A causa dell’epidemia di COVID-19, la più forte risposta finanziaria all’epidemia, che ha caratterizzato la popolazione, è stata il risparmio. Con i due terzi di essi che hanno frenato la spesa, indipendentemente dalla situazione finanziaria. Questi alcuni dei dati emersi dall’ultima indagine di Cofidis.
Spese limitate
Secondo l’indagine, un terzo della popolazione consapevolmente non ha speso in ristoranti, ordini alimentari, trasporti pubblici, abbigliamento, intrattenimento, prodotti e trattamenti di bellezza.
Il 20% di noi ha speso di piú in acquisti come quello di un televisore o di un elettrodomestico perché gli acquisti di determinati dispositivi legati al trascorrere del tempo e al lavoro a casa sono stati anticipati: ad esempio anche di laptop e smartphone.
Un terzo degli ungheresi è più disposto a rimandare un investimento importante ma allo stesso tempo la maggioranza continuerà a pagare i propri prestiti.
A gennaio, il 15% della popolazione ha dichiarato di voler stipulare un prestito, ma ha deciso di rimandarlo.
Il passaggio al digitale
Il sondaggio ha anche rivelato che, durante l’epidemia, l’amministrazione quotidiana si è spostata sui canali online e che sempre più persone si rivolgono a soluzioni digitali, come avevamo anche scritto qui.
Il passaggio al digitale ha suscitato sentimenti positivi e negativi: il 60 percento di noi si sentiva a proprio agio, non lo trovava così complicato e si é reso conto di quanto tempo il digitale puó far risparmiare.
Un terzo della popolazione utilizza una soluzione di pagamento diversa rispetto a prima: il pagamento tramite assegno online, il servizio clienti online o telefonico personale, applicazioni, portale clienti e internet banking, prelevando meno contanti e pagando più spesso con una carta di credito.
Allo stesso tempo, un terzo della popolazione rimane insoddisfatto della gestione del credito online, senza registrare alcuna variazione rispetto al precedente sondaggio di gennaio.
Pianificazione per il futuro: inizia una nuova storia
La vicinanza, il soggiorno a casa obbligatorio, ha avuto effetti psicologici: ci ha portato psicologicamente, abbiamo avuto più sentimenti negativi, come la paura (38%), sentirsi chiusi (29%) e stress (27%). Solo il 9% della popolazione è stato in grado di segnalare solo un umore positivo.
Quasi l’80% di noi crede che gli effetti economici dell’epidemia del Coronavirus saranno presenti a lungo. Il sessanta per cento pensa che stia arrivando un nuovo capitolo: da qui le strutture economiche e sociali delle società cambieranno e alcune restrizioni rimarranno con noi. Crede che sarà un cambiamento duraturo, che l’amministrazione online diventerà una pratica comune, compreremo sempre più cose online, dovremo seguire regole igieniche più rigorose e contiamo anche sulla diffusione dei prestiti online.
Sui dati del sondaggio Cofidis Credit Monitor
La ricerca qui riportata è stata commissionata da Cofidis da NRC Marketingkutató és Tanácsadó Kft. Con un campione di 500 persone online a gennaio e maggio di quest’anno. I dati sono rappresentativi della popolazione internet ungherese di età compresa tra 18 e 69 anni. Il sondaggio Cofidis Credit Monitor è stato condotto quattro volte l’anno dal 2011.
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Fonte: BBJ.HU | codifis.hu | penzcentrum.hu | Világgazdaság