Apre il 26 maggio presso La Biennale di Venezia il padiglione dell’Ungheria con la mostra dedicata al Ponte della Libertà di #Budapest. Un esperimento realmente attuato che s’inserisce a pieno nel titolo di quest’anno della 16esima Mostra Internazionale di Architettura, dedicata proprio al “FREESPACE”.
Attraverso un progetto fotografico, il padiglione ungherese mostra l’esperienza dell’estate 2016 quando a causa di lavori pubblici, il Ponte della Libertà è rimasto chiuso al traffico per alcuni mesi, diventando uno spazio liberamente utilizzabile dai cittadini. Secondo i curatori “la maggior parte degli “occupanti” erano membri dalla generazione Y cresciuti dopo il cambio di regime, che hanno iniziato ad usare lo spazio storico liberamente, riformulando le relazioni della città e della libertà, fondendo formale e informale, pubblico e privato”. La mostra è ad opera di Kultúrgorilla e Studio Nomad ed esplora le questione urbanistiche basate sull’ideologia dell’occupazione del Ponte della Libertà. “Cosa significa spazio pubblico? Come agisce un ponte come media di libertà? Come influenza ingegneri e architetti l’occupazione spontanea di uno spazio pubblico?” sono le idee che si pone l’installazione.
La mostra sarà aperta dal 26 maggio al 25 novembre 2018 ed è organizzata dal Museo Luwig di Arte Contemporanea di Budapest presso La Biennale di Venezia.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu