I. Sintesi Esecutiva
La giornata del 21 maggio 2025 ha delineato un quadro complesso per l’economia ungherese, caratterizzato da dinamiche contrastanti sia sul fronte interno che internazionale. Le previsioni macroeconomiche indicano una crescita contenuta, inferiore all’1%, influenzata dalle tensioni commerciali globali e da debolezze strutturali interne. Parallelamente, si sono acuite le frizioni con l’Unione Europea, con dibattiti in seno al Parlamento Europeo sulla “deriva autoritaria” del governo ungherese e sulla controversa legge sulla “protezione della sovranità”. Tali tensioni hanno alimentato richieste di un congelamento totale dei fondi UE destinati a Budapest, sollevando interrogativi significativi sulla stabilità finanziaria del paese. In questo contesto, l’Ungheria ha proseguito attivamente la sua politica di “Apertura a Est”, rafforzando i legami economici e strategici con gli stati turchi, come evidenziato dal vertice dell’Organizzazione degli Stati Turchi (OTS) tenutosi a Budapest. Sul piano interno, si sono registrate difficoltà fiscali per la capitale, Budapest, e movimenti contrastanti sui mercati finanziari, con una stabilità del fiorino ma una debolezza del mercato azionario. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha segnalato una ripresa del mercato immobiliare, in parte sostenuta da un riorientamento dei risparmi delle famiglie.
PODCAST IN ITALIANO
II. Clima Macroeconomico e Venti Contrari Interni
A. Previsioni di Crescita Sottotono e Incertezze di Bilancio
Il 21 maggio 2025, le prospettive per l’economia ungherese sono apparse contenute, con Erste Market che prevedeva una crescita economica inferiore all’1%. Questa stima rifletteva l’impatto persistente delle tensioni commerciali globali, in particolare la “guerra dei dazi” tra Cina e Stati Uniti, descritta come “ancora latente” ma con il potenziale di un’escalation entro due mesi in assenza di un accordo commerciale. Dazi superiori al 100% potrebbero entrare in vigore, esacerbando un quadro già indebolito da una contrazione economica dello 0,4% su base annua nel primo trimestre e da cali nella produzione industriale e nelle costruzioni.1 Questa situazione pone sfide significative per la pianificazione fiscale e la fiducia degli investitori, data la vulnerabilità dell’Ungheria a shock esterni e le persistenti debolezze interne.
A confermare questo clima di cautela, László Windisch, presidente dell’Ufficio Statale dei Conti (ÁSZ), durante un dibattito sul bilancio il 21 maggio, ha avvertito che gli obiettivi di entrate governative sarebbero stati raggiungibili solo se i processi economici si fossero sviluppati come previsto dall’esecutivo. Tuttavia, ha sottolineato la notevole incertezza che circonda gli sviluppi macroeconomici per il 2025 e il 2026, indicando come possibili esiti sia uno sviluppo dinamico che una moderazione della crescita.2 Le parole dell’ÁSZ aggiungono un peso istituzionale alle preoccupazioni sulla realizzabilità dei piani di bilancio del governo in un contesto economico volatile, segnalando potenziali scostamenti fiscali in caso di performance di crescita inferiori alle attese.
Emerge una narrazione complessa sulla resilienza economica. Mentre gli indicatori macroeconomici generali e gli avvertimenti dell’ÁSZ dipingono un quadro di crescita fiacca e rischi fiscali 1, altre notizie dello stesso giorno, come quelle sul sostegno alle PMI 4 e sulla vivacità del mercato immobiliare 5, suggeriscono sacche di dinamismo o effetti di politiche mirate. Questa apparente divergenza potrebbe indicare un panorama economico disomogeneo, dove alcuni settori beneficiano di interventi specifici o di punti di forza intrinseci, mentre l’economia nel suo complesso fatica. Potrebbe anche riflettere il tentativo del governo di proiettare stabilità in alcune aree a fronte di difficoltà più ampie. Tale complessità suggerisce che le cifre aggregate potrebbero mascherare differenze settoriali significative, rendendo necessario per investitori e responsabili politici uno sguardo più approfondito per comprendere la reale salute dell’economia e la sostenibilità di una crescita eventualmente sostenuta da misure specifiche e potenzialmente temporanee.
