Orbán, prima intervista del 2015 dopo attentato in Francia

La Francia con l’attacco terroristico subito dalla rivista Charlie Hebdo è stato l’argomento portante della prima intervista radiofonica dell’anno di Orbán Viktor, che ha fatto preparare in questi giorni al TEK, il Centro Anti Terrorismo ungherese, un rapporto sulla situazione del Paese in tale rispetto, da cui pare non siano emerse minacce o elementi insoliti.

La sicurezza è stata comunque oggetto di tutta la prima parte del discorso, che Orbán tiene ogni venerdì mattina su Kossut Rádio. Le politiche ungheresi sull’immigrazione sono di buon livello, ha poi aggiunto il primo ministro: vogliamo proteggere il Paese dagli immigranti, ma non è questo il momento di parlarne, questo è un periodo di lutto. Riguardo al sistema di pagamento delle autostrade, oggetto delle ultime manifestazioni a Budapest il leader di centro-destra lo ha definito “logico” e ha sottolineato che comporta un costo giornaliero di 14 HUF, ma di sapere che le persone sono molto irritate per questo. C’è stato spazio anche per l’imminente visita della Merkel a Budapest, attesa per il 2 febbraio. Il primo ministro si è rivolto all’opposizione chiedendo di smettere di ripetere che la visita della cancelliera tedesca sia in realtà “pilotata” da Bruxelles e nasconda l’intenzione di convincere Orbán a supportare le sanzioni contro la Russia. L’esperto di politica estera Ara-Kovács Attila ne ha parlato al canale ATV la sera di mercoledì, sottolineando come nel 2009 la Merkel contribuì alla fine, in Italia, del governo Berlusconi e facendo un parallelo tra le due situazioni. Orbán ha ribattuto con queste parole: “Non trattate la Merkel come il primo violino di una band zigana cui si può chiedere una canzone alla volta” e sottolineato che il suo governo vuole restare fuori dal conflitto tra la Russia e l’Occidente. Le relazioni con gli Stati Uniti sono in un momento critico, “non riusciamo a parlare tra noi in un tono rispettoso” ha detto ancora Orbán, ma la cooperazione economica e quella militare “sono ancora eccellenti”. Spostandosi sulla politica interna Orbán ha parlato dell’istruzione pubblica come “insoddisfacente in quanto a qualità e mobilità”. Il 2015, ha concluso, sarà l’anno per “forgiare una nuova classe media e proteggere gli impiegati”.

Redazione Economia.hu

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