Facendo seguito alle elezioni politiche dello scorso 6 aprile, l’assemblea ungherese di recente formazione ha rieletto Viktor Orbán come primo ministro. I voti sono stati 130 a favore e 57 contrari.
L’opposizione ha contestato l’assenza di programma alla coalizione di centro destra uscita vincitrice dalle elezioni di un mese fa. La linea seguita da Fidesz è stata quella della sicurezza, a giudicare dall’approccio cercato con l’elettorato: in sostanza è vero che non sono state elaborate nuove proposte da Fidesz, che sostiene l’importanza di continuare quanto fatto finora nei primi quattro anni. A livello comunicativo la coalizione ha puntato sull’esaltazione dei valori e della forza ungherese, assicurando il proseguimento dell’opera in corso dal 2010.
Per il leader conservatore si tratta del secondo mandato consecutivo dopo l’elezione a maggioranza assoluta nel 2010 e del terzo in generale, avendo governato anche dal 1998 al 2002. Durante il discorso di sabato 10 maggio, dopo aver ricevuto la carica dal Presidente della Repubblica, Orbán ha in sostanza ribadito i concetti già messi in chiaro durante la campagna elettorale. Di nuovo al governo con i due terzi del Parlamento, complice la nuova legge elettorale che riduce il numero dei parlamentari, il fondatore di Fidesz ha detto che il suo governo in realtà “rappresenterà sempre i tre terzi, in altre parole ogni singolo ungherese” e cercherà di mettersi al servizio di tutti loro. Su uno dei temi caldi a livelli internazionale, il rapporto con l’Unione europea, il neoeletto ha commentato così: “La politica europea del governo sarà caratterizzata da chiarezza, da un dialogo aperto e da un pensiero “coraggioso””.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu