Aumento dei salari in Ungheria: crescita dell’11,9% e prospettive future.
Nel novembre 2024, il salario medio lordo per i lavoratori a tempo pieno in Ungheria ha raggiunto i 695.100 fiorini, segnando un aumento dell’11,9% rispetto all’anno precedente. Il salario netto medio, senza considerare le agevolazioni fiscali, è stato di 462.200 fiorini, mentre considerando le agevolazioni ha toccato i 478.000 fiorini. Il salario mediano lordo si è attestato a 550.800 fiorini, con un incremento del 12,5%. Questi dati indicano una crescita del potere d’acquisto, con un aumento reale dei salari del 7,9%, tenendo conto di un’inflazione del 3,7%. Czomba Sándor, segretario di Stato responsabile per le politiche occupazionali, ha sottolineato che oltre 4,7 milioni di persone sono attualmente impiegate, con una triplicazione del salario medio e una quadruplicazione del salario minimo rispetto al 2010. Il governo ungherese prevede ulteriori aumenti: nel 2025 il salario minimo salirà a 290.800 fiorini, nel 2026 a 328.600 fiorini e nel 2027 a 374.600 fiorini. Queste misure fanno parte di un piano d’azione economica volto a sostenere le famiglie e le imprese, includendo anche l’introduzione di prestiti agevolati per i lavoratori e il raddoppio delle detrazioni fiscali per i figli.
Hernádi Zsolt: “L’Europa deve lasciare al mercato la scelta tra gas russo e GNL americano”.
Hernádi Zsolt, amministratore delegato di Mol, critica l’intenzione dell’Unione Europea di sostituire il gas russo con il GNL americano, sottolineando che tale decisione dovrebbe essere basata su criteri di mercato. Evidenzia che, sebbene l’Europa sia diventata il principale acquirente di GNL statunitense dall’inizio del conflitto in Ucraina, il gas russo rimane più economico. Hernádi mette in guardia contro l’aumento dei costi energetici, che potrebbero compromettere la competitività dell’industria europea, già penalizzata da prezzi energetici tripli rispetto agli Stati Uniti. Sottolinea l’importanza di mantenere e ampliare l’infrastruttura energetica esistente, promuovendo la concorrenza tra fornitori. Pur condannando la guerra, Hernádi propone un “piano di sovranità” per aumentare la libertà d’azione dell’Europa, lasciando che sia il mercato a determinare la scelta tra GNL americano e gas russo, nell’interesse economico del continente.
Ungheria: dal 2025 la soglia di esenzione IVA per le piccole imprese sale a 18 milioni di fiorini.
Il ministro dell’Economia, Nagy Márton, ha annunciato che dal 1º gennaio 2025 la soglia per l’esenzione dall’IVA per le piccole imprese in Ungheria aumenterà da 12 a 18 milioni di fiorini. Questa misura mira a sostenere le piccole e medie imprese (PMI), riducendo l’onere fiscale e semplificando gli obblighi amministrativi. L’incremento della soglia consentirà a un numero maggiore di piccole imprese di beneficiare dell’esenzione dall’IVA, migliorando la loro competitività e facilitando la crescita economica nel settore delle PMI. L’iniziativa si inserisce nel quadro delle politiche governative volte a stimolare l’economia e a promuovere lo sviluppo delle imprese locali.
Csíki Sör riduce il capitale sociale per coprire le perdite mentre cambia proprietà.
La Csíki Sör Magyarország Kft., controllata dalla Lixid Project SRL rumena, ha ridotto il suo capitale sociale da 83 a 10 milioni di fiorini per far fronte alle perdite accumulate. Nel 2024, la Lixid Project SRL ha accumulato debiti per circa 8 miliardi di fiorini. Nell’ottobre 2024, due società di Lénárd András, fondatore di Csíki Sör, sono state acquisite dal miliardario slovacco-ungherese Világi Oszkár e da un suo storico partner commerciale. Si prevede che anche la società produttrice di Csíki Sör passerà sotto il loro controllo. Világi Oszkár era già coinvolto nella proprietà della Lixid Project SRL attraverso una società olandese. Nel dicembre 2024, questa società olandese e un distributore di vetro rumeno hanno avviato procedure fallimentari contro la Lixid Project SRL per insolvenza; tuttavia, tali procedure sono state interrotte nell’aprile 2024 dopo il pagamento dei debiti al distributore di vetro e la rinuncia dell’azienda olandese alla procedura fallimentare.