La Commissione Europea insiste: i cittadini stranieri dovrebbero essere ammessi
alle aste per i terreni agricoli che inizieranno il prossimo lunedì. Lo ha rivelato il numero due del governo Orbán, János Lázar, aggiungendo che il governo intende aggiungere altri 20mila ettari di terreni coltivabili a quelli già previsti.
Lázár sostiene che l’insistenza della Commissione Europea sia dovuta alle proteste sollevate dai partiti di opposizione, in particolare dai socialisti e dall’estrema destra di Jobbik. Secondo HVG nel frattempo il primo ministro Viktor Orbán ha ordinato un rapporto completo con i nomi dei 222 stranieri che hanno chiesto di partecipare alle aste sui terreni. Ad oggi 10 miliardi di fiorini di crediti sono stati approvati da Budapest Bank in connessione agli acquisti di terreni. Dei circa 105mila agricoltori registrati in Ungheria – la legge del 2014 prevede infatti un processo di approvazione in base a requisiti stabiliti dalle autorità locali – secondo quanto dichiarato da Lázár 222 sono cittadini non ungheresi, soprattutto austriaci, tedeschi e romeni, di cui molti hanno nomi magiari e sono dunque cittadini ungheresi che hanno richiesto la cittadinanza straniera. Ora la Commissione Europea potrebbe avviare una procedura d’infrazione contro l’Ungheria che, ha spiegato Lázár, potrebbe portare alla sospensione immediata del Paese.
Redazione Economia.hu