Orbán torna su immigrazione e asilo politico. Se gli altri paesi vogliono gli immigrati, facciano pure

La differenza tra rifugiati e immigrati: su questo ha insistito Viktor Orbán, da settimane nel mirino internazionale per le dichiarazioni contro l’immigrazione illegale di poco successive alla catastrofe nel Mar Mediterraneo dove hanno perso la vita centinaia di persone.

 

A Debrecen, dove lunedì si é recato per una delle sue consuete missioni all’interno del Paese, si é soffermato sull’argomento in relazione al campo profughi sito nei pressi della città ungherese. Oggi dovrà riprendere l’argomento a Strasburgo. Al Parlamento Europeo  all’ODG la sessione “Situation in Hungary”, al cui margine Orbán terrà una conferenza stampa, annunciata questo pomeriggio dall’Ufficio del Primo Ministro con una mail rivolta ai giornalisti in cui si invita a una conferenza stampa alle ore “19 o 19.30”.

“Abbiamo sempre ricevuto i richiedenti asilo e i rifugiati politici con onestà ed amicizia” ha sottolineato il primo ministro, prima di ricordare che il campo di accoglienza di Debrecen é un „campo di immigrati”, che arrivano da Paesi come Afghanistan, Iraq, Siria e, più di recente, dal Kosovo. “Non sono rifugiati – ha specificato – ma immigranti in cerca di situazioni migliori di quelle del loro territorio d’origine”.  Queste persone, ha aggiunto, non possono trovare dimora in un nuovo Paese avviando il loro soggiorno in modo irregolare, contro la legge. Nel caso del campo di Debrecen, ha ribadito Orbán, si tratta di persone che attraversano il confine senza permesso. “Ciò é inaccettabile, l’Ungheria deve difendere i propri confini e la sua legalità”. “Bruxelles auspica che coloro che arrivano qui vi rimangano, e vorrebbe addirittura che ancora più persone venissero qui, mentre noi vogliamo che quelle che ci sono vadano a casa.”. Il sindaco di Debrecen, László Papp, un sindaco Fidesz, ha chiesto ad Orbán di accertarsi che il Parlamento non migliori le condizioni per il campo rifugiati locale, che non vi spenda altro denaro e non ne ampli la capacità. “Se gli altri Paesi desiderano ricevere immigranti, lasciamoli fare, ma l’Ungheria non vuole prendere parte e anzi non vogliamo che ne arrivino altri e quelli che ci sono già dovrebbero andare a casa”, ha chiosato il premier ungherese. Alla domanda se il confine dovrebbe essere chiuso ha risposto che „tale battaglia deve essere vinta a Bruxelles, il confine non può essere chiuso perché prevalgono i regolamenti dell’UE in questo caso, di conseguenza occorre prima cambiarli”.

Redazione Economia.hu

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