L’accentuato impatto delle guerre commerciali globali su un’economia orientata all’esportazione come quella ungherese è un fattore cruciale. Il rapporto di Erste Market 1 collega esplicitamente la previsione di crescita inferiore all’1% alla latente guerra dei dazi USA-Cina e alla sua potenziale escalation. L’Ungheria, con la sua economia altamente aperta e integrata nelle catene di approvvigionamento globali, soprattutto tedesche, risente significativamente delle perturbazioni commerciali globali. L’avvertimento che dazi superiori al 100% potrebbero essere attivati entro due mesi 1 indica un imminente shock esterno, sottolineando una vulnerabilità chiave e l’importanza di diversificare le relazioni commerciali, il che potrebbe in parte spiegare la spinta verso gli stati turchi.
B. Preoccupazioni sul Profilo di Credito dell’Ungheria
Il 21 maggio 2025, il portale Portfolio.hu ha pubblicato un articolo intitolato “Meddig tart a hitelminősítők türelme Magyarországgal szemben?” (Quanto durerà la pazienza delle agenzie di rating con l’Ungheria?), a firma di Beke Károly.6 Sebbene i dettagli specifici del contenuto non fossero immediatamente disponibili in tutti gli estratti, il titolo stesso, pubblicato in questa data specifica, segnala preoccupazioni costanti riguardo all’affidabilità creditizia del paese. L’articolo menzionava che la debolezza dei consumi in Cina stava portando a un afflusso di prodotti cinesi in Europa, con il rischio di danneggiare a lungo termine i concorrenti europei, e sottolineava l’importanza per l’Ungheria e l’Europa di stringere accordi commerciali favorevoli con gli Stati Uniti.6 Un potenziale declassamento o un outlook negativo da parte delle agenzie di rating aumenterebbe i costi di finanziamento per il governo e le imprese ungheresi, mettendo ulteriormente a dura prova le finanze pubbliche e potenzialmente scoraggiando gli investimenti.
L’interazione tra politica fiscale interna, relazioni con l’UE e affidabilità creditizia è un elemento chiave. Le preoccupazioni sul rating 6 emergono in una giornata segnata da avvertimenti sulla realizzabilità del bilancio 3 e da forti tensioni con l’UE sullo stato di diritto e potenziali tagli ai finanziamenti. Le agenzie di rating valutano la capacità e la volontà di un paese di onorare i propri obblighi di debito. Fattori come elevati deficit di bilancio, crescita economica incerta e rischi politici – incluse le deteriorate relazioni con l’UE e la perdita di fondi comunitari – influenzano negativamente questa valutazione. La concomitanza di questi segnali negativi il 21 maggio 2025 rende particolarmente pertinente la questione della pazienza delle agenzie di rating. L’Ungheria si trova di fronte a un potenziale circolo vizioso in cui le debolezze economiche interne e i conflitti politici con l’UE potrebbero innescare declassamenti del rating, che a loro volta esacerberebbero i problemi economici aumentando i costi di finanziamento e riducendo la fiducia degli investitori.
C. Ripresa del Mercato Immobiliare in Controtendenza Economica
In contrasto con il generale rallentamento economico, la Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha comunicato il 21 maggio 2025 una ripresa e un’accelerazione delle dinamiche dei prezzi nel mercato immobiliare nazionale. All’inizio del 2025, la domanda sul mercato immobiliare è stata rafforzata principalmente dai fondi provenienti dai risparmi delle famiglie, in particolare quelli liberatisi dal mercato dei titoli di stato. Il volume delle erogazioni di mutui ipotecari è aumentato significativamente nel quarto trimestre del 2024, principalmente a causa di importi di prestito più elevati legati all’aumento dei prezzi degli immobili. La crescita annuale dei prezzi delle case è stata del 15,1% nel quarto trimestre del 2024 (10,9% in termini reali), con dati preliminari per il primo trimestre del 2025 che mostrano un aumento del 15,0% a livello nazionale e del 19,2% a Budapest.5 Un mercato immobiliare vivace può stimolare i settori correlati e aumentare la fiducia dei consumatori, ma rapidi aumenti dei prezzi sollevano preoccupazioni sull’accessibilità e su potenziali bolle, specialmente se non supportati da una forte crescita dei redditi. La stessa MNB ha osservato che i prezzi delle case hanno superato del 14,3% a livello nazionale il livello giustificato dai fondamentali, indicando una crescente sopravvalutazione.5
La forte performance del mercato immobiliare 5 contrasta con le previsioni macroeconomiche generalmente contenute.1 Mentre la crescita economica generale è prevista bassa, il mercato immobiliare mostra significativi aumenti di prezzo e volume delle transazioni. La MNB attribuisce ciò in parte al trasferimento dei risparmi delle famiglie dai titoli di stato 5, suggerendo una riallocazione del portafoglio piuttosto che una prosperità economica diffusa. Anche i programmi governativi di sostegno all’edilizia abitativa, sebbene alcuni in via di eliminazione 3, hanno storicamente giocato un ruolo. Questo boom immobiliare potrebbe quindi essere un fenomeno specifico, piuttosto che un riflesso della forza economica generale, sollevando interrogativi sulla sua sostenibilità e sui rischi potenziali.
D. Stabilità del Fiorino, Calo della Borsa e Attesa per le Decisioni della MNB
Il 21 maggio 2025, Világgazdaság 8 ed Erste Market 9 hanno riferito che il Fiorino (HUF) è rimasto stabile, con il tasso di cambio EUR/HUF che si è mosso in una stretta fascia attorno a 402-403. La Borsa di Budapest (indice BUX), tuttavia, ha registrato un calo. I mercati erano in attesa della decisione sui tassi di interesse della MNB, prevista per il martedì successivo.8 La stabilità del tasso di cambio è cruciale per la gestione dell’inflazione e del debito estero, mentre l’andamento del mercato azionario riflette il sentiment degli investitori.
Tabella 1: Principali Indicatori del Mercato Finanziario Ungherese (21 Maggio 2025)
Indicatore | Valore/Range | Variazione (%) | Fonte |
Tasso di cambio EUR/HUF | 402,48 | +0,02% | 4 |
Tasso di cambio USD/HUF | 354,92 | -0,48% | 4 |
Indice BUX | 96.192,85 | -0,21% | 8 |
Azioni Magyar Telekom | 1.780 HUF | +0,56% | 8 |
Azioni MOL | 3.126 HUF | +0,19% | 8 |
Azioni OTP | 27.870 HUF | -0,57% | 8 |
Azioni Richter | 10.470 HUF | -0,10% | 8 |
Nota: I dati della tabella riflettono le informazioni disponibili alla chiusura o nel corso della giornata del 21 maggio 2025.
Si osserva una disconnessione tra la stabilità del fiorino e la debolezza del mercato azionario. Un fiorino stabile potrebbe essere sostenuto dalla politica della MNB o da una mancanza di shock negativi significativi sul fronte valutario in questa giornata specifica; l’attesa della riunione della MNB 8 potrebbe anche aver indotto un atteggiamento attendista sul mercato dei cambi. Un mercato azionario in calo, tuttavia, suggerisce un sentiment negativo degli investitori verso le società ungheresi o le prospettive economiche più ampie, potenzialmente influenzato dalle deboli previsioni di crescita 1 o dalle tensioni con l’UE. Questa divergenza suggerisce che, mentre la MNB potrebbe riuscire a gestire la stabilità valutaria a breve termine, le preoccupazioni sottostanti sulla redditività aziendale o sui rischi economici pesano sul mercato azionario.
E. Questioni Fiscali: Bilancio della Città di Budapest Dichiarato Illegittimo
Il 21 maggio 2025, Economx.hu (citando Index) ha riportato che la Kúria (la Corte Suprema ungherese) ha dichiarato illegittimo il bilancio della città di Budapest perché non includeva il contributo di solidarietà di 89 miliardi di HUF. La città deve ora modificare il proprio bilancio e sta cercando una protezione legale immediata contro un previsto ordine di riscossione (inkasszó) per la fine di maggio.10 Questa sentenza crea una significativa pressione fiscale sulla capitale, con potenziali impatti sui servizi pubblici e sugli investimenti, e sottolinea le tensioni in corso tra il governo centrale e le municipalità guidate dall’opposizione. La decisione della Kúria, che costringe Budapest a un significativo aggiustamento fiscale, può essere vista come un altro fronte nelle battaglie politiche tra il partito al governo e l’opposizione, con il rischio di ostacolare una governance locale efficace e politicizzare ulteriormente i processi di bilancio.
