyrt. ha annunciato l’emissione di obbligazioni internazionali conformi ai requisiti MREL, ricevendo offerte per oltre 1,6 miliardi di euro, più del triplo dell’obiettivo minimo prefissato. Alla luce di questa forte domanda, la banca ha deciso di emettere obbligazioni per un valore totale di 750 milioni di euro. Queste obbligazioni, con una durata di 5 anni e richiamabili dopo 4, saranno emesse con data di regolamento 29 gennaio. L’emissione mira a soddisfare i requisiti minimi di fondi propri e passività ammissibili (MREL) e ha attirato l’interesse di 130 investitori, con oltre l’80% delle offerte provenienti da investitori internazionali. Questo successo rafforza la presenza di MBH Bank sui mercati dei capitali sia nazionali che internazionali, consolidando la sua posizione come una delle principali istituzioni finanziarie in Ungheria, con un totale attivo superiore a 12.228 miliardi di fiorini e una base clienti di circa due milioni e mezzo tra privati e aziende.

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