L’intelligenza artificiale divide i lavoratori ungheresi: tra aspettative di efficienza e timori per i posti di lavoro
L’11 dicembre 2024, un sondaggio condotto da BNP Paribas Cardif Biztosító e Medián ha rivelato che oltre il 50% dei lavoratori ungheresi ritiene che l’intelligenza artificiale (IA) faciliterà il loro lavoro. Tuttavia, il 63% degli intervistati prevede che l’IA avrà un impatto negativo soprattutto su mansioni che richiedono basse qualifiche, con effetti percepibili già nei prossimi anni. Nonostante queste preoccupazioni, l’81% dei partecipanti non teme di perdere il proprio impiego a causa dell’IA nel breve termine. Inoltre, il 53% crede che l’IA renderà il lavoro più efficiente, mentre il 32% è incerto sulla creazione di nuovi posti di lavoro legati a queste tecnologie.
L’aeroporto di Budapest registra una crescita record del traffico passeggeri nel 2024
L’11 dicembre 2024, il Ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy, ha annunciato che il traffico passeggeri dell’Aeroporto Internazionale Liszt Ferenc di Budapest potrebbe raggiungere i 18 milioni entro la fine dell’anno, segnando un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. Questo tasso di crescita posiziona l’aeroporto come uno dei più dinamici in Europa. Nagy ha attribuito questo successo all’aumento dell’attrattività turistica di Budapest e dell’Ungheria in generale, sottolineando che i visitatori sono sempre più interessati alle offerte culturali e gastronomiche del paese. Ha inoltre evidenziato l’importanza delle campagne promozionali internazionali e la collaborazione con partner come la francese Vinci, che gestisce le operazioni quotidiane dell’aeroporto. Per sostenere questa crescita, è prevista l’inaugurazione del Terminal 3 nel 2025, con l’obiettivo di migliorare la qualità e la capacità dell’infrastruttura aeroportuale.
Progresso nel progetto Paks II: completata la produzione del recipiente del reattore
L’11 dicembre 2024, è stato riferito che la produzione del recipiente del reattore per il progetto Paks II è in corso presso uno degli stabilimenti di forgiatura automatizzati più grandi d’Europa, situato a San Pietroburgo. Sotto la supervisione congiunta di esperti russi e ungheresi, sono stati completati i componenti chiave del recipiente, inclusi gli ugelli superiori e inferiori del quinto blocco. Il recipiente, una volta assemblato, avrà un peso di circa 330 tonnellate, un’altezza superiore agli 11 metri e un diametro di 4,5 metri, con uno spessore massimo delle pareti di 285 millimetri. Progettato per resistere a temperature di 300 gradi Celsius e a una pressione di 162 bar, il recipiente ha una durata operativa prevista di almeno 60 anni, estendibile fino a 100 anni grazie alle avanzate tecnologie di produzione. Il progetto Paks II, che prevede l’aggiunta di due unità VVER-1200 alla centrale nucleare esistente, è stato avviato in base a un accordo intergovernativo tra Ungheria e Russia nel 2014. Nonostante le sfide geopolitiche, il progetto ha ottenuto le necessarie licenze di costruzione e sta avanzando secondo i piani, con l’obiettivo di iniziare la produzione di energia nei primi anni del 2030.
Un milione di ungheresi investe in titoli di stato: la strategia del Tesoro Nazionale
L’11 dicembre 2024, il Ministro delle Finanze Mihály Varga ha annunciato che un milione di cittadini ungheresi possiede titoli di stato attraverso il Tesoro di Stato Ungherese (Magyar Államkincstár), posizionando l’Ungheria al primo posto nell’Unione Europea per partecipazione delle famiglie al finanziamento del debito pubblico. Varga ha sottolineato che questa strategia ha ridotto la dipendenza dai creditori esteri, con la quota di debito detenuta da stranieri scesa dal 65% al 40% e quella in valuta estera dal 50% a meno del 30% rispetto al 2010. Questo cambiamento consente al governo di pagare meno interessi ai creditori esteri e più ai cittadini ungheresi, offrendo alle famiglie investimenti sicuri, esenti da imposte e con rendimenti elevati, mentre fornisce allo stato un finanziamento stabile e prevedibile.
Feintool trasferisce la produzione in Ungheria: la chiusura di uno stabilimento tedesco impatta 200 posti di lavoro
Il 3 dicembre 2024, Feintool, azienda svizzera specializzata nella produzione di componenti per motori elettrici, ha annunciato la chiusura del suo stabilimento di Sachsenheim, vicino a Stoccarda, Germania, a causa della debolezza del mercato dei veicoli elettrici e delle incertezze legate alla transizione energetica. La maggior parte della produzione sarà trasferita nello stabilimento di Tokod, Ungheria, con una conseguente riduzione di circa 200 posti di lavoro in Germania. Questa riorganizzazione mira a consolidare le attività di ricerca e sviluppo, produzione di utensili e produzione automobilistica automatizzata nel sito di Vaihingen, sempre in Germania, per mantenere la competitività dell’azienda.
