Aggiornamento-2 Ministro degli esteri Ungheria su barriera con la Serbia

(Segue) Nella conferenza stampa di mercoledì mattina, il ministro degli Esteri Szijjártó si è preso il compito di chiarire la questione del muro, o recinto, con la Serbia, sollevata la settimana scorsa dal primo ministro e protagonista dei titoli dei giornali di tutto il mondo nei giorni seguenti. 

“Vorrei informarvi inoltre che il governo ha deciso sull’avvio di una chiusura di sicurezza temporanea del confine. Il “nome da nubile” per questo non è altro che recinto” ha dichiarato il giovane politico conservatore. Il governo, ha spiegato il ministro, ha deciso l’allocazione di 6 miliardi e mezzo di fiorini per l’installazione materiale della recinzione temporanea e disposto la creazione di una “task force” per lo sviluppo del progetto. “La questione non riguarda la Serbia”, ha asserito il ministro conservatore, spiegando che non servirà una decisione bilaterale. Per il futuro ventilata la possibilità di costruire simili recinzioni in altre porzioni del confine magiaro non protette dall’immigrazione illegale.  Serviranno, ha spiegato Szijjártó, emendamenti di legge per “metterci nelle condizioni di costruire questo recinto temporaneo di sicurezza il prima possibile. Per tanto il governo ha chiesto ai gruppi parlamentari di Fidesz e KDNP (i democratici cristiani in coalizione con il partito di Orbán, ndr) di raggiungere un consenso all’interno dell’assemblea in modo che il Parlamento possa discutere le modifiche necessarie in tale senso. 

Il governo, ha spiegato il ministro, ha deciso l’allocazione di 6 miliardi e mezzo di fiorini per l’installazione materiale della recinzione temporanea e disposto la creazione di una “task force” per lo sviluppo del progetto. Tale gruppo includerà rappresentanti delle forze di Polizia, delle istituzioni di giustizia e della difesa. I preparativi a livello ingegneristico, ha aggiunto Szijjártó, sono in corso.

“Vorrei inoltre informarvi, come ultimo punto, che per ogni sezione del confine – guardando al futuro – dove non ci sono altri mezzi efficaci a prevenire un ingresso illegale, dovremmo prevedere la costruzione di un recinto provvisorio. Infine – o come ulteriore conclusione – vorrei chiarire che la costruzione della barriera difensiva provvisoria non è una questione bilaterale. Questo non riguarda la Serbia. La cooperazione e le relazioni tra i due Paesi non sono mai state migliori di oggi. 

Claudia Leporatti

Redazione Economia.hu  

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