F. Settore delle PMI: Ricerca di Appigli Finanziari in un Contesto di Rallentamento
Portfolio.hu ha riferito il 21 maggio 2025 che le PMI ungheresi stanno trovando appigli finanziari nonostante il rallentamento economico. Un roadshow finanziario ha raggiunto Győr, evidenziando la necessità di punti di orientamento per l’ecosistema imprenditoriale locale. Si registra un aumento dei ricavi per le PMI esportatrici, ma sono necessari nuovi “campioni nazionali” per una crescita sostenibile. Una tendenza interessante è l’aumento delle richieste di prestito per l’acquisto di quote societarie, legato al cambio generazionale o all’acquisizione di quote di mercato. I prodotti Széchenyi (prestiti agevolati) sono popolari e iniziano a comparire i prestiti EXIM per le attività di esportazione. Si registra un aumento dell’attività di prestito per investimenti e una diminuzione dei prestiti problematici.4 La capacità delle PMI di accedere ai finanziamenti e di navigare in un contesto di rallentamento è cruciale per la salute economica generale e l’occupazione. Nonostante un rallentamento economico generale, le PMI, in particolare quelle esportatrici, mostrano un certo dinamismo 4, con programmi di prestito garantiti o agevolati dallo Stato (prodotti Széchenyi) che sembrano fornire un sostegno cruciale. Ciò evidenzia l’importanza del sostegno mirato alle PMI in tempi difficili, sebbene la dipendenza da schemi statali sollevi interrogativi sulla distorsione del mercato e sulla sostenibilità a lungo termine.
III. Relazioni Ungheria-UE: Tensioni Crescenti e Posta Finanziaria in Gioco
A. Dibattiti al Parlamento Europeo su Stato di Diritto e Governance Ungherese
Il 21 maggio 2025, il Parlamento Europeo a Bruxelles ha aggiunto all’ordine del giorno un dibattito sulla “deriva del governo ungherese verso una repressione di stampo russo e minacce legislative alla libertà di espressione e alla partecipazione democratica”.12 Euronews ha riferito che il dibattito sarebbe stato urgente, concentrandosi sulla nuova proposta di legge ungherese sulla trasparenza (spesso definita legge sulla “protezione della sovranità” o “pulizia di primavera”).13 L’eurodeputata Tineke Strik ha espresso la preoccupazione che questo disegno di legge potesse rappresentare “l’ultimo passo verso il collasso dello spazio civico” in Ungheria.13 Ciò indica un elevato livello di preoccupazione all’interno dell’organo legislativo dell’UE riguardo allo stato della democrazia e dello stato di diritto in Ungheria, dibattiti che possono precedere risoluzioni e ulteriori pressioni politiche.
The European Sting ha riportato il 21 maggio 2025 che gli eurodeputati ritengono che lo stato di diritto nell’UE rimanga in pericolo, con un rapporto approvato dalla Commissione per le libertà civili che evidenzia il deterioramento della situazione in Ungheria tra le altre tendenze preoccupanti.14 Questo rapporto fornisce una base istituzionale per il dibattito in plenaria. La formulazione stessa del dibattito del PE (“repressione di stampo russo”) è eccezionalmente forte e indica un cambiamento qualitativo nel modo in cui alcuni attori dell’UE percepiscono la situazione in Ungheria. Mentre le precedenti preoccupazioni dell’UE si concentravano spesso su corruzione, indipendenza giudiziaria e libertà dei media, principalmente legate alla protezione del bilancio dell’UE, il linguaggio attuale amplia la critica alla natura fondamentale del sistema politico ungherese e al suo allineamento con i valori fondamentali dell’UE. Ciò suggerisce che la pazienza si sta esaurendo e che parti dell’establishment dell’UE considerano la traiettoria dell’Ungheria una sfida più profonda all’identità dell’Unione, potendo portare a misure politiche più severe.
