Budapest, 23 Gennaio 2014 – Si svolgerà oggi presso l’Ambasciata d’Austria a Budapest l’atteso incontro sulla nuova legge ungherese dei terreni agricoli, criticata in più punti soprattutto da parte degli austriaci, che in Ungheria hanno ottenuto negli ultimi 20 anni circa 200mila ettari di terreno coltivabile.
Il controverso provvedimento, che il governo si dice pronto quantomeno a ridiscutere, dovrebbe entrare in vigore nel 2015, di fatto creando una continuità con la moratoria europea sui terreni agricoli che vige nel Paese dal suo ingresso nell’Ue (2004) in scadenza quest’anno. La legge dispone che oltre agli ungheresi anche i cittadini dell’Unione europea possano acquistare terreni in Ungheria purché siano agricoltori, ma con delle importanti limitazioni tra cui la residenza che deve essere stata per almeno tre anni entro 20 km dall’appezzamento in questione. Il terreno inoltre non potrà essere ceduto a terzi e dovrà essere utilizzato solo ed esclusivamente a scopo coltivazione. La questione dei terreni agricoli include anche un altro aspetto fondamentale, quello dei sussidi all’agricoltura: per essere idonee a presentare domanda, le proprietà devono essere state inserite nel registro unificato dei terreni (per maggiori informazioni vedi il nostro speciale). Il ministro austriaco dell’agricoltura Andra Rupprechter ha definito la legge sui terreni inaccettabile e contravvenente le norme europee, specificando che depriverebbe i coltivatori austriaci dei loro diritti. A dicembre ha avviato i colloqui con la controparte magiara, scrivendo a Fazekas una lettera di critiche proseguite poi nei giorni scorsi durante la fiera agricola di Berlino. Fazekas aveva commentato di non aver bisogno di incontrare un ministro che offende ripetutamente gli ungheresi con le sue dichiarazioni in materia di terreni agricoli. Il colloquio di oggi è tra il segretario di stato per lo sviluppo agricolo Gyula Budai e Johannes Leibetseder, in carica ad interim all’Ambasciata austriaca di Budapest.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu
