Le banche ungheresi sostengono il mercato immobiliare

A causa dell’epidemia, molti acquirenti di immobili hanno atteso fino a un anno per vedere i prezzi diminuire, ma ciò non è accaduto.

In contrasto con la crisi economica globale del 2008/2009, la disponibilità delle banche ai finanziamenti non è cambiata durante la crisi attuale. Lo scorso anno, le istituzioni finanziarie hanno superato di gran lunga i risultati del 2019 e, poiché i prestiti hanno raggiunto un buon livello, il numero di acquisti e vendite non è diminuito drasticamente.

Secondo Világgazdaság, nonostante la pandemia, i cittadini ungheresi considerano ancora gli investimenti nel mercato immobiliare come i più sicuri. Grazie agli sconti sulle costruzioni di nuove abitazioni, il numero di transazioni potrebbe raggiungere il livello pre-epidemia entro l’autunno 2021. Questa è la differenza sostanziale tra la crisi attuale e quella del 2008, in quanto ci sono voluti anni perché il mercato si stabilizzasse.

Secondo Zoltán Gadanecz, proprietario della rete immobiliare GDN, esistono delle chiare ragioni per questi risvolti. Secondo quanto afferma Gadanecz, quando il paese ha sentito il vento contrario della crisi nell’Ottobre 2008, le banche non hanno nemmeno alzato la cornetta del telefono alla fine dell’anno, l’intero settore immobiliare era stato negativamente influenzato dalla crisi.

Ha affermato inoltre che:

“ Le istituzioni finanziarie hanno perso interesse nei finanziamenti, il che ha quasi intaccato la fiducia in loro. Le banche hanno provato ad andare avanti mettendo i loro debitori in una posizione ancora più scomoda, l’indebitamento dei clienti è aumentato più di quanto non lo fosse al momento della conclusione dei contratti, ma ora non se ne vede traccia.”

Il ciclo del mercato immobiliare è stato continuo

L’esperto ha evidenziato che, sebbene le banche non siano state in grado di attenersi ai piani che si erano prefissati entro il 2020, hanno raggiunto e addirittura superato le cifre del 2019. Questo rappresenta un risultato enorme date le circostanze.

“Sebbene non abbiano potuto ottenere una sostanziale crescita a causa del Covid, i loro profitti non sono diminuiti in confronto al loro periodo di successo dell’anno precedente. Sia i prestiti che il numero delle transazioni sono aumentati, sono stati in grado di realizzare un profitto. Poiché alle persone è stato fornito del credito, l’umore di acquisto è rimasto stabile, il che non solo è servito a tenerli in vita, ma ha anche messo il turbo al ciclo.” Ha dichiarato.

L’esperto ha richiamato l’attenzione sul fatto che nel 2021 più della metà delle compravendite immobiliari sarà realizzata a credito, imputabile al suddetto fenomeno.

Il fondatore di GDN ha affermato di aver previsto che, sebbene l’epidemia si sarebbe protratta per anni, la crisi non sarebbe stata così profonda come quella del 2008.

“Dopo che il virus è comparso in Ungheria, c’è stata una caduta incredibilmente grande, seguita da una ripresa. La stabilizzazione relativamente rapida del mercato è stata dovuta anche all’atteggiamento delle banche, e le persone non potevano andare in bancarotta nei due mesi di lockdown nelle loro abitazioni. Tutti hanno ricevuto uno schiaffo forte dalla vita, ma la maggioranza è andata oltre e ha svolto il proprio lavoro in modo responsabile e sicuro per la propria salute. E siccome bisognava comunque vivere da qualche parte, anche il mercato degli immobili è rimasto costante” ha aggiunto.

FONTE: Világgazdaság

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