Il Ministro delle Finanze presenta il bilancio per il 2025: nuove opportunità e sfide economiche
Il 11 novembre 2024, il Ministro delle Finanze ungherese, Varga Mihály, ha presentato al Parlamento la proposta di legge di bilancio per il 2025. Questo documento segna una svolta nella politica economica del paese, definita come “il bilancio delle nuove opportunità”. La proposta prevede una crescita economica del 3,4% per il 2025, con un deficit di bilancio ridotto al 3,7% e un rapporto debito/PIL al 72,6%. Le priorità includono il sostegno alle famiglie, il rafforzamento delle imprese, la protezione delle misure di riduzione delle tariffe energetiche e la salvaguardia del valore delle pensioni. Inoltre, si prevede una riduzione delle spese per la difesa al minimo richiesto dalla NATO, in seguito alla rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, che potrebbe avvicinare la fine del conflitto russo-ucraino.
Il fiorino ungherese tocca nuovi minimi storici rispetto a euro e dollaro
Il 11 novembre 2024, il fiorino ungherese ha raggiunto un nuovo minimo storico rispetto all’euro, superando la soglia di 411 HUF per 1 EUR. Anche nei confronti del dollaro statunitense, la valuta ungherese ha mostrato una significativa debolezza, con un tasso di cambio di 385,4 HUF per 1 USD. Inoltre, il fiorino ha toccato un minimo storico rispetto allo zloty polacco, con un valore inferiore a 94 HUF per 1 PLN. Questa tendenza al ribasso del fiorino si è verificata nonostante la stabilità osservata nei mercati azionari e obbligazionari sia negli Stati Uniti che in Europa. Gli analisti attribuiscono questa debolezza a fattori interni, tra cui preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale e incertezze politiche, che hanno influenzato negativamente la fiducia degli investitori nella valuta ungherese.
Kövér promuove la cooperazione economica tra Ungheria e Cina durante la visita a Shenzhen
Durante la sua visita ufficiale in Cina, il Presidente del Parlamento ungherese, László Kövér, ha visitato Shenzhen, spesso definita la “Silicon Valley cinese”. In questa occasione, ha incontrato i dirigenti di importanti aziende tecnologiche come BYD, Huawei e BTR. Kövér ha sottolineato l’importanza di rafforzare la cooperazione economica tra Ungheria e Cina, evidenziando che tali collaborazioni possono portare benefici reciproci e contribuire allo sviluppo economico di entrambi i paesi. Ha inoltre espresso l’auspicio che l’Ungheria possa fungere da ponte tra Oriente e Occidente, promuovendo partnership basate su vantaggi reciproci.
Nagy insiste sulla necessità di mantenere i fondi PAC per sostenere l’agricoltura ungherese
Il Ministro dell’Agricoltura ungherese, István Nagy, ha sottolineato l’importanza di mantenere e potenziare i fondi della Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea, avvertendo che una loro riduzione o fusione con altri fondi potrebbe danneggiare sia le aree rurali ungheresi che quelle europee. Durante la Conferenza sul Villaggio organizzata dal Századvég, Nagy ha evidenziato che il settore agricolo ungherese sta affrontando sfide significative, tra cui cambiamenti climatici e la necessità di innovazione tecnologica. Ha inoltre annunciato che, nel nuovo ciclo di finanziamento della PAC, l’Ungheria riceverà circa 5.300 miliardi di fiorini, con un cofinanziamento nazionale dell’80%, destinati a modernizzare l’agricoltura e sostenere le comunità rurali. Nagy ha ribadito che l’agricoltura è fondamentale per la sostenibilità ambientale e la qualità della vita in Europa, e ha esortato i responsabili politici a riconoscere e supportare adeguatamente questo settore.
Annunciato un nuovo piano economico per il 2025: 4.000 miliardi di fiorini a sostegno di famiglie e imprese
Il Ministro dell’Economia ungherese, Márton Nagy, ha annunciato un nuovo piano d’azione economica per il 2025, destinato a mobilitare 4.000 miliardi di fiorini a sostegno delle famiglie e delle imprese. Tra le misure previste, vi è l’introduzione di un sostegno abitativo agevolato per i datori di lavoro e, a partire dalla primavera, un nuovo prestito per il capitale circolante destinato alle aziende. Nagy ha sottolineato che l’economia ungherese ha raggiunto il punto più basso a settembre 2024 e prevede una crescita del PIL del 3,4% nel 2025, con un’accelerazione significativa nel secondo trimestre. Il piano mira a stimolare la domanda interna e a rafforzare la competitività delle imprese ungheresi, contribuendo così a una ripresa economica sostenibile.
Denunciata frode fiscale in progetti di pesca: l’Autorità per l’Integrità interviene
L’11 novembre 2024, l’Autorità per l’Integrità ha presentato una denuncia all’Amministrazione Nazionale delle Imposte e delle Dogane (NAV) per sospetta frode fiscale e utilizzo di documenti falsi. La denuncia riguarda tre progetti nel Programma Operativo per la Pesca in Ungheria (MAHOP), che hanno ricevuto complessivamente 487 milioni di fiorini di fondi dell’Unione Europea per la creazione di laghi per la pesca nelle località di Kazár e Mátraverebély, nella contea di Nógrád. L’indagine ha rivelato che il beneficiario, un imprenditore individuale con sede a Budapest, non ha svolto attività di pesca autorizzate tra il 2018 e il 2023, poiché non possedeva i necessari diritti di pesca. Inoltre, ha presentato documenti falsi per ottenere i fondi e ha utilizzato fornitori non indipendenti, emettendo fatture per un totale di 623 milioni di fiorini, pari al 70% dei costi totali del progetto. Di conseguenza, il finanziamento del progetto è stato immediatamente sospeso.
Studio sulle politiche commerciali di Trump: l’impatto potenziale sull’economia britannica
Un recente studio del Centro per le Politiche Commerciali dell’Università del Sussex ha analizzato l’impatto potenziale delle politiche commerciali proposte da Donald Trump sull’economia britannica. Secondo le simulazioni, l’introduzione di un dazio del 20% su tutte le importazioni negli Stati Uniti, con un’aliquota del 60% specifica per i prodotti cinesi, potrebbe ridurre le esportazioni del Regno Unito di 22 miliardi di sterline, pari al 2,6% del totale e allo 0,8% del PIL nazionale. Settori come la pesca, la raffinazione del petrolio e l’estrazione mineraria potrebbero subire cali superiori al 20% nelle esportazioni. Parallelamente, l’agenzia di rating Fitch ha espresso preoccupazioni riguardo all’aumento del deficit e del debito pubblico statunitense, stimando che il rapporto debito/PIL potrebbe raggiungere il 122% entro il 2026, influenzato anche dalle proposte fiscali di Trump, come la riduzione dell’aliquota dell’imposta sulle società dal 21% al 15%.
Cambiamenti nel consumo di alcol in Europa: calano le vendite di birra, aumentano le bevande analcoliche
Negli ultimi anni, l’Europa ha assistito a un significativo cambiamento nelle abitudini di consumo di alcol, con una crescente tendenza verso la moderazione, specialmente tra le generazioni più giovani. In Germania, ad esempio, nonostante la tradizionale cultura della birra, il consumo pro capite è diminuito costantemente dagli anni ’90. Nel 2024, durante i mesi precedenti il Campionato Europeo di Calcio, le vendite di birra sono diminuite di circa 26 milioni di litri rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo calo riflette una tendenza più ampia in tutta l’Unione Europea, dove la produzione di birra alcolica è scesa del 5% nel 2023, raggiungendo 32,5 miliardi di litri. Parallelamente, la produzione di birra analcolica è aumentata del 9%, raggiungendo 1,9 miliardi di litri. Questi cambiamenti indicano una crescente preferenza per le bevande analcoliche, influenzata da una maggiore consapevolezza della salute e da iniziative come il “Novembre Asciutto”, che promuovono la riduzione del consumo di alcol.
L’uso delle carte bancarie per spese all’estero: Polonia, Ungheria e Austria a confronto
Un’analisi condotta da Báthori Bence del Centro di Analisi MBH ha esaminato l’uso delle carte bancarie per acquisti all’estero in Ungheria, Polonia e Austria. I dati mostrano che, sebbene in Ungheria si registri un aumento delle spese estere, la Polonia guida questa tendenza con una crescita più marcata. Prima della pandemia, le transazioni estere crescevano parallelamente a quelle domestiche in tutti e tre i paesi. Tuttavia, durante la pandemia, le spese estere sono diminuite drasticamente a causa delle restrizioni ai viaggi, mentre quelle domestiche sono rimaste stabili. Dopo la pandemia, le spese estere hanno ripreso a crescere più rapidamente rispetto a quelle domestiche, con la Polonia che ha registrato l’incremento più significativo. Questo fenomeno può essere attribuito a vari fattori, tra cui l’aumento del turismo e degli acquisti transfrontalieri.