10 FAQ sull’Ungheria e su Budapest

Di Claudia Leporatti – 10 domande e risposte per vivere o investire a Budapest o in Ungheria

Difficile capire e conoscere un Paese dall’esterno, ma se pensate che l’Ungheria potrebbe essere la sede del vostro prossimo investimento o quella della vostra prima azienda o se più in generale vi solletica l’idea di trasferirvi a Budapest avrete senz’altro tanti dubbi e quesiti. Ecco le 10 risposte più comuni tra i tanti quesiti che vengono inviati da voi lettori alla nostra redazione.

1. Come sta andando l’economia ungherese? L’economia dell’Ungheria sta vivendo un periodo di crescita e stabilizzazione, dopo la faticosa ripresa dalla crescita del 2008-2009. Il 2015 si è chiuso con una crescita del 2,9% del PIL, con buone performance soprattutto per l’industria (con l’automotive al primo posto) e il turismo, insieme ad un generale aumento dei consumi interni. 

2. Come si apre una società in Ungheria? In Ungheria esistono diverse forme societarie. Per aprire una Srl (in Ungheria si chiamano Kft.) occorre un capitale minimo di 3 milioni di fiorini ungheresi (HUF). Le società per azioni (Rt.) possono essere private (Zrt.) o pubbliche (Nyrt.). Le Zrt. richiedono un capitale minimo pari a 5 milioni di fiorini e possono essere costituite da un singolo socio. Le Nyrt necessitano invece un minimo di 20 milioni di fiorini ed almeno 2 soci. Per maggiori informazioni su questo argomento consultare la nostra GUIDA AGLI INVESTIMENTI UNGHERIA cliccando qui oppure contattare uno dei nostri esperti all’indirizzo info@itlgroup.hu
3. Quali documenti mi occorrono per lavorare in Ungheria? Si arriva in Ungheria con la Carta d’Identità e la tessera sanitaria. Per poter firmare un contratto di lavoro occorre fare richiesta per un permesso di soggiorno e tramite questo documento ottenere la lakcímkártyá, la “tessera di residenza”, per la quale è indispensabile fornire un indirizzo di domicilio ungherese, che su di essa sarà riportato. Presso l’autorità fiscale (NAV) si riceverà inoltre la Taj Kártya, in pratica il codice fiscale ungherese. Si fa presente che la tessera di residenza ungherese (lakcímkártyá) non annulla né sostituisce la propria residenza in Italia o altrove. Per il cambio effettivo di residenza occorre registrarsi all’AIRE, il Registro degli Italiani all’Estero, presso l’Ambasciata d’Italia a Budapest.
4. Come posso trovare lavoro a Budapest o in altre zone dell’Ungheria? Tenete d’occhio le multinazionali: IBM, General Electric, Systemax, TATA, Skype, Lexmark e altre ancora cercano personale straniero sia per i call center, sia per svariati altri ruoli nelle divisioni finance, commerciale, etc. Leggi i nostri consigli per trovare lavoro a Budapest e in Ungheria qui 4.1. Posso ricevere la mia pensione italiana in Ungheria? Sì. Per questioni riguardanti il percepimento della pensione in Ungheria ITL Group opera da due anni a titolo gratuito un patronato per i pensionati italiani.
5. A quanto ammontano gli stipendi medi in Ungheria? Gli stipendi variano in modo considerevole in base al settore, alle competenze individuali e, non ultimo, in base al luogo di lavoro. Ricordate sempre che una cosa è Budapest e un’altra dimensione sono gli altri centri dell’Ungheria (o, come dicono gli ungheresi, “Budapest e la campagna”). Secondo una stima di PriceWaterhouse Coopers la media media degli stipendi ungheresi nel 2014 era di 758 Euro mensili. Lo spettro include sia i lavoratori che percepiscono il minimo obbligatorio (circa 340 Euro lordi), sia il personale qualificato, con stipendi fino a ben sopra i 1000 euro.
6. Quali sono le caratteristiche e lo stato attuale del mercato del lavoro ungherese? La manodopera ungherese è nota per essere ben qualificata, anche grazie a degli avanzati sistemi scolastico ed universitario. In molti settori e soprattutto per quanto riguarda quella non qualificata, la manodopera risulta conveniente per gli investitori stranieri. Negli ultimi anni e soprattutto fuori Budapest si riscontra una carenza di lavoratori specializzati. Questo a causa dell’emigrazione, ad esempio nel caso dei dottori come in quello, su tutt’altro fronte, dei camerieri. Vi sono dunque buone probabilità di trovare impiego nel Paese.
7. L’Ungheria sta per entrare nell’Euro? Quando è previsto l’ingresso? Per il momento l’Ungheria non ha in programma l’adozione della moneta unica europea e continua ad utilizzare la moneta sovrana, il fiorino ungherese. Dal 2004, quando l’Ungheria è entrata nell’UE, la possibile data di adozione dell’Euro è stata posticipata più e più volte. Le ultime speculazioni collocavano tale transizione al 2020. Il valore del fiorino fluttua, gravitando intorno ai 300 fiorini per un euro.
8. Occorre parlare l’ungherese? Posso cavarmela con l’inglese? La conoscenza dell’inglese è abbastanza diffusa nella capitale, dove per vivere non è assolutamente indispensabile sapere l’ungherese. Per trovare lavoro, tuttavia, bisogna considerare che non sapere la lingua sbarra la strada in numerosi settori, ad esempio in tutti quelli che richiedono il contatto con il pubblico in loco, ma anche in ambito comunicazione, pubblicità e insegnamento (a meno di non insegnare l’italiano). Il consiglio è sempre quello di iniziare un corso, anche solo per potersi integrare a pieno. Sapere un buon inglese è in ogni caso indispensabile per poter lavorare in questo Paese. Tenete ben presente che in altre zone dell’Ungheria la diffusione dell’inglese è molto bassa e potete al più cavarvela con il tedesco.
9. Quanto costa affittare una casa a Budapest? Gli affitti di un appartamento dipendono dalla posizione di quest’ultimo, ovvero dal distretto in cui si trova, e anche dalla qualità e dallo stato dell’immobile che lo ospitano. In generale, nei distretti centrali (V, VI, VII, alcune zone dell’VIII e del XIII, XI) si spazia dai 300 euro mensili fino ai 600, salendo a 700-800 per appartamenti di categoria “luxury”, soprattutto se collocati a Buda nelle zone più abbienti (distretti I e II).
10. Il costo della vita è più basso che in Italia? Nonostante Budapest si stia livellando all’Europa occidentale, la vita continua ad essere meno costosa che, ad esempio, in Italia. Se infatti è vero che alimentari (soprattutto frutta e verdura), elettronica e altri prodotti hanno costi paragonabili a quelli italiani, gli affitti restano d’altro canto più bassi. Un biglietto per i mezzi di trasporto costa ormai oltre 1 euro, non molto meno che nelle principali città italiane. Il sistema di mezzi di trasporto è tuttavia un vero fiore all’occhiello, con un complesso di autobus, tram, filobus e metropolitane (4 linee) che permette di raggiungere in fretta ogni zona della città evitando il traffico. Molto accessibili restano le attività legate al tempo libero, dai pasti al ristorante fino alle consumazioni nei locali, che in genere sono ad ingresso libero. In salita, con l’aumento della domanda, i prezzi degli alberghi.
Discorso diverso per il resto dell’Ungheria, ancora molto più economica rispetto ai Paesi occidentali.

 

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