Il punto sulla scelta del nuovo leader dell’opposizione ungherese

di Claudia Leporatti – Il presidente del partito socialista ungherese Attila Mesterházy sarà quasi certamente il candidato primo ministro per l’opposizione.

 “Insieme-Dialogo per il 2014”, la formazione che unisce “Insieme per il 2014” con “Dialogo per l’Ungheria”, il partito nato a inizio 2013 da un distaccamento dei verdi dell’LMP. Alla Coalizione Democratica, DK, di Ferenc Gyurcsány sarà chiesto di unirsi in una lista congiunta. Gordon Bajnai, fondatore di “Insieme per il 2014”, ha dichiarato di accettare il leader socialista come candidato primo ministro. L’ex primo ministro reso suo malgrado famoso al mondo intero per lo scandalo del 2006 (quando in una seduta a porte chiuse di quello che era all’epoca il suo partito di allora, l’MSzP, confessò di aver mentito sullo stato dei conti pubblici) ha fatto sapere pochi giorni fa di essere ancora in prima linea. Alla notizia del previsto nuovo accordo tra Mesterházy e Bajnai avrebbe addirittura interrotto le vacanze di Natale in Spagna. “Allora adesso torno a casa” ha scritto il politico sul suo profilo Facebook, ed è rientrato. Se fino a poco tempo fa, infatti, Bajnai e Mesterházy si erano rifiutati di accettarlo nella lista temendo che la sua reputazione allontanasse gli elettori indecisi, adesso sono disposti a farlo entrare (ad accogliere il partito di Guyrcsány, al contrario, erano sempre stati aperti). Le elezioni sono alle porte: saranno ad aprile, è noto da tempo, ma il presidente della Repubblica deve ancora annunciare la data, che potrebbe essere domenica 6. Manca poco eppure i giochi non sono ancora fatti. I sondaggi vedono la Fidesz in vantaggio, seguita con ampio distacco dal partito di Bajnai e dall’MSzP. Alla domanda su un possibile “governo delle larghe intese”, rivolta a Mesterházy da un giornalista dell’italiana RAI durante un servizio di prossima trasmissione, il leader socialista ha commentato che una delle due parti raggiungerà di nuovo la maggioranza dei due terzi, altrimenti governare sarà davvero difficile. Una dichiarazione che è suonata scaramantica, un modo per scongiurare la paura di perdere. Certo una soluzione di questo tipo, simile a quella adottata in Italia con il governo Letta, è difficile da immaginare, in Ungheria.

 

Claudia Leporatti

 

Lettura consigliata (in italiano): TUTTI PER UNO UNO PER TUTTI. GYURCSÁNY (IL RITORNO), BAJNAI (LO SCONFITTO), MESTERHÁZY (IL CANDIDATO). STORIE DI OPPOSIZIONE di Cristiano Preiner, L’Ansa del Danubio 

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