25 trade house ungheresi nel mondo entro fine 2014

21 Maggio 2014 – Venticinque trade house

in altrettanti Paesi stranieri: è uno degli obiettivi del governo ungherese per la seconda metà del 2014, che vede confermata, dopo le elezioni di aprile, la linea avviata nel 2013. All’interno dell’articolo cercheremo di fare luce su questo nuovo tipo di struttura operativa, la “trade house”, vedendo poi l’evoluzione della “Strategia di Apertura a Oriente” attuata da Budapest.

Cosa sono le “trading house” 

Dei punti di incontro in loco con l’Ungheria, strutture che fanno capo direttamente a Budapest, dove la struttura centrale coordina le attività e fornisce informazioni sui prodotti e le aziende ungheresi. A livello operativo la trade house funziona da ponte tra l’Ungheria e il Paese in questione, assicurando dati economici, listini di prezzi, seguendo transazioni e consegne, ma anche i viaggi degli imprenditori esteri in Ungheria. Sono già operative con la sigla “MNKH” (Hungarian National Trading House Company) le strutture statali in Kasakhstan, Azerbaijan, Russia, Cina e negli Emirati Arabi. Il governo magiaro non hai mai fatto mistero di avere un preciso orientamento per quant riguarda la politica economica estera e la sua tattica è stata ampiamente resa nota e battezzata dai media e dagli istituzioni “Strategia di Apertura a Oriente”.

Il piano del governo Fidesz-KDNP per ampliare gli orizzonti dell’Ungheria oltre le frontiere comunitarie fa parte di una missione più ampia che, almeno secondo quanto dichiarato da Orbán durante e dopo la campagna elettorale, vorrebbe trasformare l’Ungheria in un “hub” europeo, uno snodo strategico di produzione, logistica e servizi. Il governo Orbán intende premere l’acceleratore nello sviluppo della strategia internazionale che nel 2013 ha portato all’apertura di diverse “trade house” in mercati extra-UE come quello russo e quello cinese. La “strategia trade house” – modello che vede coinvolta la MKSZ, la ONG per il Commercio Estero e il Ministero degli Esteri – intende portare all’apertura di nuovi centri internazionali fino al raggiungimento di un totale di 25 trade house volte a contribuire all’apertura e all’aumento delle esportazioni ungheresi durante i prossimi anni. Secondo la comunicazione esterna del governo l’obiettivo è portare sui mercati extra europei un terzo dell’export ungherese entro il 2018. L’Ungheria, ha ripetuto il primo ministro in più occasioni, deve puntare a diventare il “centro manifatturiero della regione”. Tutto questo con il coinvolgimento del maggior numero possibile di piccole e medie imprese attive sul territorio magiaro.

Redazione Economia.hu 

 

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