L’Ungheria affronta sfide energetiche dopo le sanzioni statunitensi su Gazprombank e nuove tasse bulgare sul gas
L’11 dicembre 2024, l’economia ungherese ha subito un duro colpo a causa delle recenti sanzioni statunitensi imposte a Gazprombank, la principale istituzione finanziaria russa attraverso la quale l’Ungheria effettua i pagamenti per le forniture di gas naturale. Queste sanzioni, che vietano a Gazprombank di condurre nuove transazioni energetiche attraverso il sistema finanziario statunitense, hanno complicato il processo di pagamento per il gas russo, essenziale per l’approvvigionamento energetico ungherese. In risposta, il Ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, ha dichiarato che l’Ungheria sta cercando soluzioni per garantire la continuità delle forniture di gas, incluso l’avvio di negoziati con la Russia per stabilire nuovi meccanismi di pagamento che aggirino le restrizioni imposte dalle sanzioni. Szijjártó ha sottolineato l’importanza di mantenere la sicurezza energetica del paese e ha espresso la speranza che si possano trovare soluzioni praticabili nel prossimo futuro. Parallelamente, la Bulgaria ha annunciato l’introduzione di una tassa sul transito del gas russo attraverso il suo territorio, una mossa che potrebbe aumentare i costi per i paesi a valle, tra cui l’Ungheria. Questa decisione ha suscitato preoccupazioni a Budapest, poiché potrebbe portare a un aumento dei prezzi dell’energia per i consumatori ungheresi. Questi sviluppi rappresentano una sfida significativa per l’economia ungherese, che dipende in larga misura dalle importazioni di gas russo. Le autorità ungheresi stanno lavorando per mitigare l’impatto di queste misure e garantire la stabilità dell’approvvigionamento energetico del paese.
Studio sull’UE: otto problemi chiave limitano la competitività rispetto alle economie globali
L’11 dicembre 2024, l’Oeconomus Gazdaságkutató Alapítvány ha pubblicato un’analisi dettagliata che identifica otto problematiche chiave che compromettono la competitività dell’Unione Europea (UE) rispetto ad altre economie globali. Pásztor Szabolcs, direttore della ricerca dell’istituto, ha evidenziato le seguenti aree critiche:
- Integrazione del mercato interno: L’UE non riesce a collegare efficacemente i mercati dei suoi Stati membri, con particolare riferimento al settore dei servizi, dove prevale una preferenza per i prodotti nazionali rispetto a quelli provenienti da altri paesi dell’Unione.
- Accesso al capitale di rischio: Nonostante un elevato tasso di investimenti privati, l’accesso al capitale di rischio nell’UE è significativamente inferiore rispetto agli Stati Uniti, con una dipendenza marcata dal finanziamento bancario tradizionale.
- Innovazione e brevetti: La quota dell’UE nei brevetti globali è diminuita di due terzi tra il 1995 e il 2020, mentre quella della Cina è aumentata drasticamente, indicando una perdita di leadership nell’innovazione tecnologica.
- Partecipazione al commercio mondiale: La quota dell’UE nelle esportazioni globali è scesa di cinque punti percentuali negli ultimi vent’anni, segnalando una diminuzione della sua influenza economica globale.
- Eccesso di regolamentazione: Dal 2019, l’UE ha adottato 13.000 nuove leggi, rispetto alle 3.000 degli Stati Uniti, creando un ambiente normativo complesso che ostacola la competitività e l’innovazione delle imprese europee.
- Dimensione aziendale e crescita: Negli Stati Uniti, il numero di aziende con oltre 49 dipendenti è il doppio rispetto all’UE, suggerendo che le imprese europee faticano a crescere a causa di regolamentazioni stringenti e difficoltà nell’accesso ai finanziamenti.
- Produttività: La produttività nell’UE è stagnante o in declino in confronto ad altre economie avanzate, limitando il potenziale di crescita economica.
- Transizione verde e digitale: L’UE affronta sfide significative nell’implementazione di strategie efficaci per la transizione ecologica e digitale, rischiando di rimanere indietro rispetto ad altre regioni.
Pásztor Szabolcs ha sottolineato che, senza riforme strutturali profonde, l’UE continuerà a perdere terreno nell’economia globale. Queste preoccupazioni sono state condivise da Bóka János, ministro ungherese per gli affari europei, che ha evidenziato la necessità di soluzioni europee basate sulle tradizioni culturali, politiche e storiche dell’UE per rafforzare la competitività del continente.
In sintesi, l’analisi dell’Oeconomus Gazdaságkutató Alapítvány mette in luce le sfide strutturali che l’UE deve affrontare per mantenere e migliorare la sua posizione nell’economia mondiale, richiedendo interventi coordinati e mirati a livello sia nazionale che comunitario.