B. Intensificazione degli Appelli per Congelare Tutti i Fondi UE per l’Ungheria
Il 21 maggio 2025, il media tedesco Tagesschau 15 e la francese TV5Monde 17 hanno riferito che un gruppo trasversale di eurodeputati ha inviato una “lettera incendiaria” (Brandbrief) chiedendo un taglio completo di tutti i fondi UE all’Ungheria. Sostengono che le sanzioni precedenti (miliardi già congelati a causa della corruzione e della mancanza di indipendenza giudiziaria 16) si sono rivelate inefficaci.15 Le ragioni citate includono “violazioni ripetute” delle leggi UE, corruzione, restrizioni allo stato di diritto e attacchi alla libertà di espressione e di stampa.15 La nuova legge sulla “protezione della sovranità” è un fattore scatenante chiave. Un congelamento completo avrebbe gravi conseguenze economiche per l’Ungheria, che dipende fortemente dai fondi UE per gli investimenti pubblici e lo sviluppo economico; a febbraio 2025 risultavano sospesi 19 miliardi di euro, con 1 miliardo perso permanentemente.18
La legge sulla “protezione della sovranità” è vista come uno strumento per mettere a tacere la società civile e i media, con un potenziale impatto sulle organizzazioni che ricevono fondi UE.19 La legge potrebbe portare all’inserimento di organizzazioni in una lista di controllo, al divieto di ricevere determinate donazioni e all’obbligo per i loro leader di presentare dichiarazioni patrimoniali e sottoporsi a controlli.19 L’appello per un congelamento totale dei fondi UE 15 è esplicitamente collegato alla percepita inefficacia delle misure passate e all’introduzione di nuova legislazione restrittiva. L’UE ha già congelato fondi significativi, ma gli eurodeputati ora sostengono che queste misure non hanno portato a cambiamenti sufficienti.15 La nuova legge fornisce un nuovo impeto e giustificazione agli eurodeputati per chiedere azioni più drastiche. Le azioni legislative del governo ungherese stanno quindi alimentando direttamente le richieste di conseguenze finanziarie più severe da parte dell’UE, creando uno stallo ad alta posta in gioco.
C. La Legge sulla “Protezione della Sovranità” / Trasparenza: Contenuto e Ripercussioni Economiche
Come discusso il 21 maggio 2025, la nuova proposta di legge (denominata legge sulla “protezione della sovranità”, “trasparenza” o “pulizia di primavera”) conferisce a un Ufficio per la Protezione della Sovranità il potere di raccomandare l’inserimento in una lista di controllo governativa di entità legali che ricevono sostegno estero (compresi i fondi UE). Queste organizzazioni affronterebbero restrizioni nel ricevere donazioni (ad esempio, la designazione dell’1% dell’imposta sul reddito) e richiederebbero dichiarazioni dai donatori sull’origine dei fondi. I leader dovrebbero presentare dichiarazioni patrimoniali e potrebbero essere designati come “persone politicamente esposte”.19 L’inosservanza potrebbe portare allo scioglimento e al trasferimento dei beni allo Stato.19 I critici sostengono che questa legge è progettata per soffocare la società civile, la libertà di espressione e i media critici nei confronti del governo.19
Le ripercussioni economiche includono una ridotta disponibilità di fondi per la società civile, poiché la legge mira direttamente a frenare i finanziamenti esteri, vitali per molte ONG e media indipendenti, potendo portare a una contrazione del settore.19 Sebbene miri principalmente a ONG e media, il linguaggio ampio e la creazione di un Ufficio per la Protezione della Sovranità con ampi poteri potrebbero creare un effetto dissuasivo sulle entità straniere in generale, influenzando potenzialmente il sentiment degli investitori.21 Se le organizzazioni coinvolte nell’attuazione di progetti finanziati dall’UE fossero prese di mira o affrontassero difficoltà operative a causa di questa legge, ciò potrebbe ostacolare l’assorbimento e l’uso efficace dei fondi UE rimanenti. Il governo ungherese inquadra la legge come una misura per la “protezione della sovranità” e la “trasparenza” 13, mentre i critici la vedono come uno strumento di repressione.12 La legge impone oneri e rischi significativi alle organizzazioni che ricevono finanziamenti esteri, con il pretesto di proteggere la sovranità nazionale. Limitando i loro finanziamenti e aumentando i controlli, il governo può effettivamente limitare le loro attività, limitando così il dissenso e consolidando il proprio potere. Gli effetti collaterali economici sono o accettati dal governo come prezzo per il controllo politico o forse non pienamente considerati come conseguenze primarie.
