La formazione del neoeletto governo ungherese potrebbe non essere completata prima di maggio.
Orbán non intende affrettarsi, scrive il portale Index.hu, anzi, dopo le elezioni che lo hanno visto confermato primo ministro e di nuovo con la maggioranza dei 2/3 in Parlamento, attualmente starebbe concedendosi una settimana di stacco. Intanto prosegue il restauro degli spazi che ospitano la Camera, che in base alle ultime elezioni accoglierà un numero di deputati ridotto a 199 (dagli attuali 386).
Il costo netto stimato per i lavori è di 48 miliardi di fiorini. dialoghi sugli incarichi di governo, che Orbán ha avviato mercoledì scorso a margine della riunione del consiglio dei ministri, dovrebbero riprendere alla fine della settimana in corso o durante la prossima. Secondo Index.hu è stato già richiamato in Ungheria l’ambasciatore ungherese in Francia László Trócsány, da più fonti indicato come possibile ministro della giustizia a seguito della divisione in due ministeri di quello di Pubblica Amministrazione e Giustizia (l’attuale KIM). Al ministro degli Esteri del governo 2010-2014, János Martony, invece, è stata proposta una nomina all’interno del board dei MOL, il principale gruppo petrolchimico ungherese. A comunicarlo è stato lo stesso gigante dell’energia, con una dichiarazione alla Borsa di Budapest. La questione sarà all’ordine del giorno il 24 aprile durante l’assemblea generale del gruppo e dovrebbe riguardare una carica quinquennale a partire dal prossimo giugno. A muovere la proposta è stato un “azionista internazionale che controlla almeno l’1% dei voti” e la mozione ha ricevuto il supporto del consiglio direttivo.
Redazione Economia.hu