Tutto fermo per la “Tesco Tax”. Il capo dello stato ungherese ha detto “no” alla nuova legge che Budapest ha votato a inizio dicembre, mettendo il veto anche su un altro provvedimento che riguarda la Gdo, il rinnovo del divieto di apertura dei centri commerciali oltre i 400 metri quadri.
Il Presidente della Repubblica János Áder ha rimandato in Parlamento due leggi, quella sulla proibizione dal 2018 della vendita di generi di largo consumo nei grandi negozi che per due anni non chiudono il bilancio in attivo (ribattezzata “Tesco Tax”) e l’atto che limita la dimensione massima consentita per i nuovi centri commerciali (di fatto una proroga della legge in vigore dal 2012 e in scadenza a gennaio 2015). La motivazione dichiarata di quest’ultimo sarebbe “la protezione dell’ambiente”. Le altre leggi volute da Fidesz e dai democratici cristiani e che fanno parte del pacchetto sul retail andranno dunque avanti così come le ha votate il Parlamento. Si tratta del bando da gennaio 2018 della vendita di prodotti freschi per gli esercizi con entrate superiori ai 50 miliardi di fiorini se chiudono per due anni consecutivi con bilancio zero o negativo e del divieto di apertura o di attività nelle aree appartenenti al Patrimonio UNESCO verso discount e grandi supermercati e ipermercati. Il partito di Orbán ha comunque ribadito, dopo il veto presidenziale, di non volere “che i grandi centri commerciali riprendano ad aprire dal 1 gennaio”.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu