I. Sintesi Esecutiva e Valutazione Strategica
Il 17 ottobre 2025, il panorama economico ungherese presenta una dicotomia strutturale significativa, caratterizzata da una resilienza trainata dalla domanda interna in netta contrapposizione a una profonda vulnerabilità del settore industriale orientato all’export. I dati salariali di agosto 2025, pubblicati dall’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH), confermano un marcato aumento del potere d’acquisto reale, fornendo un sostegno essenziale alla crescita economica in un contesto europeo generalmente difficile.1 Tuttavia, il contemporaneo e drammatico calo della produzione industriale erode le prospettive di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) per la seconda metà del 2025.3
La giornata è stata contrassegnata da importanti annunci di Investimenti Diretti Esteri (FDI) ad alto valore aggiunto (servizi finanziari e tecnologia spaziale), che bilanciano le notizie negative provenienti dalla manifattura tradizionale e le crescenti tensioni regolatorie interne. Questo scenario di “consumo interno solido ma produzione esterna debole” complica la pianificazione macroeconomica e accentua la dipendenza del Paese da interventi statali diretti, in linea con i precedenti avvertimenti del Fondo Monetario Internazionale (IMF) riguardo ai rischi fiscali e alla necessità di riforme strutturali.5
PODCAST IN ITALIANO
Punti Salienti e Implicazioni Strategiche Immediate:
- Forza del Consumo: La crescita del salario reale si attesta al 4,7% 1, rafforzando la capacità di spesa delle famiglie e supportando i settori dei servizi, un fattore che ha contribuito positivamente al PIL nel secondo trimestre 2025.4
- Contrazione Industriale: La produzione industriale è crollata del 7,3% su base annua in agosto 2025, guidata principalmente da un forte declino nella produzione di attrezzature per il trasporto (automotive).3
- FDI Strategici: Sono stati annunciati investimenti nell’espansione dei centri di servizi da parte di Citibank (focalizzata sull’Intelligenza Artificiale) e Sanofi 7, affiancati da un potenziale investimento di 200 milioni di dollari in tecnologia spaziale (4iG e Axiom Space).9
- Rischio EV e Settore Manifatturiero: Il richiamo globale di oltre 115.000 veicoli da parte di BYD 10, il principale partner ungherese nel settore EV, solleva interrogativi sulla sua strategia europea, aumentando l’incertezza sul pilastro manifatturiero del Paese.11
- Tensioni Regolatorie: Si è intensificato il conflitto tra il governo e il settore finanziario a seguito del ricorso delle principali banche contro il tetto massimo sui tassi di interesse (kamatstop) 12, unitamente alla minaccia di reintrodurre un price cap sui carburanti.13
II. Analisi Macroeconomica: Forza Salariale e Debolezza Produttiva
2.1. Dinamiche del Mercato del Lavoro: Il Sostegno al Potere d’Acquisto
I dati sul mercato del lavoro di agosto 2025, rilasciati dal KSH, evidenziano una continuazione della dinamica di crescita dei salari, che supera l’inflazione e garantisce un aumento tangibile del potere d’acquisto per i lavoratori ungheresi.
Il salario lordo medio (Bruttó átlagkereset) per i dipendenti a tempo pieno ha raggiunto i 683.300 HUF, registrando un aumento nominale dell’8,7% su base annua.1 Ancora più marcato è stato l’incremento del salario netto medio, che si è attestato a 472.600 HUF, con una crescita del 9,2%.1 Questo differenziale tra la crescita del salario netto e quella del lordo è attribuibile, in parte, all’aumento delle detrazioni fiscali familiari (családi adókedvezmény) entrate in vigore a luglio 2025, un’azione mirata a fornire un supporto diretto e misurabile ai redditi familiari.1
La cifra più significativa per la valutazione macroeconomica è la crescita del salario reale (reálkereset), pari al 4,7%.1 Tale espansione è risultata superiore all’incremento dei prezzi al consumo, stimato al 4,3% per lo stesso periodo.1 Questo rafforzamento della capacità di spesa delle famiglie costituisce il meccanismo primario utilizzato per sostenere la crescita aggregata in Ungheria, specialmente in un momento di debolezza industriale. Sebbene questa strategia stabilizzi l’economia attraverso la domanda interna, essa solleva preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale. Le forti crescite salariali, in particolare nel settore budgetario (+10,2%) 1, combinati con gli incentivi fiscali, rappresentano un onere significativo per il bilancio dello Stato. La decisione di utilizzare la politica salariale e fiscale come strumento primario di stabilizzazione interna è in linea con le passate indicazioni dell’IMF, che ha evidenziato come il deficit ungherese rimanga sensibile ai “fiscal slippages” e un deficit stimato al 4,8% del PIL nel 2025.5
Il report KSH evidenzia anche una crescente disparità settoriale, con il settore pubblico (költségvetési szféra) che ha registrato l’aumento più robusto nel salario lordo regolare (+10,2%), superando il settore aziendale (+7,5%) e il non-profit (+8,2%).1 La Tabella 1 riassume i dati chiave dei salari.
Tabella 1: Performance dei Salari e Potere d’Acquisto in Ungheria (Agosto 2025)
Indicatore (HUF) | Valore (Agosto 2025) | Crescita YoY | Contesto Economico |
Salario Lordo Medio (Bruttó) | 683,300 HUF | +8.7% | N/A |
Salario Netto Medio (Nettó) | 472,600 HUF | +9.2% | Beneficio da detrazione fiscale 1 |
Crescita Salario Reale | N/A | +4.7% | Superiore all’inflazione (4.3%) 1 |
Salario Lordo Regolare (Settore Pubblico) | 661,600 HUF | +10.2% | Massima crescita settoriale 1 |
Salario Lordo Mediano | 563,400 HUF | +8.9% | N/A |
2.2. Il Persistent Calo della Produzione Industriale: Un Freno Strutturale
In netto contrasto con la forza del consumo, il settore industriale ungherese ha registrato un ulteriore, e significativo, deterioramento in agosto 2025. La produzione industriale è diminuita del 7,3% su base annua, un dato che eguaglia le stime preliminari e segna la contrazione più ripida da febbraio.3 Questo risultato prolunga un periodo di debolezza, con la produzione complessiva in calo del 3,9% nei primi otto mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024.6
Il calo è stato interamente guidato dal settore manifatturiero, la cui produzione è scesa del 7,4%.3 All’interno di questo settore critico, la contrazione più significativa è stata osservata nella produzione di attrezzature per il trasporto (veicoli).3 Dato il ruolo dell’Ungheria come hub di produzione automobilistica, la debolezza in questo segmento è una conseguenza diretta del rallentamento della domanda esterna, in particolare dalle economie chiave dell’Eurozona, come la Germania, per cui i dati indicano libri ordini vuoti.16
Su base mensile destagionalizzata, l’attività industriale è diminuita del 2,3% ad agosto, annullando il guadagno registrato a luglio e indicando che le speranze di una stabilizzazione, anche a livelli bassi, non si sono concretizzate.16 L’unico elemento positivo in questo quadro è rappresentato dalla produzione di computer, prodotti elettronici e ottici, l’unico sottosettore maggiore a registrare una crescita, suggerendo che le aree di manifattura high-tech mostrano una maggiore resilienza.6
Questa prolungata debolezza industriale agisce come un significativo freno alla crescita del PIL nel terzo trimestre. L’IMF ha notato che la regione dell’Europa Centrale, Orientale e Sud-Orientale (CESEE) prevede una crescita del 2,3% nel 2025, ma è esposta indirettamente alle tensioni commerciali che ostacolano gli investimenti nell’Europa occidentale.2 I dati ungheresi di agosto manifestano chiaramente l’impatto di questi shock esterni sulla sua base produttiva ad alta intensità di esportazione.
Tabella 2: Dati Chiave di Produzione Industriale Ungherese (Agosto 2025)
Indicatore | Variazione YoY | Trend e Implicazione |
Produzione Industriale (Non Aggiustata) | -7.3% | Calo più ripido da febbraio 3 |
Produzione Manifatturiera | -7.4% | Guida la contrazione complessiva 3 |
Produzione Attrezzature Trasporto | Forte Contrazione | Principale fattore di rallentamento 6 |
Output Gennaio-Agosto 2025 | -3.9% | Debolezza prolungata del settore 15 |
III. Investimenti Diretti Esteri (FDI) e Nuovi Settori Strategici
Il 17 ottobre 2025 è stato un giorno di importanti annunci di FDI, che confermano una tendenza strategica verso la diversificazione economica, focalizzata sui servizi avanzati e sulla tecnologia di frontiera.
3.1. Espansione nei Servizi ad Alto Valore Aggiunto
Il Ministro degli Affari Esteri Szijjártó Péter ha evidenziato l’espansione del centro di servizi di Citibank, definendola il nono investimento statunitense in Ungheria da quando Donald Trump è entrato in carica.7 Citibank, presente in Ungheria da quarant’anni con oltre tremila dipendenti, ha annunciato il proseguimento della sua espansione. Il centro di servizi di Budapest non è solo un hub per funzioni finanziarie e informatiche, ma si sta evolvendo per includere compiti legati all’Intelligenza Artificiale (AI), fornendo servizi a 95 Paesi.7 Questo investimento è cruciale poiché crea nuovi posti di lavoro ad alto valore aggiunto e consolida la posizione dell’Ungheria nel segmento dei servizi IT e finanziari globali.
Parallelamente, la compagnia farmaceutica francese Sanofi ha annunciato l’espansione del suo centro di servizi a Budapest, che porterà alla creazione di 500 nuovi posti di lavoro.8 Sebbene l’annuncio si concentri sulla creazione di posti di lavoro, Sanofi ha manifestato un forte impegno nelle aree del digitale e dell’AI per la trasformazione biopharma 20, suggerendo che anche questa espansione contribuirà al segmento ungherese dei servizi avanzati e della ricerca.
3.2. Progetti di Tecnologia Spaziale e Difesa
Un elemento di diversificazione settoriale a lungo termine è rappresentato dall’accordo tra la società ungherese 4iG Nyrt. e l’americana Axiom Space Inc. La divisione 4iG Space and Defence Technologies (4iG SDT) ha firmato una Lettera di Impegno (LoC) non vincolante per una cooperazione strategica, mirata a rafforzare l’industria spaziale ungherese.9
I dettagli finanziari dell’impegno sono ambiziosi: 4iG SDT ha espresso interesse nell’esplorazione di un investimento strategico di 100 milioni di dollari in Axiom Space (leader nello sviluppo di infrastrutture spaziali commerciali) e un ulteriore investimento di 100 milioni di dollari per partecipare al progetto Orbital Data Center (ODC) di Axiom.9 Axiom Space è anche un partner del programma astronauta ungherese (HUNOR). Questi investimenti indicano il tentativo da parte del governo ungherese di posizionarsi in settori ad altissima tecnologia e di diversificare le proprie capacità strategiche oltre i confini tradizionali.
L’analisi degli investimenti del 17 ottobre rivela una chiara strategia governativa volta a bilanciare la dipendenza dalla manifattura pesante (attualmente in crisi) con l’attrattiva per gli investimenti “soft” ad alta intensità di conoscenza, che possono sfruttare la forza lavoro qualificata ungherese nei servizi avanzati (AI, Finanza, Spazio).
IV. Sfide Industriali, Crisi Aziendali e Rischio EV
Mentre il settore dei servizi e delle alte tecnologie attrae capitali, la base industriale tradizionale ungherese affronta sfide strutturali e strategiche significative.
4.1. La Crisi della Manifattura Ferroviaria Domestica
Il 16 ottobre (con notizia diffusa il 17 ottobre) è stata confermata una crisi profonda nel settore della produzione ferroviaria nazionale. Il tribunale ha ordinato la liquidazione (felszámolás) di Ganz-Mavag e della Dunakeszi Járműjavító Kft..23 Entrambe le società sono considerate attori chiave nell’industria ungherese della produzione e riparazione di vagoni (vagongyártás).24
Fonti riportano che la situazione è critica, mettendo in pericolo l’intera capacità ungherese di produzione di vagoni.23 I tentativi del governo di salvare Ganz-Mavag non hanno avuto successo, e la via d’uscita più probabile è considerata la ri-statalizzazione (re-nationalization) delle entità o una massiccia iniezione di capitale stimata in 40 miliardi di HUF per la consolidazione finanziaria.23 Questo fallimento aziendale è un esempio concreto di come gli sforzi di politica industriale (IP) mirati, pur avendo costi fiscali elevati, spesso non riescano a generare guadagni di produttività duraturi o stabilità operativa, un punto di critica precedentemente sollevato dall’IMF in merito alla necessità di riforme orizzontali più efficaci.5
4.2. BYD e la Valutazione del Rischio nel Settore EV
L’ambizione ungherese di diventare un hub europeo della mobilità elettrica (EV) ruota attorno al grande investimento di BYD a Szeged. Tuttavia, la notizia del 17 ottobre aggiunge un elemento di incertezza strategica. BYD, il maggiore produttore mondiale di veicoli elettrici, ha annunciato il suo più grande richiamo della storia, coinvolgendo oltre 115.000 veicoli (modelli Tang e Yuan Pro prodotti tra il 2015 e il 2022).10 I richiami sono dovuti a difetti di progettazione e problemi di sicurezza legati alle guarnizioni delle batterie, una questione che aveva precedentemente portato a richiami per rischio di incendio.10
Sebbene il richiamo sia globale e si riferisca a modelli di produzione pregressa, questa notizia si inserisce in un contesto di crescenti sfide per la strategia EV ungherese. Rapporti precedenti indicavano che BYD stava valutando di posticipare la produzione di massa nello stabilimento di Szeged, la prima fabbrica di auto europea dell’azienda, in parallelo all’accelerazione di un impianto in Turchia, a causa di sfide di mercato e tariffe.11 Nonostante ciò, BYD ha successivamente ribadito (luglio 2025) l’impegno per Szeged, con l’obiettivo di raggiungere una capacità annua di 300.000 unità.26
Inoltre, il rallentamento della domanda di EV in Europa ha portato BYD a riconsiderare una strategia a “doppio percorso” (elettrico e ibrido) per il mercato europeo.27 La combinazione del richiamo globale 10, la prolungata debolezza della produzione di veicoli in Ungheria (-7,3% del totale industriale) 6, e la revisione strategica di BYD a livello continentale eleva il rischio percepito sull’esito finale dell’investimento di Szeged.
4.3. Ristrutturazioni e Settore Alimentare
Il clima di incertezza è alimentato anche dalle notizie globali di ristrutturazioni aziendali. Nestlé ha annunciato un piano di riduzione globale della forza lavoro (létszámleépítés) che interesserà 16.000 persone a livello mondiale.28 Sebbene non siano stati diffusi dettagli sull’impatto specifico sulle operazioni ungheresi nel settore alimentare, tale notizia contribuisce all’attenzione sui costi operativi e sulla pressione sui margini nel settore.
V. Panorama dei Rischi Regolatori e Politici Interni
Un fattore critico che impatta la fiducia degli investitori e la stabilità del mercato il 17 ottobre 2025 è l’intensificarsi dei conflitti regolatori tra il governo e settori chiave dell’economia.
5.1. Il Conflitto sul Tetto Massimo dei Tassi (Kamatstop)
Diverse delle principali banche ungheresi, tra cui OTP, Erste, K&H e Raiffeisen, hanno ufficialmente presentato un ricorso alla Corte Costituzionale (Alkotmánybíróság) con l’obiettivo di dichiarare incostituzionale il tetto massimo sui tassi di interesse ipotecari residenziali (kamatstop).12
Il Ministero dell’Economia Nazionale (NGM) ha reagito con veemenza, accusando le banche di “avidità di profitto” (profitéhség).12 L’NGM sostiene che il kamatstop, introdotto nel gennaio 2022 e recentemente prorogato fino al 30 giugno 2025, è stato un intervento mirato ed efficace, essenziale per prevenire che decine di migliaia di famiglie perdessero la propria abitazione a causa dell’aumento dei tassi. La misura ha finora protetto circa 350.000 famiglie, coinvolgendo 286.000 contratti, e ha generato un risparmio complessivo di 330 miliardi di HUF per i mutuatari.12
Questo scontro è fondamentale per definire i limiti legali dell’intervento statale retroattivo nell’economia ungherese. Il ricorso delle banche cerca di stabilire un precedente giuridico contro le misure che impongono costi significativi al settore privato. Se la Corte Costituzionale dovesse sostenere la posizione del governo, ciò convaliderebbe l’uso di interventi unilaterali di mercato per obiettivi sociali, potenzialmente aumentando il rischio regolatorio sistemico percepito per tutti gli investitori stranieri nel Paese.
5.2. Regolamentazione del Mercato dei Carburanti (Benzinháború)
Il Ministro Nagy Márton ha intensificato la sua battaglia (Benzinháború) con i distributori di carburante e la Magyar Ásványolaj Szövetség (MÁSZ), accusandoli di non aver rispettato l’accordo sulla convergenza dei prezzi ungheresi alla media regionale.13
Nonostante i prezzi internazionali del petrolio siano scesi (da 71 a 66 dollari al barile) e il Forint si sia rafforzato contro il Dollaro (da 344 a 338 HUF) 30, i distributori, inclusa MOL (un attore chiave nel mercato interno) 31, hanno ridotto i prezzi della benzina solo marginalmente.30 Il Ministro Nagy Márton ha ribadito la minaccia di reintrodurre un tetto massimo sui prezzi (price cap) qualora il mancato allineamento con i prezzi regionali persista.13 La decisione finale del governo è attesa entro la settimana successiva.13 Questa persistente interferenza politica nei meccanismi di determinazione dei prezzi nel settore energetico continua a creare incertezza operativa per le grandi aziende come MOL, sollevando preoccupazioni sulla stabilità della fornitura di carburante (üzemanyag-ellátás) e sulla disponibilità a lungo termine di investimenti nel settore della distribuzione.
