Euro 2016, a Budapest tutti in strada per l’Ungheria

Era dai Mondiali del 1986, trent’anni fa, che gli ungheresi non potevano fare il tifo e festeggiare la loro nazionale in una competizione internazionale.

Gli ultimi europei disputati, addirittura, risalgono al 1972. La gioia dunque ci sta tutta. La capacità di manifestarla e di condividerla con il resto dei tifosi e di sentirsi uniti, tuttavia, ha qualcosa di sorprendente. Già dalle partite precedenti i festeggiamenti a Budapest si erano distinti per l’eccezionale affluenza, per il blocco del traffico e dei mezzi pubblici (per una volta senza bus sostitutivi) lungo la principale via di circolazione, il Nagykorut, per i monumenti illuminati a strisce tricolore. 

UNGHERIA-PORTOGALLO 3-3

Il pareggio contro il Portogallo consacra l’Ungheria come prima classificata del Gruppo F. Il team del ct Stork e il rivale mediterraneo hanno disputato una partita a colpi di emozioni, con l’Ungheria in vantaggio al 19’ con Gera raggiunta dal Portogallo con Nani al 43 per poi segnare ancora, salvo trovarsi di nuovo in pareggio alla fine dopo le doppiette di Dzudzsák (2’ e 10’ del st) e di Ronaldo (5’ e 16’ st).

Adesso c’è da aspettare per sapere chi sarà l’avversario delle maglie rosse agli ottavi, ma niente cancellerà la felicità vissuta in questi giorni da una tifoseria che teme pochi rivali. 

SI FESTEGGIA ANCHE NEGLI UFFICI

Secondo Euronews sono stati in 100mila ieri gli ungheresi ad andare a lavoro con i larghi pantaloni sportivi grigi in stile Gabor Kiraly, imitando il portiere 40enne, il calciatore più “anziano” dell’europeo 2016 che li sfoggia in campo, infilati nei calzettoni.

SE HA VINTO L’UNGHERIA O VIKTOR ORBÁN 

Inevitabili le polemiche di stampo politico, con un primo ministro come Viktor Orbán che della promozione del calcio ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia, investendo cifre da capogiro nella costruzione di stadi. Non può che festeggiare anche lui adesso, i fatti, sembra, gli hanno dato ragione. Sulla sua pagina Facebook Orbán, che pochi giorni fa è diventato nonno, commenta da dietro una bandiera di Puskas: “Siamo rimasti umili, ma adesso possiamo essere orgogliosi. Forza ungheresi!”.

Economia.hu ha trasmesso l’esultanza in diretta sulla sua pagina Facebook. Di seguito uno dei video che trovate anche sulla nostra pagina.

Claudia Leporatti 

 

Redazione Economia.hu 

 

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