IV. Impegni Economici Internazionali: Rafforzamento dei Legami Orientali
A. Vertice dell’Organizzazione degli Stati Turchi (OTS) a Budapest: Approfondimento della Cooperazione
Il 21 maggio 2025, a seguito di un vertice informale dell’OTS a Budapest, il Ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha annunciato l’intenzione dell’Ungheria di rafforzare ulteriormente la cooperazione con gli stati turchi. Ha sottolineato che questi stati hanno aumentato il loro PIL del 20% negli ultimi anni e che il commercio tra i membri dell’OTS è cresciuto del 50%. Il commercio dell’Ungheria con gli stati turchi è raddoppiato.22 Una dichiarazione ufficiale è stata firmata al vertice 24, e il Presidente kazako Tokayev ha chiesto una più profonda cooperazione turca, concentrandosi su industria, trasporti, logistica, agricoltura e digitalizzazione.25 Questa direzione strategica nella politica economica estera dell’Ungheria mira a cercare opportunità di crescita e partenariati a Est, in particolare mentre le relazioni con i partner occidentali diventano più tese. La sicurezza energetica è un fattore chiave, con Szijjártó che ha affermato che l’approvvigionamento energetico dell’Ungheria non sarebbe sicuro senza gli stati turchi, citando il gasdotto TurkStream.22
Tabella 2: Sintesi delle Iniziative Economiche Annunciate tra Ungheria e Stati Turchi (21 Maggio 2025)
Paese/Organizzazione Partner | Settore | Dettagli Chiave/Progetti Annunciati | Fonte |
Turchia | Infrastruttura Ferroviaria | Alleanza strategica delle maggiori imprese di costruzione ferroviaria | 22 |
Azerbaigian | Farmaceutica | Avvio produzione farmaceutica ungherese | 22 |
Azerbaigian | Energia | Acquisizione partecipazioni ungheresi in giacimenti petroliferi/gas | 22 |
Kazakistan | Trasporto Aereo | Nuovo volo diretto | 22 |
Kazakistan | Energia | Avvio produzione gas naturale da parte di MOL | 22 |
Kazakistan & Uzbekistan | Energia (Nucleare) | Previsto utilizzo tecnologia nucleare ungherese | 22 |
Uzbekistan | Industria | Parco industriale per imprese ungheresi | 22 |
Kirghizistan | Energia (Idroelettrica) | Centrale idroelettrica con partecipazione ungherese | 22 |
OTS (Generale) | Commercio | Raddoppio commercio Ungheria con OTS; crescita 50% tra membri OTS | 22 |
L'”Apertura a Est” dell’Ungheria si configura come una copertura geopolitica ed economica. Mentre le relazioni con i partner occidentali tradizionali sono sempre più tese, il governo persegue attivamente questa politica per diversificare le alleanze economiche e politiche. Il vertice OTS e i progetti annunciati 22 sono una chiara manifestazione di questa strategia, offrendo mercati alternativi, opportunità di investimento e cruciali forniture energetiche. Questo approccio a doppio binario (mantenere l’adesione all’UE mentre si stringono forti legami orientali) è un complesso atto di equilibrio che, pur offrendo diversificazione economica e sicurezza energetica, potrebbe esacerbare le tensioni con gli alleati occidentali.
B. Approfondimento Bilaterale con il Kazakistan
Il 21 maggio 2025, il Presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev e il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán hanno discusso a Budapest di progetti congiunti nei settori dell’energia, del commercio e degli investimenti. Ad oggi, l’Ungheria ha investito oltre 370 milioni di dollari nell’economia kazaka, con un portafoglio di investimenti congiunti di circa 700 milioni di dollari nei settori della costruzione di macchinari, dell’agricoltura e della logistica.26 Ciò evidenzia una relazione bilaterale specifica e forte all’interno del più ampio contesto dell’OTS.
Il Kazakistan emerge come un nodo chiave nella strategia economica orientale dell’Ungheria. Oltre agli annunci multilaterali dell’OTS, l’incontro bilaterale con il Kazakistan dettaglia investimenti esistenti e futuri sostanziali. Il Kazakistan è un importante produttore di energia e un paese significativo dell’Asia Centrale. Le cifre specifiche ($370 milioni investiti, portafoglio progetti da $700 milioni 26) e i settori (energia, costruzione di macchinari, agricoltura, logistica) mostrano una relazione economica matura e in approfondimento. La produzione di gas da parte di MOL e la prevista cooperazione nucleare 22 sottolineano ulteriormente l’importanza del Kazakistan, rafforzando l’aspetto di “copertura” e fornendo benefici economici tangibili.
V. Considerazioni Conclusive
La giornata del 21 maggio 2025 è stata testimone di significative correnti incrociate per l’economia ungherese. Sul fronte interno, il quadro è apparso eterogeneo: previsioni di crescita modesta e moniti sulla tenuta dei conti pubblici si sono scontrati con segnali di vitalità provenienti dal mercato immobiliare e una certa resilienza del settore delle piccole e medie imprese, in parte sostenuta da interventi statali.
A livello internazionale, le dinamiche sono state ancora più marcate. Da un lato, si è assistito a un ulteriore inasprimento delle relazioni con l’Unione Europea. Le discussioni in seno al Parlamento Europeo sullo stato di diritto e la controversa legge sulla “protezione della sovranità” hanno portato a richieste esplicite per un blocco totale dei finanziamenti comunitari, una prospettiva che, se concretizzata, rappresenterebbe una minaccia economica di vasta portata per l’Ungheria.
Dall’altro lato, il governo ungherese ha proseguito con determinazione la sua strategia di “Apertura a Est”. Il vertice dell’Organizzazione degli Stati Turchi a Budapest ha consolidato legami e avviato importanti progetti economici, specialmente nei settori dell’energia e delle infrastrutture, evidenziando una chiara volontà di diversificare i partner economici e strategici.
In sintesi, il 21 maggio 2025 ha messo in luce la complessa posizione geopolitica dell’Ungheria e le conseguenti incertezze e opportunità economiche. Le sfide interne, unite alle crescenti pressioni da parte dell’UE, delineano un percorso irto di ostacoli, mentre la ricerca di alternative strategiche a Est apre nuovi scenari, il cui impatto a lungo termine sull’economia e sulla stabilità del paese resta da valutare attentamente.
FONTI
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- A lassulás közepette is találnak pénzügyi kapaszkodókat a hazai kkv-k − Győrbe érkezett a pénzügyi roadshow – Portfolio.hu, accessed May 21, 2025, https://www.portfolio.hu/befektetes/20250521/a-lassulas-kozepette-is-talalnak-penzugyi-kapaszkodokat-a-hazai-kkv-k-gyorbe-erkezett-a-penzugyi-roadshow-762181
- Élénkülés és gyorsuló lakásár-dinamika jellemzi a hazai lakáspiacot | MNB.hu, accessed May 21, 2025, https://www.mnb.hu/sajtoszoba/sajtokozlemenyek/2025-evi-sajtokozlemenyek/elenkules-es-gyorsulo-lakasar-dinamika-jellemzi-a-hazai-lakaspiacot
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- Nemzeti Hírügynökség, accessed May 21, 2025, https://mti.hu/hirek/2025/05/21/szijjarto-peter-magyarorszag-meg-szorosabbra-kivanja-fuzni-az-egyuttmukodeset-turk
- Szijjártó: Hungary to further strengthen relationship with Turkic states – Telex, accessed May 21, 2025, https://telex.hu/english/2025/05/21/szijjarto-hungary-to-strengthen-relationship-with-turkic-states
- Le sommet informel des chefs d’Etat de l’Organisation des Etats turciques se solde par la signature d’une déclaration, accessed May 21, 2025, https://azertag.az/fr/xeber/le_sommet_informel_des_chefs_detat_de_lorganisation_des_etats_turciques_se_solde_par_la_signature_dune_declaration-3569459
- Kazakh President Calls for Deeper Turkic Cooperation at Budapest Summit, accessed May 21, 2025, https://astanatimes.com/2025/05/kazakh-president-calls-for-deeper-turkic-cooperation-at-budapest-summit/
- Astana and Budapest note positive dynamics of bilateral ties …, accessed May 21, 2025, https://interfax.com/newsroom/top-stories/111558/