7 gennaio 2025: dall’energia al mercato immobiliare, piani economici e tensioni globali ridisegnano l’economia ungherese e internazionale

Il gas russo bypassa l’Ucraina: sicurezza energetica garantita per l’Ungheria, ma incertezze per l’Europa
Il 1º gennaio 2025, il colosso energetico russo Gazprom ha interrotto le forniture di gas naturale attraverso l’Ucraina verso l’Europa, citando l’impossibilità tecnica e legale di proseguire il transito.
Questa decisione ha comportato una perdita annua stimata di 800 milioni di dollari per l’Ucraina e di 6 miliardi di dollari per la Russia.
In risposta, l’Ucraina ha dichiarato la disponibilità a riattivare il transito, a condizione che il gas non sia di origine russa e che i pagamenti dei clienti europei siano sospesi fino alla fine del conflitto.
Nonostante l’interruzione, l’Ungheria continua a ricevere forniture di gas attraverso il gasdotto TurkStream, che bypassa l’Ucraina passando per la Turchia.
Il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, ha sottolineato che la sicurezza energetica del paese rimane stabile grazie a questa rotta alternativa.
Tuttavia, l’interruzione del transito ucraino potrebbe avere ripercussioni significative su altri paesi europei, in particolare Austria e Slovacchia, che dipendono maggiormente da quella rotta per le loro forniture energetiche.
Il governo ungherese vede in questa situazione un’opportunità geopolitica per rafforzare il proprio ruolo nel mercato energetico regionale, sfruttando la posizione sui sistemi di trasporto del gas.

Salari reali in calo in Ungheria nel 2023, ma segnali di crescita regionale
Nel 2023, l’Ungheria ha registrato una diminuzione dei salari reali, con differenze significative tra le varie regioni.
Il salario netto medio nazionale è stato di 372.000 fiorini al mese, con un incremento del 14,8% rispetto all’anno precedente.
Tuttavia, considerando un tasso d’inflazione del 17,5%, ciò si traduce in una riduzione del potere d’acquisto.
Budapest ha registrato il salario netto medio più elevato, pari a 469.000 fiorini (+13,7%), seguita dalle città con status di capoluogo di contea (382.000 fiorini, +13,6%), dalle altre città (338.000 fiorini, +14,8%) e dai comuni più piccoli (296.000 fiorini, +16,4%).
Le regioni con i salari più alti includono Budapest, Győr e Székesfehérvár, mentre le aree con i redditi più bassi si trovano nelle contee di Baranya, Somogy, Borsod-Abaúj-Zemplén, Szabolcs-Szatmár-Bereg e Békés.
In particolare, la contea di Szabolcs-Szatmár-Bereg ha registrato il salario netto medio più basso (297.000 fiorini), seguita da Békés e Somogy (309.000 fiorini).
Al contrario, la contea di Pest ha registrato il salario più alto (411.000 fiorini), seguita da Győr-Moson-Sopron (399.000 fiorini) e Komárom-Esztergom (398.000 fiorini).
È importante notare che, sebbene Budapest abbia mostrato un incremento percentuale inferiore alla media nazionale, l’aumento nominale dei salari è stato superiore (56.000 fiorini) rispetto alla media nazionale (48.000 fiorini).
In sintesi, nel 2023, il 68% dei comuni ungheresi ha sperimentato una diminuzione dei salari reali, con poche eccezioni come Győr e la sua area metropolitana, che hanno registrato aumenti sia nominali che reali.

Povertà in calo in Ungheria: sfide regionali e strategie per il futuro
Secondo i dati dell’Eurostat, nel 2024 il 19,7% della popolazione ungherese era a rischio di povertà o esclusione sociale, una percentuale inferiore alla media dell’UE del 21,4%.
Dal 2010, il numero di persone a rischio è diminuito di circa 1,2-1,3 milioni, grazie alle politiche governative che hanno incrementato l’occupazione e i salari.
Il Ministero dell’Economia Nazionale ha evidenziato che il patrimonio finanziario delle famiglie ungheresi ha registrato una crescita significativa, raggiungendo i 90.521 miliardi di fiorini nel terzo trimestre del 2024, con un aumento del 369% rispetto al 2010.
Tuttavia, permangono sfide, poiché circa 3 milioni di ungheresi vivono in condizioni di povertà abitativa, evidenziando la necessità di ulteriori interventi per migliorare le condizioni di vita.
Inoltre, heresi, come l’Alföld settentrionale e il Transdanubio meridionale, figurano tra le più povere dell’UE, sottolineando le disparità regionali nel paese.
Il governo ungherese ha annunciato l’obiettivo di superare una crescita economica del 3% entro il 2025, con l’intento di migliorare ulteriormente il benessere dei cittadini e ridurre le disuguaglianze economiche.

Hungary Airlines pronta al decollo: nuovi voli cargo e investimenti strategici
Hungary Airlines, la nuova compagnia aerea ungherese, ha completato con successo i voli di prova necessari per l’ottenimento delle autorizzazioni operative, inaugurando ufficialmente le sue attività con il suo primo velivolo cargo, un Airbus A330F. La compagnia, inizialmente nota come Universal Translink Airlines Hungary, è stata rinominata Hungary Cargo Airlines nel 2024, segnando un passo decisivo nella sua trasformazione.
Grazie alla collaborazione con Air Hungary Szolgáltató Zrt., che detiene una partecipazione significativa nella compagnia, Hungary Airlines mira a diventare un attore centrale nel mercato dell’aviazione regionale, sfruttando l’aeroporto di Budapest come hub strategico. Il primo aereo della compagnia, già utilizzato da Wizz Air sulla rotta Budapest-Hangzhou, è stato integrato nella flotta e utilizzato per voli di prova tra Budapest e Kecskemét, oltre che per manutenzioni a Shanghai.
Hungary Airlines ha ambiziosi piani di espansione, tra cui l’acquisto di 100 aeromobili Boeing 737 MAX per rafforzare le operazioni sia cargo che passeggeri. Con questi sviluppi, la compagnia intende posizionarsi come un ponte chiave tra l’Europa centrale e la Cina, contribuendo a rafforzare i collegamenti economici e culturali tra le due regioni.

Mercato dei mutui in forte espansione: fiducia crescente tra le famiglie ungheresi
Nel novembre 2024, i cittadini ungheresi hanno stipulato contratti di mutuo immobiliare per un totale di 113 miliardi di fiorini, segnando un incremento del 69% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nei primi undici mesi del 2024, l’ammontare complessivo dei mutui immobiliari ha raggiunto i 1.235 miliardi di fiorini, avvicinandosi al record storico di 1.303 miliardi stabilito nel 2021.
Anche i prestiti personali hanno registrato una crescita significativa, con un aumento del 57% nei primi undici mesi del 2024, totalizzando 755 miliardi di fiorini.
In contrasto, il settore dei prestiti aziendali ha mostrato una crescita più moderata, con un incremento del 7% nell’ultimo anno.
Il ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy, ha interpretato questi dati come un segnale di crescente fiducia delle famiglie nell’economia ungherese, evidenziando una propensione positiva verso l’assunzione di nuovi finanziamenti.
È importante notare che, nonostante l’aumento dei nuovi prestiti, l’ammontare totale dei debiti delle famiglie cresce a un ritmo più lento, poiché molti debitori continuano a rimborsare attivamente i loro obblighi finanziari.
Questo fenomeno riflette un comportamento finanziario prudente da parte dei cittadini, che bilanciano l’assunzione di nuovi debiti con il rimborso di quelli esistenti.

Lo yuan cinese in difficoltà: impatti globali e nuove tensioni economiche
La valuta cinese, lo yuan, ha raggiunto un minimo di 16 mesi rispetto al dollaro statunitense, nonostante gli sforzi della Banca Popolare Cinese per stabilizzarne il valore.
L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha intensificato le preoccupazioni degli investitori, poiché le sue promesse di imporre dazi elevati sulle importazioni cinesi potrebbero aggravare le tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali.
In risposta, le autorità cinesi hanno adottato misure per sostenere i mercati finanziari, tra cui l’emissione di obbligazioni in yuan a Hong Kong per ridurre la liquidità e scoraggiare la speculazione contro la valuta.
Nonostante questi interventi, lo yuan ha continuato a indebolirsi, superando la soglia di 7,3 per dollaro, mentre gli investitori monitorano attentamente le politiche economiche dell’amministrazione Trump e il loro potenziale impatto sull’economia cinese.
La situazione evidenzia le sfide che la Cina deve affrontare nel mantenere la stabilità economica e valutaria in un contesto di crescenti pressioni esterne e incertezze globali.

Piano d’Azione Economica 2025: investimenti su famiglie e PMI per una crescita sostenibile
Il 7 gennaio 2025, il Ministro dell’Economia Nazionale ungherese, Márton Nagy, ha annunciato l’attuazione di un nuovo Piano d’Azione di Politica Economica volto a stimolare l’economia nazionale.
Il piano prevede lo stanziamento di 4.000 miliardi di fiorini, di cui 2.600 miliardi destinati alle famiglie e 1.400 miliardi alle piccole e medie imprese (PMI).
Tra le misure destinate alle famiglie, il governo intende raddoppiare le detrazioni fiscali, aumentare il salario minimo e introdurre un nuovo programma di prestiti per i lavoratori, denominato “Munkáshitel”.
Inoltre, sarà avviato un Programma di Ristrutturazione Abitativa per le aree rurali, con l’obiettivo di facilitare l’accesso alla casa per i giovani.
Le aziende beneficeranno del Programma Demján Sándor, che offrirà finanziamenti, capitale e sovvenzioni a fondo perduto per sostenere investimenti e processi di digitalizzazione, promuovendo così la crescita economica e l’innovazione nel settore delle PMI.
Il Ministro Nagy ha sottolineato che queste iniziative rappresentano una nuova alleanza tra il governo, le famiglie e le imprese, mirata a rafforzare l’economia ungherese e a garantire una crescita sostenibile nel prossimo futuro.

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