VI. Conclusioni e Outlook Strategico
L’economia ungherese, al 17 ottobre 2025, riflette una complessa miscela di forze convergenti e divergenti. La forza del consumo interno, guidata da un aumento del salario reale del 4,7% 1 e supportata dalle politiche fiscali e salariali governative, fornisce un fattore di stabilizzazione essenziale. La capacità del Paese di attrarre FDI ad alto valore aggiunto nei settori AI, spazio e servizi finanziari (Citibank, 4iG, Sanofi) 7 indica una promettente via di diversificazione economica a lungo termine.
Tuttavia, questi segnali positivi sono sovrastati dalla netta contrazione della produzione industriale, con un calo del 7,3% 3, in particolare nel segmento vitale della produzione di veicoli. Questa debolezza prolungata, unita alla crisi strutturale di Ganz-Mavag 23 e alle incertezze strategiche legate al progetto BYD 10, suggerisce che la base manifatturiera ungherese sta attraversando una fase critica, rendendola estremamente vulnerabile alla domanda esterna europea.
Per trasformare la crescita salariale in una crescita del PIL sostenibile e duratura, l’Ungheria deve affrontare tre sfide sistemiche.
- Mitigazione del Rischio Industriale e Geopolitico: È imperativo monitorare strettamente l’andamento del settore manifatturiero e la performance dei giganti dell’EV come BYD. Il successo del progetto di Szeged è fondamentale per superare l’attuale contrazione produttiva. La fiducia nella manifattura pesante sarà ripristinata solo con la stabilizzazione della domanda di esportazione e la gestione proattiva dei rischi di qualità (come evidenziato dal richiamo BYD).
- Riforma Strutturale e Riduzione del Rischio Regolatorio: I conflitti attivi tra il governo e settori chiave (banche, energia) in merito al controllo dei prezzi e dei tassi (Kamatstop e Benzinháború) 12 minano la prevedibilità del mercato. Una risoluzione trasparente di questi conflitti è necessaria per ridurre il rischio paese percepito e garantire che gli interventi statali non ostacolino gli investimenti e la sostenibilità fiscale.
- Garantire la Produttività: La forte crescita salariale (+4,7% reale) non deve alimentare l’inflazione senza un corrispondente aumento della produttività. Come sottolineato dall’IMF 5, gli investimenti di politica industriale devono essere supportati da riforme orizzontali e strutturali che garantiscano che l’allocazione delle risorse si traduca in competitività duratura, piuttosto che in una semplice stabilizzazione artificiale del consumo.
FONTI
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- Gross domestic product (GDP), 2nd quarter 2025 (flash estimate) – KSH, accessed October 17, 2025, https://www.ksh.hu/en/first-releases/gde/egde2506.html
- Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, accessed October 17, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission
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- A Sanofi bővíti budapesti szolgáltatóközpontját – mfor.hu, accessed October 17, 2025, https://mfor.hu/cikkek/vallalatok/sanofi-boviti-budapesti-szolgaltatokozpontjat.html
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- Baj van a BYD autóival, története legnagyobb visszahívását rendelte el a cég – Portfolio.hu, accessed October 17, 2025, https://www.portfolio.hu/uzlet/20251017/baj-van-a-byd-autoival-tortenete-legnagyobb-visszahivasat-rendelte-el-a-ceg-793876?amp
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- Kamatstop-háború: keményen üzent a Nemzetgazdasági Minisztérium – Privátbankár.hu, accessed October 17, 2025, https://privatbankar.hu/cikkek/penzugyi_szektor/kamatstop-haboru-kemenyen-uzent-a-nemzetgazdasagi-miniszterium-.html
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- accessed January 1, 1970, https://index.hu/gazdasag/2025/10/17/mol-nyrt-birosag-dontes-benzinhaboru-uzemanyag-ellatas/